Campagna Basta FIAT di Libertari.org

[ARI6]

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Signor Presidente del Consiglio,

Tenere in piedi la Fiat auto è costato, negli ultimi dieci anni, oltre diecimila miliardi di lire in contributi diretti: senza contare la miriade di leggi ad hoc promulgate da questo o quel governo. L'effetto di questo notevole sforzo economico, sostenuto interamente con denaro pubblico, è stato non solo di "drogare" un'azienda non competitiva, ma anche di
sottrarre risorse produttive ai legittimi proprietari per investirle in un settore incapace di reggere la concorrenza internazionale.

Né la Costituzione, né le leggi ordinarie, né il buonsenso dicono che tra i compiti dello Stato debba esservi quello di tenere in piedi carozzoni improduttivi. Anzi: se questo sforzo implica, come accade da decenni, un aumento della pressione fiscale (o, ciò che è lo stesso, una diminuzione dei servizi) è dovere di un governo responsabile tagliare i rami secchi e
lasciare che il mercato faccia il suo corso. Il pregiudizio nazionalista secondo cui certi comparti produttivi devono restare "in patria" è stato ormai condannato dalla teoria economica e dalla storia. L'industria di Torino, in effetti, costituisce la più brillante manifestazione di come sia possibile privatizzare i profitti e socializzare le perdite. Il protezionismo più o meno mascherato è una soluzione antistorica, inefficiente e costosa.


Firma anche tu la campagna Basta FIAT!

[ciaparat]

perche' non lo metti anche sugli altri forum? Ne vedremo delle belle....

[ARI6]

Dimmi dove e provvedo!

[ciaparat]

Originally posted by ARI6
Dimmi dove e provvedo!

TUTTI (vabbe', quelli politici e regionali), no?

[ARI6]

Tutti son troppi, dai. Diciamo sui principali, va bene?

[kid]

che la penso come Ari? Il problema è che la Fiat è un patrimonio produttivo nazionale e un certo carico sullo Stato è giusto che vi sia stato nel tempo. Forse abbiamo ecceduto e soprattutto non abbiamo aiutato la competitività e la ricerca in Fiat, senza contare alcuni pesanti errori di strategia aziendale. Ma che dire? I nodi sono giunti al pettine, in una maniera tale che nemmeno l'intervento dello Stato, meno che mai la nazionalizzazione, può offrire una soluzione soddisfacente. Resta l'ipotesi di Giavazzi, e cioè che la proprietà distolga un po' del suo investimento differenziato e si concentri sul settore Auto, invertendo una tendenza che ha portato al depauperimento del settore automobilistico e che azzecchi, questo sarebbe necessario, un prodotto davvero appetibile. Hanno inciso anche la perdita di eredi autentici dell'azienda. E' chiaro che il piccolo Elkann è un po' una soluzione di ripiego e pure prematura. Mentre la presidenza Fresco si è rivelata un disastro dal primo all'ultimo momento. Comunque anche la vita degli Agnelli non è stata facilissima se si pensa che l'illustre professor Prodi sostiene a distanza di anni che occorreva vendere l'Alfa alla Ford, quando l'Alfa è stata l'unica cosa utile per la Fiat in tutti questi anni. Non certo i prestiti di Geronzi. Poi c'era un signore che si chiamava Cuccia in grado di risolvergli sempre i problemi un signore dal quale i nostri fratelli torinesi hanno pensato bene di emanciparsi per far vedere quanto era bravo Umberto. Beh, si è visto.

[nuvolarossa]

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[nuvolarossa]

«I lavoratori licenziati per la crisi Fiat
siano assunti da Electrolux-Zanussi»

Nessuno spazio al terrorismo, porte aperte ai lavoratori della Fiat per una nuova occupazione in Zanussi. Sono questi i due temi affrontati ieri dalle Rsu della Electrolux Zanussi di Porcia.
«Ripudio totale delle farneticanti analisi» contenute nell’ennesimo volantino, a firma di sedicenti Brigate Rosse per la costruzione del partito comunista combattente, recapitato alle Rsu della Electrolux Zanussi di Porcia. A cestinare idealmente quel volantino, che ha raggiunto nei giorni scorsi altre fabbriche italiane, sono le stesse Rsu che rimarcano come «nel mai dimenticato passato il sindacato, soggetto protagonista e fondatore della nostra storia repubblicana, non si farà intimidire nè permeare dalle pratiche di chi, tramando nell’ombra, mira a far precipitare nel caos la società, minandone l’assetto democratico, nella quale i soggetti più deboli, e tra questi anche i lavoratori, trovano piena cittadinanza nell’esigere i loro diritti. Il sindacato sarà, come sempre per sua naturale vocazione, il baluardo della democrazia all’interno della fabbrica».
La presa di posizione delle rappresentanze dei lavoratori dello stabilimento purliliese, è arrivata a termine di un’assemblea nel corso della quale è stata analizzata anche la pesante crisi che attanaglia la Fiat. «Viviamo con profonda preoccupazione - dichiarano ancora - una crisi che colpisce principalmente i lavoratori e le loro famiglie. In un passato non molto lontano - ricordano dalla Zanussi, rievocando gli anni duri della ristrutturazione dell’azienda leader nel settore del “bianco” - noi vivemmo lo stesso problema». Da Porcia parte un invito verso «uno sforzo comune di tutti i soggetti sociali e istituzionali per salvare l’industria automobilistica in Italia e rilanciarne le prospettive di sviluppo. Riteniamo - aggiungono - che le responsabilità di questa drammatica situazione debbano essere ricondotte al gruppo dirigente dell’azienda che non ha saputo sfruttare tutte le potenzialità offerte dai contributi pubblici per migliorare il prodotto e renderlo competitivo nel mercato mondiale, e le capacità dei propri dipendenti. Nel caso che la crisi portasse alla dismissione degli stabilimenti Fiat - avanzano le Rsu della Electrolux Zanussi -, in un incontro con la direzione aziendale, abbiamo proposto di esplorare la possibilità di un assorbimento dei lavoratori della Fiat, orientando la proposta tra i lavoratori dell’indotto presenti nel nostro territorio. Le Rsu della Zanussi - concludono - aderiranno a tutte le iniziative a sostegno dei lavoratori della Fiat e in difesa dell’occupazione e dello sviluppo del nostro Paese».