Centro Studi "Davide Albertario" e Movimento Universitario Padano

[Guelfo Nero]

CARI AMICI FORUMISTI,

SONO MOLTO CONTENTO DI SEGNALARVI CHE IL CENTRO STUDI "DON DAVIDE ALBERTARIO" CHE RACCOGLIE GIOVANI CATTOLICI INTEGRALI MILANESI E DELLA REGIONE LOMBARDA HA ORGANIZZATO PER GIOVEDì 24 OTTOBRE UNA CONFERENZA DAL TITOLO:

"POLITICA BELLICA U.S.A. IN AFGHANISTAN E IN IRAK: QUELLO CHE I MASS-MEDIA NON DICONO"

RELATORE SARà IL DOTTOR MAURO BOTTARELLI, GIORNALISTA DE "LA PADANIA" E SAGGISTA CHE CON LO STILE TAGLIENTE E SPIETATO AFFRONTERà IL DELICATO ARGOMENTO DI POLITICA INTERNAZIONALE.
LA CONFERENZA SI TERRà PRESSO LA SALA "NUOVO SPAZIO GUICCIARDINI" IN VIA MACEDONIO MELLONI, 3 ALLE ORE 21.00 (ZONA CORSO MONFORTE, METROPOLITANA 1 SAN BABILA).

IL CENTRO STUDI (APARTITICO, ANTIMASSONICO, ILLIBERALE ANTISOCIALISTA, ANTICOMUNISTA, ANTI-1789 IN GENERE) è NATO PER:

-DIFFONDERE E DIVULGARE LE MOLTE FORME DI REVISIONISMO STORICO ANTILLUMINISTA E ANTIPROGRESSISTA, IN OSSEQUIO AL MAGISTERO PONTIFICIO;

-RIVISITARE E RISCOPRIRE LE TRADIZIONI LOCALI CATTOLICHE, LE PICCOLE PATRIE CATTOLICHE STRETTE INTORNO AL CAMPANILE, AL CONVENTO, ALLA CATTEDRALE;

-DIFENDERE I VALORI CATTOLICI CONTRO OGNI FORMA DI RELATIVISMO RELIGIOSO, POLITICO E CULTURALE, ELEVARE OVUNQUE ARGINI, MURI, FOSSATI CULTURALI CONTRO LA PENETRAZIONE DI IDEOLOGIE LIVELLANTI ED EGUALITARIE;

-FORMARE LE COSCIENZE AL RISPETTO, ALL'ACCETTAZIONE E ALLA PRATICA DELLA VERITà CATTOLICA.

PER INFO:

CENTRO STUDI DAVIDE ALBERTARIO
VIA VIVARINI, 3
20141 MILANO
TEL. 0161.839335 - 333.7329177

UN CARISSIMO SALUTO E BUONA DOMENICA DA

GUELFO NERO

[padus996 (POL)]

Sempre contro ogni azione della massoneria.

PADUS 996 SEMPRE CONTRO LA MASSONERIA !

[Guelfo Nero]

PROGRAMMA (QUASI) DEFINITIVO DEL CONVEGNO STORICO SU DON DAVIDE ALBERTARIO, VITTIMA DEL GIACOBINISMO LAICISTA E ANTICLERICALE SABAUDO



Sabato 14 dicembre 2002 alle ore 15
Presso la Sala degli affreschi presso il palazzo della Provincia di Milano in via Vivaio 1.

"Don Davide Albertario: un giornalista lombardo,
un sacerdote cattolico in manette.
Nei cento anni dalla morte"

Interventi:
- Dott. Enrico Elli, consigliere provinciale: saluti e introduzione del convegno.
- Don Francesco Ricossa, direttore della rivista Sodalitium: "Integrismo e intransigentismo cattolico in Italia dall¹unità al Vaticano II"
- Don Ugolino Giugni, assistente spirituale del "Centro Studi Davide
Albertario": "Don Albertario profilo biografico"
- Dott. Andrea Rognoni, "Direttore del Centro della Cultura Lombarda di Busto Arsizio": "L¹opera giornalistica di don Albertario"



Per informazioni:
Centro Studi Davide Albertario
via Vivarini 3, 20141 Milano
Tel. 0161.839.335 - 333.732.91.77
Fax 0161.839.334
email: centrostudi.albertario@virgilio.it


CHIEDO SCUSA SE POSTO INIZIATIVE SOLO MILANESI MA, PER MOTIVI GEOGRAFICI, NE SONO PIù INFORMATO.

UN CARISSIMO SALUTO

GUELFO NERO

[Guelfo Nero]

-GOOD MORNING BELGRADO. CROMACHE DELL'AGGRESSIONE ALLA SERBIA. SEB, 1999

-11 SETTEMBRE: UNA GUERRA FATTA IN CASA, SEB, 2001.

-LA SPORCA GUERRA DEL PETROLIERE BUSH, MALATEMPORA, 2002

-DENTRO E DIETRO LE TORRI GEMELLE, SEB, 2002

- ARTICOLI DIVERSI SU "LIBERO" E SU "LA PADANIA"

UN SALUTO AI FORUMISTI

GUELFO NERO

[Guelfo Nero]

Nell’ambito di una sempre più forte riscoperta e rivisitazione di episodi e figure della storia locale lombarda, solitamente trascurati o misconosciuti dalla storiografia accademica o divulgativa, s’inserisce questo convegno che cade nell’anno centenario della morte di Don Davide Albertario.
Don Davide Albertario, nato a Filighera (PV) nel 1846 è stato per un trentennio direttore e ispiratore del più importante quotidiano cattolico della Lombardia “L’osservatore cattolico”che fu probabilmente secondo solo all’”Unità cattolica”, tra i quotidiani cattolici del Regno d’Italia.
La sua attività di giornalista, polemista, apologeta, predicatore, uomo politico è stata intensissima ed incessante: difficile tratteggiarla in poche righe. Egli è stato senza dubbio uno tra i protagonisti delle battaglie culturali e politiche dell’Intransigentismo cattolico antiunitario, antisabaudo, antirivoluzionario (la pubblicistica e la saggistica cattolica definivano, infatti, il Risorgimento “rivoluzione italiana”).
Sono rimaste memorabili per l’intensità, la veemenza ed il rigore con cui sono state condotte le sue battaglie contro le politiche della Destra storica, contro il liberalismo politico e culturale, contro l’anticlericalismo culturale delle elite massoniche e dei gruppi politici, e poi contro i governi Depretis, Giolitti, Crispi e Di Rudinì.
Con altrettanta coerenza intellettuale, egli combatté il cattolicesimo conciliatorista milanese e lombardo, sia nelle sue declinazioni passagliane, antinfallibiste, giurisdizionaliste che in quelle stoppaniane, rosminiane e cattolico-liberali.
La sua serrata campagna di stampa contro la filosofia rosminiana fu certamente tra i motivi determinanti della condanna della filosofia rosminiana (1888) per opera di Papa Leone XIII.
Don Albertario fu poi una delle figure più note dell’”Opera dei Congressi e dei comitati cattolici” che, durante gli anni del non-expedit, organizzava l’attività politica dei cattolici nell’ambito delle amministrazioni locali e studiava la dottrina sociale della Chiesa, nell’attesa di un maggiore interventismo politico dei cattolici nel governo nazionale.
All’attività giornalistica l’Albertario unì un forte impegno di divulgazione culturale contribuendo a fondare riviste letterarie (Il Leonardo), pedagogico-teologiche (La Scuola cattolica), scientifiche (la Rivista enciclopedica), tutte informate ai principi che caratterizzavano il suo impegno sociale e politico.
Gli ultimi anni della sua attività culturale furono dedicati all’approfondimento dei nuovi temi del cattolicesimo sociale europeo che aveva in De Mun e Lueger i suoi massimi esponenti.
Nel 1894 festeggiò i venticinque anni di sacerdozio e di attività giornalistica.
Nel pieno fervore organizzativo lo colse l’arresto, con l’accusa di incitamento alla sovversione, nel maggio 1898, in seguito ai fatti di Milano e alla repressione del generale Bava Beccaris: una sorte che condivise anche con altri esponenti del cattolicesimo politico di quella stagione.
La sua eclatante condanna a tre anni di carcere e la successiva detenzione ne minarono fortemente la fibra: amnistiato, morì nel 1902 a Carenno (BG).
I suoi funerali a Milano, seguiti da molte migliaia di persone, furono certamente il segno della notevolissima fama raggiunta e della sua centralità all’interno dell’intransigentismo politico dei cattolici italiani.
Nei diversi interventi del convegno i relatori, con uso articolato di fonti primarie e secondarie, si adopereranno per:
-fornire il maggior numero di informazioni e di riferimenti bibliografici utili per una maggiore conoscenza del personaggio e della sua attività;
-fornire un quadro complessivo e d’insieme, il meno libresco ma il più vivo possibile, del periodo storico in cui ebbe ad operare.
-tracciare una breve storia del dibattito culturale e politico in Lombardia nel periodo postunitario, con particolare riguardo ai dibattiti e alle polemiche cui Don Albertario ebbe occasione di partecipare;
-tracciare una breve storia del giornalismo politico cattolico lombardo dal 1861 alla fine dell’Ottocento; (Andrea Rognoni)
-segnalare gli aspetti più significativi della personalità albertariana, sia come studioso della politica, uomo d’azione e sacerdote cattolico; (Ugolino Giugni)
-tratteggiare una concisa ma puntuale storia dell’intransigentismo e dell'integrismo cattolico, nelle sue varie manifestazioni storiche, con particolare riferimento alla storia italiana e lombarda (Francesco Ricossa).
Il Convegno, che è probabilmente il più completo che si svolge nell’anno centenario della morte di Don Albertario, mira quindi a fornire una strumentazione conoscitiva, spesso inedita, comunque di non facile attingibilità al proprio uditorio, approfondendo con accuratezza storica ma con stile piano, temi e problemi non comumente fruibili.

un caro saluto a tutti

Guelfo Nero

[Guelfo Nero]

CARI AMICI,

IL COMUNE NATALE DI DON DAVIDE ALBERTARIO (1846-1902) NEL CENTENARIO DELLA MORTE DEL SUO ILLUSTRE CONCITTADINO HA ORGANIZZATO UNA MOSTRA DOCUMENTARIA (APERTA DAL 17 AL 24 NOVEMBRE) SULLA SUA NOBILE FIGURA DI CATTOLICO INTRANSIGENTE ED HA INOLTRE PREPARATO UNA RISTAMPA ANASTATICA DEI SUOI DUE VOLUMI "UN ANNO IN CARCERE -2557" SCRITTI DURANTE LA DETENZIONE NEL RECLUSIORIO DI FINALBORGO.
IL GIORNO 24 NOVEMBRE 2002 ALLE 14.30 RADUNO PRESSO LA TOMBA DI DON ALBERTARIO E CORTEO AL SUO MONUMENTO, INDI AL PALAZZO COMUNALE OVE ALLE ORE 15.30 SI TERRà UNA "TAVOLA ROTONDA" DAL TITOLO "RILEVANZA STORICA DEL PENSIERO E DELL'OPERA DI DON DAVIDE ALBERTARIO".
ANCHE DON UGOLINO GIUGNI I.M.B.C., PRESIDENTE DEL CENTRO STUDI DAVIDE ALBERTARIO, TERRà UN BREVE INTERVENTO SUL RUOLO DI DON DAVIDE COME DIFENSORE DEI DIRITTI DELLA CHIESA CATTOLICA E DIFENSORE DELLA FILOSOFIA TOMISTA CONTRO GLI ERRORI E LE ERESIE DI ANTONIO ROSMINI.

RICONFERMO POI QUANTO SCRITTO IN UN POST PRECEDENTE CON QUALCHE MODIFiCA.


Sabato 14 dicembre 2002 alle ore 15
Presso la Sala degli affreschi presso il palazzo della Provincia di Milano in via Vivaio 1.

un convegno dal titolo "Don Davide Albertario: un giornalista lombardo,
un sacerdote cattolico in manette.
Nei cento anni dalla morte"

Interventi:
- Dott. Enrico Elli, consigliere provinciale: saluti e introduzione del convegno.
- Don Francesco Ricossa, direttore della rivista Sodalitium: "Integrismo e intransigentismo cattolico in Italia dall¹unità al Vaticano II"
- Don Ugolino Giugni, assistente spirituale del "Centro Studi Davide
Albertario": "Don Albertario profilo biografico"
- Dott. Andrea Rognoni, "Direttore del Centro della Cultura Lombarda di Busto Arsizio": "L¹opera giornalistica di don Albertario"
-Moderatore: Piergiorgio Seveso


un saluto cordiale a tutti gli amici

Guelfo Nero

[Guelfo Nero]

Venerdì 24 gennaio 2003 a Milano, presso lo sala "Nuovo spazio Guicciardini" in via Macedonio Melloni, 3 alle ore 21.00

Don CURZIO NITOGLIA, SAGGISTA E REDATTORE DI "SODALITIUM"

terrà una conferenza dal titolo "L'esoterismo: tradizione o eresia?".

NON SARANNO RISPARMIATI CON RIGORE SCIENTIFICO E SENZA PALUDAMENTI ECCESSIVAMENTE LIBRESCHI VEEMENTI ATTACCHI AL PAGANO JULIUS EVOLA, AL PESSIMO RENè GUENON, AL MASSONIZZANTE JOSEPH DE MAISTRE: I TRE CATTIVI MAESTRI DELLA "DESTRA" EUROPEA.
NON MANCHERANNO MARCHI A FUOCO PER ATTILIO MORDINI E PLINIO OLIVEIRA DE CORREA, PER INTROVIGNE ED "ALLEANZA CATTOLICA", PER LA SCIAGURATA SIMONE WEIL, PER IL CORROTTO FRITHJOF SCHUON E PER IL GHIBELLINO PIERRE PASCAL, PER I CABALISTI "CRISTIANI" RAIMONDO LULLO, MARSILIO FICINO, PICO DELLA MIRANDOLA, ZWINGLI, PER IL DOMENICANO, GIUSTAMENTE "ARROSTITO", GIORDANO BRUNO E PER IL "GIOIELLIERE" SPINOZA.
IL PIO SACERDOTE DISSERTERà POI CON UNA CERTA AMPIEZZA SULL'EVIDENTE EBRAISMO SPIRITUALE DI KAROL WOJTYLA, RIALLACCIANDOSI CRITICAMENTE AL TESTO DI MAURIZIO BLONDET "CRONACHE DELL'ANTICRISTO" (EFFEDIEFFE, 2001).

un saluto cordiale

Guelfo Nero

[Guelfo Nero]

CARI AMICI FORUMISTI,

IL CENTRO STUDI DON DAVIDE ALBERTARIO HA PROVVEDUTO A RISTAMPARE UNA BIOGRAFIA DEL SACERDOTE CATTOLICO INTRANSIGENTE, SCRITTA NEGLI ANNI '30 DAL NIPOTE MONSIGNOR GIUSEPPE PECORA.
CON LA COLLABORAZIONE DEL CENTRO LIBRARIO SODALITIUM, è STATA APERTA QUINDI UNA COLLANA DI STUDI E DI RISTAMPE ANASTATICHE, DEDICATE ALL'INTRANSIGENTISMO CATTOLICO, DI CUI QUESTO è IL PRIMO VOLUME.

MONSIGNOR GIUSEPPE PECORA

IN PRIGIONE IN NOME DI GESù CRISTO. VITA DI DON DAVIDE ALBERTARIO. CAMPIONE DEL GIORNALISMO CATTOLICO

(PAG. 387; EURO 16, 50)

ECCOVI, RITRASCRITTA DA ME, LA PREFAZIONE ALLA NUOVA EDIZIONE FIRMATA DA DON UGOLINO GIUGNI I.M.B.C.

Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere" (Atti XII, 6). Leggendo queste parole degli Atti degli Apostoli, nelle quali viene raccontata la gloriosa prigionia del Principe degli Apostoli, il pensiero corre subito a don Davide Albertario che come molti altri eroi della santa Chiesa ha provato il peso e l'umiliazione delle catene per il nome di Cristo. Anche San Paolo si glorificava delle sue catene dicendo: "Ecco perché vi ho chiamati, per vedervi e parlarvi, poiché è a causa della speranza d'Israele che io sono legato da questa catena" (Atti XXVIII, 20). Don Albertario fece probabilmente sue le parole dell'apostolo; nelle pagine forse più commoventi di questo libro, così racconta il momento in cui gli vennero messe le manette (egli era stato arrestato in seguito ai moti di Milano nel 1898 e alla repressione del Bava-Beccaris): "non è possibile che si riferisca quali furono i sentimenti miei in quel momentoS quando il carabiniere mi presentò quell'ordigno fatto per i malvagi e mi fece capire che dovevo rassegnarmi a introdur le mani nei cerchi che avevano contenuto i polsi di assassini, di ladri, di turpi, mi sentii così gravemente offeso nella mia dignità, nella mia innocenza, nei miei diritti tutti di uomo, di cittadino di prete, nella mia libertà, che solo un pensiero alto da molti giorni invocato mi salvò dalla reazione vana e dalla prostrazione. Le manette, più ancora che il carcere, sono l'ignominia". In quella fine dell'ottocento "L'Osservatore Cattolico" giornale al quale l'Albertario aveva consacrato l'esistenza, veniva chiuso assieme a molti giornali e associazioni cattoliche dipendenti all'Opera dei Congressi, perché giudicati "sodalizi sovversivi allo tato". Erano gli anni dell'anticlericalismo di stato, della lotta aspra tra il nuovo stato unitario sabaudo e giacobino e la Chiesa Cattolica di Pio IX, Leone XIII e San Pio X, perseguitata in tutte le sue istituzioni. Don Albertario fedele al suo motto "con il Papa, per il Papa" con grande ardore difese sempre la Chiesa, si gettò nella mischia laddove più infuriava il combattimento e pagò spesso di persona la sua "intransigenza", essendo più volte processato, esiliato ed infine incarcerato. Queste esperienze dolorose e gloriose insieme ne accrebbero la popolarità e fecero di Albertario la bandiera di quel cattolicesimo militante della fine ottocento, ed inizio novecento. Cento anni sono passati dalla morte di don Albertario, e purtroppo molti cattolici non sanno nemmeno più chi egli sia e cosa egli abbia fatto per la Chiesa. Il Centro Librario Sodalitium vuole colmare questa lacuna, e pensa di far cosa grata ai lettori ristampando questa bella biografia (tra l'altro di piacevole lettura), scritta da suo nipote Mons. Pecora, affinché lo spirito Militante di don Davide riviva in noi cattolici di oggi obbligati a vivere in un momento di profondissima crisi della Chiesa, e ci animi nella testimonianza della Fede, memori che se la stampa cattolica oggi può ancora scrivere liberamente lo deve certamente in parte a don Albertario. Don Davide, attraverso le righe di questo libro, sembra spronarci assieme a San Paolo: "Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere"(Ephes. VI, 18-20).
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IL TESTO è GODIBILE E MOSTRA IN TUTTA LA LORO SINISTRA LUCE LE MALEFATTE DEL CLERO CATTOLICO-LIBERALE E ROSMINIANO E, PUR TRA LE RIGHE, ALCUNE MISERIE EPISCOPALI DELL'OTTOCENTO: IL FILO-SABAUDO E LIBERALEGGIANTE ARCIVESCOVO DI MILANO LUIGI NAZARI DI CALABIANA (CHE VOTò CONTRO L'INFALLIBILITà PONTIFICIA NEL 1870 AL VATICANO I) E POI I NUOVI CONCILIATORISTI (I FILOMODERNISTI GEREMIA BONOMELLI VESCOVO
DI CREMONA E GIOVAN BATTISTA SCALABRINI VESCOVO DI PIACENZA).
SULLA BANDIERA DI ALBERTARIO ERA SCRITTO "CON IL PAPA E PER IL PAPA", è UN MOTTO CHE VALE SEMPRE, ANCHE OGGI, IN QUESTO GRANDE VUOTO DI AUTORITà.
IL TEMPORALISMO VEEMENTE DI DON ALBERTARIO, LA SUA FURIA POLEMICA QUOTIDIANA, INCESSANTE, INESORABILE (ANCHE VERSO I FRATELLI NELLA FEDE, SALVA SEMPRE LA CARITà MA SALVA SEMPRE ANCHE LA VERITà CATTOLICA) SONO CERTAMENTE UN ESEMPIO E UNO SPRONE PER TUTTI NOI CHE RESTIAMO CATTOLICI IN QUESTI TEMPI DI IMBASTARDIMENTO DOTTRINALE E MORALE.
QUANDO USCì IL LIBRO, NEGLI ANNI '30, FU CRITICATO CON LA CONSUETA VIRULENZA DA MOLTI VECCHI ESPONENTI DI QUEL CATTOLICESIMO LIBERALE, ROSMINIANO E MODERNIZZANTE CHE ERA DIVENTATO, ENNESIMA MUTAZIONE, CATTOLICESIMO FASCISTIZZANTE.

UN SALUTO CORDIALE A TUTTI GLI AMICI

GUELFO NERO

[Guelfo Nero]

L'INTRANSIGENZA CATTOLICA CONTRO IL RISORGIMENTO ED IL LIBERALISMO MASSONICO

CARI AMICI FORUMISTI,

VI SEGNALO UN NUOVA SIMPATICA INIZIATIVA, PARALLELA AL CONVEGNO COMMEMORATIVO E ANTIMODERNISTA DEL 14 DICEMBRE 2002 AL PALAZZO DELLA PROVINCIA DI MILANO, MA DEDICATA PRINCIPALMENTE AI GIOVANI UNIVERSITARI.

MERCOLEDì 11 DICEMBRE ALLE ORE 15.30 PRESSO LA GRANDE AULA PAPA LEONE XIII (G 128) DELL'UNIVERSITà CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI GESù IN MILANO (LARGO GEMELLI 1, MM2 SANT'AMBROGIO)

IL MOVIMENTO UNIVERSITARIO PADANO DELL'UNIVERSITà CATTOLICA DEL SACRO CUORE IN CORDIALE COLLABORAZIONE CON IL CENTRO STUDI "DAVIDE ALBERTARIO" PRESENTA IL CONVEGNO:

"DON DAVIDE ALBERTARIO (1846-1902): UN SACERDOTE INTRANSIGENTE CONTRO LA "RIVOLUZIONE ITALIANA" NEL CENTENARIO DELLA SCOMPARSA"

"L'INTRANSIGENTISMO CATTOLICO CONTRO L'UNIFICAZIONE E LA RIVOLUZIONE LIBERALE"

PROGRAMMA

FABRIZIO ROBBIANI, RESPONSABILE M.U.P. UNIVERSITà CATTOLICA: "SALUTO AI CONVENUTI"

DON UGOLINO GIUGNI, SAGGISTA E SCRITTORE: "DON DAVIDE ALBERTARIO, UN PRETE IN BATTAGLIA: BREVE PROFILO BIOGRAFICO"

DOTT. ANDREA ROGNONI, PRESIDENTE DEL "CENTRO DI CULTURA LOMBARDA" DI BUSTO ARSIZIO : "DON DAVIDE ALBERTARIO GIORNALISTA: LA PENNA COME UNA SPADA"

DON FRANCESCO RICOSSA, SAGGISTA E SCRITTORE : "TOMISMO, INTRANSIGENZA, INTEGRISMO CATTOLICO: UNO SGUARDO D'INSIEME "

PIERGIORGIO SEVESO, SEGRETARIO DEL CENTRO STUDI "DAVIDE ALBERTARIO": "CONCLUSIONE: DON DAVIDE ALBERTARIO OGGI"

UNA GRADEVOLE OCCASIONE PER APPROFONDIRE LE TEMATICHE DELL'INTRANSIGENZA E DELL'INTEGRISMO CATTOLICO, ANCHE IN AMBITO UNIVERSITARIO.

UN CARISSIMO SALUTO A TUTTI

GUELFO NERO

[Guelfo Nero]

QUESTO è IL MONUMENTO FUNEBRE CHE STAVA SULLA TOMBA DI DON DAVIDE ALBERTARIO AL CIMITERO MONUMENTALE DI MILANO ED ORA (DAL 1980) è NELLA PIAZZA PRINCIPALE DI FILIGHERA (PV).
VI è RAPPRESENTATO UN ALFIERE CATTOLICO CHE SPIEGA CON SICUREZZA E FORZA AL VENTO LA BANDIERA DELLA CHIESA E DEL PAPATO.

UN ABBRACCIO A TUTTI GLI AMICI

GUELFO NERO