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  1. #1
    Nebbia
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    Predefinito I tappeti caucasici? I custodi della simbologia celtica

    Che i celti fossero una popolazione indoeuropea è cosa risaputa che le loro simbologie campeggino tutt'ora nei manufatti del Caucaso e dell'Asia centrale forse lo è un po di meno.
    Fatto sta che mentre in occidente la svastica viene demonizzata come simbolo "fascista", il sole delle "Alpi" viene da poco riscoperto dalla Lega Nord come identificazione etnica di specie, e il triskel sbandierato dall'Irlanda come simbolo locale... nei tappeti caucasici e dell'Asia Centrale questi ed altri simboli a noi molto legati vengono serenamente tessuti senza clamore e senza disprezzo. Svastiche, croci, triskel e "soli delle alpi" sono le simbologie ricorrenti, gli ingredienti principali delle greche nelle bordure e nei campi degli Shirwan, dei Mogan, dei Kazak, dei Kuba, dei Baku, dei Khotan e degli Yarkand.

  2. #2
    Nebbia
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  3. #3
    Nebbia
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  4. #4
    Nebbia
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  5. #5
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    interessante...
    credo che anche risalendo indietro nel tempo si troverebbero in oriente diversi altri motivi ornamentali interessanti da questo punto di vista... persino nella regione cinese del Sinkiang (che pare sia stata parzialmente indoeuropeizzata), vi sono motivi ornamentali "celtici".

  6. #6
    Yoruk
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    Originally posted by runen
    interessante...
    credo che anche risalendo indietro nel tempo si troverebbero in oriente diversi altri motivi ornamentali interessanti da questo punto di vista... persino nella regione cinese del Sinkiang (che pare sia stata parzialmente indoeuropeizzata), vi sono motivi ornamentali "celtici".
    E' tutto vero, nello Xinkhiang (repubblica indipendentista cinese a maggioranza islamica) sono stati ritrovati scheletri antropomorficamente riconducibili alla razza bianca occidentale, in Korea addirittura dolmen celtici, per non parlare dei draghi cinesi e giapponesi ritratti con dovizia nei tappeti e nelle stoffe dell'estremo oriente e assolutamente identici a quelli che San Giorgio trafiggeva con la sua lancia. Ormai è appurato scentificamente che l'estremo oriente è stato la culla della civiltà ariana. I tappeti sono una testimonianza vivente del simbolismo iconografico che condividiamo con popolazioni come quella Afghana, Persiana, Indiana e Caucasica. Non a caso Hitler prima della grande terribile guerra che sconvolse l'Europa impegnò numerosi uomini e mezzi in India e non solo alla ricerca delle origini ariane in oriente.

  7. #7
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    Predefinito Re: I tappeti caucasici? I custodi della simbologia celtica

    In Origine Postato da Nebbia
    Che i celti fossero una popolazione indoeuropea è cosa risaputa che le loro simbologie campeggino tutt'ora nei manufatti del Caucaso e dell'Asia centrale forse lo è un po di meno.
    Fatto sta che mentre in occidente la svastica viene demonizzata come simbolo "fascista", il sole delle "Alpi" viene da poco riscoperto dalla Lega Nord come identificazione etnica di specie, e il triskel sbandierato dall'Irlanda come simbolo locale... nei tappeti caucasici e dell'Asia Centrale questi ed altri simboli a noi molto legati vengono serenamente tessuti senza clamore e senza disprezzo. Svastiche, croci, triskel e "soli delle alpi" sono le simbologie ricorrenti, gli ingredienti principali delle greche nelle bordure e nei campi degli Shirwan, dei Mogan, dei Kazak, dei Kuba, dei Baku, dei Khotan e degli Yarkand.

    Molto interessante.
    Tuttavia, in merito alla demonizazione di certi simboli arcaici in Occidente, non mi sentirei di assolvere completamente le stesse ideologie e regimi nazionalistici che hanno tentato di utilizzarli. Ovviamente l'isteria degli antifascisti è una malattia che una volta che s'impadronisca di qualcuno, impedisce di considerare le cose in maniera oggettiva, e quindi anche di dare un giudizio sereno persino su certi fenomeni artistici. D'altronde, a fornire il pretesto a certa sovversione rivoluzionarista e iconoclastica sono state proprio le nostre dittature nazionalistiche. Ogni qualvolta un simbolo per sua natura universale viene legato ad una causa etnica o politica particolare, ecco che viene legata tutta una serie di emozioni a quel simbolo, che - da simbolo - dovrebbe rimanere fuori dalla sfera emotivo-sentimentale per servire unicamente da supporto visivo alla meditazione.
    Ricordiamoci che la Sovversione non cerca altro - mutatis mutandis - che pretesti per dichiarare fuorilegge la stessa Tradizione e la stessa Metafisica.

  8. #8
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    Predefinito

    In Origine Postato da
    E' tutto vero, nello Xinkhiang (repubblica indipendentista cinese a maggioranza islamica) sono stati ritrovati scheletri antropomorficamente riconducibili alla razza bianca occidentale, in Korea addirittura dolmen celtici, per non parlare dei draghi cinesi e giapponesi ritratti con dovizia nei tappeti e nelle stoffe dell'estremo oriente e assolutamente identici a quelli che San Giorgio trafiggeva con la sua lancia. Ormai è appurato scentificamente che l'estremo oriente è stato la culla della civiltà ariana. I tappeti sono una testimonianza vivente del simbolismo iconografico che condividiamo con popolazioni come quella Afghana, Persiana, Indiana e Caucasica. Non a caso Hitler prima della grande terribile guerra che sconvolse l'Europa impegnò numerosi uomini e mezzi in India e non solo alla ricerca delle origini ariane in oriente.
    Il problema degli Indoeuropei ad Est è diventato importante già dagli studi ottocenteschi sul Tocario. Tutto il filone di studi sulle "tribù disperse" ad Est (e per Est intendo al confine o addentro i territori della razza gialla) è stato riassunto con un recente punto della situazione in un eccellente volume - di cui consiglio l'acquisto:
    J.P. Mallory e Victor H. Mair, "The Tarim Mummies. Ancient China and the Mistery of the Earliest Peoples from the West", Thames & Hudson, Londra, 2000.
    L'apparato illustrativo riporta le note splendide foto a colori sulle mummie del Sinkiang, con i vestiti a colori sgargianti e i tartan ancora intatti; foto alcune delle quali si possono ammirare anche sul sito di EstOvest (www.estovest.net).

  9. #9
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    Predefinito

    In Origine Postato da

    [...] per non parlare dei draghi cinesi e giapponesi ritratti con dovizia nei tappeti e nelle stoffe dell'estremo oriente e assolutamente identici a quelli che San Giorgio trafiggeva con la sua lancia. [...]
    In questo caso però sarei propenso a considerare quelle somiglianze un influsso dell'Est sulla pittura europea basso-medievale, piuttosto che un retaggio celtico(?)-occidentale sui draghi cinesi-giapponesi. Anche perché prima dell'alto Medioevo il "drago" come lo si è inteso iconograficamente (e ideologicamente) negli ultimi diciotto-diciannove secoli, non esisteva.

  10. #10
    Nebbia
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    In Origine Postato da Vahagn
    In questo caso però sarei propenso a considerare quelle somiglianze un influsso dell'Est sulla pittura europea basso-medievale, piuttosto che un retaggio celtico(?)-occidentale sui draghi cinesi-giapponesi. Anche perché prima dell'alto Medioevo il "drago" come lo si è inteso iconograficamente (e ideologicamente) negli ultimi diciotto-diciannove secoli, non esisteva.
    Secondo una teoria del professor Volkmar Gantzhorn il drago si sarebbe diffuso dalla Spagna alla Cina, grazie al mercato della metallurgia degli armeni e ai matrimoni misti di questi ultimi con altre etnie (la prima moglie di Gengis Khan ad esempio era una Keiret, una tribù cristiano-nestoriana).

 

 
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