Risultati da 1 a 6 di 6
  1. #1
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    La Lupa romana è una cagna bastarda che muore allattando 2 figli di puttana
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    Unhappy Poi mi vengono a dire che i kompagni non sono antisemiti

    La Polizia di Milano:
    "Il copricapo ebraico dà fastidio ai no global"
    di Dimitri Buffa

    «Levatevi il copricapo ebraico e le scritte sulla “capanna” che di qui deve passare un corteo no global e potreste creare problemi di ordine pubblico».
    Sabato 28 settembre i giovani della comunità ebraica milanese non credevano alle loro orecchie quando gli agenti di polizia avevano intimato loro queste cose. Loro stavano festeggiando la “festa delle capanne”, una tradizionale festa ebraica per la quale avevano chiesto come tutti gli anni l’apposita autorizzazione alla questura. Ma alle ore 16 circa di quello stesso sabato a Milano proprio davanti a piazza Cordusio doveva svolgersi anche una manifestazione del “movimento per l’opposizione sociale”. Cioè i soliti no global di sinistra che, come i loro omologhi di destra, sono anti semiti e anti israeliani per definizione.
    Quindi, siccome il percorso autorizzato prevedeva il passaggio davanti alla “sukkà” (la “capanna” dell’omonima festa, ndr) allestita dagli ebrei milanesi in Piazza Cordusio già il giorno precedente le autorità cittadine avevano chiesto alla Comunità Ebraica di togliere i simboli ebraici e le scritte in ebraico dalla capanna per “non irritare i partecipanti al corteo”. Roba da non credere: le forze dell’ordine che invece di perseguire atteggiamenti violenti dei dimostranti chiedono a dei pacifici cittadini di religione ebraica di nascondere il proprio culto per non irritare i prepotenti. E infatti già il giorno prima in questura c’erano state discussioni a non finire e una decisione chiara di non «togliere affatto i simboli della nostra religione».
    Si arriva così a sabato alle 16 quando, prima del passaggio del corteo, i poliziotti del commissariato del Duomo e il viceprefetto presente in loro hanno ancora insistito per far togliere le scritte e i simboli ebraici. Con la velata minaccia di negare in caso contrario il permesso di mettere la “capanna” in zona centrale in futuro anche se sono anni che la “sukkà” viene allestita in Piazza Cordusio.
    Ma, come dicono i latini, “ubi major minor cessat”, chissenefrega delle tradizioni ebraiche quando si devono evitare grane con i no global e con chi li protegge a sinistra.
    È stato anche chiesto alle persone all’interno della “capanna” di togliere la kippà, cioè il tradizionale copricapo ebraico religioso, o «quantomeno di coprirla con un cappello». Naturalmente nessuno l’ha fatto e nessuno ha tolto le scritte in ebraico. Nessuno ha accettato di cedere a tale sopruso della propria dignità, a una simile vergognosa richiesta, un vero e proprio ricatto.
    Quando alla fine sono arrivati i no global, in tutto 500 persone al grido di “Palestina libera e Israele boia”, con il solito contorno di bandiere con la stella di Davide bruciata sulla pubblica piazza, le stesse autorità che avevano chiesto agli ebrei di nascondere la propria identità, non si sono preoccupate affatto di chiedere ai manifestanti di non usare slogan, cartelli e comportamenti indegni e offensivi nei confronti di tutta la comunità civile.
    Commento via e mail di Alessandro Cohen nella mailing list “amici d’Israele”, cioè di uno dei tanti che ha assistito allo scempio istituzionale di piazza Cordusio quel maledetto sabato: «È scandaloso e pericoloso che le autorità abbiano chiesto agli ebrei di nascondere simboli ebraici per paura di innervosire i teppisti antisemiti e antisraeliani, lo scandalo è evidente e il pericolo consiste nel cedimento di fronte alla prepotenza e alla violenza dei gruppi manifestanti a danno della giustizia e della dignità umana».
    «Noi come cittadini italiani di religione ebraica - prosegue Cohen nella e mail - ci aspettiamo che la polizia italiana ci protegga e protegga il diritto di tutti alla libertà di culto sancita dalla Costituzione. Inoltre chiediamo che venga rispettata la dignità e l’identità di ogni persona e vogliamo che gli ebrei possano essere ebrei in Italia senza il terrore e le umiliazioni, triste ricordo del periodo fascista. Non siamo più nel 1938, le leggi razziali non ci sono più, nessuno deve più avere paura di essere ebreo e ogni ebreo deve avere il diritto di esserlo a testa alta senza essere costretto a nascondere i simboli della propria appartenenza.
    Il comportamento delle autorità milanesi è stato vergognoso e umiliante, molto più insultante e violento di quello dei teppisti che si sono comportati semplicemente come tali».
    Chiosa finale all’insegna dell’autoironia intelligente tipica degli ebrei: «Se i cittadini di Milano appartenenti alla Comunità ebraica devono sentirsi in pericolo nel portare un piccolo copricapo simbolo della loro fede e se devono sentirsi invitare a toglierlo per non infastidire le moderne squadracce fasciste, allora aveva ragione Herbert Pagani quando scriveva che Israele è l’unico Paese dove uno “sporco ebreo” è solo un ebreo che non si lava».
    Un’ultima notazione per i falsi amici delle comunità ebraiche che scrivono sull’Unità, sempre pronti a denigrare il nostro giornale: dove stavano sabato scorso i loro cronisti milanesi? Nessuno ha detto loro niente o forse non era politically correct prendersela con “i compagni no global che sbagliano”?
    dimitribuffa@libero.it

  2. #2
    El Venexian
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    ma io dico : i sionisti hanno lottato piu' di 50 anni per creare
    quella specie di stato chiamato Israele , ora ce l'hanno , ergo
    se gli fa' cosi' schifo continuare a vivere nella loro diaspora
    sono liberissimi di tornarsene a casa loro , tanto piu' che lo
    stato israeliota da' fior di incentivi e soldi a quelli che ritornano
    in patria (la legge del "ritorno").

    e che rispetto possono avere individui che agli sbirri vantano diritti
    (mai i doveri..) proclamandosi "itagliani" e poi sotto il culo hanno la bandiera di israele ? giurando fedelta' al triculore ?

    si facciano un serio esame di coscienza.
    comunque vada le forze dell'ordine hanno tutti i loro nomi nel database , ora siamo in tempo di pace , domani chissa'....

  3. #3
    Globalization Is Freedom
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    La cosa interessante di questa storia è il solito comportamento della polizia: se tu ti fai i c***i tuoi, sei un "istigatore". Così, non viene sanzionata la marmaglia noglobal, ma gli ebrei che, questa volta, non hanno altra colpa che mettersi il diavolo di copricapo che vogliono. E' come dire che, se dimentichi la macchina aperta e te la rubano, hai commesso un'istigazione a delinquere...
    "Non spargerai false dicerie; non presterai mano al colpevole per essere testimone in favore di un'ingiustizia. Non seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per deviate la maggioranza, per falsare la giustizia. Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo" (Esodo 23: 1-3)

  4. #4
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    Originally posted by Il_Siso

    ***FIRED****
    ooouuuueeeee !!!!!
    infatti pieno così di bandiere israeliane......

    mwaahahahhahahaahahahavacaghèèèèèèè!!!!!

  5. #5
    MILANESE DI UNA VOLTA
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    Originally posted by Fra Dolcino


    ooouuuueeeee !!!!!
    infatti pieno così di bandiere israeliane......

    mwaahahahhahahaahahahavacaghèèèèèèè!!!!!
    Visto come mi segano i messaggi?

  6. #6
    Ospite

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    Cerca de vess ona fontana, minga el canal d’ona fògna.


 

 

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