Leggendo alcuni articoli pubblicati sul quotidiano francese Le Monde che dava voce alle posizioni degli "oppositori intellettuali" del nostro governo, non possiamo meravigliarci se all’estero hanno una pessima immagine dell’Italia e del nostro Governo, non possiamo meravigliarci se in Svezia apprendo dalla mia ragazza che noi italiani non siamo ben visti. La stampa internazionale, almeno in buona misura, si è arroccata sulle posizioni dei movimenti socialdemocratici e aziona tutte le strategie per delegittimare i governi di paesi che hanno scelto liberamente i propri rappresentanti, portando avanti discutibili argomentazioni sul pericolo che la loro democrazia vive.
La strategia è ben chiara ed è la diretta conseguenza di quel
documento-appello anti Berlusconi lanciato su internet, e diretta
espressione della Federazione mondiale dei giornalisti. Un invito alla lotta su cui ci informò proprio Il Giornale di Milano nel mese di gennaio, corredato da un fondo molto bello del nostro caro Senatore Guzzanti, intitolato “la Jihad mediatica”.
Di fatto possiamo notare che nell’articolo non sono espressi giudizi del giornalista, ma sono riportate le argomentazioni (?) dei nostri cari intellettuali in trasferta a Parigi. Quello che sconvolge è vedere il modo in cui le notizie sono poste e su come vengano date per scontate e veritiere le affermazioni di codesti personaggi che pensano bene di proseguire questa forma di delegittimazione del nostro governo all’estero, che equivale alla delegittimazione anche del nostro paese.
Ci troviamo, così, passaggi del genere : « Les intellectuels et artistes italiens consternés par la mainmise légale d'un clan d'affairistes sur les institutions politiques, culturelles et médiatiques de la Péninsule devront-ils attendre longtemps qu'une autre majorité rende moins biaisé le débat démocratique ? »
O, quel che è ancora peggio,, si arriva a legittimare personaggi che qui in Italia non hanno alcun ruolo concreto : "Aujourd'hui, commente l'universitaire Francesco Pardi, que le cinéaste Nanni Moretti présente comme la meilleure conscience de la gauche italienne, le danger, c'est Berlusconi. Son régime n'est pas fasciste, mais il instaure un pouvoir télévisuel totalitaire, qui prend le pouvoir sur les pouvoirs législatif, juridique et exécutif." I francesi che hanno letto questo articolo, oggi immagineranno che Francesco Pardi è questo grande pensatore della politica italiana, che in Italia siamo dinanzi ad un regime totalitario fondato sull’uso dei media, quando noi tutti vediamo come siano ancora sistematici gli attacchi gratuiti e infamanti alla persona del presidente del consiglio italiano ed all’esecutivo che presiede.
Insomma,, penso sia giunto il momento di tenere d’occhio ogni aspetto del genere, contrastare e mostrare la nostra indignazione se, sempre nelle pagine online de Le Monde, si arrivi a mistificare le proposte del nostro governo sulla modifica dell’art 18, lasciando intendere che le sue intenzioni siano quelle di liberalizzare completamente i licenziamenti. Il pericolo non viene solo dall’Italia, il vero pericolo non è il terrorismo fatto di pallottole che riescono a stroncare solo delle vite di innocenti,, il pericolo deriva da questa forma di terrorismo dell’informazione.
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PAULER