La volontà di Bush di fare a pezzi il regno dell’Iraq è più forte della ragionevolezza dell’ONU e dello stesso Saddam che si è piegato ufficialmente alla prospettiva del ritorno incondizionato degli ispettori ONU per la messa sottocontrollo da parte delle nazioni unite del suo presunto arsenale bellico di tipo non convenzionale. Bush ha detto che è pronto a chiedere al congresso americano il permesso di muovere guerra contro l’Iraq di Saddam indipendentemente da come si esprimerà l’ONU in consiglio. “Se le Nazioni Unite non faranno nulla nei confronti dell’Iraq, lo faranno gli Stati Uniti con i loro alleati”, è questa la minaccia concreta del presidente americano nei confronti di un paese (l’Iraq) col quale pare non ci sia altro che una questione personale.
Baghdad come Bassora e Mossul è città d’arte islamica e preislamica, ricca di tesori monumentali antichissimi: dalle antiche mura di Babilonia alla mitica porta di Istaz.. Un patrimonio dell’umanità sono le torri-templi a gradini, costruite a mattoni; i rilievi scultorei (i tori alati ) di gran vigore realistico, nonché i “sigilli cilindrici”. Gli oltre 50 palazzi presidenziali sparsi per tutto l’Iraq sono poi un capolavoro dell’opulenza architettonica moderna.
L’antica Mossul affacciata sul Tigri capoluogo del governatorato del Nineveh noto centro di produzione e di raccolta di tappeti nomadici è anche sede di chiese nestoriane e resti della civiltà babilonese.
A Baghdad (la città della favola di Aladino e la lampada magica) il Raiss ha fondato (come anche a Bassora e in misura minore in altre importanti città del regno) un importante museo dell’arte pittorica, dove sono esposti i capolavori di migliaia di artisti. (pare anche tele di Picasso, Dalì e Goya). Gigantesche moschee gareggiano (dimensionalmente) con quelle di Santa Sofia (Istanbul) e della Mecca (Arabia Saudita) ponendo l’Iraq di fronte agli altri paesi arabi su di un piano privilegiato dal punto di vista sia islamicoculturale che artistico. Se nel 1990 la guerra del golfo aveva compromesso gravemente alcune di queste preziose testimonianze artistiche.. oggi l’Iraq di fronte ad una nuova offensiva americana più secca e decisa rischia la dissoluzione del proprio patrimonio archeologico e artistico, una perdita che risulterebbe incalcolabile per l’intera umanità.
Se la comunità internazionale inorridiva di fronte alla distruzione dei Budda di Baymhian in Afghanistan per mano talebana, oggi non potrà che atterrire di fronte agli ormai imminenti bombardamenti a tappeto che aerei USA e inglesi si accingono a scatenare contro le città artistiche e storiche dell’Iraq.
Che Dio salvi l’umanità!