'Chiedo perdono, lo faccio a nome degli italiani... gli italiani sono responsabili, hanno una responsabilità storica, quella di chiedere perdono... gli italiani hanno responsabilità per quanto è accaduto dopo il 1938, dopo che le leggi razziali furono approvate...'
Così si è espresso i vice-presidente del consiglio Gianfranco Fini in una intervista rilasciata al giornalre israeliano Haaretz...
Con il massimo rispetto dovuto al vicepremier, che è anche segretario del movimento politico a cui appartengo, devo ricordarle, caro signor Fini, senza voler entrare nel merito del fatto che, dal momento che la nostra Costituzione non concede a nessuno il diritto di parlare a nome del popolo italiano, le è legittimamente concesso di esprimere unicamente i suoi sentimenti personali, devo ricordarle dicevo che gli italiani già da tempo hanno pagato, e assai duramente, la 'responsabilità per quanto è successo dopo il 1938, quando le leggi razziali furono approvate' e da parecchi decenni essi non devono più rendere conto di nulla a nessuno. Pur comprendendo benissimo la sua preoccupazione per mostrare una immagine di sè il più possibile 'purificata da residui del passato', le devo inoltre ricordare che se intende raggiungere questo scopo andando a 'mendicare il perdono' davanti a qualche 'papalina' sbaglia di grosso, giacchè di detto 'perdono' nè il governo eletto dagli italiani e neppure gli stessi italiani hanno la benchè minima necessità...
Questo è tutto!...
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Nobis ardua
Comandante CC Carlo Fecia di Cossato