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Discussione: Una domanda...

  1. #1
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    Predefinito Una domanda...Destra Sociale e Federalismo

    La destra sociale è ideologicamente o congiunturalmente contraria alle autonomie regionali, alla devoluzione, al federalismo?

  2. #2
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    Predefinito Una domanda...Destra Sociale e Federalismo

    La destra sociale è ideologicamente o congiunturalmente contraria alle autonomie regionali, alla devoluzione, al federalismo?

  3. #3
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    Ciao Zena,innanzitutto, la destra sociale aderisce in questo momento alle posizioni della Casa della Libertà, e ne è parte integrante .
    In secondo luogo, non è ideologicamente contraria alle autonomie regionali, alla devolution e al Federalismo, auspica tuttavia che esse(penso in particolar modo alla devolution) vengano temperate da opportuni interventi dello Stato volti a non penalizzare aree geografiche del paese già svantaggiate da fattori storici e sociali
    In altre parole, crediamo che Federalismo e Solidarietà siano e debbano essere conciliabili.

  4. #4
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    Ciao Zena,innanzitutto, la destra sociale aderisce in questo momento alle posizioni della Casa della Libertà, e ne è parte integrante .
    In secondo luogo, non è ideologicamente contraria alle autonomie regionali, alla devolution e al Federalismo, auspica tuttavia che esse(penso in particolar modo alla devolution) vengano temperate da opportuni interventi dello Stato volti a non penalizzare aree geografiche del paese già svantaggiate da fattori storici e sociali
    In altre parole, crediamo che Federalismo e Solidarietà siano e debbano essere conciliabili.

  5. #5
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    Per la verità, all'interno della CDA ci sono parecchi controsensi a riguardo: niente paura, quando si mescolano il vino e l'olio è una cosa normale ottenere un'emulsione. Io credo che il federalismo servirebbe tanto al sud quanto al centro o al nord: il problema è che AN (anche al nord) rischia di diventare un partito meridionalistico e non nazionalista. Quanto alla destra sociale, non vedo perchè dovrebbe essere contraria al federalismo: non confondiamo i termini, il federalismo non è il becero secessionismo dei tempi del dio Po. Carlo Cattaneo non è Borghezio!
    Cimmi

  6. #6
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    Innanzitutto, il mio benvenuto a Cimmi nel nostro Forum.
    Sul rischio di meridionalizzazione di cui parli: è probabile che sia in corso,e forse lo è da un po', quello che sarebbe interessante capire è se questo sia dovuto semplicemente a una volontà politica della classe dirigente romana di Alleanza Nazionale, o anche a uno scarso peso e/o a una scarsa sensibilità dei dirigenti del Nord (eppure me ne vengono in mente almeno un paio che dovrebbero avere una discreta influenza all'interno del partito...)
    Ma forse tu, da Bergamo, hai maggiori elementi di me per compiere questa valutazione.


    Il sito di Area Cantiere Umbria

  7. #7
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    In Liguria i dirigenti di A.N. erano arrivati ai ferri corti, e sostanzialmente si può parlare di un partito in crisi, anche se è una situazione che accomuna tutto il centro-destra. In ogni caso credo che federalismo e solidarietà siano conciliabili: io parlerei soprattutto di solidarietà trasparente, una solidarietà che sarebbe possibile decentrando il prelievo fiscale e mantenendo un fondo perequativo cui accedere con vincolo di destinazione per la sanità, la formazione professionale, le infrastrutture, la creazione d'impresa (in particolare nel settore primario e nel turismo). Io sono leghista, soprattutto in senso (scusate il termine ma non ne trovo uno migliore) dottrinario: credo nella lega, cioè nell'unione di elementi che formano un sistema maggiormente complesso ma ispirato alla razionalità, all'autosufficienza quantomeno relativa, alla definizione di un dominio non trascendibile entro cui un sistema "funziona".Credo in sintesi nella struttura e ricerco le sue condizioni di possibilità .Non credo in tal senso che un'eventuale implosione del meridione giovi alle strutture del nord.Al contrario. Tuttavia credo che, chi vuol parlare di identità nazionale (sia essa italiana o padana) non possa farlo senza aver comunque presente un pluralismo di tradizioni, di culture, di costumi, di storie che solo il federalismo è in grado di esaltare e valorizzare. Solo il federalismo è in grado di garantire il cosiddetto comunitarismo, ossia di dotare le comunità stesse di quegli strumenti culturali e politici idonei a creare e conservare VALORI. Un comunitarismo che perdesse di vista la propria concretezza, la propria locazione limitata a una pluralità di spazi PERSONALI finirebbe inevitabilmente per sfociare nell'astratezza, nella retorica, nella burocrazia. E' per questo che, secondo il mio punto di vista, il futuro della destra sociale non può che essere federalista e partire quindi dalle cosiddette comunità etno-nazionali, dove se il riferimento all'etnia può essere spunto di tanti significati, nondimeno è necessario ammettere che quanto più un gruppo si particolarizza (stringendo una solidarietà verosimilmente organica) tantopiù i suoi lineamenti acquistano nitidezza. Un gruppo chiaramente interagisce con altri gruppi, specialmente nella post-modernità, ma è necessario ripartire "teoricamente" dai nuclei di base se si vuol definire una struttura politica adeguata (ammesso che esista) alle esigenze odierne: esigenze di sfuggire, in primo luogo, alle fauci della globalizzazione. Prima culturale che economica. Perchè, volendo andare contro Marx, limitando l'ingerenza culturale del pensiero unico si "tipicizzano" automaticamente la produzione e i consumi e si rendono più "reali" i contorni del risparmio e degli investimenti. Quale strada migliore, per creare vie di fuga dal pensiero unico, che valorizzare gli idiomi locali (circoscrivono la comprensibilità senza possibilità di unicizzarla, creando solidarietà culturale e definendo la comunità d'appartenenza, che si può complementarizzare ma non abbandonare), le tradizioni e la storia della propria terra(circoscrivono la memoria collettiva e il suo divenire, impedendone la dispersione e creando una barriera contro gli avvenirismi delle "new ages") ?. Sia chiaro: un essere umano odierno non deve rimanere vincolato a questi soli livelli, non deve anzi rifiutare alcuna sorta di sapere, ma non può nemmeno rifiutarli, pena la mancanza di anticorpi nell'interazione con un mondo che divora sempre più le proprie radici, scoprendosi quotidianamente sempre più asfittico.

  8. #8
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    Belìn Zena, parli come un libro stampato! Io son poverino (e bergamasco, perdipiù, il che penalizza) e, tuttavia, mi trovo d'accordo con te. Il problema, però, almeno visto dal basso, è che sia nella Lega che in An si sta affermando un'autentica nullicrazia: non è, pertanto, questione antropologica, sibbene etica, l'apertura o meno al federale. Dove sono le riforme, dov'è la dirigenza che le dovrebbe portare a buon fine? A me pare che la base sia felicitata da migliaia di brave persone, che, a Taormina come a Malè, si fanno il mazzo e ci credono: in alto, ahimè, vedo dei gran dulcamara, dei ciarlatani che sfornano slogan a un tanto al chilo, ma di anime pure ne adocchio pochine! Ergo, se vogliamo ricomporre il mosaico delle millanta identità, dovremmo, almeno, avere le idee chiare su quelle due o tre cosette che ci fanno essere parte di una comunità: se volessimo chiamarli "comandamenti", il primo che mi verrebbe in mente sarebbe "non rubare". E temo che a nord come a sud del padre Po sia un comandamento un tantino disatteso. Dopodichè, delle etnie e delle identità possiamo parlare fino al giorno del giudizio, ma credo che il problema risieda prima nelle coscienze. Che jamin-a vivere, belandi!
    Cimmi

  9. #9
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    Come volevasi dimostrare. Fisichella, si, il monarchico, boccia il federalismo definendolo un delitto e invita Fini a stoppare Bossi.
    Finchè di da spazio a certe persone che vanno avanti con le nostalgie, la mitologia e una retorica intangibile ormai incapace di fronteggiare la crisi irreversibile dello stato nazionale, la destra in questo paese rimarrà un orpello da museo, buona per i nostalgici latenti del duce, per quelli più soft d'Achille Lauro, per qualche conservatore incallito, per i reduci della guerra e per gli assistiti di tutte le risme. Poco importa che sia al 10 e passa per cento: coi voti bisognerebbe riformare il paese, e non mummificarlo.

  10. #10
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    Non sono riuscito a trovare le dichiarazioni di Fisichella nel sito dell'Adnkronos tra le notizie di ieri e oggi...potresti darmi il link a una fonte on line oppure se non c'è riportarmi in modo un po' più esteso le dichiarazioni?
    Non perchè non mi fidi, solo per capire meglio cosa gli è passato per la testa^__*

 

 
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