[mid]http://www.costozero.com/midi_files/midi/rock/beatles/yesterday.mid[/mid]
il pensiero dei veri Mazziniani sul sito http://utenti.lycos.it/tigulliorepubblicano/savoia.html e troverà UNA TESTIMONIANZA CIVILE E L'IPOTESI REFERENDARIA
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Benvenuto a NANDOB sul Forum dei Repubblicani Italiani
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l'articolo citato da NANDOB e' visionabile, gia' da ieri sera, anche sul Forum Giustizia e Liberta' alla pagina.....:
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Si allega la lettera di Viroli per la raccolta delle firme.
Posso dirvi che ho anche saputo che i moduli verranno inviati
individualmente ad ogni iscritto all'A.M.I.
E' chiaro che l'iniziativa vuole essere solamente un momento di
testimonianza, perchè le 500.000 (sic!) firme sono un obiettivo troppo ambizioso.
Cadono quindi i dubbi di chi temeva che un eventuale referendum
si possa trasformare in un plebiscito per gli ex-re.
a.p.
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Agli iscritti dell’ AMI
Faccio seguito a quanto oggetto degli interventi stampa della nostra Presidenza già inviativi in copia sulla legge costituzionale relativa al rientro dei Savoia in Italia per invitarvi ad impegnarvi, se lo ritenete giusto, nella raccolta delle firme per un referendum popolare confermativo della XIII norma finale della Costituzione della Repubblica.
Come già ampiamente spiegato nei nostri precedenti documenti, la recente legge che ha modificato la XIII norma finale, quella norma che sanciva in termini solenni il giudizio di condanna morale e politica della Casa Savoia, senza che gli ex-re abbiano rinunciato in modo formale al titolo di pretendenti al trono d’Italia, offende la dignità della Repubblica e la Costituzione.
La Repubblica si è inchinata alla pretesa dei Savoia con un atto che non ha nulla di grande, ma è, nella forma e nella sostanza, servile.
Quando la dignità della Repubblica è offesa i Mazziniani hanno il dovere di lottare con tutti i mezzi democratici possibili, anche se le possibilità di vittoria sono esigue.
Vi allego pertanto i moduli da utilizzare per la raccolta di firme per il referendum di cui all’articolo 138 della Costituzione che il Comitato Provinciale dell’AMI di Ravenna ha indetto con il deposito del quesito in data odierna.
Vi esorto a sottoscrivere, se condividete, e a far sottoscrivere presso i singoli Comuni che li restituiranno debitamente autenticati.
Vi prego di tener conto che i moduli sottoscritti ed autenticati dovranno pervenire all’amico Stefano Covello della sezione Terza Roma di Roma (Viale Regina Margherita 192, 00198 Roma) non oltre il 10 ottobre 2002 (termine perentorio). All’amico Covello potrete anche rivolgervi per ogni chiarimento (338 9530961. Tenete conto che se le sottoscrizioni saranno autenticate da altro pubblico ufficiale autorizzato diverso dai segretari comunali, occorre anche che ai moduli vengano unite certificazioni attestanti la iscrizione dei sottoscrittori nelle liste elettorali di un Comune della Repubblica.
Nella speranza che accoglierete questo mio appello, vi porgo
Un fraterno saluto
Maurizio Viroli
Presidente Nazionale AMI
La proposta dell'Associazione mazziniana
«Diciamo alt ai Savoia
con un referendum»
L'annuncio al convegno organizzato dagli ulivisti del Comitato Piazza Maggiore
LIVORNO
I Savoia? Ben vengano, ma come semplici cittadini, purché rinuncino alla loro posizione di pretendenti al trono d'Italia: invece il loro passaporto è stato preparato da una legge di revisione costituzionale approvata due mesi fa, inutile, sbagliata e dannosa, sull'onda di un falso senso umanitario o, peggio, sulla pretesa di riscrivere una storia nazionale che è costata lacrime e sangue. Parola del prof. Maurizio Viroli, presidente nazionale dell'Associazione Mazziniana, annunciando che contro l'entrata in vigore di tale legge è stato chiesto «il referendum confermativo previsto dall'articolo 138 della Costituzione». Lo ha affermato nell'affollatto convegno organizzato nella sala della Provincia dal ]u]Comitato "Piazza Maggiore Livorno per l'Ulivo che vogliamo"[/u] con la collaborazione del "Movimento dei Repubblicani Europei" guidato dall'europarlamentare Luciana Sbarbati.
Il Comitato ha promosso il convegno perché molti hanno parlato di "perdono" e persino di "caso pietoso", banalizzando perciò un problema che sembra non catturare l'attenzione come la modifica all'art. 18, il legittimo sospetto, il caro-prezzi: invece vale la pena di guardare sotto il tappeto della propaganda e dell'indifferenza.
Lo ha fatto Viroli, analizzando criticamente la legge di revisione costituzionale: inutile - ha detto - perché i Savoia potrebbero rientrare in Italia in qualunque momento purché come semplici cittadini, rinunciando cioè al titolo dinastico e alla loro posizione di pretendenti al trono d'Italia sul piano giuridico internazionale, senza che sia necessario modificare la disposizione finale della Costituzione, che vieta l'ingresso agli eredi maschi di Casa Savoia. Non solo: è una legge sbagliata (si è modificata una disposizione finale che in quanto tale non è modificabile, come non lo è quella che vieta la ricostituzione del Partito fascista, se ne è infatti pretesa la transitorietà per poterne definire esauriti gli effetti); è una legge dannosa (perché prescinde dal riconoscimento delle responsabilità della monarchia, creando i presupposti per una riscrittura della nostra storia e per nuovi revisionismi di comodo).
A Viroli ha fatto eco Luciana Sbarbati, che ha affrontato con la solita verve gli aspetti ed i retroscena del dibattito politico con cui si è giunti ad un voto largamente condiviso in modo trasversale: ne ha attribuito la causa ad ignoranza della storia piuttosto che ad una posizione meditata, addossandone poi la responsabilità anche ai precedenti governi di centro-sinistra.
A nome dell'Anpi è intervenuto Emanuele Cocchella, che ha tra l'altro ricordato i gravissimi lutti causati l'8 settembre 1943, quando Vittorio Emanuele II pensò solo a salvare la Casa Savoia ed il suo governo lasciando gli italiani civili e militari in balìa degli alleati-invasori tedeschi. Garibaldo Benifei per l'Anppia ha sottolineato le responsabilità per l'istituzione del "Tribunale speciale fascista". Alessandro Trotta, segretario del Prc ha biasimato duramente il voto sul rientro dei Savoia e ha rilevato che il clima di restaurazione che potrà derivarne «potrà dar voce alle forze più retrive del nostro paese».
Sono poi intervenuti Marzino Macchi (segretario del Comitato per la valorizzazione del Risorgimento livornese) e l'avv. Alessandro Andreini (presidente della sezione livornese dell'Associazione mazziniana): pur riconoscendo l'apporto determinante della monarchia all'unità d'Italia, ne hanno ribadito le responsabilità a partire dal consenso alla nascita del regime fascista.
Laura Bandini, responsabile del dipartimento cultura dei Ds, ha riconosciuto l'inopportunità della proposta di revisione in favore dei Savoia da parte dei governi di centro-sinistra, mentre l'avv. Raffaello Morelli, segretario della Federazione dei Liberali, ha sostenuto che sarebbe più opportuno che la richiesta del referendum venisse avanzata dai parlamentari piuttosto che attraverso la raccolta molto più impegnativa delle firme dei cittadini.
COMUNICATO STAMPA
Un referendum come testimonianza civile
Dopo l’approvazione della legge che consente il rientro dei Savoia in Italia è iniziata, oggi 14 settembre 2002, la raccolta delle firme per la richiesta di referendum popolare previsto dall’articolo 138 della Costituzione della Repubblica Italiana.
L’Associazione Mazziniana Italiana, facendo propria l’iniziativa del “Comitato per la difesa dei valori repubblicani”, sorto a Ravenna (la città che il 2 giugno 1946 fornì la più alta percentuale di voti repubblicani), invita i cittadini a riflettere su:
- la preoccupante opera di rimozione della memoria storica connotante la nostra Repubblica, dal Risorgimento alla Resistenza antifascista;
- il colpo di spugna sulle responsabilità della dinastia sabauda per quanto concerne l'avvento del fascismo, la promulgazione delle leggi razziali, il tradimento del 1943;
I signori di casa Savoia, rinunciando alla dinastia, come già felicemente avvenuto nel caso di Otto D'Asburgo, sarebbero potuti giungere in Italia da molti anni. Hanno atteso un provvedimento umiliante per la Repubblica, che stravolge i fondamenti della nostra Carta costituzionale.
Si invitano i cittadini a firmare per il referendum contro questo provvedimento inutile, presso i tavolini organizzati in varie città italiane dalle sezioni dell’Associazione Mazziniana Italiana o contattando direttamente gli organizzatori ai numeri 0544 212006 (mattino); 0546 942974 e mail
ami.segreteria@libero.it
pm@nettuno.it
n.poggiolini@libero.it .
Scusate, ho capito bene?Originally posted by nuvolarossa
... le 500.000 (sic!) firme ...
... Vi prego di tener conto che i moduli sottoscritti ed autenticati dovranno pervenire non oltre il 10 ottobre 2002 (termine perentorio).
500mila firme in meno di un mese?