SI TRATTA DI LIBERTA' RELIGIOSA O DI SVENDITA DI UNA CULTURA?

Le scorse settimane è stata rinviata,grazie alla Lega, l'approvazione di una proposta di legge,approvata dal governo delle sinistre e ripresa ( è bipartisan ,come la massoneria ) dal governo diciamo moderato attuale: si tratta della cosiddetta "libertà religiosa".
Va posto in evidenza il nome ingannevole sotto cui si vuole far passare un disegno ideologico dirompente: non mi sembra infatti che in italia i non cattolici( testimoni di Geova,musulmani,atei) manchino oggi di libertà civile.
In realtà tale progetto, di fortissima impronta massonica , è piuttosto per la "parità dei culti" : nel senso di un livellamento delle religioni che,sottomesse all'ideologia egualitaria e relativista,sarebbero poste tutte assolutamente alla pari.
Cestinando così,oltre a questioni teologiche fondamentali per cui un cattolico che accettasse questo diverrebbe un apostata,persino le semplici considerazioni buonsensiste d'ordine storico-popolare sulle nostre radici: tutto rinnegato.
Sarebbe il completamento dell'apostasia dell'italia,sotto il lato simbolico,di principio,e quindi sotto quello operativo e pratico:
il nostro non sarebbe più in qualche modo un paese cattolico,bensì un paese formalmente massonico , in cui il cattolicesimo verrebbe considerato in maniera assolutamente identica alla religione di Geova o,perchè no, al satanismo (che non potrà essere un culto "discriminato").

S.P - Chiaravalle (Ancona)
da "la parola ai lettori - la Padania / 14 agosto 2002 "

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