ROMA. L’elenco dei politici che si ritrovano decurtato lo stipendio del 10%, a leggere la Finanziaria di Tremonti, è davvero lungo: parlamentari, europarlamentari, sottosegretari, sindaci, presidenti delle province e delle regioni, presidenti delle comunità montane, presidenti dei consigli circoscrizionali, comunali, provinciali e regionali, e ancora i consiglieri circoscrizionali, comunali, provinciali, regionali e delle comunità montane. Nè ci si è dimenticati dei vari Consigli superiori della magistratura e persino del Cnel. Zac.
Il governo gli ha tagliato via un decimo di stipendi o indennità.
Non si è salvato nessuno.
O meglio, no, a ben vedere, qualcuno s’è salvato: il governo medesimo. Il taglio, infatti, non si applica ai ministri.
Tra i tecnici che spulciano la Finanziaria, specie quelli che vogliono male a Tremonti, si sprecano le ironie. «Si nota l’assenza dei ministri. Sono forse esclusi da questa misura? Si considerano un’eccezione?», chiede retorico Giulio Marcon, portavoce della Campagna Sbilanciamoci (un cartello di ong e di associazioni pacifiste che propugna una Finanziaria più «solidale»).
«I conti sono taroccati, - rilancia il centro studi della Cgil - dal taglio del 10% sono esclusi il presidente del consiglio e i ministri».
«Ce ne siamo accorti anche noi ecologisti - dice Maurizio Picca, di Legambiente - di questa strana dimenticanza. Tra l’altro, c’è un comma che già prevede dove confluiranno i risparmi effettuati da Camera e Senato, debitamente annunciati da Casini e Pera. Non una previsione o una parola sulla presidenza del consiglio. Nessun risparmio, da quella parte?». Pare proprio che gli stipendi dei ministri del governo Berlusconi, insomma, si salveranno dalla scure della «loro» Finanziaria. «Ma allo stipendio dei ministri fu dato un taglio consistente due o tre anni fa - spiega Renato Brunetta, consigliere economico di palazzo Chigi - e perciò questa volta si è valutato di lasciarli indenni». Nella manovra 2006 aumentano anche i rimborsi elettorali: si passa da uno stanziamento annuale di 160 milioni di euro a 200 milioni.