Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
    Giacobino 1799
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    Predefinito La Procura indaga su Lodi-Credieuronord

    La Procura indaga su Lodi-Credieuronord (05/10/2005 7.54.08)

    MILANO (Finanza.com) - Da La Repubblica: La tempesta su Lodi sembra non avere fine. Dopo l'indagine sulla scalata Antonveneta, un nuovo fascicolo aperto dalla procura di Milano mette in imbarazzo la neonata Banca Popolare Italiana. I pm stanno infatti cercando di vedere chiaro nei meandri della farraginosa manovra che alla fine del 2004 portò al salvataggio della cosiddetta banca della Lega, la disastrosa Credieuronord. Nei giorni scorsi quando gli uomini del nucleo provinciale della guardia di Finanza di Milano sono andati nella sede del gruppo di Giampiero Fiorani, nessuno dei dirigenti lodigiani si è stupito. Quando però i militari hanno tirato fuori il mandato, allora sì che le bocche si sono spalancate. La richiesta della procura era ben diversa dalle solite: esibire il contratto con cui la Banca Popolare di Lodi ha ratificato l'acquisto della Credieuronord. La delicatezza del nuovo fascicolo è evidente soprattutto se si considera la vicenda dal punto di vista politico: in molti hanno individuato proprio in quell'operazione il punto di saldatura dell'asse Fazio-Fiorani.
    da www.finanza.com


    Fiorani mette nei guai la Lega
    Mercoledí 05.10.2005 080

    I vertici della Lega, e forse anche il governatore della Banca d’Italia, dovrebbero cominciare a preoccuparsi seriamente. Oggi il quotidiano la Repubblica rivela in apertura di pagina: “La procura indaga su Lodi-Credieuronord”. “Dal caso dei fallimenti gonfiati al tribunale di Milano spunta un nuovo filone per l’inchiesta sulla gestione Fiorani dell’istituto lombardo”. Il servizio si occupa di una vicenda piuttosto oscura il salvataggio della banca della Lega voluto da Fiorani e coperto dal governatore Antonio Fazio. Dopo tre anni dalla sua fondazione la banca della Lega, Credieuronord, era già al tracollo con 8 milioni di euro di perdite e 12 di sofferenze su 47 di impieghi. E’ stata la stessa Banca d’Italia a segnalare il dissesto con un’ispezione ma poi tutto si è risolto con l’intervento di Fiorani sollecitato da Bankitalia. Ora finalmente la procura indaga.
    da www.affaritaliani.it



    Il fantasma di Credieuronord pesa su Bpi
    115:28 - 05/10/2005

    Le acque intorno alla Banca Popolare Italiana continuano ad essere agitate: l’ex Popolare Lodi è oggi in calo del 2,67% a Piazza Affari, dove il titolo passa di mano a 8,53 euro, dopo le notizie di stampa secondo cui la Procura di Milano ha avviato un’inchiesta su presunti fallimenti gonfiati legati al salvataggio, alla fine dello scorso anno, di Credieuronord, la banca della Lega Nord, ipotizzando il reato di riciclaggio. (l.s.)
    da www.soldionline.it

  2. #2
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    Ahi Ahi Ahi padanas....

  3. #3
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    Questo li renderà ancora più nervosi e inclini ad andare di corsa alle urne col maggioritario, prima che sia troppo tardi.

  4. #4
    itloox
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    in effetti,su questa truffa c'è stato molto silenzio.....troppo.
    sarà perchè è coinvolto anche l'umberto?

  5. #5
    Giacobino 1799
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    In Origine Postato da Nelson
    Questo li renderà ancora più nervosi e inclini ad andare di corsa alle urne col maggioritario, prima che sia troppo tardi.
    Già Bossi, in tutte le sue dichiarazioni si è espresso contro il proporzionale...

    Se non fosse già chiaro, questo connubio Lodi-Credieuronord spiega l'affetto dei leghisti per Fazio.

  6. #6
    Giacobino 1799
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    Predefinito Trattasi di reato di riciclaggio...

    BPL-CREDIEURONORD/ MILANO INDAGA PER RICICLAGGIO CONTRO IGNOTI
    05/10/2005 09:42


    Milano, 5 ott. (Apcom) - L'inchiesta della procura di Milano sull'acquisizione di Credieuronord da parte della Banca Popolare di Lodi ipotizza il reato di riciclaggio. Per adesso l'indagine è contro ignoti, non c'è stata nessuna iscrizione nell'apposito registro.

    L'indagine affidata al pm Riccardo Targetti era nata nel gennaio scorso da un'altra inchiesta quella sui fallimenti gonfiati al Tribunale di Milano. Parte delle decine di milioni di euro sottratti dalla commercialista Carmen Goccini era stata riciclata tramite Credieuronord, l'istituto di credito che nei progetti originari doveva diventare "la banca padana" con la regìa politica della Lega Nord.

    Nei giorni scorsi la gdf su ordine del pm Targetti hanno acquisito nella sede della banca di Lodi il contratto di acquisto della Credieuronord.

  7. #7
    Giacobino 1799
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    In Origine Postato da antonio
    aj aj aj aj aj aj aj aj
    Anche i leghisti sono dei ghiottoni...

  8. #8
    Giacobino 1799
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    PADANIAGATE: CATERINO E ANGELO BORRA, I FRATELLI PRONTA CASSA (CORSERA .IT)
    Posted on Mercoledì, 06 luglio
    Topic: Politica



    "...depositando gli assegni sottratti ai fallimenti e incassando subito il corrispettivo in contanti." così si legge in una delle relazioni del Gip di Milano sulla vicenda scandalo della Radio 101 dei fratelli Caterino e Angelo Borra.

    Nella vicenda della banca padana ci sono coinciendeze inquietanti che trovano nei fratelli Borra un comune denominatore: i loro assegni di illecita provenienza venivano bancati e resi subito disponibili pronta cassa dagli sportelli della Credieuronord. I funzionari della stessa sono stati poi sottoposti a indagini della procura per elusione delle normative antimafia.

    I Fratelli ProntaCassa dunque bancavano gli assegni falsificati di provenienza del tribunale Fallimentare di Milano che la loro compagna la Carmen Goccini provvedeva a consegnargli arrecando un danno patrimoniale di 7 milioni di euro al Tribunale di Milano. Assegni riciclati, così come pronta cassa la restituzione del comune di Caprino Bergamasco nella vicenda del ripetirore mai costruito, dove Angelo Borra riusciì ad ottenere un congruo premio in denaro sulla prima rata, che effettivamente aveva reso disponibile, di circa 700 milioni del vecchio conio. Il comune di Caprino Bergamasco bonificò direttamente nei conti correnti della Credieuronord oltre due miliardi delle vecchie lire, anzichè in quelli della società Sic a cui aveva escusso la fideiussione a garanzia dei pagamenti degli oneri concessori che Angelo Borra si era impegnato a sostenere per la costruzione del ripetitore. Vedi anche Il filo di lana caprino (Corsera.it)




    Milano, l’accusa dei pm
    «Riciclaggio nella banca della Lega»
    La Procura: «Lo scopo? Non far individuare 7 milioni sottratti al Tribunale fallimentare»


    dal Corriere - 10 marzo 2005



    MILANO - Riciclaggio nella banca della Lega: è la contestazione mossa dalla Procura di Milano nel deposito atti che chiude la seconda indagine sui maxiammanchi al Tribunale fallimentare, ora addebitati dai pm non solo alla commercialista Carmen Gocini (già condannata a 8 anni) ma anche al suo ex dominus, Giancamillo Naggi, indagato per peculato e falso. A Giancarlo Conti, ex direttore generale della Banca Popolare Credieuronord (salutata alla nascita da Bossi come «banca che si rivolge al tessuto sociale e produttivo che fa riferimento alla Lega»), e all’ex responsabile delle segnalazioni antiriciclaggio Alfredo Molteni, i pm Perrotti-Taddei-Targetti contestano d’aver «consentito tra l’ottobre 2001 e l’agosto 2003» che i proprietari di Radio 101, Angelo e Caterino Borra (condannati a 8 anni nel primo filone), «versassero 64 assegni circolari per 13,2 milioni di euro sul conto corrente 920/47» della radio e poi ne «riversassero 6,9 milioni su altri loro conti correnti nella stessa filiale, ma attribuendo falsamente a tali operazioni di giro conti» l’apparenza di un «prelevamento in contanti da un conto e di versamento in contanti su altri». A quale scopo? Per «ostacolare l’individuazione della provenienza illecita del denaro e della sua destinazione ultima». Va verso l’archiviazione, invece, la posizione di Giovanni Maria Galimberti, ex vicepresidente esecutivo della banca che, alle prese nel 2003 con 8 milioni di euro di perdite e 12 di sofferenze su 47 di impieghi, è stata poi «salvata» dalla Popolare di Lodi di Giampiero Fiorani.
    Luigi Ferrarella









    Dieci anni a Carmen Gocini, ex curatrice fallimentare del Tribunale di Milano, e 12 anni di reclusione per Angelo e Caterino Borra, ex proprietari del network 101 - One O One. Erano queste le richieste di pena formulate dal pm Riccardo Targetti nel corso del processo con rito abbreviato avviato nei confronti dell'ex curatrice fallimentare accusata di peculato per aver 'distratto' dalle cause che curava presso il Tribunale milanese svariati miliardi delle vecchie lire; i fratelli Borra, invece, dovevano rispondere di riciclaggio. La sentenza è stata poco più clemente: otto anni di reclusione per i tre imputati. I Borra saranno processati a breve anche per possesso di armi e dovranno poi rispondere anche di fatti analoghi a quello in oggetto sempre accaduti al Tribunale di Milano.


    Radio di qua radio di là

    Per chi, come me, vive con la radio quasi sempre accesa, lo spunto è interessante. La tempesta giudiziaria che sta spazzando via Radio 101 One-O-One, con l'arresto per peculato, falso in atti pubblici e riciclaggio del fondatore Angelo Borra (nell'hangar in giardino anche due aerei militari e un carro armato grazie ai proventi delle falsificazioni di atti giudiziari presso la sezione Fallimentare del Tribunale di Milano) ha già attirato gli appetiti del gruppo Rcs e del gruppo Finelco (Radio 105/Radio Montecarlo). Entrambe intendono rafforzare la loro posizione nell'etere e sono alla ricerca dell'occasione giusta: il primo appare attualmente più defilato e sarebbe interessato a un progetto monotematico (portare la Gazzetta dello Sport in radio), il secondo invece potrebbe sfruttare sinergie non indifferenti e provare ad avvicinarsi al colosso Eleradio (Radio Capital, Radio DeeJay e M2O, massimi collettori di ascolti e di raccolte pubblicitari). Outsider potranno spuntare dalla nubi che intanto si addensano sulla One-o-One. Personalmente credo che presto il panorama radiofonico privato italiano subirà delle vere e proprie trasformazioni genetiche: il DAB (Digital Audio Broadcasting) è già operativo sperimentalmente grazie a un consorzio di cui fanno parte anche Radio 105 e Radio Montecarlo. Nuovi servizi da inventare e interattività spinta con l'ascoltatore rappresenteranno la strada da seguire. Nuove possibilità di campagne pubblicitarie (=soldi) hanno bisogno, anche all'interno di un gruppo già consolidato, della frequenze di Radio 101.



    Truffa fallimentare, perquisita sede Credi Euronord

    I sostituti della Procura di Milano, Riccardo Targetti e Giulia Perrotti, titolari dell'inchiesta sulla truffa da oltre 70 miliardi di vecchie lire ai danni della sezione fallimentare del tribunale, e gli uomini del nucleo provinciale di polizia tributaria della guardia di finanza stanno perquisendo la sede della Credi Euronord ed hanno notificato ad alcuni funzionari l'avviso di garanzia per violazione della normativa antimafia.

    Su questo istituto infatti sarebbero stati depositati gli assegni che la consulente che doveva gestire le somme recuperate dai debitori delle società fallite, Carmen Goccini, avrebbe sottratto per anni, consegnandoli al suo amico Angelino Borra, titolare di Radio 101 insieme al fratello Caterino, tutti e tre accusati di riciclaggio.

    Per i funzionari della banca, invece, l'accusa è di aver favorito i tre indagati principali omettendo di segnalare, come prescritto dalla normativa antimafia, la rilevante quantità di soldi che veniva movimentata depositando gli assegni sottratti ai fallimenti e incassando subito il corrispettivo in contanti.


    Angelo Borra, titolare del network Radio 101 One o One, è stato arrestato. Con lui anche la convivente Carmen Gocini. Per entrambi, le accuse sono di 'peculato e falso in atti pubblici' e per il 64enne imprenditore anche quella di 'riciclaggio'. L'inchiesta, avviata dalla Procura di Milano, nasce in seguito alle indagini sui 35 milioni di euro sottratti in un decennio di falsificazioni di atti giudiziari al Tribunale Fallimentare di Milano e finiti nelle casse di 101 One o One Network, secondo quanto ha già confessato da Carmen Gocini.


    Le Investigazioni del Commissario Bruto
    CorSera.it consiglia le investigazioni del Commissario Bruto

    annunci corsera .it


    Roberto Castelli: i fratelli Borra, quegli strani vicini di cassa

    Gli strani vicini di cassa.Uno dei funzionari della Credieuronord sostiene che abbiano aperto i conti in quella banca, ma dimentica che prima ancora degli assegni c'erano quelli del comune bergamasco caprino. Una coincidenza?



    (...) Come il caso di Radio 101, che alla CredieuroNord aveva aperto un conto movimentando un bel po' di soldi. Il suo proprietario, Caterino Borra, è finito sotto arresto lo scorso novembre a Milano nell'ambito dell'inchiesta sul sospetto finanziamento dell'emittente con milioni di euro sottratti da curatele fallimentari. Borra, assieme al fratello Angelo e alla sua compagna, Carmen Goccini, curatore fallimentare del Tribunale Civile di Milano, avrebbero fatto sparire in dieci anni oltre 35 milioni di euro, sottraendoli ai creditori di almeno 50 fallimenti per farli confluire nelle casse della radio. «È solo un caso - sottolinea Bortolani -, hanno aperto il conto da noi perché siamo vicini. Tutto qui».
    Roberto Rossi





    Fallimenti gonfiati: due aresti a Milano (2)

    (ANSA) - MILANO, 16 OTT - Carmen Gocini è accusata di aver
    sottratto, nell'arco di otto anni, l'equivalente di circa 35
    milioni di euro, gonfiando i mandati di pagamento relativi alle
    procedure fallimentari. Il denaro sarebbe stato poi investito
    nell' emittente di cui è uno dei titolari Angelo Borra, a sua
    volta accusato di riciclaggio. (ANSA).

    Fallimenti gonfiati: due aresti a Milano (3)

    (ANSA) - MILANO, 16 OTT - Nelle undici pagine dell'ordinanza
    di custodia cautelare consegnate a Carmen Gocini e Angelo Borra,
    il gip Castelli sottolinea la "particolare capacità criminale
    e disinvoltura nel violare le leggi" da parte dei due
    arrestati.
    Il giudice, secondo il quale esiste il pericolo di
    inquinamento probatorio e reiterazione del reato, ritiene che
    Carmen Gocini sia in possesso di ulteriore documentazione
    "occultata agli investigatori" per proseguire le indagini.
    Documentazione che permetterebbe, tra l'altro, di definire la
    destinazione finale del denaro derivante dai mandati di
    pagamento gonfiati di una serie di procedure fallimentari.
    Secondo gli investigatori, questo denaro è finito nelle casse
    della società dell'emittente One o One.
    Il gip nella sua ordinanza sottolinea inoltre che all'
    allarme lanciato da Giancamillo Naggi, socio di studio della
    Gocini (che aveva denunciato la collega), è seguita la
    confessione della stessa Gocini. Angelo Borra, invece, secondo
    il gip sapeva della provenienza illecita del denaro ricevuto.
    (ANSA).



    da www.corsera.it

  9. #9
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    Scalata ad AntonVeneta. Ancora guai per la professionista di Paderno Ponchielli, ombre sul salvataggio di Credieuronord
    Bpi, si indaga anche sulla Gocini
    Inchiesta sulla banca della Lega: la commercialista nel mirino






    di Mauro Cabrini PADERNO PONCHIELLI — C’è un nome cremonese che risuona nell’inchiesta aperta da settimane sulla scalata ad AntonVeneta. E il nome, accostato nei verbali a quelli dell’immobiliarista Stefano Ricucci e dell’amministratore delegato di Banca Popolare Italiana Gianpiero Fiorani, è quello di Carmen Gocini, la 53enne commercialista nata a Paderno Ponchielli e trapiantata a Milano, già arrestata nell’ottobre del 2003 con il proprietario di radio ‘One-o-One’, Angelo Borra, perchè accusata di peculato: era finita in cella perchè ritenuta dalla Guardia di Finanza responsabile di aver sottratto nell’arco di otto anni, gonfiando i mandati di pagamento relativi alle procedure fallimentari, 35 milioni di euro al tribunale di Milano. L’ipotesi investigativa che ha rimesso la Gocini al centro delle indagini è precisa: secondo la procura di Milano, che ha aperto in gran segreto un filone d’inchiesta parallelo a quello principale, parte di quella cascata di denaro sarebbe finita sul conto corrente di Credieuronord, la banca della Lega che nelle intenzioni di Umberto Bossi sarebbe dovuta diventare «la cassaforte della gente del nord che produce». Gli accertamenti, partiti per chiarire il salvataggio che la ex Popolare di Lodi guidata da Fiorani fece proprio dell’istituto di credito dei ‘lumbard’, sono in corso. Ma è facile intuire come possano sfociare in un vero e proprio terremoto politico. La ricostruzione dei presunti illeciti è complessa. Nel 2004, quando il sogno del ‘senatur’ era stato ormai accantonato, Credieuronord si era vista costretta a chiedere l’intervento di Bpl che, stimandola poco meno di tre milioni di euro, la inglobò nominandola Euronord Holding. Storia vecchia. Ma non dimenticata visto che, nelle ultime ore, il pubblico ministero Riccardo Targetti ha spedito agenti delle fiamme gialle nella sede lodigiana di Bpi a verificare i documenti relativi a quell’operazione. Da subito, è riemersa la vicenda degli ammanchi al tribunale fallimentare, il caso con Carmen Gocini e i fratelli Borra protagonisti. Si sta valutando la possibilità che parte dei 70 miliardi delle vecchie lire spariti dai conti del tribunale milanese sia finita proprio alla banca padana. Per l’esattezza, sarebbero stati versati 64 assegni circolari per un importo complessivo di 13 milioni di euro. Il fascicolo è aperto, Carmen Gocini di nuovo nel mirino. Su tutto, l’ombra del riciclaggio.


    da www.laprovinciadicremona.it

  10. #10
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