L'Università di Siena: "Il premier falsifica i nostri dati"
di Claudio Lenzi
28 Settembre 2005
Il politologo: non è vero che il governo ha «portato a buon fine» il suo programma
Di rapporti sull’operato del governo Berlusconi del professor Maurizio Cotta, politologo di centrodestra - fanno sapere da Siena - ne esistono tre, i primi due passati sostanzialmente inosservati perché «tecnici, noiosi, privi di frasi ad effetto» sostiene colui che li ha scritti. Non è il caso dell’ultimo, scovato e rivenduto dal Premier alla prima e alla seconda occasione, l’incontro sul partito unico organizzato da Adornato lo scorso 20 settembre e l’intervento alla Camera di ieri.
Si legge: nel caso del governo Berlusconi si è potuto registrare l’attuazione (almeno parziale) dell’80% delle promesse più importanti. È così professor Cotta?
«La nostra valutazione tecnica è basata sui pledgs, ovvero le cose un governo dichiara che si faranno. Nel caso del governo Berlusconi, l’80% dei propositi è stato attuato».
Fra questi lei inserisce la Devolution, riforma ancora in alto mare e tutt’altro che approvata...
«Difatti bisogna chiarire una cosa.
Nei nostri parametri di ricerca, per promessa attuata s’intende discussa almeno una volta in Parlamento. Che poi le proposte di legge siano passate o meno, è un altro discorso».
Allora non è vero che Berlusconi ha rispettato per l’80% il contratto con gli italiani?
«Cosa ha dichiarato il presidente del Consiglio esattamente?».
Che: «Il nostro governo, verso cui l’opposizione utilizza pesantemente l’arma del discredito, alla vigilia della finanziaria ha portato a buon fine l’80% del suo programma: è un dato che viene da uno studio dell’università di Siena, a noi tradizionalmente non vicina».
«Non è questo il dato che si evince dalla mia analisi.
Portare a buon fine è cosa diversa dalla nostra misura scientifica di attuazione, peraltro diffusissima nel mondo delle scienza politiche. Ciò che è stato detto oggi comunque è falso».
Sarà per questo che l’università di Siena si è mossa in tutta fretta per smentire la paternità di quanto dichiarato dal Premier?
«Non so cosa abbia fatto l’università, personalmente non mi vergogno certo degli studi che faccio. La mia fama era già discreta anche prima di oggi (ieri, ndr.). Siete voi giornalisti ad essere perennemente distratti su quello che propone il mondo accademico».
Il suo rapporto è scaricabile da Internet.
Sempre fra le conclusioni si legge anche che «l’attuazione del programma sia stata più efficente e meno conflittuale per il governo Prodi».
È così?
«Esattamente».
Allora perché Berlusconi canta vittoria?
«Sinceramente non lo so».
Il solito ballista...