Agli incauti dilettanti della storia che sul forum "Repubblicanesimo" dispensano apprezzamenti (cfr. http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15890) i quali altro non costituiscono che indici del degrado dei personaggi che li formulano, saldando ad essi accenti da retorica nazifascista, va solo il mio perdono compassionevole. A questo aggiungo due righe scritte da Luca Molinari, autore di biografie per Cronologia.it, tra cui una dedicata proprio a Ugo La Malfa. Egli osserva:
"Ugo La Malfa... matura in quegli anni (gli anni '50, ndr) anche una convinta strategia politica, creare una “terza forza”, laica e progressista, composta dai repubblicani, i socialisti riformisti di Saragat, i demolaburisti di Ruini, gli ex azionisti “dispersi” e liberali radicali raccolti attorno a Il Mondo di Mario Panunzio. Compito di questo partito liberalriformista di stampo europeo in grado di mediare e di far accordare i due grandi blocchi di massa, i democristiani ed i socialcomunisti di Togliatti e Nenni".
Il progetto liberalsocialista di La Malfa fallì, ma è davvero blasfemo e ridicolo negare che La Malfa non abbia carezzato l'idea dell'unificazione tra repubblicani e socialisti: chi si ostina a scavare solchi nella Sinistra, accentuando le differenze rispetto alle tradizioni contigue e non disdegnando nel contempo di militare con Fini e Rauti, o è in mala fede o è (a esser pacati) un mistificatore. Oggi Rino Formica ha rinvigorito la portata rivoluzionaria di quest'idea. Tuttavia non nutro speranza che chi si è gia accucciato sotto le flessuose gambe del Cavaliere possa apprezzere lo sforzo. Laici saluti,
ANTONIO MATASSO
Movimento "Repubblicani Europei" - Sicilia
Coordinatore Regionale del Comitato
per il Partito Socialista Riformista - PSE
matasso@psi2000.it