Dal quotidiano IL RIFORMISTA del 10 settembre
" IL RIFORMISTA 10-09-2005
Governo e parlamento «non hanno il potere di intervenire sulla Banca d’Italia, è un organismo autonomo, e la sua autonomia è strettamente sorvegliata dal sistema delle banche centrali europee». Guido Crosetto, responsabile credito ed esperto economico di Forza Italia, ascoltatissimo da Tremonti e Berlusconi (è stato più volte relatore alla finanziaria), mette i puntini sulle i. «Non può
esistere, proprio tecnicamente - sottolinea - una mozione parlamentare contro il governatore di Bankitalia. E’ fantascienza». Bene,ma nel mondo politico ieri ha tenuto banco la discussione su una presunta risoluzione del Parlamento su Bankitalia, o meglio contro Fazio. Ripeto, non può rivolgersi contro il governatore. Il consigliere economico di Palazzo Chigi, Brunetta, lo ha spiegato bene. E la mozione a cui ci si riferiva ieri è una risoluzione che depositato io giorni fa».E qual è contenuto? «Anzitutto si rivolge governo - perché è questa la caratteristica precipua di ogni mozione parlamentare. La mia in particolare afferma che la riforma di via Nazionale è indilazionabile e invita l’esecutivo a uniformarne le regole quelle della Bce. Per me la carica
del governatore deve durare sette anni, non rinnovabili, il direttorio va riformato, Bankitalia deve riferire periodicamente sulla propria attività, bisogna riordinare o sopprimere il Cicr e infine bisogna trasferire quote e proprietà di via Nazionale allo Stato ». Ma è più o meno il contenuto dell’emendamento del governo al ddl risparmio appena depositato in Senato. «Lo scopo principale della mozione è infatti quella di scatenare una
discussione più ampia anche alla Camera. Adesso si tratterà di vedere quando verrà calendarizzata - la capigruppo si riunisce martedì prossimo - perché io voglio mettere sul tappeto altre questioni importanti e urgenti». Ad esempio? «Il passaggio della vigilanza sulla concorrenza bancaria all’Antitrust. Ma soprattutto, voglio che si affronti più estesamente
il nodo del nostro sistema bancario e che si apra un dibattito sulla necessità di difendere l’italianità». Scusi? «Sì, in quello Fazio ha ragione. Anzi, colgo l’occasione per chiarire una volta per tutte che io ritengo che vada riformata
Bankitalia, e di Fazio non mi frega niente, non è il mio problema, né in bene né in male. Ha ragione Berlusconi in questo, e fa bene ad essere cauto. E il problema dell’italianità degli istituti di credito va affrontato seriamente.
Le nostre banche sono dei veri e propri forzieri, grazie alla tradizionale attitudine al risparmio degli italiani. Quindi i nostri istituti di credito fanno gola a molti, soprattutto alla grande massoneria ebraica e americana
che è già alle porte». Può farmi qualche nome? «Lo chieda a Prodi, che li conosce bene: una potentissima fetta di mondo finanziario americano e anglosassone. D’Alema invece è dalla parte opposta». Ma Abn Amro c’entra
qualcosa? «E’ un esempio eclatante, ma è solo la punta dell’iceberg. Quindi secondo me dobbiamo trovare gli strumenti in fretta, magari attraverso la discussione scatenata dalla mia mozione in Parlamento, per contrastare
quest’arrembaggio degli interessi stranieri nel nostro paese».
Questo non contraddice le regole elementari del libero mercato, di cui il suo partito è fiero sostenitore? «Senta, guardi cosa è successo il Francia, in Germania, in Inghilterra, quando qualcuno ha cercato di entrare. Si sono eretti muri alti cento metri, altro che liberismo. Dobbiamo imparare da questi paesi».
Tuttavia recentemente Unicredit è sbarcata in Germania e si è comprata Hvb. «Non ne parliamo. Sa qual è la verità lì? Che c’era una banca che stava morendo e nessuno se la voleva prendere. Profumo ancora non sa cosa ci troverà dentro e potrebbero esserci per lui delle bruttissime sorprese».
Perché arrivano adesso, questi interessi organizzati che cita lei, massoni e quant’altro? «Fa colore chiamarli massonici, ma si possono chiamare benissimo anche interessi finanziari. Adesso sono molto pressanti, ma ci sono da tempo. Si ricordi, nel ’91-’92, su uno yacht straniero ormeggiato al largo della costa italiana si decise che in Italia le privatizzazioni dovevano essere avviate a basso costo. Parliamo di ben quindici anni fa». "
Saluti liberali