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  1. #1
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    L'Unita' del PARTITO innanzi tutto !

    [mid]http://www.casentinomusica.net/Spartiti/Midi/B/Beatles%20Michelle.mid[/mid]

    tratto da IL RESTO DEL CARLINO del 22 luglio 2002
    ------------------------------------------------------------------------------------
    «E' astioso». «No, ha ragione»

    CESENA

    Come hanno digerito, i repubblicani del Cesenate, l'apostrofe del presidente del partito Giorgio La Malfa? In una lettera inviata al segretario di consociazione di Cesena Renato Lelli — spiegando le ragioni che lo avevano indotto a declinare l'invito a partecipare alla festa dell'Edera a Sant'Andrea in Bagnolo — La Malfa ha detto che non poteva tornare in Romagna, a casa di chi lo aveva politicamente tradito, avendo i repubblicani romagnoli scelto e attuato una linea politica alternativa a quella decisa a livello nazionale. Le parole di La Malfa hanno rimesso il dito nella piaga della divisione del partito, fonte di tormento per molti repubblicani cesenati. Nonostante la domenica estiva, nei circoli Endas la discussione ha fatto capolino. A Cesena, come a Forlì e Ravenna, la maggioranza del partito è schierata contro La Malfa alleato di Berlusconi ed è favorevole all'autonomia, con la possibilità di alleanze con il centrosinistra. «Noi romagnoli traditori? — riflette Pio Severi, 74 anni dal circolo Endas di Ronta —. Traditore sarà Giorgio, nei confronti della politica di suo padre Ugo, che si rivolterà nella tomba vedendo il figlio con Berlusconi. Ma i repubblicani non debbono mettersi neanche assieme ai comunisti e ai loro eredi, lontani anni luce da noi». Germano Gabanini, attivista dell'Edera e organizzatore della festa della voce a Martorano che inizierà il 25 luglio: «Lasciamo stare l'aspetto caratteriale della lettera di La Malfa. Andiamo al nodo politico: con questo centrosinistra il Pri non può stare e il congresso ha fatto bene a deciderlo. Ma il Pri non doveva neanche andare subito col Polo. L'unità del partito è comunque più importante di tutto». «Dobbiamo rimanere uniti — concorda Giovanni Lucchi, dell'Unione comunale del Pri di Cesenatico, isola romagnola fedele alla linea di La Malfa — : io sono un repubblicano ortodosso, ma andrei volentieri a un altro congresso, se servisse a comporre il dissidio interno». «La Malfa ha fatto bene a non andare a Sant'Andrea in Bagnolo — dice Primo Sasselli, candidato a sindaco per il Pri nelle scorse elezioni contro Damiano Zoffoli —: avrebbe preso in giro se stesso, sedendosi a tavola con chi gli lavora contro e con la scusa dell'autonomia del Pri attua una linea alternativa. E' venuto in Romagna solo per salutare Oddo Biasini: ben fatto». «Il partito ha scelto una linea e i repubblicani debbono seguirla — gli fa eco Giancarlo Andrini, segretario del Pri di Cesenatico —: Giorgio La Malfa ha tradito il padre Ugo? Mah, La Malfa senior è stato scoperto soprattutto dopo morto; da vivo lo si accusava di calare dall'alto la linea politica...». Silvio Severini, repubblicano cesenate da 40 anni. «L'80% dei cesenati è contro la linea La Malfa: con Berlusconi non ci vogliamo stare, non è il nostro posto». La lettera di La Malfa ha smosso anche l'establishment del partito. Il presidente regionale Widmer Valbonesi: «Avevamo invitato La Malfa al compleanno di Oddo Biasini, ma lui ha utilizzato la circostanza per fare polemica. Il grande Oddo, vero presidente del partito, nel suo intervento a Sant'Andrea in Bagnolo ha richiamato tutti all'unità del partito come valore supremo, per la quale Giorgio La Malfa non sta lavorando». Sulla stessa linea Piero Gallina, presidente della Provincia. «Una lettera che si spiega con lo stato d'animo astioso ed esacerbato del suo estensore. Noi romagnoli nelle maggioranze di centrosinistra teniamo alti i valori repubblicani; non altrimenti si può dire dei repubblicani alleati di Berlusconi».
    a. a.

  2. #2
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    Credo che Giorgio, come Presidente del P.R.I. e quindi Presidente di tutti noi, maggioranza o minoranza, abbia il dovere di presenziare anche nelle localita' dove sa di non essere bene accolto e magari dove vola anche qualche fischio.......gli onori si accompagnano anche agli oneri e tra gli oneri c'e anche quello di essere presente tra tutti gli amici repubblicani e......discutere con tutti.
    Era un'occasione per ribadire "dal vivo" le posizioni nazionali del Partito.......l'essersi eclissato non mi sembra che sia stata una buona mossa strategica...oltre che di cortesia.

  3. #3
    Garibaldi
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    Si vede che La Malfa era incavolato nero!?!?!!
    comunque sono d'accordo che deve lavorare per cucire e ricucire?!!!non per dividere ulteriormente gli animi?!?!?!?
    Su, caro GLM, so che hai a cuore il pri come lo abbiamo a cuore tutti noi e quindi ti chiediamo uno sforzo ulteriore di impegno per contribuire a rafforzare il pri.
    Io sono fra quelli che credo che a Bari tu hai contribuito a salvare il pri?!!?!?
    Ora devi dare una mano a rafforzarlo e riorganizzarlo dal sud al nord del'ITALIA!!!!!!!!!!!!1

  4. #4
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    Predefinito sangue romagnolo

    La Malfa ha fatto un intervento in consiglio nazionale, spero che presto sia disponibile sul sito del Pri, per rilanciare la prospettiva politica dell'autonomia del partito, ricordando che se in questa l'anima repubblicana si riconosce non c'è la divisione del partito, ma si trova la ragione dell'unità politica. Prima che La Malfa riprenda i normali rapporti con il pri della Romagna, credo che egli si aspetti dagli amici un chiarimento a riguardo. Io ho sentito spesso gli interventi dei dirigenti repubblicani romagnoli e anche ho letto i loro fogli di informazione. Vi devo dire francamente che il dubbio sulle loro intenzioni recondite l'ho maturato. Nel senso che la critica alla scelta di Bari, troppo spesso, passava il segno della normale dialettica politica e la mancanza di riconoscimento alle ragioni della maggioranza, che è legittimo non condividere, ma che vanno rispettate, mi ha fatto temere un percorso erosivo che avrebbe portato alla scissione. Un conto è dire che non siamo d'accordo con le scelte del governo. Un altro ritenere le scelte del governo e dei repubblicani che lo sostengono, lesive degli ordinamenti democratici e della pubblica morale. Con la stessa onestà devo dire che nell'ultimo consiglio nazionale ho avuto un'impressione diversa e positiva, sulla base della quale credo sia anche nato l'invito a La Malfa. Non ritengo quindi che il presidente del Partito abbia voluto inasprire gli animi, per lo meno da quello che ho letto della missiva a Lelli riportata sui giornali. La Malfa vuole solo esser certo che la situazione si sani e fino a quel momento non vede il motivo per un atto di presenza. Si riporti insomma la critica all'interno di una comune volontà di convivenza, ho saputo che ancora al congresso regionali del Pri della Romagna Nucara è stato tacciato di fascismo da alcune voci della platea, e questo comportamento, ovviamente è una vergogna per tutti noi repubblicani e non è tollerabile. Quindi La Malfa non ha paura dei fischi. Non intende però onorare chi sembra essere stato a volte sul punto di lasciare il partito, chi tollera la doppia tessera, chi ha mutuato nell'analisi politica gli stessi argomenti dei ds. Quindi non facciamo casi personali, che non esistono. C'è un problema politico alla base dell'unità del partito che il presidente, primo fra tutti, intende salvaguardare, ma nelle giuste e rispettose condizioni e secondo i criteri che egli ritiene maggiormante opportuni.

  5. #5
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    La risposta di La Malfa all'invito della Consociazione di Cesena

    Caro Lelli,

    ti ringrazio per l'invito a prendere parte alla riunione con la quale la Consociazione intende festeggiare l'amico Oddo Biasini in occasione del suo ottantacinquesimo compleanno ed apprezzo il desiderio di riaprire, come tu mi hai cortesemente detto, il dialogo fra il partito della Romagna e me. Mi sono recato oggi pomeriggio presso l'abitazione dell'amico Oddo a Cesena per abbracciarlo ed esprimergli il grande affetto mio personale e quello di tutti i repubblicani per la linearità delle sue idee e dei suoi comportamenti, per l'esempio di sobrietà di vita e di costumi di cui ha dato sempre prova, per la testimonianza morale di repubblicanesimo che egli ha dato e tuttora dà, insomma per aver saputo incarnare i costumi repubblicani dei nostri grandi predecessori.

    Quanto alla mia presenza alla vostra riunione, debbo dirti che non vi sono le condizioni per una mia partecipazione in alcuna forma alle attività del partito in Romagna. Tornerò, infatti, nelle sedi repubblicane della Romagna solo quando la maggioranza del partito, correggendo giudizi e valutazioni politicamente miopi, avrà riconosciuto la validità delle motivazioni che mi hanno indotto a proporre la svolta di Chianciano e Bari e soprattutto quando essa si sarà persuasa e riconoscerà che la possibilità di salvare il nostro partito come forza politica autonoma passava e tuttora passa per la strada scelta.

    Non ho fretta che questo avvenga. Sono sicuro che il processo di maturazione ha già luogo in molti amici ed amiche repubblicane. Mi preoccupa invece il fatto che neppure davanti ad avvenimenti come la firma del patto sociale fra UIL, CISL e governo, il Pri romagnolo, che pure ha ancora una forte presenza in seno al sindacato, abbia sentito la necessità di avviare una riflessione sulle proprie posizioni. Se fossimo restati nel centro-sinistra, che faremmo? Criticheremmo i nostri sindacalisti per essersi allontanati da Cofferati? Oppure, sul terreno della politica estera, sceglieremmo di schierarci contro Israele, come fa in sostanza il centro-sinistra?

    Quando gli amici della Romagna riconosceranno che la possibilità di salvare il partito passa per le scelte, difficili, che abbiamo fatto e per le responsabilità che ci siamo assunti, allora vi sarà la base per una ripresa del dialogo fra noi. La Romagna deve sapere che essendo io stato sostenuto nello sforzo enorme di tenere in vita il partito in questi anni difficili dal 1994 in avanti proprio dal vecchio partito di Cesena, di Forlì e di Ravenna, quando questo sostegno è venuto meno, ho preferito ritirarmi dalla segreteria. Ma questa lacerazione ha incrinato un rapporto che ritenevo fondamentale per il nostro partito ed è stata aggravata dal fatto che, al momento delle votazioni per l'elezione del Presidente del Partito, la minoranza, che comprende larga parte della Romagna, ha proposto un proprio candidato, cosa che, a mia memoria, non era mai successa nel nostro partito. In queste condizioni non è certo una lettera cortese a potere risarcire queste lacerazioni. Dovrà esservi una vera ed approfondita svolta politica negli orientamenti del partito romagnolo.

    Ti sarò grato se vorrai leggere questa mia agli amici.

    Fraterni saluti

    Giorgio La Malfa
    Roma 18 luglio 2002
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  6. #6
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    Gli auguri di La Malfa e Nucara a Biasini per il suo compleanno

    Caro Oddo,

    desideriamo esprimerTi, in occasione del festeggiamento del Tuo ottantacinquesimo compleanno, il nostro grande affetto personale e quello di tutti i repubblicani, affetto che hai saputo conquistare con la linearità delle Tue idee e dei Tuoi comportamenti, oltre che con l'esempio di sobrietà di vita e di costumi di cui hai dato sempre prova, rappresentando una testimonianza morale di repubblicanesimo purissima che ha tutta la nostra ammirazione .

    Nella Tua vita hai saputo incarnare i costumi repubblicani dei nostri grandi predecessori e di questo Ti siamo molto grati, così come Ti siamo grati per non aver fatto mai mancare il Tuo sostegno politico e personale alla vita del partito, sostegno costante che è stato prezioso soprattutto nei momenti più delicati e difficili che abbiamo affrontato.

    Un abbraccio fraterno

    Il Presidente
    Giorgio La Malfa

    Il segretario nazionale
    Francesco Nucara

    Roma 18 luglio 2002

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  7. #7
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    Non ho avevo letto questo treahd riguardante La Malfa. Francamente rimango sconcertato. La pretesa che i romagnoli, - ma dentro ci metterei anche noi campani e gli amici di Carrara - gli siano grati per avere salvato il partito a Chinciano e a Bari, mi pare un delirio di onnipotenza. E poi mi pare che il tanto vituperato Ulivo ci offriva anh'esso due collegi sicuri, di cui peraltro uno sicuro in Romagna per La Malfa. L'alleanza con Berlusconi che fu veicolata come il paese di Bengodi ma ci ha dato la stessa forza minima che avevamo dall'altra parte, in uno schieramento dove la storia repubblicana era pur sempre più di casa rispetto alle praterie celtiche di Bossi o al vetero populismo sudamericano di Berlusconi. Ma tant'è, qualche amico della maggioranza ci diceva che l' Ulivo voleva imporci la Sbarbati come parlamentare. Berlusconi ci ha dato il paccotto del suo compagno d'università Del Pennino, e non mi pare ci sia una grossa differenza.

    Giuseppe Gizzi

  8. #8
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    caro Giuseppe posso farti una domanda? come mai in congresso a fiuggi i voti congressuali della minoranza campana del Pri erano in mano a Italico Santoro? ero convinto che Ossorio sarebbe venuto personalmente oppure avrebbe votato CONTRO Santoro. mi puoi spiegare questa cosa che non sono riuscito a capire. grazie

  9. #9
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    La federazione regionale della Campania, con Ossorio in testa, ha deciso di non intervenire al Congresso di Fiuggi, come forma di protesta verso una dirigenza, incapace di rispettare qualsiasi regola di convivenza interna e di decoro. Forse non lo sai, e lo ribadisco. Alle scorse elezioni amministrative, Nucara et company decisero di scalvacare gli organismi democraticamente eletti e segnatamente la consociazione di Napoli guidata dal carissimo amico Rosario Altieri e quella di Salerno guidata da Nicola Scarsi. Infatti, furono affidate le deleghe per la presentazione delle liste, a Napoli a Roberto Minicucci ( a proposito che fine ha fatto) e a Salerno all'ineffabile Santoro, con il risultato di lacerare il partito e dicreditare Ossorio, reo di non avere sostenuto la svolta a destra. Per non parlare del Congresso di Bari, quando improvvisamente scoprimmo che vi era a Napoli Centro, all'insaputa dei segretari comunali, provincali e regionali una sezione con 99 iscritti e circa 400 voti congressuali guidata da Ruspantini ( a proposito che fine ha fatto), che votò "regolarmante per la maggioranza Nucara- La Malfa. Eccoti,caro Mcandry le spiegazione di come agisce il "partito della democrazia", con chi in questi anni ha salvato il partito in Campania conducendelo a eleggere rappresentanti in tutti i consessi istituzionali. Un abbraccio. Giuseppe Gizzi.

  10. #10
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    ma allora perchè non prendete contatti con la minoranza? sinceramente non intervenendo al congresso avete favorito la malfe e company perchè gli avete abbassato il quorum. spero comunque di poterti incontrare al più presto per discuterne.

 

 
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