Sembrerebbe che alcuni dei GOVERNATORI per cui abbiamo tifato e votato lo scorso Aprile non si stiano comportando come promesso e sopratutto COME OGNI ELETTORE ( BASE ) DELL'UNIONE PENSO SI ASPETTI

Ho visto che il pbm e' stato posto al Consiglio Nazionale DS : aspetto sviluppi e se questi comportamenti non saranno corretti mi auguro che i DS tolgano la fiducia a MARRAZZO ed a chiunque pratichi il sottogoverno ad un livello superiore dei predecessori ( non conosco altre realta' ma in LAZIO riuscire fare peggio di STORACE e' davvero INCREDIBILE )

Se nulla avverra' non sono sicuro che votero' UNIONE nel 2006 ( BENCHE' I PROBLEMI POSTI DA QUESTO GOVERNO SIANO ENORMI )

Io gradirei anche una presa di posizione di PRODI

Chi fra i forumisti orientati verso l'UNIONE condivide le mie preoccupazioni ed i miei propositi?

Riporto fondo di Padellaro sull'Unita' del 15/07 e mi scuso per la lunghezza :

esempio
di Antonio Padellaro

Bisogna dare atto ai Democratici di sinistra di aver saputo affrontare senza timidezze la questione della moltiplicazione degli incarichi (e quindi delle poltrone, e quindi degli emolumenti e quindi delle auto blu) in alcune regioni governate dall’Unione. È stato il segretario Piero Fassino a lanciare davanti al consiglio nazionale della Quercia un appello alla sobrietà dei comportamenti, al rigore morale e alla necessità di contrastare «in modo fermo ed esplicito manifestazioni di ministerialismo e di ostentazione di potere». L’Unione, cioé, non può limitarsi a dire ciò che vorrà fare nel 2006 ma deve dimostrare «adesso, qui e ora, affidabilità» nelle 16 regioni su 20, nelle 74 province su 108, nei 5000 comuni su 8000 in cui è stata chiamata a governare. Concetti che ritroviamo nell’ordine del giorno presentato da Fabio Mussi, Giorgio Napolitano e Cesare Salvi, e approvato dall’assemblea, in cui si chiede di revocare le decisioni «sbagliate» adottate in quelle regioni e ai Ds di impegnarsi per una riduzione dei costi della politica. Salvi ha detto di avere appreso con sconcerto dalla lettura dei giornali che nella regione Lazio (centrosinistra), dopo le recenti elezioni, il numero degli assessori è aumentato da 12 a 16, le commissioni da 14 a 24, il personale di segreteria da 253 a 292, oltre a 13 consulenti esterni per i quali sarebbero previste remunerazioni elevatissime.
Non è finita perché in Calabria tutti e 30 i consiglieri di maggioranza (centrosinistra) sono presidenti di commissione, ovvero assessori, ovvero capigruppo.
E ognuno può godere di un autista, di un addetto stampa, di una segretaria, una vicesegretaria, un assistente laureato e uno diplomato. In Campania (centrosinistra) sono state istituite sei nuove commissioni speciali portando a 18 il numero totale delle commissioni consiliari. «Non ho letto», ha concluso Salvi, «smentite, chiarimenti o spiegazioni politiche». Sempre sulla Campania Fabio Mussi ha sollevato lo «scandalo» dei doppi incarichi. «So», ha detto, «di diversi casi di membri di governo regionale e provinciale che hanno contemporaneamente ancora responsabilità di partito. O si tratta di stakanovismo e sconfinato amore per il lavoro o di qualcos’altro». Mussi ritiene si tratti «di qualcos’altro».
Questa la cronaca dei fatti che, in quanto a franchezza di linguaggio, crediamo abbia pochi precedenti nella vita degli altri partiti dove, in questi casi, vige la regola delle tre scimmiette (non sento, non parlo, non guardo); e dove certi problemi si preferisce nasconderli, insieme alla polvere, sotto il tappeto.
Già s’intravedono i primi tentativi della destra di interpretare a proprio uso e consumo una questione che attiene non alle beghe di cortile ma alla qualità della democrazia e delle istituzioni. Quindi, precisano i dirigenti della Quercia, nessun attacco a questo o a quel governatore; e meno che mai nessun regolamento di conti interno alla coalizione. Il problema è che il costo della politica non può avere dimensioni inaccettabili, tanto più in un momento di crisi economica e di difficoltà per i conti pubblici e per i bilanci familiari. Su questi argomenti, insomma, l’Unione non può dare il cattivo esempio.
Del resto, chiamato in causa dai giornali su una macchina burocratica accusata di autogratificarsi con poltrone, aumenti di stipendio e auto di servizio, il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ha già risposto trattarsi di falsità. Ha sostenuto, anzi, di avere tagliato all’osso il suo staff risparmiando 1milione e 200mila euro. A proposito di privilegi ha raccontato che il suo capo-ufficio stampa continua a usare il motorino. Quanto alla moltiplicazione delle commissioni ha spiegato che non sono tante se produrranno con rapidità leggi a favore dei cittadini. Di tono analogo la risposta del governatore Loiero che ha accusato i media nazionali di malevola attenzione sulla Calabria smentendo di avere uno staff di quindici giornalisti (sarebbero soltanto due).
C’è un altro tentativo della destra, più scoperto e insieme più maldestro: trasformare in una sorta di questione morale della sinistra la richiesta di maggior rigore e maggiore autocontrollo che la sinistra rivolge a se stessa e ai propri alleati. Chi, nelle regioni dell’Unione, non ha saputo resistere alle tentazioni del potere ha commesso sicuramente peccato grave. Ma una classe di governo guidata da un signore inseguito dalle procure di mezza repubblica per inchieste che spaziano dalla corruzione a Cosa Nostra, sulla questione morale dovrebbe avere il buon gusto di tacere.
Infine, lo «scandalo» della moltiplicazione delle poltrone può essere opportuno se sarà servito a ricordare al gruppo dirigente del centrosinistra che la competizione con la destra si gioca sui programmi alternativi e su una pratica della politica ispirata al rigore e al rispetto della cosa pubblica. Il pericolo da evitare è il berlusconismo senza Berlusconi: una volta, cioé, tramontato questo regime il protrarsi di una pratica di occupazione del potere sotto altre bandiere. Il bisogno di cambiamento è fortemente sentito soprattutto dai tanti che alla politica partecipano, per passione, con umiltà. Pensiamo, per esempio, ai trecentomila volontari delle feste dell’Unità. In fondo anche loro svolgono un secondo lavoro. Gratis e senza auto blu.