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    Le fondamenta di POL
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    Predefinito Fumo passivo - le menzogne arrivano dalla tv di "qualità"

    12 Luglio - E’ una tranquilla serata verso la metà di Giugno. Milioni di italiani stanno guardando Super Quark alla televisione. Un programma interessante, pieno di cose istruttive. Ma verso la fine, ecco la doccia fredda. Un Piero Angela carico di sdegno annuncia che l’Istituto Tumori di Milano ha condotto uno studio pilota che "dimostra" come una sola sigaretta in una camera di 30 metri cubi con tanto di ventilazione forzata incrementi la densità delle polveri sottili ad un livello cento volte più alto di quello considerato pericoloso abbastanza per vietare il traffico nelle città. Ma i cittadini che si "rifugiano" negli ambienti chiusi per sfuggire al pericolo delle automobili sono minacciati da un pericolo cento volte più grande: quello del fumatore – un assassino tossicodipendente che, per soddisfare il suo disgustoso vizio, non esita ad attentare alla salute dei "fumatori involontari" che lo circondano. E il governo non fa nulla, non passa quelle leggi ferree che i "Paesi più avanzati" hanno già approvato, e che danno i fumatori in pasto all’umiliazione pubblica, costringendoli a passeggiare nelle strade mentre fumano, proprio come si meritano, proprio come le puttane, e proteggendo così gli innocenti ed i bambini dai terribili pericoli del fumo passivo.

    Seguono immagini dell’esperimento; un foglio di carta è lanciato nell’aria per far vedere che è immediatamente succhiato dal potente impianto di circolazione d’aria; uno strumento elettronico grande quanto una radiolina a transistor è in primo piano, ed ha un messaggio subliminale molto chiaro: "Io sono la tecnologia che dimostrerà senza discussioni i veleni che il fumo mette nell’aria. Io sono elettronico. Io non sbaglio. Io sono la verità". Mamma mia. Una fumatrice accende la sigaretta, ed ecco che la morte comincia a diffondersi nella stanza. I risultati dell’esperimento ci vengono propinati con voce grave dal commentatore mentre, come in un film di Steven Spielberg, l’appropriata musica di sottofondo comincia a creare l’atmosfera emozionale, e immagini di tubi di scappamento e di città viste attraverso l’atmosfera tremolante dell’inquinamento ci scorrono davanti agli occhi, e associano i pericoli del fumo passivo a quelli degli scarichi diesel. Le telecamere si spostano in un ristorante, altro oggetto dello studio, dove si "dimostra" che anche li le polveri fini sono un grave pericolo non solo per i non fumatori, ma anche e specialmente per i poveri camerieri, forzati dal duro lavoro a respirare veleni tutto il giorno.

    Fumatori assassini. Costo e piaga sociale, ancora un altro cancro da estirpare grazie ai crociati bianchi che, eroi onesti e incorruttibili, armati di analizzatori e di stetoscopio, fanno pressione sull’Italia, cioè su uno stato retrogrado e corrotto dall’influenza delle lobby del tabacco. Continuiamo la lotta, la salute vincerà. Queste non sono le parole di Piero Angela, ma erano stampate dappertutto nella sua faccia, e nelle vibrazioni della sua voce, ad enorme soddisfazione dei gruppi antifumo e dei loro benefattori farmaceutici. Bravo, Piero Angela. Tu si che sei forte, la vera voce del progresso.

    Il giorno dopo, FORCES Italiana ottiene lo studio dall’Istituto Tumori scaricandolo dal suo sito web. Noi di FORCES sappiamo bene come far leggere ad uno strumento ciò che si vuole, grazie all’esperienza di molti anni nello scoprire frodi e "creativi artifici tecnici professionali". Già ancora prima di ottenere lo studio sapevamo che l’assurdo fattore di CENTO volte il limite di sicurezza per le polveri puzzava di marcio. Puzza di fandonia, di manipolazione, di sensazionalismo. Puzza vomitevole di antifumo, proprio come gli scarichi di kerosene mascherati dalle puzze "floreali" che sniffiamo nei salubri aeroporti "no smoking" di oggi. Stampiamo lo studio, e cominciamo a leggerlo. L’impressione che ci eravamo fatta era esageratamente ottimistica. Continuiamo a leggere, allibiti, la metodologia di campionamento, la posizione del sensore, le varie tecnicalità. Le ipotesi di partenza, che sono al centro di aspri dibattiti negli Stati Uniti, sono presentate come provate scientificamente. Il modo in cui il campionamento degli inquinanti è fatto è così assurdo e non professionale, che neanche un principiante lo farebbe per sbaglio. "Ma forse, nella prossima riga ci sarà il riscatto, la spiegazione", continuavamo a dirci. E invece niente. Poi, ecco il colpo finale: lo "studio" è firmato da alcuni tra i più "credibili" santoni medici italiani.

    Ancora increduli, mandiamo lo studio (inclusa la versione inglese) al nostro Comitato Scientifico internazionale, e gli esperti si mettono al lavoro. Dopo dieci giorni, arriva l’analisi.

    "Lo studio di Invernizzi et al. – classificato come studio pilota – soffre in modo fatale di una grande varietà di problemi metodologici e di risultati che chiaramente non possono essere interpretati, e che quindi portano a conclusioni errate. Inoltre, il titolo stesso è tendenzioso, perché lo studio non distingue quale sia la percentuale di polveri provenienti dal fumo nella massa di polveri generiche che sono state misurate".

    Cominciamo bene...

    "Non indica se nella stanza in cui l’esperimento è stato condotto esistevano porte o finestre, e se erano chiuse o aperte durante l’esperimento. Si afferma che la ventilazione della stanza era comune con altre stanze, che il tasso di ventilazione era 2x/ora, ma non si indica …se l’aria immessa nella stanza era tutta aria fresca proveniente dall’esterno, o se era completamente o parzialmente riciclata … Lo studio afferma che lo strumento di lettura era situato a 1,5 m di altezza al centro della stanza, ed usa la notazione "a parete", che può essere interpretata come in posizione verticale ma manca assolutamente della chiarezza necessaria … Nessuna menzione è fatta del fattore determinante rappresentato dalle relative posizioni dell’apparato sperimentale, e dalla locazione della presa e dello scarico dell’aria nella stanza stessa … I risultati in Figura 1 sono una chiara indicazione che il costrutto sperimentale era inadeguato … "

    E lo stesso per la parte dello "studio" concernente il ristorante:

    ‘La sezione "Materiali e Metodi" non fornisce informazioni circa la continua misurazione delle "PM" [polveri sottili] nella presa dell’aria esterna durante l’esperimento, né dell’efficienza della filtrazione, o del rapporto aria fresca/riciclata, del tasso di ventilazione, della direzione del flusso d’aria negli ambienti, delle misurazioni continue delle "PM" alle entrate d’aria negli ambienti durante l’esperimento … per non parlare della disposizione e densità dell’arredamento, tende, moquette se presente, eccetera. Inoltre, nessuna informazione è data sul numero delle persone presenti negli ambienti, la frequenza delle sigarette fumate in rapporto al tempo, il tipo di cibo servito, e così via. Con la mancanza di tali informazioni di base, che hanno grande effetto sull’ambiente, ne risulta che il saggio non è stato controllato, e quindi i risultati non possono essere interpretati. Un altro ostacolo all’interpretazione è la presentazione di dati sulle sezioni fumo e non-fumo che non sono sincroni, ma derivanti da campionatura effettuata in tempi diversi. Esaminando la cosa da qualsiasi punto di vista, il saggio riportato non è né sperimentale, né scientifico. Fosse anche una semplice osservazione, esso manca di fondamentale struttura e informazione. Gli autori tentano di sostanziare i risultati in una stanza ed una sigaretta citando incorrettamente […] uno studio in cui 6 sigarette erano fumate in una camera ermetizzata e senza circolazione d’aria, e non una sigaretta, come invece gli autori di questo studio ci disinformano.’"

    Ed ecco la conclusione degli analisti:
    ‘Le misure riportate non meritano la qualifica di "dati", vista l’assenza di elementari precauzioni sperimentali, precauzioni che sarebbero dovute anche nel caso di uno studio pilota. Che lo studio poi sia stato anche pubblicato dimostra chiaramente la debolezza del sistema di revisione e controllo editoriale prima della pubblicazione. Lo studio quindi non solo è un fallimento come studio pilota, ma è deplorevole anche come tentativo dilettantistico. Rimane inspiegabile che gli autori abbiano potuto consentire di avvallare con i loro nomi uno studio che l’Istituto dei Tumori di Milano dovrebbe ritrarre quanto prima.’

    Questo è il tipo di "scienza" dietro i pericoli del fumo passivo; queste sono le "prove" su cui l’Istituto Tumori, non differentemente dall’Agenzia Internazionale di Ricerca contro il Cancro (IARC) o l’Organizzazione Mondiale della Sanità basano le loro affermazioni sulla cancerogenicità del fumo passivo (non molto diversi sono gli "studi" sul fumo attivo, bisogna aggiungere). Queste sono le basi scientifiche su cui Sirchia ed i suoi colleghi in altre nazioni basano le loro intransigenti leggi di divieto assoluto. Questa è la "scienza" dietro ogni cartello "Vietato Fumare".

    Dov’è il comitato scientifico di Super Quark che vaglia la qualità dell’informazione data al pubblico? Non lo sappiamo, ma è facile immaginare. Nello stesso posto dei comitati scientifici dei telegiornali, dei quotidiani, "on line" o meno, delle commissioni scolastiche che approvano programmi antifumo nelle scuole, o esattamente dove si trova il comitato scientifico dei ministeri della sanità: da nessuna parte, perché, semplicemente, non esiste. Piero Angela ha aperto la sua bocca incompetente perché bisogna dare addosso al fumo, è di moda – e poi l’hanno detto i santoni dell’Istituto Tumori; <> mettere in dubbio tali santità?! L’Istituto Tumori ha fatto uno studio di cui si vergognerebbe anche la buon’anima di Totò, che forse ci avrebbe fumato su, e ci avrebbe anche fatto una bella battuta umoristica.

    Ma è concepibile che questi santoni dell’oncologia siano ad un tale livello di incompetenza? Non importa quale sia la risposta, essa comunque lascia allibiti. Se è incompetenza, questo non solo ci dà l’idea della "scienza" sul fumo, ma specialmente ci dice qualcosa di molto preoccupante sullo stato dell’oncologia e della medicina in Italia e nel mondo. Se non è incompetenza, allora non può essere che l’intento premeditato di creare una "prova" scioccante per accelerare l’approvazione di una legge fascista ed arbitraria, contando sul fatto che nessuno sarebbe andato a verificare che razza di scienza rottame hanno generato, perché intanto "lo sanno tutti che il fumo passivo fa male". Del resto, è quantomeno sospetto che il martellamento cominci ora, a pochi mesi dal varo della legge finanziaria che probabilmente – come accade quasi ogni anno – conterrà un tentativo di pugnalare i fumatori alle spalle.

    Ma soprattutto, quest’ennesimo esempio di mancanza di professionalità scientifica dovrebbe farci riflettere sulla caduta dell’etica sociale rappresentata dall’accettare che falsa o manipolata informazione sia usata come mezzo per giustificare leggi repressive volte a cambiare comportamenti sociali considerati indesiderabili da leader politici, medici e farmaceutici. I media, i politici, e l’intera struttura della pubblica sanità hanno deciso di voltarsi dall’altra parte e di silenziare ogni pubblica denuncia quando confrontati da prove che dimostrano l’intenzionale manipolazione della scienza a fini sociali, commerciali e politici, legittimando così l’uso della disinformazione a scopi di ingegneria sociale.


    Non dimentichiamoci mai che il fumatore peripatetico nella strada è esposto alla pubblica umiliazione; tale fumatore cerca quindi di smettere; ma gli dicono che è drogato dalla nicotina, e che tale dipendenza può essere curata con la nicotina farmaceutica; e che ogni organizzazione sanitaria, purtroppo e per definizione, non può che avere forti legami con l’industria farmaceutica, la più potente industria del mondo. Se di incompetenza non si tratta, dunque, si tratta dell’ennesima riprova della scorrettezza usata per arrivare a fini politico-commerciali. Ma in Italia siamo ancora alle prime armi dell’antifumo, e il dolo intellettuale "no smoking" non è ancora arrivato agli alti livelli di sofisticazione dell’America e di altri "Paesi più avanzati" – livelli che il nostro comitato scientifico si aspettava, e che non ha invece trovato, con un certo disappunto; siamo però sicuri che ci si arriverà anche in Italia, perché "la pratica fa perfetta la grammatica".

  2. #2
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    Predefinito

    Abbiamo segnalato questa disinformazione al parlamento ed al senato italiano. L'abbiamo segnalata a tutti i media. L'abbiamo segnalata anche e specialmente a Super Quark, esigendo o una ritrattazione, o almeno pari tempo in televisione per esporre come stanno le cose.



    Spett. Super Quark
    Presso RAI
    Viale Mazzini, 14
    00195 - Roma

    Raccomandata A.R.
    Attenzione: staff redazione e Dott. Piero Angela

    Genova, 12 Luglio 2002

    Spettabile Redazione,

    alcune settimane fa avete mandato in onda un servizio sui pericoli legati al fumo passivo e, in particolare, all'emissione di polveri sottili. Tale servizio prendeva le mosse da uno studio pilota dell'Istituto Tumori di Milano, ed era firmato da Invernizzi et al. Come dimostra l'allegata analisi, la vostra decisione è stata - eufemisticamente - avventata, poiché così facendo vi siete esposti a facili critiche.

    In primo luogo, FORCES Italiana (associazione non a scopo di lucro e a difesa dei diritti dei fumatori e contro la scienza di comodo - www.forcesitaly.org) chiede dunque di conoscere i nomi dei membri del vostro comitato scientifico che ha vagliato lo studio e ne ha deliberato la messa in onda. E' quanto meno sintomo di grande leggerezza e poca professionalità, infatti, presentare in termini entusiastici, come se si trattasse della scoperta del secolo, uno studio classificato come "studio pilota", fatto con molto discutibili metodologie. Sarebbe stata sufficiente una lettura sommaria, peraltro, per rendersi conto delle intrinseche debolezze e deficienze del lavoro. Di ciò deve essersi reso conto lo stesso Istituto Tumori, che lo ha relegato nelle pagine interne del proprio sito, forse non ritenendolo di grande peso.

    Le notevoli deficienze scientifiche e metodologiche dello studio Invernizzi et al. sono state professionalmente evidenziate in dettaglio dalla critica scientifica del nostro Comitato Scientifico internazionale, pubblicata oggi sul nostro sito ufficiale summenzionato.

    Chiediamo dunque che Super Quark dedichi uguale tempo alle critiche di quello studio, e che si preoccupi di far sentire anche la voce di coloro che dissentono. Come certamente saprete, molti studiosi puntano il dito contro la maggior parte degli studi sui danni del fumo passivo, non esitando a definirli "scienza rottame". La quasi totalità di essi non è mai riuscita a rilevare un incremento di rischio statisticamente significativo ai danni dei non fumatori, in relazione a qualunque malattia attribuita all'inalazione di fumo passivo di tabacco. Ciò nonostante, essi vengono presentati dalla propaganda e da voi come se fossero prove accertate secondo i crismi della scienza vera.

    Giova ricordare che la Rai è una televisione pubblica, al cui bilancio prendono parte, e non poco, le tasse pagate dai fumatori loro malgrado. Aggiungere al danno la beffa - e usare i loro soldi per fare propaganda contro di loro e incentivare agende politiche proibizioniste usando, per giunta, scienza rottame - è inammissibile in un paese civile, e senz'altro non degno di una trasmissione scientifica come Super Quark, che sembra dedicata a diffondere solo disinformazione antifumo, senza dar voce, e tantomeno indicare, che esiste forte dissenso scientifico indipendente.

    FORCES Italiana mette a disposizione i propri esperti ed è disponibile a partecipare a un dibattito con gli attivisti e/o "esperti" antifumo sulla validità della loro "scienza". La truffa scientifica sul fumo passivo è troppo evidente per non essere scoperta, e chiunque vi prenda parte si rende complice di uno tra i più giganteschi progetti di controllo e ingegneria sociale mai visti nel corso della storia.

    Certi che voi non vogliate essere accessori alla disinformazione, e nell'attesa di una vostra risposta, porgiamo distinti saluti.

    FORCES Italiana
    Gian L. Turci, presidente

  3. #3
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    Predefinito FORCES - COMUNICATO STAMPA DISINFORMAZIONE SUPER QUARK SUL FUMO PASSIVO

    13 Luglio 2002


    Alcune settimane fa la trasmissione "Super Quark" ha messo in onda un servizio sui presunti danni del fumo passivo a causa dell'emissione di polveri fini. La base scientifica era rappresentata da uno "studio pilota" dell'Istituto Tumori di Milano, intitolato "La misurazione in tempo reale del particolato fine prodotto da fumo di sigaretta negli ambienti indoor: risultati di uno studio pilota" (http://www.istitutotumori.mi.it/int/...mo_pdf/e_p.pdf) e firmato da Invernizzi et al.
    FORCES, organizzazione internazionale indipendente non profit in difesa dei diritti dei fumatori e a sostegno dell'integrità della scienza, pubblica sul proprio sito una dettagliata critica di tale studio (http://www.forcesitaly.org/italy/evi...ritiche/it.htm), mettendone in rilievo i forti limiti e deficienze di metodo, strumentazione e merito. Peraltro, lo stesso Istituto Tumori deve attribuire allo studio un'importanza ben minore di quanto faccia la redazione di "Super Quark", visto che lo ha relegato nelle pagine interne (e poco visibili) del proprio sito.

    "La Rai, in quanto televisione pubblica, deve mantenere il massimo pluralismo e avere rispetto di tutti i propri telespettatori, una parte consistente dei quali fumano e, così facendo, contribuiscono in maniera determinante al gettito fiscale e al finanziamento della Rai stessa. FORCES chiede che Quark rettifichi l'informazione data violando ogni canone della corretta comunicazione scientifica. La trasmissione di Piero Angela ha infatti messo in grande rilievo uno studio di dubbia qualità, dando così l'errata impressione che quasi la metà della popolazione adulta italiana sia composta da "attentatori alla salute pubblica", ed invocando quindi non necessarie leggi di divieto assoluto. FORCES richiede anche che "Super Quark" metta i telespettatori a conoscenza della posizione di quella parte della comunità scientifica, minoritaria ma non per questo in torto, che ridimensiona drasticamente l'evidenza sui danni del fumo attivo, e nega i 'pericoli' del fumo passivo", spiega Gian Turci, presidente di FORCES Italiana. "La scienza non è un gioco a maggioranza, ma un lento processo di scoperta, in cui tutte le ipotesi sono, appunto, ipotesi e meritano di essere approfondite. La ricerca, insomma, non può e non deve muoversi a senso unico. - egli prosegue - I cosiddetti pericoli del fumo passivo sono tutt'altro che dimostrati. Siamo disposti a sfidare in un dibattito pubblico i fautori del proibizionismo e della scienza rottame, strumento di interessi economici e politici che hanno ben poco a che vedere con la salute".

    Per ulteriori informazioni, visitare il sito http://www.forcesitaly.org

    _________________________________________________

    Contatti telefonici per l’Italia:

    Gian Turci (339 - 463.40.51)
    Carlo Stagnaro (347 – 451.37.35)

  4. #4
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    Accetteranno? Scommettiamo di no, e probabilmente cercheranno di ignorarci, perché il comandamento è chiaro: la gente DEVE credere che il fumo passivo uccida. A qualunque costo. Lo dice l’Istituto Tumori e la Lega Italiana contro i Tumori. Lo dice la Johnson & Johnson, e per essere più credibile, paga gran miliardi perché lo dicano anche altri. Lo dice Sirchia. Lo dice persino l’OMS, che si "becca" il 75% del suo budget dalle multinazionali farmaceutiche. Perché non crederci? Tanto, chi comanda la politica pubblica, la libertà e le scelte sociali dei cittadini è ormai chiaro. Possiamo vivere, dottor Big Farma? E ci può imporre come, visto che noi non lo sappiamo?

    Perché mai non credere a una truffa che fa comodo a tutti coloro cui dà fastidio il fumo, e magari anche a quelli che vogliono smettere di fumare? E poi "lo sanno tutti" che il fumo "uccide," no? Infatti, i cimiteri sono pieni di fumatori – ma non di non fumatori che, come tutti sanno, sono intoccabili dal cancro, non muoiono, e non si ammalano mai. Perché immortali, i non fumatori sono stati con noi da sempre; forse è proprio per questo che ora sentono la nostalgia degli untori, della caccia alle streghe e delle superstizioni, rispolverando la "scienza" e la "giustizia" della Santa Inquisizione, dove è l'accusato che deve provare la sua innocenza galleggiando nell'acqua mentre ha una pietra da mulino al collo; dove la prova è nelle sacre scritture del salutismo, della sua scienza disonesta, e in quella dei santoni che ce la propinano. - La Redazione www.forcesitaly.org

 

 

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