Vorrei aprire una discussione con gli amici repubblicani sulla problematica
interna al partito dell'autonomia delle organizzazioni periferiche.
Io sono convinto che, oggi come oggi, la discriminante per la nascita' di una
alleanza elettorale non sia piu' lo schieramento bensì " i contenuti' e le
"persone".
Questo assunto è valido , a mio avviso, a livello nazionale ,e quindi su tale base è giustificato e legittimato la posizione congressuale di Bari;
ma questo è ,di conseguaenza, valido anche in periferia.
A chi giova una alleanza con il polo nel comune "tal dei tali" se i l programma
elettorale di questo non è compatibile con quello del PRI ?
A chi giova una alleanza con il polo nello stesso comune se il sindaco proposto non riscuote credibilità e non risponde al modello delineato dal PRI ?
Sono domande che mi pongo e che vi pongo!!!!!
Una risposta verbale in un congresso sezionale l'ho avuta :
Il PRI in tal caso si presenta all'elettorato in maniera autonoma rispetto ai due scieramenti di centrodestra e centrosinistra.
Sono soddisfatto di questa risposta se le stesse divergenze che non mi consentono di allearmi con il centrodestra sussistono con il centrosinistra.
Ma se queste divergenze con il centrosinistra non ci fossero?
Presentarsi in maniera autonoma cosa comporterebbe?
Ad essere realisti risulterebbe vincente la coalizione di centrodestra o
centrosinistra (a meno che la credidilità del sindaco presentato dal PRI sia
tale da sovvertire i pronostici ed é quello che tutti sempre ci auguriamo)
con il risultato , quindi, di propinare ai cittadini un sindaco ed un programma
non giudicato idoneo dal PRI.
A chi giova allora, l'omogenizzazione dell'alleanza a quello nazionale ?