Come scrive Giovanni Valentini (pag. 16 di Repubblica di oggi), il 10 giugno scorso, nel silenzio TOMBALE di tutta l'informazione unica, le due leggi ad personam per eccellenza (in campo economico; poi ci sono quelle sugli interessi giudiziari) la Frattini e la Gasparri, sono state sonoramente censurate da un'apposita commissione europea (detta: di Venezia) istituita per vagliare in ambito comunitario le legislazioni che regolano i conflitti d'interesse e la libertà e pluralità d'informazione.
Per arricchire il (eventuale) dibattito, ci metto questa premessa dello stesso Valentini.
Buona lettura.
La legge “Frasparri”
Giovanni Valentini
La legge “Frasparri” come la chiamo è un unicum, un corpo solo, un combinato disposto fra due leggi che puntano a lasciare le cose come stanno e semmai a migliorare le cose del premier. Prima però voglio dire che dobbiamo fare autocritica come parlamentari, cittadini e giornalisti perchè nella scorsa legislatura quando occorreva fare un legge antitrust per risolvere il conflitto d’interessi non l’abbiamo fatto. Non c’è nessuna ragione logica che Berlusconi faccia ciò che noi non abbiamo fatto. Le leggi presentate dall’Ulivo in materia sono state bloccate. Ma bastava anche solo stabilire che non solo il titolare di concessioni pubbliche, ma anche il proprietario delle televisioni, non può essere eletto. La Frasparri è una legge beffa nonostante la moral suasion di Ciampi. La legge Frattini non risolve il conflitto d’interessi perchè, per esempio, Berlusocni può nominare il presidente dell’autorità che lo deve controllare. Il conflitto d’interessi di Berlusconi è speciale. Perchè Berlusconi un concessionario pubblico. Ed è come se l’inquilino di una casa potesse decidere l’affitto da pagare al padrone di casa. Dovrebbe essere considerato ineleggibile per lo stesso principio per cui un portiere di uno stabile di Milano non può fare il consigliere di circoscrizione: perchè è incompatibile. La Gasparri poi è una legge di sistema solo perchè risolve i problemi di B. Sarebbe una buona legge se puntasse a ottenere di raggiungere gli obiettivi che si prefigge. Ma la stessa legge ci dice che il digitale ci sarà solo nel 2007, e forse anche dopo come sostengono autorevoli esperti, per cui c’è un periodo transitorio di moltissimi anni, contrariamente a ciò che ha detto la Corte costituzionale. La tv in Italia raccoglie il 60% del fatturato pubblicitario e il duopolio tv arriva al 95% delle risorse. E’ una situazione da scandalo internazionale. La Gasparri anche per ragioni tecniche non ci assicura l’introduzione effettiva del digitale, che è cosa diversa dalla semplice copertura del territorio, e rischia di portare a un altro duopolio, quello digitale. Inoltre non privatizza veramente la Rai, consegnando la gestione al Governo, mentre molte sentenze della Consulta indicano che dovrebbe essere il Parlamento ad avere il controllo. Almeno la Legge Mammì del ’90 introduceva un minimo di normativa antitrust. Si ha bisogno invece di veri limiti antitrust sul mercato rilevante, non il Sic che al contrario concede a Mediaset ampi spazi di ulteriori crescita e di fare delle sinergie pubblicitarie con le tv via satellite. Si ha bisogno di una vera disciplina le antitrsut con delle severe incompatibilità che riguardano non solo Berlusconi, ma tutte le persone e gli imprenditori che si trovino in certe condizioni di ricchezza e di posizione. Che fare? Io credo che conflitto di interessi e concentrazione televisiva debbano essere affrontati e risolti in Europa. Il centrosinistra dovrebbe creare una lobby, nel senso positivo del termine, con politici e parlamentari (che possibilmente abbiano solo mandato europeo), giuristi, giornalisti per difendere il pluralismo e la libertà dell’informazione nel nostro Paese.