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    La Direzione Nazionale e il Consiglio Nazionale


    Mercoledì 20 marzo: riunione dei Responsabili degli Uffici della D.N.

    tratto dal sito web
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  2. #2
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    Incontro di La Malfa, Nucara e Santoro con gli intellettuali e i professionisti cooptati nel Consiglio Nazionale

    Si è svolta martedì 18 marzo, nella sede del Pri, l'incontro del segretario nazionale on. Nucara e del presidente del partito on., La Malfa e del capo della segreteria politica on. Santoro con gli intellettuali, managers, professionisti cooptati, su proposta della Direzione, nel Consiglio nazionale.

    Prof.ssa Lilia Alberghina - Presidente Corso di Laurea in Biotecnologie Università di Milano-Bicocca

    Prof. Tommaso Alibrandi - Presidente di Sezione del Consiglio di Stato

    Prof. Roberto Balzani - Docente Storia Contemporanea Università di Bologna - Vice Presidente Associazione Mazziniana Italiana

    Dr. Alberto Biscarini - Amm.re delegato della Fresnel S.p.A.

    Prof. Piero Craveri - Ordinario di Storia Contemporanea - Napoli

    Prof. Errico Cuozzo - Ordinario Storia Medioevale e Moderna - Napoli e Roma

    On. Mario Di Bartolomei - Ex parlamentare PRI

    Prof. Raffaele Feola - Ordinario di Scienze Politiche Università di Napoli

    Prof. Tommaso Frosini - Ordinario di Diritto Costituzionale - Università di Sassari

    Dr. Francesco Furchì - Presidente Associazione Magna Grecia - Torino

    Dr. Massimo Giovannini - Primario Ospedaliero "Sandro Pertini" - Roma

    Sig.ra Anita Garibaldi - Presidente Associazione "Mille donne per l'Italia" - Roma

    Prof. Rocco Giordano - Responsabile Studi Economici del Centro Studi Sistema Trasporti - FIAT - Torino

    Prof. Cesare Greco - Associato Cattedra Cardiochirurgia "La Sapienza" di Roma

    Dr. Giacinto Grisolia - Direttore Generale Associazione Nazionale Costruttori - Campania

    Prof. Antonio Jannazzo - Ordinario di Storia Contemporanea Università di Palermo

    Prof.ssa Maria Teresa Lucarelli - Associata di Igiene Ambientale - Facoltà di Architettura di Reggio Calabria

    Prof. Vincenzo Mazzei - Presidente UNCEM della Calabria

    Prof. Ernesto Mazzetti - Professore di Geografia Politica Università di Napoli

    Dr. Cirillo Orlandi - Presidente di ASSITERMINAL - Esperto di sistemi portuali

    Prof. Roberto Palumbo - Preside della Facoltà di Architettura Università "La Sapienza" - Roma

    Prof. Guido Pozza - Pro-Rettore Università S. Raffaele - Milano

    Dr. Gianni Serrelli - Ragioniere Generale dell'INAIL

    Comm. Aldo Spinelli - Presidente della "Spinelli Group"


    Il ringraziamento di Nucara

    Nell'aprire i lavori della riunione Nucara, dopo aver ringraziato gli intervenuti per la loro adesione alla proposta di fare parte del Consiglio nazionale del partito, ha sottolineato che l'obiettivo della riunione è quello di avere contributi e proposte da discutere in apposite riunioni tematiche del consiglio nazionale stesso , vale a dire dell'organismo deputato a decidere la linea e le proposte politiche dei repubblicani.

    Nucara ha messo in luce che questo impegno si svolgerà in piena autonomia e in totale libertà, sia nella scelta dei temi che nei contenuti delle proposte. Il Pri- ha detto Nucara- è un partito che ha avuto da sempre un forte rapporto con gli intellettuali e con i rappresentanti del mondo delle professioni ma questo rapporto si è svolto senza alcun condizionamento perchè i repubblicani non hanno mai subordinato i contributi culturali alle scelte politiche del partito.

    E' stata sempre estranea nel Pri la figura dell'intellettuale organico, fiancheggiatore e garante delle diverse attività di partito, tipica della tradizione e della prassi marxista.

    Questa linea aperta e libera caratterizzerà ancora il filo del rapporto che riprende oggi con il partito, dopo un periodo difficile che il Pri è riuscito a superare, mantenendo inalterata la sua fisionomia originaria e la sua cultura tradizionalmente minoritaria.

    Il saluto di La Malfa

    Il presidente del Pri Giorgio La Malfa ha salutato le personalità cooptate nel consiglio nazionale manifestando una grande soddisfazione per la ripresa di consensi del partito in ambienti intellettuali altamente qualificati.

    La Malfa ha ricordato che "il Pri ha sempre avuto la capacità di rappresentare ed interpretare le esigenze di progresso e di sviluppo del Paese, trovando una intesa profonda con il mondo della cultura e dell'economia. E' stata una funzione quella che abbiamo esercitato per consentire libertà di espressione e stimoli di proposta ai settori più vitali e produttivi della società italiana, senza barriere ideologiche di sorta, convinti come siamo che la funzione di un partito democratico sia quella di confrontarsi e di collaborare nel solo interesse del Paese.

    Per questo il Pri è sempre stato un punto di riferimento per gli ambienti più evoluti della società italiana e non ha mai rinunciato ad esserlo, arginando la pretesa della sinistra marxista di dirigere la cultura ed informarla secondo tesi precostituite e verità inconfutabili".

    La Malfa ha anche constatato come la scelta di campo compiuta a Bari il gennaio scorso, "abbia aiutato a ridare interesse e speranza per il futuro del partito, che nell'alleanza dell'Ulivo appariva ormai come soffocato. Oggi la nuova maggioranza necessita più che mai del contribuito ideale e politico dei repubblicani, un contributo di qualità che consenta di dare uno slancio alla coalizione per realizzare quelle riforme di cui il Paese ha urgente bisogno e che il centrosinistra nella passata legislatura ha fallito.

    E' un compito molto delicato e difficile il nostro che dovremo riuscire a compiere per mantenere alta la tradizione del Pri. Se vi riusciremo in futuro, come ci siamo riusciti in passato, sarà anche per il vostro contributo.

    L'intervento di Santoro

    Intervenendo alla riunione degli intellettuali e dei professionisti di area laica cooptati nel Consiglio Nazionale del PRI, il capo della Segreteria Politica on. Italico Santoro ha sottolineato come ruolo storico del mondo laico nel secondo dopoguerra sia stato quello di fare da argine all'egemonia culturale della sinistra. L'on. Santoro ha ricordato tra l'altro l'esempio offerto dal "Mondo" di Pannunzio e, sul terreno del meridionalismo, da "Nord e Sud" di Francesco Compagna.

    Questo ruolo è ancora attuale, ha sottolineato Santoro. L'offensiva culturale della sinistra - preoccupata di perdere la sua egemonia nelle scuole, nelle università, nella ricerca - è particolarmente virulenta, fino a presentare l'Italia, come avviene nel Salone del libro a Parigi, come un paese autoritario, sull'orlo di una deriva fascista. Compito degli intellettuali di orientamento laico - e del PRI sul terreno politico - è quello di elaborare contenuti culturali e programmatici che possano contrastare con efficacia le impostazioni della sinistra: questo compito - ha concluso Santoro - potrà essere, anche in questa nuova collocazione politica, una peculiarità dei repubblicani.

    ----------------------
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  3. #3
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    Mercoledì 10 aprile alle ore 9.30 riunione della Direzione Nazionale nella sede di Corso Vittorio Emanuele, 326 - Roma

  4. #4
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    Documento sulla politica interna approvato a maggioranza dalla Direzione Nazionale del PRI riunita a Roma il 10 aprile 2002

    La Direzione, udita la relazione del segretario, on. Francesco Nucara, l'approva.

    La D.N. sottolinea come la celebrazione dei Congressi abbia chiarito, sia nello schieramento di centro-destra che in quello di centro-sinistra, la linea di marcia delle rispettive componenti.

    La D.N. sottolinea come la proposta emersa dal Congresso di Rifondazione comunista, puntando sull'esaltazione del ruolo dei movimenti "antagonisti", non abbia contribuito a rafforzare il ruolo di quella parte della sinistra, interessata ad elaborare posizioni e contenuti omogenei all'azione di una sinistra di governo.

    La D.N evidenzia invece come nella Casa delle Libertà vada emergendo una forte spinta verso l'attuazione di una politica di riforme, quale momento fondamentale del processo di rinnovamento e di sviluppo della società italiana. In tale quadro il PRI sottolinea che rimane prioritario il problema del Mezzogiorno e delle misure tese a lottare contro ogni forma di criminalità organizzata. Appare pertanto indispensabile la realizzazione di quel processo di liberalizzazione del mercato del lavoro, che è indicato nel Libro Bianco predisposto dal Governo.

    Il Pri auspica altresì che al centro di questo processo di riforme e di modernizzazione del Paese sia posto il tema strategico dell'istruzione e della ricerca.

    Sulla base di tali priorità programmatiche la D.N impegna la Segreteria a ricercare momenti di confronto e di collegamento con le altre componenti della Casa delle Libertà.

    Nella votazione si sono registrati n° 5 voti contrari.

    Roma, 10 aprile 2002
    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°
    tratto dal sito web
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    Una "nuova" questione meridionale

    La D. N. del Pri
    , nella riunione del 10 aprile ha posto al centro della sua iniziativa politica e programmatica il tema del Mezzogiorno e degli interventi necessari al suo rilancio.

    Con l'esaurirsi dell'intervento straordinario e la chiusura della "Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno" (ex Casmez) il tema del Mezzogiorno è andato progressivamente perdendo mordente sino a diventare marginale, non solo nell'iniziativa del Governo ma nell'impegno programmatico delle stesse forze politiche.

    Oggi che nella Casa delle Libertà va emergendo una forte spinta verso l'attuazione di una politica di riforme, quale momento fondamentale del processo di sviluppo e di rinnovamento della società italiana, il Pri coerente con l'impegno meridionalista di Ugo La Malfa e Francesco Compagna, vuole aprire su questo tema un confronto serrato con le stesse forze di maggioranza.

    Questa determinazione deriva dalla consapevolezza delle difficoltà in cui versano oggi, sia pure con gradazioni differenti, le regioni meridionali sul terreno dell'occupazione e dello sviluppo. Tali carenze sono dovute per i repubblicani in larghissima parte alle responsabilità di quelle forze politiche che con intenti e finalità diverse vollero negli anni '90 la fine dell'intervento straordinario e la chiusura della Agensud, senza che fosse messa a punto una strategia alternativa.

    Tra queste forze ebbe un ruolo sicuramente preminente la Lega di Bossi, ma determinante fu il peso dell'iniziativa dell'allora Pds, che spinse a conseguenze estreme quella linea che negli anni '50 aveva portato il Pci ad opporsi all'istituzione della stessa Cassa del Mezzogiorno. E' di quegli anni la dura polemica culturale di Giorgio Amendola dalle pagine di "Cronache meridionali", la rivista del Pci, contro il meridionalismo laico e riformista di " Nord e Sud" di Francesco Compagna e con le proposte di autorevoli esponenti del mondo cattolico come Pasquale Saraceno.


    Ma fu nel 1993, in occasione della chiusura dell'Agensud, che il Pds pensando di cogliere, senza rischi, i frutti elettorali di quell'operazione, non calcolò i danni rilevanti che una decisione dovuta, in larga parte, ad una forte pressione populista alimentata da un vento giustizialista, avrebbe apportato alla debole struttura produttiva del Sud.

    Per comprendere quelle contraddizioni occorre ricordare che il meridionalismo del Pci era stato sempre piuttosto approssimativo, declamatorio e basato su un forte raccordo con la politica sindacale della C.G.I.L sempre impegnata, sin dagli anni del dopoguerra al miracolo economico, a tutelare principalmente gli interessi degli occupati delle regioni forti e sviluppate del Nord a scapito dei disoccupati e sottoccupati delle deboli regioni del Sud.

    Quella scelta si rivelò pertanto nefasta per il Mezzogiorno, la cui peculiarità era stata sottolineata da una serie di grandi meridionalisti democratici che con analisi e proposte di respiro europeo, avevano fatto del Mezzogiorno una "questione nazionale", che poi perse rapidamente peso e incidenza.

    Per questo i repubblicani vogliono oggi rimettere al centro dell'interesse del Governo e delle forze politiche di maggioranza la realizzazione di misure adeguate a far ripartire l'economia e lo sviluppo delle regioni meridionali.

    La situazione del Sud non è quella di un tempo; e lo stesso panorama meridionale appare variegato e diversificato tra aree della stessa regione. Ma ci sono problemi che sono comuni e la cui risoluzione può diventare utile per l'intero mezzogiorno: primo fra tutti quello della sicurezza, che è la condizione preliminare per attivare nuovi investimenti.

    Secondo i repubblicani, per il rilancio dell'economia meridionale restano cruciali due fronti: le varie forme di intervento pubblico e la riforma del mercato del lavoro. In questo quadro nuove misure volte alla liberalizzazione e ad una maggiore mobilità del mercato del lavoro, unite ad una seria riforma dei sostegni al credito, alla formazione e alla ricerca scientifica applicata favorirebbero la creazione di nuovi posti di lavoro e darebbero impulso a nuovi investimenti.

    Il Pri, che ha presentato per le elezioni amministrative del 26 maggio un numero rilevante di liste con il simbolo dell'edera, collegate alla Casa delle Libertà e quasi tutte localizzate nel Mezzogiorno, ha messo questo tema al centro della sua campagna elettorale e dei suoi incontri con i cittadini.

    Roma, 9 maggio 2002
    -----------------------------------------------------------
    tratto da http://www.pri.it/html/Home%20pri.html

  6. #6
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    Convocata la Direzione Nazionale - Roma 4 giugno h. 10.30. Odg: esame risultati elettorali; convocazione Consiglio Nazionale
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    tratto dal sito:
    http://www.pri.it

  7. #7
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    Le conclusioni della Direzione Nazionale del 4 giugno

    La Direzione Nazionale del P.R.I., nell'approvare la relazione del segretario nazionale sui risultati ottenuti al 1° turno delle elezioni amministrative del 26/27 maggio, sottolinea il significativo avanzamento del P.R.I. sia per il numero delle liste presentate, sia per i voti riportati e le percentuali raggiunte e ribadisce come tali risultati siano stati conseguiti nel quadro dell'alleanza con le forze di centro-destra e di governo.

    La Direzione Nazionale rileva in particolare come i positivi risultati ottenuti siano collocati in larga parte nelle regioni del Sud e siano frutto dell'impegno meridionalista del partito.

    La Direzione Nazionale in vista del ballottaggio di domenica 9 giugno impegna quelle organizzazioni locali che al 1° turno hanno scelto di candidare sindaci repubblicani in liste autonome dell'Edera, di sostenere nel turno di domenica 9 giugno le coalizioni della Casa delle Libertà.

    In questo quadro, esaminate le posizioni dei dirigenti locali di Piacenza e Carrara, ratifica la decisione assunta tempestivamente dalla Segreteria nazionale di sciogliere i relativi organismi locali e di nominare rispettivamente Commissari gli amici Lauro Biondi e Giorgio Medri.

    Approva infine la proposta del Segretario di convocare il Consiglio Nazionale per fissare la data e l'o.d.g. del Congresso Nazionale.

    Roma, 4 giugno 2002

    -----------------------------------------------------------
    tratto dal sito web nazionale
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  8. #8
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    La Direzione Nazionale é convocata d'urgenza Martedì 25 giugno alle ore 10.30 a Roma con il seguente Odg: Approvazione bilancio al 31/12/2001; Ratifiche e provvedimenti amministrativi vari; Varie ed eventuali.

    ----------------------------------------------------------
    tratto dal sito
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  9. #9
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    Il Consiglio Nazionale del Pri è convocato sabato 6 luglio 2002 presso il Centro Congressi Cavour, in Via Cavour n° 50/A alle ore 9.30 con il seguente Odg:
    1) Definizione ordine del giorno 43° Congresso Nazionale;
    2) Approvazione Regolamento congressuale;
    3) Definizione data e sede del Congresso;
    4) Varie ed eventuali

    *Per un mero errore di battitura non é stato inserito all'ordine del giorno "Esame situazione politica". Pertanto l'odg del 06/07/2002 verrà integrato come sopra.

    -------------------------------------------------------
    http://www.pri.it
    tratto dal sito web del

  10. #10
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    Ordine del giorno sulla fecondazione assistita approvato all'unanimità dal Consiglio Nazionale del 6 luglio

    Il Consiglio Nazionale del PRI riunito a Roma il 6 luglio 2002 considerato il voto della Camera dei Deputati sull'esame del progetto di legge riguardante la fecondazione assistita

    constatato

    che il testo approvato restringe la possibilità del ricorso alla fecondazione ed in particolare esclude la fecondazione eterologa,

    preso atto

    che questo esito è dovuto alla convergenza politica dei cattolici dell'uno e dell'altro schieramento

    esprime

    vivo disappunto per la scelta della Camera dei Deputati che colloca il paese in un clima controriformistico che oltretutto consentirà alle coppie che abbiano mezzi economici di ottenere all'estero ciò che all'interno è vietato

    manifesta

    la preoccupazione che conseguenza grave della legge sarà il blocco di fatto della ricerca scientifica nel campo della biogenetica e delle terapie che sono considerate oggi all'avanguardia, e che hanno come base l'utilizzo delle cellule staminali,

    impegna

    il PRI ad assumere in Parlamento posizioni chiare e puntuali e a riproporre la centralità del valore della ricerca scientifica e dello stato laico, temi che sono parte fondamentale della nostra cultura e dei nostri principi non derogabili.

    ------------------------
    tratto dal sito web
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