Ho avuto modo di vedere parte dello speciale TG1 di ieri sera su Giovanni Paolo II. In una sola parola: COMMOVENTE!
Se ne avrete occasione, se lo riproporranno, vi do un consiglio: non perdetelo! Mai ho visto mostrata così bene la profonda umanità e l'ancor più profonda ispirazione di questo uomo!
Ecco la recensione di Mirella Poggialini su Avvenire di Domenica 27 marzo:
A Speciale Tg1 il mondo del Papa
Il candore della veste e il vento che agita lembi e nuvole dominano nella serie di immagini che compongono, senza commento, il film di Salvatore Mazza, Roberto Burchielli e Mauro Parissone dedicato al Papa e intitolato significativamente Sine die. Lo si vedrà questa sera su Raiuno alle 22,45 in Speciale Tg1: 54 minuti di un mosaico abilmente composto, di cui ha già scritto Avvenire mercoledì scorso, e che quindi si propone qui nei suoi aspetti visivi, quelli che definiscono universalmente la presenza di Giovanni Paolo II in un mondo che sente come interlocutore amato e che conquista con la sua presenza e la sua capacità di comunicare.
Sentiamo, nel film, la sua voce forte e chiara che parla in tante lingue a tante genti raccolte a milioni in ampie spianate, per sorridergli e cogliere il suo segno benedicente. Lo vediamo in vari momenti, bello e forte e sorridente e poi via via più vecchio e malato, con il volto segnato dalla sofferenza: ma si coglie, nelle immagini che si allineano in efficace montaggio, una personalità inimitabile, segnata dalla straordinaria capacità di mettersi sempre in sintonia con gli altri.
Voce autorevole e voce ridente, il Papa scorre attraverso i cieli e le vie del mondo in un caleidoscopio entusiasmante di accoglienze festose e soprattutto sente con fine empatia - lo si coglie dalle immagini - l'affetto che gli viene ovunque tributato, dai potenti come dalla gente comune. Tutti sono ognuno, per Giovanni Paolo II: che canta, scherza, ammicca e si muove a ritmo insieme ai giovani festanti, in scene di impagabile freschezza, e che stringe al cuore bambini vecchi e malati con inesausta capacità di partecipazione. È una festosa e calda storia d'amore, quella che si vede nel film, davanti alla finestra aperta sulla piazza, che apre e chiude l'omaggio: finestra luminosa dalla quale ancora aspettiamo tutti, commossi, un suo saluto e una sua benedizione.