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    Mazziniani nelle MARCHE



    MAZZlNI E LE MARCHE

    di Enrico Malintoppi

    Tra le regioni italiane ove più profonda e duratura pene-
    trazione ebbe il pensiero mazziniano è da annoverare le
    Marche.
    Gli avvenimenti francesi dell'89, che lasciarono, specie in
    Ancona e nel Piceno tracce profonde, anche se poi l'esperien-za napoleonica si chiuse con una ondata di generale pessimi-smo, concorsero, come causa ad effetto, con l'indole vivace e decisa della gente, ad alimentare l'ansia di libertà e ad eccitare lo spirito rivoluzionario in odio ai metodi e ai rigori della re-staurazione.
    E' poco noto l'episodio insurrezionale di Macerata del giu-
    gno del 1817: fu, invece, quello, in Italia, il primo e più notevo-le tentativo di indipendenza dopo la restaurazione. Li per lìapparve folle. I Carbonari dello Stato pontificio, d'accordo con quelli dell' Alta Italia e con i Guelfi delle Legazioni, divisarono di insorgere approfittando della carestia che desolava le città e le campagne. il moto doveva coincidere con la morte del Papa (che si diceva ammalatissimo) e doveva estendersi fino al con-fine del Tronto. Senonche -la data dell'insurrezione essendo rimandata -i Carbonari maceratesi non vollero desistere dal proponimento e si ostinarono perche la rivolta scoppiasse la notte del 23 giugno.
    Al moto erano interessati «signori» e popolani, abitanti
    delle città e delle campagne. Dopo Macerata -dove era stato
    attuato un minuzioso piano d'azione rivoluzionaria -i con-
    giurati avrebbero dovuto correre a prestar man forte a quelli
    di Ancona. Tradimenti, contrattempi ed errori portarono al
    fallimento la rivolta e al carcere e all'esilio i cospiratori. Ma
    non si spense in molti di essi la fede, che li sostenne anche nei successivi cimenti.
    Una accurata critica di quegli avvenimenti ha permesso di
    giudicare che il movente ideale era allora troppo amalgamato
    e confuso con i personali interessi lesi o turbati dalla restaura-zione. Si stenterebbe quindi a trovare in quei tempi gli ideali-sti puri e disinteressati, i romantici del sacrificio che poi si for-meranno fra i rigori dell'assolutismo alla scuola del Mazzini.
    Tuttavia, belle figure sono quelle del Carretti, del Cerquetti e del Palmieri, quest'ultimi entrambi eletti, con Garibaldi, depu-tati di Macerata alla Costituente Romana del '49.
    Il seme gettato non inaridisce e le cospirazioni aumentano
    vieppiù, alimentate dal crescere e dal moltiplicarsi delle so-
    cietà segrete. Proprio da Macerata, nel 1820, Vincenzo Pannelli si fa animatore di un nuovo tentativo insurrezionale negli sta- ti Pontifici insieme con alcuni fuorusciti di Romagna e con i Carbonari di Benevento e Pontecorvo.
    In Ancona, porto di mare aperto a tutte le nuove che ven-
    gono di lontano, attivissime sono le «Vendite» e le società se-grete, che nascono e si modellano su quelle d'oltr'Alpe e d'ol-tremare. Qui vivissimo permane il ricordo della Repubblica
    del 1797. Sono anni di fermento per tutta l'Europa. In Spagna, in Portogallo, in Irlanda, nei Balcani, in Grecia ardono le batta-glie per la libertà. Patrioti marchigiani corrono a dare il loro aiuto alle popolazioni oppresse e fanno olocausto della vita e-roi nobilissimi come il conte Andrea Broglio d' Aiano, recana- tese, che muore all'assalto di Annatolico in testa ai filo-elleni e il conte Vincenzo Gentiloni di Filottrano, che cade a Huescanella Spagna.
    Nasce così una tradizione generosa di sacrifici. Su queste
    basi sorgerà e prenderà rigoglio il movimento mazziniano
    nelle Marche.
    Infatti col 1831 si riduce in Italia l'influenza della Carbone-
    ria per l'organizzazione della nuova società segreta: La Giovi-
    ne Italia.
    Le Marche e la Romagna, sono tra le regioni dove i germi
    della nuova cospirazione subito misero radici. Gli scritti del
    Mazzini si diffondono, fanno proseliti e determinano il movi-
    mento repubblicano che resisterà ad ogni prova, supererà tut-
    ti i contrari eventi, giungerà inalterato fino ad oggi.
    Nel febbraio 1832 siamo alle prime prove e in Ancona,
    rioccupata dai francesi, rinascono le speranze e tornano ad in-nalzarsi gli alberi della libertà. E così a Pesaro e in altre città delle Marche.
    Ad opera del Ricciotti -sembra accertato -viene attivata in Ancona la prima congrega della Giovine Italia, con la quale corrisponde Mazzini personalmente.
    «Se tu vedessi -scrive questi a Jacopo Ruffini -come la no- stra Giovine Italia procede in tutte le città dell'Umbria, in An- cona dove tu ne vedi gli effetti e in Roma, punto così impor- tante, ti balzerebbe il cuore di gioia»; e al Melegari: «Ho rela-zioni ottime al solito da Ancona». Qui la corrispondenza, le stampe, i fascicoli della Giovine Italia erano diretti a certo Claudio Ippoliti, da David Almagià, presso il negozio di Be-nedetto Costantini nel palazzo Foschi in Via del Porto, oggi scomparso nel turbine delle distruzioni dell'ultima guerra.
    A Macerata erano in breve diventati numerosissimi i maz-
    ziniani, reduci molti dalle galere pontificie; a Montecosaro o-
    peravano i fratelli Carlo e Giuseppe Malerbi di ricca e nobile famiglia, i quali mantenevano costanti relazioni con i repub-blicani della provincia di Ascoli e con quelli che si occupava-no della organizzazione e della propaganda delle idee nel vi-cino Abruzzo. Attivissime, inoltre, le organizzazioni sorte ra-pidamente in altri fra i centri più importanti delle Marche, Co-me Cingoli, Fermo, Filottrano, Osimo, ecc.
    Mazzini infiammava direttamente gli aderenti con lettere
    che faceva pervenire o per mezzo di emissari o dissimulate da inchiostri simpatici.
    Gli Anconetani, in conformità delle istruzioni di Mazzini,
    si concertarono con le «case» marchigiane dipendenti di Asco-li, Macerata, Pesaro, Senigallia, Fano per la organizzazione di bande armate o « guerrille », che concentrandosi nelle monta- gne dell' ascolano sarebbero state capitanate da Matteo Co-stantini, detto Sciabolone, e dal prete Amici, ex carbonari e compromessi nel '31.
    I patrioti rnarchigiani avevano riacquistato fiducia. Parec-
    chio denaro si raccolse per l'impresa mazziniana. Mille scudi
    furono da Macerata inviati ad Ancona e offerte pervennero da altri centri; senonche la trama fallì, come, del resto, in tutta Ita-lia e la polizia procedette all'arresto di parecchi patrioti mar-chigiani.
    Arrestato e implicato nel processo fu Domenico Schelini, nella cui casa di Ancona nel '31 e nel '32 si riunivano i più an-tichi e migliori patrioti di quel tempo: Ricciotti, Pichi, Bruni, Candelari, Farinelli, Carlo Saltara, Giovanni Bonarelli. La mo-glie di costui, Albina, partecipava ai convegni e custodiva la gelosa corrispondenza mazziniana. Arrestato fu anche Loren-zo Lesti di Agugliano, il quale riuscì a fuggire in Francia e fu, certo, in contatto col Mazzini durante l'esilio francese e parte-cipe dell'infelice spedizione della Savoia. Furono nel contem-po arrestati in Ascoli e tradotti a San Leo il conte Emilio Am-brosi Sacconi, Giovanni Luciani e Giambattista Marcatili; fu anche tratto in arresto il fermano Candido Vecchi, padre di Candido Augusto, una delle più belle figure del patriottismo marchigiano.
    Seguirono anni di raccoglimento; tuttavia il lavorio prepa-
    ratorio di altre azioni non cessò mai.
    Non è possibile elencare tutti i marchigiani che subirono
    carcere e persecuzioni per la loro fede: ricorderemo il Focacci, uomo di lettere, di patriottismo e d' onestà intemerata, esule a Corfù ove era a Capo della Giovine Italia ed uno degli orga- nizzatori della spedizione dei Fratelli Bandiera, l'operaio pe- sarese Francesco Tesei, che morì appunto nell'episodio di San Giovanni in Fiore, l'anconetano Carlo Osmani e Giuseppe Te-Sei, fratello dell'ucciso Francesco, che furono condannati a vita
    per aver partecipato anch'essi alla spedizione, e Carlo Fajani, profondo ed instancabile educatore nelle clandestine scuole notturne per operai da esso istituite, cospiratore tenace ed uno dei promotori dell'insurrezione di Rimini del 1845, fiaccato dalle persecuzioni e morto giovanissimo nell'anno successivo.
    Troppo nota è l'epopea repubblicana del '49 perche si deb-
    ba rievocare. Il contributo di sangue versato per sostenere la
    Repubblica Romana con la difesa di Ancona supera di gran
    lunga tutto quello sparso nei precedenti moti ed insurrezioni.
    Caduta Bologna, ove molti marchigiani dei battaglioni di vo-
    lontari del '48 avevano combattuto dopo la infelice Campa-
    gna del Veneto, e rapidamente scendendo gli austriaci sulla
    via di Roma, toccò ad Ancona l'arduo compito e la gloria di
    arrestare quella marcia e di continuare il combattimento, asso-ciando il proprio nome a quelli di Roma e di Venezia, ove pu-re tanti altri valorosi figli di Ancona e delle Marche combatte-rono e morirono.
    Altri eventi maturavano, e le Marche vi parteciparono lar-
    gamente.
    Alla spedizione Pisacane presero parte quattro anconetani: Cesare Gori, Cesare Achille Perucci, Domenico Mazzoni, Gio-vanni Camillucci.
    Nella preparazione della spedizione dei Mille fu di Gran-
    de aiuto a Garibaldi il già ricordato Candido Augusto Vecchi (deputato per Ascoli Piceno alla Costituente romana) nella cui accogliente villa di Quarto Garibaldi studiò, nei dettagli,l'im-presa.
    A Quarto si imbarcarono sedici marchigiani, tra cui Augu-
    sto Ella
    , che salvò la vita a Garibaldi a Milazzo. Era figlio di quell' Antonio Elia, amico di gioventù di Garibaldi, fucilato dagli austriaci con altre diecine di patrioti dopo la fine della resistenza di Ancona e la caduta della Repubblica Romana, il 25 luglio 1849.
    Tra le molte diecine di marchigiani che raggiunsero Gari-
    baldi in Sicilia vanno ricordati Concetto Procaccini di Ancona, che fu carissimo a Mazzini e fu suo corrispondente e fiducia-rio durante l'esilio di Londra; il Dott. Giovanni Falleroni di Loreto, il Dott. Gaetano Ravagli di Jesi già combattente a Cor-nuda nel' 48 e a Venezia nel 49 e partecipe alla spedizione di Crimea come medico, mentre era esule a Costantinopoli. Ra-vagli ebbe relazioni non solo con Mazzini, ma anche con Saffi, Quadrio e Campanella e svolse grande attività repubblicana nelle Marche. .
    Anche ad Aspromonte Garibaldi ebbe compagni molti
    Marchigiani e tra essi va ricordato Vincenzo Cattabeni da Se-nigallia, reduce dalle guerre del '48, '49 e '60, deputato alla Costituente di Roma, che da Garibaldi ebbe in dono la calza forata dal piombo regio e intrisa del suo sangue.
    Larghissimo fu il concorso dei marchigiani nelle campa-
    gne garibaldine del '66 e '67, alle quali prese parte il Conte
    Giambattista Bosdari, figura particolarmente cara ai repubbli-cani di Ancona.
    A Digione, a Domokos, sulle Argonne accorsero numerosi
    i repubblicani dell'anconetano e di altre località delle Marche
    e caddero Fabbri a Digione, Antinori a Domokos, Duranti sul-le Argonne, tutti di Ancona.
    Entrata l'ltalia nella prima guerra mondiale. gli accorsi in
    Francia si arruolarono nel nostro esercito. Moltissimi furono i
    volontari provenienti dal Partito Repubblicano di Ancona e delle Marche e tra essi Oddo Marinelli e Pietro Nenni. Fra i caduti Pietro Bonopera, di Senigallia, figlio di Augusto e nipo-te di Domenico Pacetti.
    La tradizione carbonara e della Giovine Italia, la partecipa-
    zione alle congiure e alle lotte del Risorgimento e l'intervento
    su altri campi di battaglia europei, dovevano dare struttura
    salda al movimento Repubblicano delle Marche che manten-
    ne sempre una vigorosa vitalità, coi suoi esponenti di primo.
    piano e con le sue forze organizzate.
    L'azione dei repubblicani delle Marche sul piano regionale
    e nazionale appartiene ormai alla storia del nostro Paese.
    Succintamente ricorderemo che fiorirono in Ancona e nelle
    Marche le associazioni repubblicane, dal Partito d' Azione,
    rappresentato tra altre notevolissime figure di patrioti da Au-gusto Elia, alla Unione Democratica, alle Società dei Reduci e, nel campo della umana solidarietà, dalle società operaia di M.S., che gareggiavano nell'eleggere a presidenti onorari Mazzini, Garibaldi ed altri i più noti esponenti democraticidel Risorgimento Nazionale
    .
    Maggiore estensione, fra le altre organizzazioni repub-
    blicane, ebbe l' Alleanza Repubblicana Universale, fondata da Giuseppe Mazzini e diretta in Ancona da Domenico Ba-rilari, che in seguito, nel 1895, sarà tra i fondatori del Pri e il coordinatore del movimento repubblicano della regione marchigiana.
    La importanza, l'ampiezza del movimemo, che farà poi
    capo al Pri, nelle Marche è attestata da! fatto che nel 1870 e
    precisamente il 16 gennaio, ad opera di due giovanissimi:
    Carlo Morellet e Vigilio Felicioli, vide la luce in Ancora "Luci-fero" , il terzo dei giornali repubblicani allora esistenti in Italia, con "L 'Unità Italiana" di Milano, fondato da Mazzini, diretto da Maurizio Quadrio, e "Dovere" di Genova, diretto prima dall'anconetano Concetto Procaccini, che abbiamo più sopra ricordato, e poi da Brusco Onnis.
    il battagliero "Lucifero" , alla direzione del quale, da Barila-
    ri in poi, si avvicendarono i maggiori esponenti del Partito in
    Ancona, ha costantemente rappresentato la bandiera dei re-
    pubblicani della regione e registrato le molte battaglie da essi
    combattute: contro la reazione, nella insurrezione della "Setti-mana Rossa", nella resistenza contro il fascismo e poi nella guerra di liberazione, in tutte indistintamente le lotte politi-che, condotte con estremo vigore.
    Nomi illustri e nomi più modesti, delle varie località della
    regione, uniti nelle comuni battaglie combattute sotto il segno del Partito, e meritevoli di essere ricordati, sono ancora oggi nel cuore dei repubblicani marchigiani.
    Questa, in succinto, l'azione e la tradizione repubblicana
    delle Marche
    , che seppe trarre sempre nuovo vigore, nella se- colare lotta per il riscatto nazionale e per la conquista delle li-bertà politiche, dal pensiero di Giuseppe Mazzini.
    -------------------------

    ..................................
    Mazziniani in SARDEGNA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=73060
    Associazione Mazziniana Italiana
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=2011
    Bicentenario nascita Giuseppe Mazzini (1805-1872)
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=133506
    Mazziniani in PIEMONTE
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15575
    Mazziniani nel VENETO
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=4105
    Mazziniani in SICILIA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=29799
    Il Risorgimento ..... e dintorni
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=2302
    Mazziniani in EMILIA e ROMAGNA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11850
    Discussione su Mazzini e il Repubblicanesimo - consensi - immagine - visibilita'
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=21596
    Socialismo Mazziniano....per rafforzare il P.R.I ... dal Pensiero all'Azione ...
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=5260
    Un 20 Settembre di 132 anni fa...."la breccia di Porta Pia"
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=25441
    Mazziniani nel LAZIO
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15218
    Mazziniani in Lombardia
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=3144
    Mazziniani in Friuli e nella Venezia Giulia
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11489
    Mazzini e Garibaldi
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=27459
    Aurelio SAFFI...triunviro della Repubblica Romana ... con MAZZINI e ARMELLINI
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=5485
    Influenza del Pensiero Mazziniano sull'Azionismo
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=62791
    Mazzini in Chiesa ... e nella vita di tutti i giorni
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=7109
    Chi onora Mazzini / Garibaldi / Oberdan etc etc ... in ricordo dei nostri Eroi
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=14893
    Pisa & Domus Mazziniana
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=111677
    Mazziniani in CALABRIA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=18657
    Itinerari storico turistici : Le colline del Risorgimento
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=3072
    Il "fallimento" del Risorgimento....Montecitorio 14 novembre 2002
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=32035
    Garibaldi e Anita, benedette nozze
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=17719
    Mazzini batte Marx
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=5382
    Mazzini, osannato dai nemici della Chiesa
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=42789
    Mazziniani nelle MARCHE
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15577
    Mazziniani in UMBRIA
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=145041
    Mazziniani in ABRUZZO
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=145000
    Mazziniani in TOSCANA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11487
    Divagazioni su Mazzini ...
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=43038
    Mazziniani in Campania
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15010
    Un pericoloso terrorista internazionale ... (Giuseppe Mazzini)
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=39360
    Mazziniani in LIGURIA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=13432
    Il PENSIERO MAZZINIANO
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=16664
    Mazziniani nel MOLISE
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=129605
    Mazziniani in PUGLIA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11493
    Mazziniani in Basilicata
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=51126

  2. #2
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    Manlio Gasparrini, Invocato il santissimo nome, s.l. Pubblicazione anastatica 2001

    Il testo racconta la storia della condanna a morte tra il 1849 e il 1855 di quattro patrioti marchigiani accusati ingiustamente (con una macchinazione) di omicidio.
    ------------------------------------------------------------------------------------

    tratto dal sito
    http://www.domusmazziniana.it/ami/

  3. #3
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    Predefinito RESTO DEL CARLINO 21 settembre 2002

    «Risorgimento e unità d'Italia»
    Tavola rotonda al San Rocco

    SENIGALLIA
    L'Auditorium San Rocco ospiterà oggi alle 16 la tavola rotonda sul tema “Risorgimento e unità d'Italia”. L'iniziativa è promossa dall'Associazione mazziniana italiana con il patrocinio del centro “Pensiero e azione” e del Comune. Interverranno Domenico Losurdo dell'Università di Urbino, Francesco Malgeri della “Sapienza” di Roma e Maurizio Ridolfi dell'Università “La Tuscia” di Viterbo. Moderatore sarà Leonardo Bruni dell'Associazione mazziniana italiana. “Il Risorgimento non c'è mai stato – sostiene Bruni – Un re straniero ha usurpato con violenza troni italiani e cacciato gli austriaci con l'aiuto di francesi e prussiani. I repubblicani, ovvero Mazzini, vengono accusati di “inutili stragi” per le molteplici insurrezioni fallite».

  4. #4
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    Predefinito RESTO DEL CARLINO 02 ottobre 2002

    I Mazziniani ricordano
    Girolamo Simoncelli

    SENIGALLIA

    Oggi alle 18 il Centro cooperativo mazziniano deporrà una corona di alloro al cippo che ricorda Girolamo Simoncelli, situato in via Chiostergi. 2I mazziniani di Senigallia – afferma il circolo – non intendono dimenticare la grande figura di Girolamo Simoncelli, fervido patriota repubblicano, sacrificato dalla illegittima restaurazione pontificia, difensore degli ideali di libertà, democrazia e uguaglianza, che animarono la Repubblica romana del 1849, ma rievocare nel 150° anniversario dei suo martirio, il suo contributo di uomo e cittadino per la costruzione di una Patria migliore”.

  5. #5
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    Camerino

    La sezione Ami di Camerino, in collaborazione con il Comune e con l’Università, in occasione della festa della Repubblica ha organizzato per domenica 2 giugno una pubblica conferenza sul tema “Memoria storica e valori civili dell’Italia Repubblicana”, relatore il dr. Lucio Cecchini.
    All’incontro si sono date appuntamento delegazioni mazziniane delle regioni Marche e Umbria.
    La manifestazione è stata introdotta dal prof. Guido Biscontini, dell’Università di Camerino, sono poi intervenuti l’avv. Bruno Pettinari, del locale Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, il dott. Leonardo Bruni del coordinamento AMI Marche-Umbria, il prof. Michele Lugano segretario dell’AMI di Camerino. Nutrito anche il dibattito che è seguito con la partecipazione, tra gli altri, di Livia Pergoli, presidente dell’Istituto per la Storia del Movimento Democratico e Repubblicano nelle Marche, dell’Assessore alla cultura della provincia di Macerata, Gilberto Cruciani, di Auro Rocchi, presidente della sezione AMI di Terni, di Angelo Orso, per la sezione AMI di Falconara, di Bruni Brunori, della sezione AMI di Jesi. Per l’occasione la sezione AMI di Camerino ha emesso un comunicato in cui si legge tra l’altro:
    “Nel pensiero mazziniano l’idea di repubblica è legata intimamente a quella di popolo, libero e consapevole soggetto della cosa pubblica.
    È questa l’idea trainante che ha animato il sentimento di identità nazionale e ha illuminato il processo storico di costruzione del nostro Paese che, proprio nella Repubblica, per libera scelta di popolo, ha accolto le aspirazioni più alte del patriottismo democratico, dalle lotte risorgimentali al riscatto della Liberazione.
    È con questo spirito che gli italiani eredi di questa coscienza, salutano oggi la data del 2 giugno, riconoscenti al Capo dello Stato per aver restituito, alla sua piena dignità civile, una festa di popolo troppo spesso dimenticata o ridimensionata tra le pieghe del protocollo.”

    ----------------------------------------------

    tratto da il Pensiero Mazziniano

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    Fermo

    Sabato 25 maggio presso la sala delle conferenze della Società Operaia, nell’anniversario della morte per decapitazione dei cittadini fermani Giuseppe Casellini, Ignazio Rosettani ed Enrico Venezia, avvenuta il 23 maggio 1855 a seguito della sentenza del Tribunale della Sacra Consulta, si è tenuto un incontro con Manlio Gasparrini, autore del volume, Invocato il santissimo nome, (che descrive gli avvenimenti) e con il prof. Marco Severini dell’Università di Macerata.

    -------------------------------------------------------

    tratto da il Pensiero Mazziniano

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    Falconara Marittima

    Il Comitato direttivo della sezione AMI di Falconara Marittima, nella riunione del 6 agosto 2002, ha ascoltato la relazione del presidente Livia Pergoli in merito all’incontro svoltosi il 3 agosto a Senigallia, presente il professor Maurizio Viroli, presidente nazionale.
    In particolare ci si è soffermati sul problema del rientro dei Savoia in Italia e delle iniziative che l’Associazione intende assumere in proposito.
    Tra gli amici di Falconara è prevalso l’orientamento che la scelta della via referendaria comporti molte difficoltà, considerati i modesti mezzi di cui si dispone. La stessa raccolta delle firme necessarie richiederebbe un impegno gravoso, con il dubbio di riuscire nell’impresa. Altro elemento di forte preoccupazione è quello degli strumenti e dei mezzi con i quali condurre una intensa campagna di informazione per convincere gli elettori a partecipare al voto, orientandoli alla scelta contraria al rientro dei Savoia.
    Ci si è trovati invece sostanzialmente d’accordo per promuovere una grande manifestazione a livello nazionale che faccia conoscere l’esistenza della nostra Associazione e ne dia una positiva immagine e che, soprattutto, richiami alla memoria degli italiani le motivazioni con le quali la norma transitoria fu introdotta nel testo della Carta costituzionale, che i mazziniani ritengono tuttora più che valida. A questa iniziativa i mazziniani di Falconara si impegnano fin da ora a dare il loro pieno e concreto sostegno.
    ------------------------------------------------------------------------------------

    tratto da il Pensiero Mazziniano

  8. #8
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    VERBALE DI COSTITUZIONE SEZIONE - Giorgina Nathan

    URBINO - Il giorno 15 c. m. si sono riuniti, per iniziativa del dott. Aromatico Lamberto, presso il salone "Serpieri" di Urbino i signori: Brunello Palma, Aromatico Lamberto, Gambioli Giuseppe, Gerboni Gabriele, Augusto Calzini, Aldo Bedini, Scioscioli Massimo, Aromatico Andrea, Maurelli Stelvio, Maria Catia De Angeli, Amato Tontini, Antonietta Marotti e Balduini Giuseppe,

    per esaminare la possibilità di costituire in Urbino una sezione della Associazione Mazziniana Italiana (A.M.I.).
    Il dott. Aromatico Lamberto assume la presidenza della riunione e l’amico Bedini Aldo funge da segretario.

    Interviene, quindi, Massimo Scioscioli, membro della Direzione nazionale dell’AMI, il quale illustra le finalità statutarie dell’Associazione; intervengono al dibattito Brunello Palma, Aromatico Lamberto, Gambioli Giuseppe e Bedini Aldo, i quali concordano sulla proposta avanzata da Aromatico di procedere alla costituzione della sezione Giorgina Nathan e di inoltrare richiesta di convalida alla Direzione nazionale dell’AMI.

    I convenuti nominano coordinatore Aromatico Lamberto che sarà coadiuvato dai consiglieri Brunello Palma e Augusto Calzini.

    Urbino, lì 15 novembre 2002

    Il Coordinatore
    Lamberto Aromatico
    Il Segretario
    Bedini Aldo
    -----------------------------------------------------------------
    TRATTO DAL SITO WEB:
    http://www.pripesaro.it/

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    Predefinito IL MESSAGGERO Online 26 novembre 2002

    STUDENTI IN ASSEMBLEA ALLA FIERA
    L’Europa? La costruiscono i giovani


    PESARO - Si svolgerà questa mattina presso la Sala Ruggeri – Padiglione B della Fiera di Pesaro a Campanara alle ore 10 l’incontro dal titolo “L’unione fa l’Europa – i giovani costruiscono la nuova Europa che cambierà il mondo, alla presenza degli europarlamentari Luciana Sbarbati e Armando Cossutta. Inizialmente l’incontro era stato programmato presso il Teatro Sperimentale di Pesaro, poi a causa del numero molto elevato di giovani (se ne prevedono più di mille provenienti da tutta la provincia) l’incontro si svolgerà nella struttura fieristica di Campanara. ]U]
    Si tratta dell’avvio di un progetto che coinvolge i giovani delle scuole superiori, in particolare 14 poli scolastici, che debbono elaborare una Carta dei Diritti Europei. L’iniziativa vede la sinergia della Provincia di Pesaro e Urbino – Ufficio Politiche Comunitarie, Rapporti con l’Unione Europea e con le Istituzioni Regionali e Nazionali, Politiche per i Giovani ed il Comune di Pesaro Assessorato ai Servizi Educativi. [/U]
    Sono già più di trecento i giovani che hanno aderito al progetto, elaborando proposte che verranno raccolte a fine marzo in un documento conclusivo che riporterà le idee dei giovani sui maggiori temi di carattere europeo: i diritti umani, l’ambiente, la sicurezza interna, il ruolo dell’Europa nello scenario mondiale, la libera circolazione dei giovani per lo studio ed il lavoro. Nell’incontro con i due eurodeputati marchigiani si parlerà non solo di diritti ma anche di doveri dei giovani. «La Provincia, sensibile all’appello del presidente della Convenzione europea Giscard D’Estaing - spiega il presidente Palmiro Ucchielli - e in linea con l’obiettivo tenacemente perseguito di coinvolgere i giovani nella vita delle istituzioni, ha predisposto un progetto che li pone al centro della volontà di protagonismo che coinvolge anche i cittadini e le istituzioni della provincia. Vogliamo essere attori presenti e partecipi al grande momento storico che sta vivendo l’Europa».
    Per favorire l’afflusso
    dalle varie località della provincia l’ Associazione Mazziniana Italiana ha predisposto un servizio di trasporto studenti per Pesaro (zona Campanara – Fiera). Nel dettaglio, un bus partirà dall’Istituto alberghiero alle 9.10 (40 studenti), alle 9.15 dal liceo classico Mamiani (85 studenti), alle 9.15 all’Istituto Bramante (65 studenti), alle 9.15 all’Istituto Genga e al liceo scientifico (73 studenti), alle 8.45 all’Istituto tecnico commerciale “Donati" di Fossombrone (68 studenti), alle 8.45 al liceo scientifico Torelli e all’Istituto tecnico commerciale Battisti di Fano (88 e 50 studenti), alle 9 all’Ipsia Volta di Fano (50 studenti), alle 8.45 all’Istituto “Mattei", al liceo “Laurana" e all’Istituto d’arte di Urbino (125 studenti), alle 8.15 all’Istituto “Celli" di Cagli (42 studenti) e alle 8.15 all’Istituto alberghiero di Piobbico (42 studenti). Il ritorno da Pesaro, zona Campanara, è previsto alle 12.30.

    P.M.

  10. #10
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    Predefinito IL RESTO DEL CARLINO 17 dicembre 2002


    -------------------------------------------------------------------------------
    Corona d'alloro sulla lapide dell'ex Fontevecchia

    FERMO — In occasione del risanamento della facciata dell'edificio ex Convitto Fontevecchia, già Archivio Notarile dal 1855 e ancora prima convento domenicano, a cura dell'Associazione Mazziniana Italiana, sede di Fermo, è stata posta una corona d'alloro (nella foto) sulla lapide che i fermani nel 1889 (centenario della Rivoluzione francese) posero in ricordo di Giordano Bruno nel posto ove, dice la lapide «I frati di Guzman apprestarono supplizi per soffocare il libero pensiero».

 

 
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