MAZZlNI E LE MARCHE
di Enrico Malintoppi
Tra le regioni italiane ove più profonda e duratura pene-
trazione ebbe il pensiero mazziniano è da annoverare le
Marche.
Gli avvenimenti francesi dell'89, che lasciarono, specie in
Ancona e nel Piceno tracce profonde, anche se poi l'esperien-za napoleonica si chiuse con una ondata di generale pessimi-smo, concorsero, come causa ad effetto, con l'indole vivace e decisa della gente, ad alimentare l'ansia di libertà e ad eccitare lo spirito rivoluzionario in odio ai metodi e ai rigori della re-staurazione.
E' poco noto l'episodio insurrezionale di Macerata del giu-
gno del 1817: fu, invece, quello, in Italia, il primo e più notevo-le tentativo di indipendenza dopo la restaurazione. Li per lìapparve folle. I Carbonari dello Stato pontificio, d'accordo con quelli dell' Alta Italia e con i Guelfi delle Legazioni, divisarono di insorgere approfittando della carestia che desolava le città e le campagne. il moto doveva coincidere con la morte del Papa (che si diceva ammalatissimo) e doveva estendersi fino al con-fine del Tronto. Senonche -la data dell'insurrezione essendo rimandata -i Carbonari maceratesi non vollero desistere dal proponimento e si ostinarono perche la rivolta scoppiasse la notte del 23 giugno.
Al moto erano interessati «signori» e popolani, abitanti
delle città e delle campagne. Dopo Macerata -dove era stato
attuato un minuzioso piano d'azione rivoluzionaria -i con-
giurati avrebbero dovuto correre a prestar man forte a quelli
di Ancona. Tradimenti, contrattempi ed errori portarono al
fallimento la rivolta e al carcere e all'esilio i cospiratori. Ma
non si spense in molti di essi la fede, che li sostenne anche nei successivi cimenti.
Una accurata critica di quegli avvenimenti ha permesso di
giudicare che il movente ideale era allora troppo amalgamato
e confuso con i personali interessi lesi o turbati dalla restaura-zione. Si stenterebbe quindi a trovare in quei tempi gli ideali-sti puri e disinteressati, i romantici del sacrificio che poi si for-meranno fra i rigori dell'assolutismo alla scuola del Mazzini.
Tuttavia, belle figure sono quelle del Carretti, del Cerquetti e del Palmieri, quest'ultimi entrambi eletti, con Garibaldi, depu-tati di Macerata alla Costituente Romana del '49.
Il seme gettato non inaridisce e le cospirazioni aumentano
vieppiù, alimentate dal crescere e dal moltiplicarsi delle so-
cietà segrete. Proprio da Macerata, nel 1820, Vincenzo Pannelli si fa animatore di un nuovo tentativo insurrezionale negli sta- ti Pontifici insieme con alcuni fuorusciti di Romagna e con i Carbonari di Benevento e Pontecorvo.
In Ancona, porto di mare aperto a tutte le nuove che ven-
gono di lontano, attivissime sono le «Vendite» e le società se-grete, che nascono e si modellano su quelle d'oltr'Alpe e d'ol-tremare. Qui vivissimo permane il ricordo della Repubblica
del 1797. Sono anni di fermento per tutta l'Europa. In Spagna, in Portogallo, in Irlanda, nei Balcani, in Grecia ardono le batta-glie per la libertà. Patrioti marchigiani corrono a dare il loro aiuto alle popolazioni oppresse e fanno olocausto della vita e-roi nobilissimi come il conte Andrea Broglio d' Aiano, recana- tese, che muore all'assalto di Annatolico in testa ai filo-elleni e il conte Vincenzo Gentiloni di Filottrano, che cade a Huescanella Spagna.
Nasce così una tradizione generosa di sacrifici. Su queste
basi sorgerà e prenderà rigoglio il movimento mazziniano
nelle Marche.
Infatti col 1831 si riduce in Italia l'influenza della Carbone-
ria per l'organizzazione della nuova società segreta: La Giovi-
ne Italia.
Le Marche e la Romagna, sono tra le regioni dove i germi
della nuova cospirazione subito misero radici. Gli scritti del
Mazzini si diffondono, fanno proseliti e determinano il movi-
mento repubblicano che resisterà ad ogni prova, supererà tut-
ti i contrari eventi, giungerà inalterato fino ad oggi.
Nel febbraio 1832 siamo alle prime prove e in Ancona,
rioccupata dai francesi, rinascono le speranze e tornano ad in-nalzarsi gli alberi della libertà. E così a Pesaro e in altre città delle Marche.
Ad opera del Ricciotti -sembra accertato -viene attivata in Ancona la prima congrega della Giovine Italia, con la quale corrisponde Mazzini personalmente.
«Se tu vedessi -scrive questi a Jacopo Ruffini -come la no- stra Giovine Italia procede in tutte le città dell'Umbria, in An- cona dove tu ne vedi gli effetti e in Roma, punto così impor- tante, ti balzerebbe il cuore di gioia»; e al Melegari: «Ho rela-zioni ottime al solito da Ancona». Qui la corrispondenza, le stampe, i fascicoli della Giovine Italia erano diretti a certo Claudio Ippoliti, da David Almagià, presso il negozio di Be-nedetto Costantini nel palazzo Foschi in Via del Porto, oggi scomparso nel turbine delle distruzioni dell'ultima guerra.
A Macerata erano in breve diventati numerosissimi i maz-
ziniani, reduci molti dalle galere pontificie; a Montecosaro o-
peravano i fratelli Carlo e Giuseppe Malerbi di ricca e nobile famiglia, i quali mantenevano costanti relazioni con i repub-blicani della provincia di Ascoli e con quelli che si occupava-no della organizzazione e della propaganda delle idee nel vi-cino Abruzzo. Attivissime, inoltre, le organizzazioni sorte ra-pidamente in altri fra i centri più importanti delle Marche, Co-me Cingoli, Fermo, Filottrano, Osimo, ecc.
Mazzini infiammava direttamente gli aderenti con lettere
che faceva pervenire o per mezzo di emissari o dissimulate da inchiostri simpatici.
Gli Anconetani, in conformità delle istruzioni di Mazzini,
si concertarono con le «case» marchigiane dipendenti di Asco-li, Macerata, Pesaro, Senigallia, Fano per la organizzazione di bande armate o « guerrille », che concentrandosi nelle monta- gne dell' ascolano sarebbero state capitanate da Matteo Co-stantini, detto Sciabolone, e dal prete Amici, ex carbonari e compromessi nel '31.
I patrioti rnarchigiani avevano riacquistato fiducia. Parec-
chio denaro si raccolse per l'impresa mazziniana. Mille scudi
furono da Macerata inviati ad Ancona e offerte pervennero da altri centri; senonche la trama fallì, come, del resto, in tutta Ita-lia e la polizia procedette all'arresto di parecchi patrioti mar-chigiani.
Arrestato e implicato nel processo fu Domenico Schelini, nella cui casa di Ancona nel '31 e nel '32 si riunivano i più an-tichi e migliori patrioti di quel tempo: Ricciotti, Pichi, Bruni, Candelari, Farinelli, Carlo Saltara, Giovanni Bonarelli. La mo-glie di costui, Albina, partecipava ai convegni e custodiva la gelosa corrispondenza mazziniana. Arrestato fu anche Loren-zo Lesti di Agugliano, il quale riuscì a fuggire in Francia e fu, certo, in contatto col Mazzini durante l'esilio francese e parte-cipe dell'infelice spedizione della Savoia. Furono nel contem-po arrestati in Ascoli e tradotti a San Leo il conte Emilio Am-brosi Sacconi, Giovanni Luciani e Giambattista Marcatili; fu anche tratto in arresto il fermano Candido Vecchi, padre di Candido Augusto, una delle più belle figure del patriottismo marchigiano.
Seguirono anni di raccoglimento; tuttavia il lavorio prepa-
ratorio di altre azioni non cessò mai.
Non è possibile elencare tutti i marchigiani che subirono
carcere e persecuzioni per la loro fede: ricorderemo il Focacci, uomo di lettere, di patriottismo e d' onestà intemerata, esule a Corfù ove era a Capo della Giovine Italia ed uno degli orga- nizzatori della spedizione dei Fratelli Bandiera, l'operaio pe- sarese Francesco Tesei, che morì appunto nell'episodio di San Giovanni in Fiore, l'anconetano Carlo Osmani e Giuseppe Te-Sei, fratello dell'ucciso Francesco, che furono condannati a vita
per aver partecipato anch'essi alla spedizione, e Carlo Fajani, profondo ed instancabile educatore nelle clandestine scuole notturne per operai da esso istituite, cospiratore tenace ed uno dei promotori dell'insurrezione di Rimini del 1845, fiaccato dalle persecuzioni e morto giovanissimo nell'anno successivo.
Troppo nota è l'epopea repubblicana del '49 perche si deb-
ba rievocare. Il contributo di sangue versato per sostenere la
Repubblica Romana con la difesa di Ancona supera di gran
lunga tutto quello sparso nei precedenti moti ed insurrezioni.
Caduta Bologna, ove molti marchigiani dei battaglioni di vo-
lontari del '48 avevano combattuto dopo la infelice Campa-
gna del Veneto, e rapidamente scendendo gli austriaci sulla
via di Roma, toccò ad Ancona l'arduo compito e la gloria di
arrestare quella marcia e di continuare il combattimento, asso-ciando il proprio nome a quelli di Roma e di Venezia, ove pu-re tanti altri valorosi figli di Ancona e delle Marche combatte-rono e morirono.
Altri eventi maturavano, e le Marche vi parteciparono lar-
gamente.
Alla spedizione Pisacane presero parte quattro anconetani: Cesare Gori, Cesare Achille Perucci, Domenico Mazzoni, Gio-vanni Camillucci.
Nella preparazione della spedizione dei Mille fu di Gran-
de aiuto a Garibaldi il già ricordato Candido Augusto Vecchi (deputato per Ascoli Piceno alla Costituente romana) nella cui accogliente villa di Quarto Garibaldi studiò, nei dettagli,l'im-presa.
A Quarto si imbarcarono sedici marchigiani, tra cui Augu-
sto Ella, che salvò la vita a Garibaldi a Milazzo. Era figlio di quell' Antonio Elia, amico di gioventù di Garibaldi, fucilato dagli austriaci con altre diecine di patrioti dopo la fine della resistenza di Ancona e la caduta della Repubblica Romana, il 25 luglio 1849.
Tra le molte diecine di marchigiani che raggiunsero Gari-
baldi in Sicilia vanno ricordati Concetto Procaccini di Ancona, che fu carissimo a Mazzini e fu suo corrispondente e fiducia-rio durante l'esilio di Londra; il Dott. Giovanni Falleroni di Loreto, il Dott. Gaetano Ravagli di Jesi già combattente a Cor-nuda nel' 48 e a Venezia nel 49 e partecipe alla spedizione di Crimea come medico, mentre era esule a Costantinopoli. Ra-vagli ebbe relazioni non solo con Mazzini, ma anche con Saffi, Quadrio e Campanella e svolse grande attività repubblicana nelle Marche. .
Anche ad Aspromonte Garibaldi ebbe compagni molti
Marchigiani e tra essi va ricordato Vincenzo Cattabeni da Se-nigallia, reduce dalle guerre del '48, '49 e '60, deputato alla Costituente di Roma, che da Garibaldi ebbe in dono la calza forata dal piombo regio e intrisa del suo sangue.
Larghissimo fu il concorso dei marchigiani nelle campa-
gne garibaldine del '66 e '67, alle quali prese parte il Conte
Giambattista Bosdari, figura particolarmente cara ai repubbli-cani di Ancona.
A Digione, a Domokos, sulle Argonne accorsero numerosi
i repubblicani dell'anconetano e di altre località delle Marche
e caddero Fabbri a Digione, Antinori a Domokos, Duranti sul-le Argonne, tutti di Ancona.
Entrata l'ltalia nella prima guerra mondiale. gli accorsi in
Francia si arruolarono nel nostro esercito. Moltissimi furono i
volontari provenienti dal Partito Repubblicano di Ancona e delle Marche e tra essi Oddo Marinelli e Pietro Nenni. Fra i caduti Pietro Bonopera, di Senigallia, figlio di Augusto e nipo-te di Domenico Pacetti.
La tradizione carbonara e della Giovine Italia, la partecipa-
zione alle congiure e alle lotte del Risorgimento e l'intervento
su altri campi di battaglia europei, dovevano dare struttura
salda al movimento Repubblicano delle Marche che manten-
ne sempre una vigorosa vitalità, coi suoi esponenti di primo.
piano e con le sue forze organizzate.
L'azione dei repubblicani delle Marche sul piano regionale
e nazionale appartiene ormai alla storia del nostro Paese.
Succintamente ricorderemo che fiorirono in Ancona e nelle
Marche le associazioni repubblicane, dal Partito d' Azione,
rappresentato tra altre notevolissime figure di patrioti da Au-gusto Elia, alla Unione Democratica, alle Società dei Reduci e, nel campo della umana solidarietà, dalle società operaia di M.S., che gareggiavano nell'eleggere a presidenti onorari Mazzini, Garibaldi ed altri i più noti esponenti democraticidel Risorgimento Nazionale.
Maggiore estensione, fra le altre organizzazioni repub-
blicane, ebbe l' Alleanza Repubblicana Universale, fondata da Giuseppe Mazzini e diretta in Ancona da Domenico Ba-rilari, che in seguito, nel 1895, sarà tra i fondatori del Pri e il coordinatore del movimento repubblicano della regione marchigiana.
La importanza, l'ampiezza del movimemo, che farà poi
capo al Pri, nelle Marche è attestata da! fatto che nel 1870 e
precisamente il 16 gennaio, ad opera di due giovanissimi:
Carlo Morellet e Vigilio Felicioli, vide la luce in Ancora "Luci-fero" , il terzo dei giornali repubblicani allora esistenti in Italia, con "L 'Unità Italiana" di Milano, fondato da Mazzini, diretto da Maurizio Quadrio, e "Dovere" di Genova, diretto prima dall'anconetano Concetto Procaccini, che abbiamo più sopra ricordato, e poi da Brusco Onnis.
il battagliero "Lucifero" , alla direzione del quale, da Barila-
ri in poi, si avvicendarono i maggiori esponenti del Partito in
Ancona, ha costantemente rappresentato la bandiera dei re-
pubblicani della regione e registrato le molte battaglie da essi
combattute: contro la reazione, nella insurrezione della "Setti-mana Rossa", nella resistenza contro il fascismo e poi nella guerra di liberazione, in tutte indistintamente le lotte politi-che, condotte con estremo vigore.
Nomi illustri e nomi più modesti, delle varie località della
regione, uniti nelle comuni battaglie combattute sotto il segno del Partito, e meritevoli di essere ricordati, sono ancora oggi nel cuore dei repubblicani marchigiani.
Questa, in succinto, l'azione e la tradizione repubblicana
delle Marche, che seppe trarre sempre nuovo vigore, nella se- colare lotta per il riscatto nazionale e per la conquista delle li-bertà politiche, dal pensiero di Giuseppe Mazzini.
-------------------------
..................................
Mazziniani in SARDEGNA
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=73060
Associazione Mazziniana Italiana
http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=2011
Bicentenario nascita Giuseppe Mazzini (1805-1872)
http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=133506
Mazziniani in PIEMONTE
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15575
Mazziniani nel VENETO
http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=4105
Mazziniani in SICILIA
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=29799
Il Risorgimento ..... e dintorni
http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=2302
Mazziniani in EMILIA e ROMAGNA
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11850
Discussione su Mazzini e il Repubblicanesimo - consensi - immagine - visibilita'
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=21596
Socialismo Mazziniano....per rafforzare il P.R.I ... dal Pensiero all'Azione ...
http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=5260
Un 20 Settembre di 132 anni fa...."la breccia di Porta Pia"
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=25441
Mazziniani nel LAZIO
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15218
Mazziniani in Lombardia
http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=3144
Mazziniani in Friuli e nella Venezia Giulia
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11489
Mazzini e Garibaldi
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=27459
Aurelio SAFFI...triunviro della Repubblica Romana ... con MAZZINI e ARMELLINI
http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=5485
Influenza del Pensiero Mazziniano sull'Azionismo
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=62791
Mazzini in Chiesa ... e nella vita di tutti i giorni
http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=7109
Chi onora Mazzini / Garibaldi / Oberdan etc etc ... in ricordo dei nostri Eroi
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=14893
Pisa & Domus Mazziniana
http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=111677
Mazziniani in CALABRIA
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=18657
Itinerari storico turistici : Le colline del Risorgimento
http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=3072
Il "fallimento" del Risorgimento....Montecitorio 14 novembre 2002
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=32035
Garibaldi e Anita, benedette nozze
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=17719
Mazzini batte Marx
http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=5382
Mazzini, osannato dai nemici della Chiesa
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=42789
Mazziniani nelle MARCHE
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15577
Mazziniani in UMBRIA
http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=145041
Mazziniani in ABRUZZO
http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=145000
Mazziniani in TOSCANA
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11487
Divagazioni su Mazzini ...
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=43038
Mazziniani in Campania
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15010
Un pericoloso terrorista internazionale ... (Giuseppe Mazzini)
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=39360
Mazziniani in LIGURIA
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=13432
Il PENSIERO MAZZINIANO
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=16664
Mazziniani nel MOLISE
http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=129605
Mazziniani in PUGLIA
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11493
Mazziniani in Basilicata
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=51126