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Discussione: Mazziniani in PIEMONTE

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    Mazziniani in PIEMONTE




    MAZZINI IN PIEMONTE

    di Terenzio Grandi

    L'influsso dell'apostolato di Mazzini nel Piemonte può e-
    sere considerato guardando a tre particolari periodi. Il primo,
    intorno ai tempi della Giovine Italia, il secondo che va dal'48
    al '61 e riflette il «grande decennio» torinese del risorgimento,
    e il terzo, quello che si inizia col '70 e viene ai giorni nostri.
    C'è qualche distacco tra i periodi, ed hanno, ciascuno, caratte-
    ristiche diverse.
    Primo periodo. il lavoro cospirativo iniziato da Mazzini a
    Marsiglia con la Giovine Italia trova un apporto notevolissimo
    in Piemonte. Convergevano in quel lavoro i reduci della Car-
    boneria, i memori della ventata rivoluzionaria francese o i lo-
    ro giovani figli, alcuni discendenti di famiglie nobili provin-
    ciali, che miravano ad uscire dalla gretta consuetudine, o por-
    tati ad elevarsi con gli studi in ambienti di più largo respiro
    all'estero; alcuni popolari, e, specialmente, elementi militari u-
    sciti dalla media borghesia.
    Si trovano di ciò le testimonianze presso chi ha studiato
    quell'epoca, se ne trovano frequentissime nell'epistolario
    mazziniano. E si possono leggere particolari che qui solo ac-
    cenniamo di volo, nell'opera di Aldo Vannucci sui Martiri del-
    la Libertà italiana, e nella curiosa e interessante e ormai rara
    Storia della Giovine Italia scritta e detta a spizzichi, partendo
    dall'illustrazione della vita dei Fratelli Ruffini, da quel galan-
    tuomo di campagna, letterato con venature frondiste e avve-
    niriste, senatore e liberale avv. Giovanni Faldella, che esaltava
    i cospiratori mazziniani, i cui motivi ideali certo avevano fatto
    qualche presa nel suo cuore giovanile, mentre molto perdona-
    va a Carlo Alberto, abbondantemente imprestandogli uno
    sviscerato amore per la causa italiana.
    Il Piemonte già aveva provato la reazione contro i costitu-
    zionali del '21, ed aveva dovuto assistere alle fucilazioni e
    condanne susseguite. David Levi diceva che i Barboni inflis-
    sero ai Pagano, Cirillo, Caraffa, alla Sanfelice, il supplizio con
    apparato terribilmente poetico mentre «i martiri piemontesi
    venivano ammazzati, per così dire, prosaicamente in fami-
    glia» , e furono 73 in pochi giorni.
    Con la Giovine Italia, i fucilati del Piemonte furono minori
    che nel '21: ricordiamo, dei piemontesi, Giuseppe Biglia di
    Mondovì, Francesco Miglio di Rivalta, Andrea Vochieri di A-
    lessandria; furono assai più i condannati a morte in contuma-
    da, e gli imprigionati, e gli sfuggiti al carcere.
    Tra i fucilati, notevole e noto, anche per la teatralità, stavol-
    ta, del supplizio, è il citato Andrea Vochieri, avvocato di Ales-
    sandria. Tra gli esuli e i seguaci più vicini all' associazione Gio-
    vine Italia, e alla rivista omonima, si staccano il conte Carlo
    Angelo Bianco
    , nato a Barge, già condannato a morte in effi-
    gie nel 1821, combattente in Spagna e in Grecia, autore nel
    1830 di quel famoso trattato su La guerra di insurrezione per
    bande che seguì quello del Pisacane; Paolo Pallia, di molto in-
    gegno e di profonde cognizioni nelle lingue araba, ebraica, si-
    riaca e caldaica, di Rivara Canavese, che prese parte alla Spe-
    dizione di Savoia e morì a Parigi poco più che trentenne nel
    1837; e David Levi, di Chieri, che poi in versi e in prosa e-
    spresse i suoi sentimenti liberali, e l'avv. Azario di Vercelli, e il
    notissimo avvocato Angelo Brofferio, dell'astigiano, che per
    tutta la vita ebbe rapporti discontinui col mazzinianesimo, in
    relazione al suo effervescente temperamento poetico-demago-
    gico, che ne faceva un piemontese sui generis.
    Si potrà osservare, come poi disse Gustavo Modena, che la
    Giovine Italia è stata occasione di martirio per molti, ma altresì
    è stata un semenzaio di altrettanti futuri uomini di governo
    per la monarchia sabauda. Il fatto è che allora, nel suo tempo,
    anche l' opera di questi giovani esuberanti e incostanti nella
    scia dell'Apostolo tetragono, ha contribuito all'avanzamento
    delle vicende patrie.
    Il secondo periodo da noi considerato è notevole non tanto
    per l'apporto al mazzinianesimo di elementi indigeni, piutto-
    sto scarsi, quanto perche alla proclamazione del regno d'Italia
    favorendo la politica cavourriana l'immigrazione in Piemonte
    da ogni altra parte italiana, Torino diventa campo aperto e
    gradito anche agli esuli politici di sentimenti repubblicani del
    Lombardo Veneto, degli Stati della Chiesa, del Napoletano.
    Tra le molte figure, due per prime ne citeremo, perche e-
    mergono con profili di netto rilievo. Una è femminea, di com-
    postezza gentile e severa: Giuditta Sidoli, la diletta amica di
    Mazzini ch'egli veniva talvolta in segreto a visitare, e col quale
    ella serbò buoni rapporti sino alla morte avvenuta nel 1861;
    l'altra è Gustavo Modena, il grande attore tragico, il fiero re-
    pubblicano, che dopo dieci anni di reciso divieto era potuto
    entrare finalmente nella capitale piemontese per esercitare
    l'arte sua, e raccogliere allori sulle scene, dopo quelli raccolti
    altrove nei teatri e sui campi di battaglia. Insieme a lui era la
    indivisibile ed amorosa compagna, Giulia, che gli sopravvisse
    in Torino altri dieci anni, cioè sino al 1871. Pur non facendo
    politica militante, repubblicana era anche un'altra grande arti-
    sta della scena, Giacinta Pezzana di Alessandria, vissuta in di-
    verse riprese a Torino. Torino vide pure per un certo tempo il
    giornalista «luogotenente» mazziniano Vicenzo Brusco On-
    nis
    , e qui gli morì la giovane sposa mentre dava la vita a Lina,
    «Figlia spirituale di Mazzini» come è stata chiamata da Fanny
    Manis
    che le dedicò un libro, prediletta figlioccia di Sarina
    Nathan
    . Qui risiedettero i veneti Francesco Dall'Ongaro, Do-
    menico Giuriati
    , Leopoldo Varè, i lombardi Ordono de Rosa-
    les
    e Giovanni Grillenzoni (che si sposò a Torino nel 1852),
    due validi sostenitori questi del movimento repubblicano, ed
    infiniti altri per lasse di tempo più o meno lunghe.
    La figura più tipicamente mazziniana e piemontese del
    periodo, è però Giuseppe Ottavio Minoli, di Oleggio, che
    Mazzini aveva conosciuto nel 1841 a Londra, ove tolse mo-
    glie, e che fu combattente alle Cinque giornate di Milano, sta-
    bilendosi poi a Torino, come industriale sarto. Egli continuò
    negli anni seguenti i suoi rapporti con Mazzini, carteggiando,
    accogliendolo in una sua villa vicino al Po quando veniva in
    Torino, e visitandolo all'estero. Dicesi che il Minoli, dell' Al-
    leanza Repubblicana Universale, non fosse estraneo al finan-
    ziamento della spedizione dei Mille.
    Passiamo al terzo periodo. Si inizia con la campagna gari-
    Baldina dei Vosgi in Francia, del '70-'71 che chiamò a raccolta
    l'animosa gioventù repubblicana, molto raccogliendo dal Pie-
    monte. Vi si immolò Adamo Ferraris, fratello allo scienziato
    Galileo, che già era stato, giovanissimo, a Mentana, lasciando-
    ci di quella campagna un diario a stampa a ben pochi noto;
    Luigi dell'Isola Molo, di Barbania nel Canavese, che vi perdè
    una gamba; altri valorosamente combatterono, come Narrato-
    ne, Beghelli, Jona, Mereu
    , che poi presero parte attiva alla vita
    politica repubblicana torinese.
    il Minoli ancora era attivo (morì nel 1880), quando, subito
    dopo il '70, si affermava come figura più rappresentativa del
    repubblicanesimo in Torino Domenico Narratone, della Lo-
    mellina, reduce di tre campagne garibaldine, organizzatore
    dell' A.RU., parlatore, pubblicista, difensore delle rivendica-
    zioni operaie, caro a Mazzini, arrestato tra quei di villa Ruffi a
    Rimini morto poi nel Brasile nel 1899. Altri uomini di quel
    tempo furono Giuseppe Beghelli giornalista focoso, autore di
    pampIeths antidinastici, di una Storia della Repubblica romana in
    due volumi: direttore di periodici molto diffusi nelle classi po-
    polari; morto poco più che trentenne nel 1878; Carlo Laplace,
    primo candidato operaio alla deputazione; il prof. Abele Ca-
    pellano
    , pubblicista, il dott. Timoteo Riboli, medico di Garibal-
    di fondatore della società protettrice degli animali; l'ing. Luigi
    Anelli
    , che sposò poi una figlia di Felice Dagnino e fu fisico il-
    lustre a Pisa. Dell'elemento femminile sono da notare la scrit-
    trice e poliglotta Luisa To-sko, la greca Debenedetti, Ferrero
    Gola
    , la Maria Ferraris organizzatrice delle sartine e quindi u-
    mile e generosa «Mamma Ferràris» per tutti i giovani e vecchi
    repubblicani torinesi.
    Nel primo ventennio di questo periodo sorsero e vissero e
    morirono molte associazioni di tinta repubblicana, esattamen-
    te in quest' ordine: Circolo Pensiero e Azione, Lega Democrati-
    ca, Consolato dei rappresentanti delle associazioni operaie di
    Torino, Associazione democratica subalpina, Gioventù repub-
    blicana.
    Questa nell'86 raccoglieva uomini saliti in qualche fama
    politica, come Battelli e Merlani poi deputati, e fedeli al partito
    repubblicano come Guidazio, Paglieri, Fistono, e giovani che
    in seguito capeggiarono il partito socialista come gli avvocati
    Allasia e Cagno, e Mongini.
    Soltanto «La Fratellanza Artigiana» invece, sorta nel 1883,
    visse sino al 1910, ed è stata l'anello di congiunzione tra gli e-
    lementi mazziniani e garibaldini del partito d'azione e la orga-
    nizzazione, non mai molto numerosa, in realtà, ma sempre
    presente, che da cinquant'anni segue l'attuale partito repub-
    blicano. Alcuni nomi di militanti di questo periodo: gli avvo-
    cati Albino Bracale e Pier Mario Carini, Eligio Franchi, da bre-
    sciano fattosi torinese, Teresa Moglia, i professori Dante Za-
    nardi e Amaldo Buzzi
    , i rag. Francesco Cera e, più giovane e
    attivo ancora, Vittorio Parmentola, così Luigi A. Giovagnini.
    Alcuni periodici sono stati pubblicati in questo periodo: u-
    na decina; per lo più meteore di sei mesi di corsa.
    Di fuori Torino ricorderemo il geom. Felice Camera e il far-
    macista Carlo Garino ad Alessandria, il ferroviere Ludovico
    Bretti
    canavesano, i biellesi Giovanni Ubertini e avvocato e
    deputato Luigi Guelpa. Personalità repubblicane vissute per
    molti anni in Torino: Aglauro Ungherini rnarchigiano bibliofi-
    lo e polonista, l' eroico trentino Ergisto Bezzi colonnello gari-
    baldino, la scrittrice Bice Magliano Pareto, genovese, Pio Viaz-
    zi
    di Gavi, giurista, filosofo, trasferito in Milano, poi deputato
    di Grosseto. Tutte figure ormai sparite.
    Salutiamo quindi, per chiudere, i viventi decani, prof Raf-
    faele V. Foa
    , di Casale Monferrato, che risiede a Torino, e Lui-
    gi Stradella di Alessandria
    che risiede a Roma, e gli uomini
    raccolti nelle associazioni politiche e sociali, il cui animo anco-
    ra è acceso da qualche vagante scintilla della fede e dell'apo-
    stolato di Giuseppe Mazzini.


    Mazziniani in SARDEGNA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=73060
    Associazione Mazziniana Italiana
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=2011
    Bicentenario nascita Giuseppe Mazzini (1805-1872)
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=133506
    Mazziniani in PIEMONTE
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15575
    Mazziniani nel VENETO
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=4105
    Mazziniani in SICILIA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=29799
    Il Risorgimento ..... e dintorni
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=2302
    Mazziniani in EMILIA e ROMAGNA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11850
    Discussione su Mazzini e il Repubblicanesimo - consensi - immagine - visibilita'
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=21596
    Socialismo Mazziniano....per rafforzare il P.R.I ... dal Pensiero all'Azione ...
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=5260
    Un 20 Settembre di 132 anni fa...."la breccia di Porta Pia"
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=25441
    Mazziniani nel LAZIO
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15218
    Mazziniani in Lombardia
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=3144
    Mazziniani in Friuli e nella Venezia Giulia
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11489
    Mazzini e Garibaldi
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=27459
    Aurelio SAFFI...triunviro della Repubblica Romana ... con MAZZINI e ARMELLINI
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=5485
    Influenza del Pensiero Mazziniano sull'Azionismo
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=62791
    Mazzini in Chiesa ... e nella vita di tutti i giorni
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=7109
    Chi onora Mazzini / Garibaldi / Oberdan etc etc ... in ricordo dei nostri Eroi
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=14893
    Pisa & Domus Mazziniana
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=111677
    Mazziniani in CALABRIA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=18657
    Itinerari storico turistici : Le colline del Risorgimento
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=3072
    Il "fallimento" del Risorgimento....Montecitorio 14 novembre 2002
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=32035
    Garibaldi e Anita, benedette nozze
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=17719
    Mazzini batte Marx
    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=5382
    Mazzini, osannato dai nemici della Chiesa
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=42789
    Mazziniani nelle MARCHE
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15577
    Mazziniani in UMBRIA
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=145041
    Mazziniani in ABRUZZO
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=145000
    Mazziniani in TOSCANA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11487
    Divagazioni su Mazzini ...
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=43038
    Mazziniani in Campania
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=15010
    Un pericoloso terrorista internazionale ... (Giuseppe Mazzini)
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=39360
    Mazziniani in LIGURIA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=13432
    Il PENSIERO MAZZINIANO
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=16664
    Mazziniani nel MOLISE
    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=129605
    Mazziniani in PUGLIA
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11493
    Mazziniani in Basilicata
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=51126

  2. #2
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    Predefinito LA STAMPA 5 settembre 2002

    ASTI

    Al Rotary si è parlato di amicizia con Viroli

    «Riscoprire l´amicizia»: è il tema di cui si è parlato nell´ultima riunione del Rotary astigiano, presieduto da Giovanni Periale. Relatore Maurizio Viroli, docente di Filosofia politica all´Università di Princeton e Presidente dell'A.M.I.

  3. #3
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    Predefinito LA STAMPA 5 settembre 2002

    ASTI

    Al Rotary si è parlato di amicizia con Viroli

    «Riscoprire l´amicizia»: è il tema di cui si è parlato nell´ultima riunione del Rotary astigiano, presieduto da Giovanni Periale. Relatore Maurizio Viroli, docente di Filosofia politica all´Università di Princeton e Presidente dell'A.M.I.

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    Predefinito Segnalazione di Nicola Poggiolini - Segreteria org.va naz.le AMI

    Sezione A.M.I."T.Grandi - V.Parmentola" - Torino

    Incontri 2002

    "IL PERCORSO DELLA DEMOCRAZIA TRA 800 E 900"
    ore 17,00 - Sala APARC - USARCI
    Via Pastrengo, 29 (ang. c.so Galileo Ferraris) Torino

    Martedì 19 novembre 2002

    Prof. Guido RATTI (Docente all'Univeristà di Torino)
    "Napoleone e la nascita della prima Repubblica Italiana 1802)

    Martedì 17 dicembre 2002

    Prof.ssa Cristina VERNIZZI (Presidente sez. A.M.I. di Torino)
    "Le leggi Siccardi del 1850 e i rapporti tra Stato e Chiesa"

  5. #5
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    Predefinito Segnalazione di Nicola Poggiolini - Segreteria org.va naz.le AMI

    Sezione A.M.I. "T.Grandi - V.Parmentola" - Torino

    Programma : mese di febbraio 2003

    "Il Percorso della democrazia tra ' 800 e ' 900"

    Sala APARC-USARCI - ore 17,00
    Via Pastrengo, 29 (ang.lo C.so G.Ferraris) - Torino

    Martedì 11 febbraio 2003

    "Mazzini- Mill e l'ambiente politico inglese"

    Prof.ssa M.T. Pichetto - docente di storia del pensiero politico Università di Torino

    Martedì 25 febbraio 2003

    "Cattaneo e il Federalismo italiano ed Europeo"

    Prof. C.Malandrino - docente di storia delle dottrine politiche Università di Alessandria

  6. #6
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    Predefinito

    TORINO - La sezione AMI "T.Grandi - V.Parmentola" ha organizzato nelle settimane scorse:

    Lunedì 10 marzo:
    “Le donne nel mazzinianesimo”
    relatrice la dott.ssa Sonia Amarena, studiosa dell’Ottocento;

    Venerdì 21 marzo:
    “Una riflessione sul futuro delle autonomie locali”
    relatore il dott. Mauro Marino, presidente del Consiglio comunale di Torino;

    prossimamente organizzera':

    Martedì 15 aprile:
    “Il partigiano Dino Giocosa: una vita nel segno della Democrazia”
    relatore il prof. Michele Calandri, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e Società Contemporanea di Cuneo
    ------------------------------

    tratto da il
    Pensiero Mazziniano


  7. #7
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    Predefinito .... segnalazione di Nicola Poggiolini, Segr.ia Org.va Naz.le A.M.I.

    Sezione A.M.I. "T.Grandi-V.Parmentola" - Torino

    Giovedì 15 maggio 2003 - ore 16,00
    Palazzo Lascaris - Via Alfieri, 15 - Torino

    "Presentazione del volume dedicato a Liliana Richetta"

    a cura della Consulta Femminile Regionale del Pemonte

    Mercoledì 4 giugno 2003 - ore 20,30
    Sala Consigliare- San Mauro Torinese

    "Augusto Franzy: un samaurese dalla vita spericolata"

    Prof.ssa Cristina Vernizzi e Por. Felice Pozzo

    Martedì 10 giugno 2003
    sala Aparc-Usarci - Via Pastrengo, 29 - Torino

    "L'insurrezione del Ghetto di Varsavia"
    (19 aprile 1943)

    Nelly Norton (Comunità polacca di Torino)

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    Predefinito tratto da LA SENTINELLA DEL CANAVESE 31 luglio 2003

    'Il vuoto per la perdita di un carissimo fratello'

    IVREA (Torino) - Tra i tanti, sinceri e commossi ricordi di Franco Sassano c'è quello di Mario Caglieris, attualmente presidente dell'Associazione Spille d'Oro Olivetti.
    Ricorda Caglieris, che conobbe il leader sindacale scomparso molti anni fa: «Franco Sassano ci chiamava fratelli. Non amici o compagni, ma fratelli. Ed è come aver perduto un fratello: lo stesso smarrimento, lo stesso vuoto, lo stesso dolore. Leale e disponibile, non ha mai fatto nulla per calcolo o interesse, che erano estranei alla sua indole onesta e generosa.
    Mazziniano romantico, ci è stato maestro di democrazia, non quella letta sui saggi, ma quella vera, concreta, attenta a correggere le ingiustizia sociali nel quotidiano.
    Spirito indomito, alimentato dai sacri furori della sua terra d'origine, si è trovato sempre in prima fila in tutte le battaglie per la difesa della libertà.
    Canavesano di adozione come molti di noi, ha amato questa regione ed è stato impegnato nella meravigliosa stagione della Comunità di Adriano Olivetti, contribuendo a dare alla funzione sindacale dignità e professionalità.
    Si deve anche a lui, per tutti i ruoli che ebbe a ricoprire negli anni, se i benefici di quella esperienza si sono protratti anche dopo la morte dell'Ingegnere, se non come piano organico, come modalità di relazioni e di stile nell' azienda e nel territorio.
    Per questo, oggi che ci lascia, lo salutano non solo i Repubblicani, ma con orgoglio e riconoscenza i Comunitari di allora.
    Il suono della campana, simbolo di Comunità, lo accompagni sempre più in alto, insieme al nostro ricordo affettuoso».

  9. #9
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    Predefinito REPUBBLICANI E GIACOBINI ASTESI (1794 - 1804)



    Pochi anni sono trascorsi dalle celebrazioni del bicentenario della Rivoluzione francese e due anni ci separano dalla futura commemorazione della Repubblica Astese del 1797, mentre si sta concludendo il novecentesimo anno del Comune di Asti, terra storicamente insigne. In questo scenario così ricco e così vario si colloca anche il lavoro di Luciano Rapetti, Repubblicani e giacobini astesi (1794-1804), un compendio di biografle ragionate di personaggi coinvolti, più o meno direttamente, nelle vicende del giacobinismo piemontese. Il 1794 è l'anno dei circoli giacobini e della congiura antimonarchica del Barolo a Torino, che coinvolse una dozzina di cittadini astigiani inquisiti, il 1804 è l'anno dell'incoronazione imperiale di Napoleone e del definitivo declino del giacobinismo.
    Il diligente e minuzioso lavoro del Rapetti si propone come dizionario biografico astigiano riguardante un'epoca in cui i nomi di rei o sospetti di giacobinismo s'infittivano sui registri della polizia sabauda. L'Autore non si è limitato a raccogliere i dati biografici essenziali di 300 personaggi di varia estrazione sociale, ma li ha collocati nel loro contesto storico evidenziando il momento culminante della loro azione. Cosi nel profilo biografico di "Arò Secondo Gaspare Antonio" troviamo la rievocazione di quella convulsa seduta del Consiglio municipale astese della notte tra il 29 ed il 30 luglio 1797, in cui il rappresentante dei moderati, l'avv. Bertarone, accusò l'Arò di aver esposto a gravissimi rischi la città erigendola a repubblica e l'Arò, indignato, gridò: «Adunque io solo sono il reo? Quand'è così, io mi disarmo e vado a costituirmi in Castello!».
    [..]

    tratto dalla pagina web
    http://www.astilibri.com/cultura/rep_giac_astesi.htm

  10. #10
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    Predefinito riceviamo da Cristina Vernizzi

    « L’ A. M. I. è un libero sodalizio di cultura, di educazione e di propaganda indipendente da partiti; riafferma l’unità e l’indipendenza della Repubblica Italiana; si propone lo svolgimento e l’attuazione dei principi morali, politici, giuridici, sociali, economici e di emancipazione femminile, della tradizione repubblicana che in Italia ha avuto la sua più alta espressione in Giuseppe Mazzini, ed il compimento dell’unità federale europea nell’ambito dell’organizzazione internazionale, nella prospettiva di una alleanza universale dei Popoli ».

    (Art. 1 dello Statuto dell’Associazione)

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    .................................................. .................
    Nel bicentenario della nascita del grande patriota precursore dell’Unità del nostro Paese e del Federalismo Europeo, l’ A.M.I. , che a lui si ispira , promuove una serie di Incontri e iniziative volte a divulgare quelli che furono i suoi principi e a sottolinearne l’attualità, come bene il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha posto in evidenza in più occasioni.

    In tempi in cui la cronaca quotidiana sempre più ci trasmette confusioni e smarrimenti etico – politici, ci sembra infatti non solo opportuno, ma necessario riproporre con fermezza la figura di Giuseppe Mazzini, il suo messaggio tratto dai “ Doveri dell’ uomo” , il richiamo a quel rigore morale che fu all’origine dei valori fondanti della nostra Repubblica e della nostra Democrazia.

    Nel primo Incontro viene illustrata la figura di Giuseppe Mazzini attraverso il Pensiero e l’ Azione così come sono venuti a svilupparsi nel Risorgimento Italiano e nel più ampio scenario europeo.


    Il Presidente dell’ Istituto di Studi Storici G. Salvemini di Torino, Marco BRUNAZZI , tratteggia il percorso storico e ideologico che Gaetano Salvemini seguì nei lunghi anni di studi dedicati all’esule genovese.
    [mid]http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA/MARGHERITA.mid[/mid]

 

 
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