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  1. #1
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    Exclamation Iniziative contro la brevettabilita' del software UE

    Il presente thread, ha il compito di raccogliere tutte le iniziative di protesta contro la recente direttiva sulla brevettabilita’ del software, che come gia' discusso nel thread "gemello" , se ufficializzata definitivamente, produrra' effetti terribilmente nefasti in qualsiasi ambito legato all'informatica .

    Chiunque venga a conoscenza di qualsiasi iniziativa sul web, e' pregato di segnalarla.

  2. #2
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    Il principale sito di coordinamento e' http://ffii.org/

  3. #3
    Edge of a straight razor.
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    Defend the European Parliament's Directive!

    Questa petizione e' diretta al Parlamento Europeo; il suo scopo e' avvertire le autorita' europee dei pericoli dei brevetti sul software. Questa petizione e' sostenuta dalla EuroLinux Alliance, nonché da aziende e associazioni Ťopen sourceť europee. Siete invitati a distribuire questa petizione a tutti coloro che potrebbero essere interessati

    Sono preoccupato dai progetti in corso per legalizzare in Europa i brevetti sul software, tenuto conto degli effetti dannosi sull'innovazione e la concorrenza.

    Sono preoccupato del possibile utilizzo dei brevetti sul software per arrivare a brevettare metodi d'affari, educativi, sanitari, ecc.

    Sono preoccupato per gli abusi ripetuti dell'Ufficio Europeo dei Brevetti, soprattutto per la sua tendenza ad abusare del proprio potere discrezionale per estendere surrettiziamente il campo di applicazione dei brevetti.

    Sono sorpreso che non sia mai stato pubblicato dalle autoritŕ europee nessuno studio sull'impatto dei brevetti software sull'innovazione e la competizione.

    Chiedo a tutte le autoritŕ politiche europee, a qualsiasi livello, di far applicare la legge che vieta espressamente la brevettabilitŕ di programmi esclusivamente informatici, invece di tentare di cambiarla.

    Chiedo a tutte le autoritŕ politiche europee, a qualsiasi livello, di riconsiderare i loro piani in corso e di far sě che non si abusi dei brevetti per proibire o restringere la diffusione di programmi informatici o di metodi intellettuali.

    Fonte e petizione con link, collegamenti informativi e modulo di sottoscrizione, sono disponibili a questo indirizzo..

  4. #4
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    Il formulario sotto permette di firmare ed inviare varie missive una volta registrati a questo indirizzo: http://www.ffii.org/ffii-cgi/aktiv?f=euparl&l=en

    Altre iniziative qui: http://ffii.org/swpat/group/todo/index.en.html

    http://www.nosoftwarepatents.com/it/m/help/email.html

  5. #5
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    Non guasterebbe se qualcuno qui decidesse di firmare, il tempo stringe, tra poco si vota, poi potrebbe esser tardi....

  6. #6
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    Brevetti, il no dell'Università di Pisa


    Il Dipartimento di Informatica dell'importante ateneo vota all'unanimità una mozione per contrastare l'iter della direttiva europea sui brevetti nel software. Il testo integrale


    28/04/05 - Roma - Il Dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa
    IN MERITO
    alla proposta di Direttiva Comunitaria n. 2002/0047 avente titolo
    "on the patentability of computer-implemented inventions"

    PREMESSO:

    - che il Parlamento Europeo dopo un anno di lavoro delle commissioni Cultura e Industria in seduta plenaria in prima lettura ha approvato il testo del provvedimento con numerosi e fondamentali emendamenti (24 settembre 2003);

    - che il 18 maggio 2004 il consiglio dei Ministri dell'Unione ha dato una approvazione tecnica ad un testo che di fatto annulla i limiti imposti alla brevettabilità del software contenuti nel testo dell'europarlamento;

    - che il Ministro Stanca e il sottosegretario Baldassarri con delega all'informatica hanno espresso una posizione fortemente critica sul provvedimento;

    - che già nella riunione del 18 maggio 2004 i rappresentanti Italiani ministri Buttiglione e Moratti si sono astenuti a seguito anche della lettera del Ministro Stanca;

    - che la Polonia con voto del 16 novembre 2004 ha ritirato l'appoggio alla decisione politica rilevando ambiguità e contraddizioni nel testo;

    - che il 2 febbraio 2005 la Commissione Giuridica del Parlamento Europeo (JURI) ha votato con un solo astenuto una mozione per richiedere alla Commissione Europea che l'attuale proposta di direttiva sia ridiscussa da capo;

    - che il 18 febbraio 2005 la Conferenza dei presidenti dei parlamenti europei ha adottato tale mozione;

    - che la forte discordanza di contenuti della proposta mette in luce la necessità di una approfondita discussione sui metodi di protezione del software e sugli effetti delle decisioni nella economia nazionale e dell'Unione;

    - che l'Ufficio Europeo dei Brevetti ha già rilasciato numerosissimi brevetti sul software in disaccordo con le normative attuali, molti dei quali tutelano componenti software di uso comune;

    - che famosi studiosi si sono espressi criticamente sulla brevettabilità del software;

    - che numerosi sviluppatori di software, software house, associazioni di sviluppatori, piccole e medie imprese hanno manifestato contro questa direttiva, in quanto andrebbe a solo vantaggio delle grandi multinazionali asiatiche e americane e metterebbe in grandissima difficoltà le piccole e medie imprese europee;

    - che nonostante tutto questo, il 7 marzo 2005 il Consiglio dei ministri economici dell'Unione ha approvato senza discussione, forzando ripetutamente le regole procedurali comunitarie, la proposta di direttiva europea sulla brevettabilità del software, con il voto contrario di Spagna, Danimarca, Polonia e Portogallo e con l'astensione dell'Italia;

    - che ora la direttiva viene mandata al Parlamento Europeo in seconda lettura per la definitiva approvazione;

    CHIEDE

    - ai Parlamentari Italiani presso il Parlamento Europeo di votare CONTRO la proposta, e di mettere in atto tutte le iniziative possibili affinchè si raggiunga la maggioranza qualificata nella seconda lettura del Parlamento allo scopo di bloccare definitivamente la proposta

    - al Governo Italiano, in particolare a tutti i Ministri competenti per materia, di farsi promotori di un confronto aperto con le Università e le realtà economiche dell'Unione per trovare le forme migliori di tutela.


    Riferimenti:

    Lettera del Prof. Knuth all'Ufficio Brevetti Statunitense

    Posizione del Prof. Ullman

    Posizione del Prof. Di Cosmo

    Lettera di Linus Torvalds e Alan Cox al presidente del Parlamento Europeo

    Petizione di oltre 396000 persone e aziende per difendere la versione emendata dall'europarlamento



    Fonte : Punto Informatico



    PS : Il link alla Fonte relativo alla "Decisione del Governo Polacco" e' stato volantariamente omesso, dato che non funzionante.

    Per chi interessato alla notizia, provare il collegamento alla fonte stessa.

  7. #7
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    Brevetti, subito una definizione


    La chiede FSF Europe, secondo cui alla luce del procedimento antitrust contro Microsoft la Commissione Europea deve muoversi subito per difendere il libero sviluppo del software


    05/05/05 - Lettere - Roma - Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera aperta di Free Software Foundation Europe indirizzata al Commissario Europeo per il Mercato Interno Charlie McCreevy e relativa alla questione della direttiva sui brevetti sul software


    Egregio Dott. McCreevy,
    la Commissione Europea è al momento coinvolta in una storica causa antitrust contro Microsoft. Dopo il fallimento di procedimenti simili in altre parti del mondo, la Commissione è in prima linea nel tentativo di ristabilire la possibilità di concorrenza nel mercato dei desktop e dei workgroup server, la cui urgenza è confermata anche dalla decisione della Corte Europea di Prima Istanza. Ecco perché la FSFE sta sostenendo il suo lavoro.

    Sfortunatamente, questo successo solitario rischia di diventare una vittoria inutile: l'attuale Posizione Comune sulla direttiva sulle "invenzioni realizzate tramite calcolatore", adottata il 7 marzo 2005 dal Consiglio Europeo, prevede che possano essere concessi brevetti software su interfacce e formati di file.

    Il punto centrale della causa antitrust riguarda la conoscenza dei protocolli di comunicazione, senza la quale solo Microsoft può scrivere software interoperabile con i propri programmi desktop, potendo così estendere il proprio monopolio dal mercato desktop a quello dei workgroup server. Come ha sottolineato la FSFE, queste informazioni non sono segrete perché sono preziose, ma sono preziose perché sono mantenute segrete.

    Facendo un'analogia tra le reti di computer e quelle telefoniche, è come se Microsoft dichiarasse che le frequenze sonore con cui componiamo le cifre dei numeri di telefono rappresentano "investimenti da molti milioni di dollari". La Commissione Europea giustamente non ha permesso a Microsoft di confondere convenzioni e invenzioni.

    L'attuale proposta di direttiva rende possibile rilasciare brevetti sui formati di file, l'equivalente digitale delle lingue parlate; essa consente la monopolizzazione di convenzioni come se fossero invenzioni. Visto che l'attuale bozza della direttiva consente a Microsoft di estendere il proprio monopolio oltre ogni capacità di controllo da parte delle autorità antitrust di qualsiasi paese al mondo, non è sorprendente che Microsoft sia tra i suoi sostenitori.

    Alla fine, il Commissario Europeo alla Concorrenza Neelie Kroes potrebbe ritrovarsi con una inutile vittoria: Microsoft sarebbe obbligata a pubblicare le informazioni necessarie a garantire l'interoperabilità, ma diventerebbe illegale scrivere software interoperabile. Ci preoccupa il fatto che fra pochi anni lei potrebbe fare la considerazione amara di aver vinto la battaglia, avendo perso la guerra.

    Invitiamo con urgenza lei e il Parlamento Europeo a individuare una definizione precisa di innovazione tutelabile tramite brevetto, che può comprendere il software, ma non può consistere di solo software. È essenziale affermare chiaramente che l'elaborazione di dati e la loro trasmissione sono escluse dall'area della brevettabilità.

    In questo modo l'Europa può vincere sia la battaglia che la guerra.

    Distinti saluti,
    Georg Greve
    Presidente

    Free Software Foundation Europe (FSFE)


    Fonte : Punto Informatico

  8. #8
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    Brevetti software: Stallman in Italia a Milano


    di Redazione (redazione@vita.it)

    07/05/2005


    Conferenza stampa di ASSONET-Confesercenti, mercoledì 11 maggio 2005, ore 10.30, Via Agnello, 5 a Milano



    La coferenza stampa si chiama "Pluralismo, impresa e proprietà intellettuale: la società dell'informazione e la sfida dei brevetti software" e questa volta, a invitare il guru del free software, non sono stati i soliti giovani smanettoni, ma le aziende. Già, perché la diffusione del software libero ha permesso infatti negli ultimi anni l'accesso a basso costo ad un enorme patrimonio di tecnologie sulle quali è stato possibile sviluppare nuove applicazioni e favorire la creazione di nuove opportunità anche per le PMI con pochi mezzi finanziari.

    Tuttavia, proprio in questi giorni l'Unione Europea sta discutendo una normativa sulla brevettabilità del software che potrebbe mettere in grandissimo pericolo il futuro dello sviluppo tecnologico e porre limiti alle possibilità di intraprendere.

    Il testo sulla regolamentazione dei brevetti software approvato nel marzo scorso dalla Commissione Europea e che disattende completamente le raccomandazioni fatte dal Parlamento Europeo, se approvato nella sua attuale forma, aprirebbe un periodo buio per le imprese italiane del settore ICT.

    Una legislazione restrittiva sulla brevettabilità del software, avvantaggerebbe le grandi multinazionali asiatiche e americane e metterebbe in grandissima difficoltà il tessuto delle piccole e medie imprese ICT Italiane ed Europee.
    ASSONET-Confesercenti esprime il forte timore che una cattiva direttiva sui brevetti possa nuocere alle piccole e medie imprese che vogliano utilizzare software libero per sviluppare nuovi prodotti, produrre ricchezza e promuovere la crescita. Già diverse iniziative parlamentari “bipartisan” hanno posto l'accento sul problema, sottolineando i rischi di una normativa troppo restrittiva.

    "L'intento con la questa coferenza" hanno scritto i promotori "è quello di aprire una discussione ad altissimo livello che permetta di confrontare le legittime posizioni di chi intende salvaguardare la proprietà intellettuale con le esigenze del pluralismo, della libertà di impresa e di espressione.



    Intervengono:

    il Presidente della Free Software Foundation
    Richard Stallman

    il Rappresentante per il Senato della Repubblica al World Summit
    dell'ONU per la società dell'informazione
    Senatore Fiorello Cortiana

    il Presidente di ASSONET–Confesercenti Provinciale di Milano
    dott. Mauro Toffetti


    Modera:

    il Presidente e Amministratore Delegato di SIRMI Spa

    dott. Maurizio Cuzari



    Fonte: www.vita.it/

  9. #9
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    Brevetti, il 17 mobilitazione nazionale


    Una mobilitazione necessaria?

    Si avvicina il momento della verità: i Verdi di Cortiana organizzano una manifestazione a sostegno della mozione del Senato contro i brevetti sul software. La lettera di Stallman ai parlamentari italiani


    13/05/05 - News - Roma - Ieri in Senato si è discusso sulla mozione che chiede al Parlamento italiano di fare quanto già hanno fatto altre assemblee dei paesi dell'Unione Europea, ossia varare un documento che metta in chiaro una volta per tutte la contrarietà dell'Italia al varo della proposta di direttiva sui brevetti nel software.

    "Alla prima discussione sulla mozione contro la brevettabilità del software - ha dichiarato il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, delegato del Senato alWSIS di Tunisi - firmata da 99 senatori di tutti gli schieramenti politici, ho sollevato il tema della libertà delle nostre università, delle nostre imprese, dei nostri cittadini".

    Una questione sulla quale già molti parlamentari sembrano aver acquisito una certa sensibilità ma che secondo i promotori della mozione deve essere sostenuta pubblicamente da tutti coloro che ormai da molto tempo si battono contro la direttiva.

    In occasione del prossimo appuntamento per la discussione della mozione al Senato, prevista per il 17 maggio, è stata quindi convocata una Giornata di mobilitazione nazionale , che Cortiana definisce "una grande mobilitazione per la libertà degli alfabeti".

    Con la direttiva, infatti, è in ballo la libertà di usare i mattoni fondamentali del software, alfabeto informatico sempre più centrale nella vita degli uomini.

    In una "lettera aperta al mondo della Rete" si invita il cosiddetto "popolo di Internet" a prendere posizione sulla questione brevetti e per una volta a dimostrarlo anche il prossimo 17 maggio nelle scuole, nelle università e nelle imprese , "in tutti quei luoghi - afferma la lettera - di produzione di conoscenza che, con l'approvazione della direttiva, sarebbero meno liberi".

    Tutte le iniziative possono essere comunicate via email o via telefono all'ufficio di Cortiana in modo tale da coordinarle e renderle note:
    f.cortiana@senato.it / Info-line 06/67063104.

    Per sollecitare un impegno condiviso, Cortiana sta anche diffondendo la lettera che Richard Stallman, presidente della Free Software Foundation, ha voluto indirizzare a onorevoli e senatori italiani. Lettera che riproduciamo qui di seguito.


    La lettera di Stallman

    "Cari membri del Parlamento italiano,
    gli sviluppatori e gli utilizzatori di software in Europa si troveranno di fronte ad un grande pericolo se l'UE permetterà di brevettare le tecniche di software: il pericolo di essere incriminati per le idee contenute nei software che essi sviluppano e usano.

    A differenza del copyright, che protegge la descrizione dell'intero programma ma non le singole idee che lo compongono, la brevettabilità del software consentirebbe un monopolio sull'uso di tecniche generiche. Un programma complesso è la combinazione di migliaia di queste tecniche. Se un paese permette la brevettabilità di ognuna di queste tecniche, un programma complesso può infrangere centinaia di brevetti in un colpo solo (secondo uno studio svolto lo scorso anno il Kernel di Linux, la parte centrale del programma linux, usato per il sistema operativo GNU, infrangerebbe 283 brevetti USA).

    Come sono queste tecniche?
    Consideriamo la "progress bar", la barra progressiva che gradualmente passa dallo 0% al 100% mostrando sullo schermo la realizzazione di una operazione, come l'apertura di una pagina web o lo scaricamento di un documento. Questa tecnica è una piccola parte contenuta in migliaia di programmi software che svolgono differenti funzioni. Persino questa tecnica è stata brevettata all'Ufficio Europeo dei Brevetti, insieme ad altre 50.000, a dispetto dello stesso trattato costitutivo dell'Ufficio Europeo dei Brevetti.

    Se la Direttiva del Unione Europea desse un valore legale a questi brevetti, gli sviluppatori e gli utilizzatori di migliaia di programmi rischierebbero la minaccia di incriminazioni.

    Un programma è come un romanzo: una raccolta di dettagli che insieme sviluppano molte idee. Immaginate cosa accadrebbe se ogni idea letteraria venisse brevettata, per esempio "una scena d'amore con una donna sul balcone" o "gli occhi blu di una persona che assomigliano al mare". Chiunque scrive un romanzo potrebbe violare diverse centinaia di brevetti; se uno scrittore scrivesse con la preoccupazione di essere incriminato, difficilmente scriverebbe un buon romanzo. Non è questo il modo di promuovere la scrittura né dei romanzi, e neanche dei programmi software.

    Le pressioni per la brevettabilità del software provengono principalmente dalle multinazionali dell'informatica. Esse vogliono la brevettabilità del software perché ognuna ne detiene migliaia negli USA e li vuole importare in Europa. Se l'Europa permetterà la brevettabilità del software le multinazionali (molte non europee) avranno uno strumento di controllo sull'uso del software in Europa.

    Molti legislatori non hanno mai avuto a che fare con lo sviluppo di software, così possono credere ai miti relativi all'efficacia dei brevetti sul software. Per esempio il mito sulla protezione brevettuale dell'intero disegno di un prodotto, se si dice che un programmatore può ottenere un brevetto per "proteggere il suo programma" questo potrebbe avvalorare questo mito.

    Poi c'è il mito che vuole che i brevetti possano "proteggere" i "piccoli inventori" dalla competizione delle multinazionali. Se questo fosse vero le multinazionali non sarebbero favorevoli alla brevettabilità del software. Ogni multinazionale usa le sue migliaia di brevetti per mettere ognuno nelle condizioni dello scambio le licenze. Così facendo il programma innovativo di un piccolo inventore combinerebbe le sue poche nuove idee brevettate con le centinaia (o migliaia) di idee ben conosciute, alcune brevettate da IBM, alcune brevettate da Microsoft, ecc. Poi loro si comporteranno con lui come se la questione dei brevetti non ci fosse. C'è quindi il mito del vantaggio che le compagnie americane avrebbero proprio perché gli USA riconoscono la brevettabilità del software mentre l'Europa no. Se questo fosse vero, le compagnie statunitensi ed il governo degli Stati Uniti non presserebbero l'Europa per consentire la brevettabilità del software.
    Al contrario l'Europa ora ha un vantaggio.

    I brevetti degli Stati Uniti riguardano soltanto ciò che è fatto negli Stati Uniti, ma ognuno può avere un brevetto statunitense. Le compagnie europee possono avere brevetti statunitensi e attaccare gli sviluppatori americani. Ma attualmente gli Americani non possono avere brevetti software Europei e quindi attaccare gli Europei. Fino a che l'Europa rifiuterà di brevettare il software, l'Europa avrà questo vantaggio.

    Se l'Europa mantiene il suo vantaggio, con il rifiuto di brevettare software, finalmente il mio paese può trovare necessario competere cambiando la sua insensata politica. Per favore, aiutate gli Stati Uniti a salvarsi dai brevetti sul software, salvando innanzitutto voi stessi.



    Con franchezza,

    Richard Stallman
    Presidente della Free Software Foundation
    Membro della MacArthur Foundation



    Fonte : Punto Informatico

  10. #10
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    Si vota il 5-7 luglio! Forza gente che manca poco... Intensificare gli sforzi.

 

 
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