In Toscana ed in Emilia e in Romagna AS si appoggia a Quercia e Margherita per la raccolta delle firme.
E a Ravenna la procura ha avviato una inchiesta sulla vicenda delle firme raccolte a sostegno della lista dei candidati regionali di AS, e che sono risultate in parte false.
pag. 9 de IL GIORNALE del 7/3/2005
Denunciata Alessandra Mussolini
L’ipotesi è di falso: nelle liste del partito figurerebbe anche un morto
Un morto in lista e firme false? La bella e combattiva Alessandra Mussolini può essere ritenuta responsabile per un errore compiuto dai suoi collaboratori provinciali? In attesa che la magistratura dia risposta alle domande, di certo c’è che è stato aperto un fascicolo in cui si prospettano ipotesi di reato a suo carico. È quello che nei giorni scorsi è finito sul tavolo del pubblico ministero Vartan Giacomelli, che sta valutando la segnalazione che gli è giunta dai carabinieri. L’ipotesi a carico della parlamentare ex An è di falso.
La vicenda è legata alla raccolta firme per la presentazione delle liste elettorali per le prossimi europee. La Mussolini, dopo essere uscita da Alleanza Nazionale, ha creato un movimento noto come Alternativa Sociale in cui confluiscono i simboli di Forza nuova, Fronte sociale nazionale e Libertà di azione. Proprio nei giorni scorsi ha ottenuto dai giudici il consenso ad utilizzare il nuovo simbolo.
Per presentare il partito, è necessario raccogliere - per il Nord Est - dalle 30 alle 35 mila firme da presentare a Padova. Per questo, fin dalle scorse settimane, gli aderenti ai partiti della lista unitaria si erano attrezzati allo stadio, nei bar e con banchetti al mercato per raccogliere le sottoscrizioni.
È in queste liste che i carabinieri della stazione di Vicenza - su segnalazione dell’ufficio elettorale comunale - ne hanno riscontrato alcune che ritengono irregolari. Nello specifico, la lista di Alternativa sociale conterrebbe nomi di persone che hanno smentito di aver firmato. Inoltre, comparirebbe anche quello di una persona che è già morta da qualche tempo. Per il codice penale si tratta di falsità commessa da privato in atto pubblico. Un modo per arrivare al numero di sottoscrizioni richiesto dalla legge?
I militari del maggiore Grassi e del maresciallo Aletta non lasciano filtrare nulla per la riservatezza del caso. Quello che è certo è che hanno segnalato l’episodio in procura denunciando la nipote del duce. È lei, infatti, la responsabile del movimento. Va da sé che, con ogni probabilità, di questa vicenda la Mussolini non sa nulla perché, materialmente, non ha raccolto le firme. Però risulta come responsabile.
«Nelle nostre liste non ci sono morti - ribatte Daniele Beschin, di Forza Nuova - e le firme sono state raccolte regolarmente, sempre in presenza di un ufficiale per autenticarle. Non vorrei che qualcuno volesse infangare il nostro movimento, un colpo di coda da parte di chi ha paura di perdere voti. Sarebbe una mossa infame. Prendiamo le distanze da queste persone». Sulla stessa linea di pensiero Alex Cioni, che rappresenterà Alternativa sociale per il Nord est.
Beschin comunque avanza un’ipotesi su quello che potrebbe essere accaduto. «Abbiamo avuto delle difficoltà per quanto riguarda i certificati elettorali. Le firme, prima di venire depositate, vanno corredate dai certificati raccolti nei singoli Comuni. In qualche caso, per velocizzare la raccolta, i nostri militanti hanno prima chiesto il certificato della firma. Si tratta di un metodo sbrigativo, sulla scorta del fatto che molte delle persone che sottoscrivono per il nostro partito sono le stesse e ci sono fedeli da anni. Non vorrei che vi siano stati disguidi in questo senso, anche se mi sento di escluderlo».
Ora spetterà al magistrato valutare il da farsi. C’è da capire, infatti, quanti siano i casi irregolari riscontrati nelle liste della Mussolini. Come ha fatto un morto a firmare?
Dal Giornale di Vicenza del 5/5/05