LA GIORNATA AL GEMELLI
A sette giorni dal ricovero Giovanni Paolo II segue le cure e trascorre molte ore nella cappellina dentro la sua stanza Da tutto il mondo un fiume ininterrotto di solidarietà e affetto

Il Papa al Gemelli: lavoro, esercizi e tanta preghiera

Nel bollettino di ieri si parla di costante miglioramento
Il portavoce Navarro: ha tanta voglia di tornare in Vaticano


Da Roma Salvatore Mazza

Il Papa sta meglio. Segue le cure, e passa molto tempo in preghiera nella cappellina allestita nel suo appartamento al Gemelli. Ha anche ripreso a vedere regolarmente i suoi collaboratori, e vorrebbe tornare in Vaticano al più presto. Per ora, in ogni caso, una data per l'uscita dal policlinico non è stata ancora fissata.
Essenziale come sempre, il terzo bollettino medico sulle condizioni di Giovanni Paolo II, a una settimana dal suo secondo ricovero al nosocomio dell'Università cattolica, è improntato all'ottimismo. «Le condizioni di salute del Santo Padre Giovanni Paolo II - ha detto ieri il portavoce vaticano Joaquin Navarro Valls dando lettura del bollettino - sono in progressivo, continuo miglioramento. Come già detto, il Papa si alimenta regolarmente e trascorre alcune ore della giornata in poltrona. La ferita chirurgica è in via di guarigione. Proseguono quotidianamente le sedute di riabilitazione del respiro e della fonazione, con la fattiva collaborazione del Santo Padre. Il prossimo comunicato sarà emesso lunedì 7 marzo, alle ore 12 e 30. Negli ultimi giorni - ha poi aggiunto - il Papa sta ricevendo alcuni dei suoi collaboratori, con i quali segue quotidianamente l'attività della Santa Sede e la vita della Chiesa».
Rispondendo poi ad alcune domande dei giornalisti presenti, Navarro Valls ha detto che il Pontefice potrebbe uscire dall'ospedale prima di Pasqua, ma la cosa al momento è ancora nell'ambito delle ipotesi possibili: «Non c'è ancora una data precisa - ha spiegato in proposito il portavoce - lo dirò quando i medici lo diranno. Ha tanta voglia di tornare in Vaticano, ma accetta il consiglio dei medici». Raccontando qualcosa della giornata-tipo del Papa in ospedale, fatto salvo logicamente il tempo dedicato alle riabilitazione, secondo quanto detto da Navarro Valls Giovanni Paolo II trascorre molto tempo nella cappellina attigua alla sua stanza di degenza.
Quanto ai programmi a breve-medio termine, chiaramente l'agenda di Papa Wojtyla è piena di punti interrogativi. In ogni caso «il calendario delle celebrazioni di Pasqua - ha sottolineato ancora Navarro Valls - non subirà modifiche. Il Papa deciderà in che forma partecipare ai riti «quando rientrerà in Vaticano». Per quanto invece attiene l'Angelus di domenica prossima «molto probabilmente si seguirà lo stesso schema del 27 febbraio», con il sostituto monsignor Leonardo Sandri che, in piazza San Pietro, guiderà dal sagrato la preghiera mariana impartendo alla fine, a nome del Papa, la benedizione apostolica. Ed è possibile che, come già domenica scorsa, alla fine il Papa si mostri dalla finestra del Gemelli.
Intervistato dalla Radio Vaticana. Navarro Valls ha poi risposto in maniera «negativa» alla domanda se il Papa sia infastidito dalla «caccia alla notizia» circa la sua salute: «Bisogna avere in mente chiaro il quadro totale - ha spiegato in proposito il portavoce - Se in certi casi c'è qualche persona che va ai dettagli, che sono come lei dice irrilevanti, d'accordo. Ma mi pare che questa sia la minoranza. Quello che viene fuori contemplando la stampa internazionale, televisioni e radio a livello mondiale è questo interesse straordinario alla figura di Giovanni Paolo II». «Questa - ha aggiunto - è l'idea che rimane, questo è il fatto che rimane, che poi ha espressioni molto diverse: l'enorme quantità di messaggi che arrivano in Vaticano, i rabbini che scrivono dicendo di pregare per la salute del Papa, gli ambasciatori di un gruppo di Paesi a maggioranza ortodossa, che vengono al Policlinico Gemelli. Quindi, è questa, direi, l'immagine che rimane e che è espressiva di una realtà: l'enorme interesse con cui il mondo si sente vicino al Santo Padre in questo momento».
Un mondo che, dopo la grande preoccupazione, aspetta adesso la notizia del ritorno in Vaticano di Giovanni Paolo II. Che troverà il suo appartamento così come l'ha lasciato: esso infatti «non subirà - ha detto sempre Navarro Valls - modi fiche o aggiustamenti per l'installazione di strumenti riabilitativi».

Avvenire - 4 marzo 2005