MASSIMILIANO LAVIOLA, O Dio o i maghi, da NOSTRO TEMPO (settimanale
cattolico modenese) 9/ 2 marzo 2002
Cosa pensa del fenomeno dei maghi truffatori?
"Per me c'è in radice una realtà: quando cala la fede, aumenta
matematicamente la superstizione. Quindi, il ricorso ai maghi è per
me sacerdote un segnale di allarme per il calo profondissimo ed
estesissimo di fede in cui ci troviamo, non solo noi italiani, ma
tutta la Chiesa latina".
Tra coloro che si rivolgono ai maghi ci sono molti cattolici. Com'è
possibile conciliare la fede con questi atti?
"Questo accade perché si vive un cattolicesimo di forma e fasullo.
Non si può essere cattolici senza essere praticanti. Il credo degli
italiani è: credo in Dio, ma non sono praticante. Al che io rispondo:
non ho mai incontrato un diavolo che sia ateo perché tutti i diavoli
credono in Dio e non sono praticanti, cioè non osservano le leggi del
Signore. Faccio qualche esempio. Gli italiani non vanno mai a messa.
Oppure basta pensare a cos'è ridotto il sesto comandamento. E poi c'è
lo sfascio delle famiglie. I ragazzi convivono, come se fossero
sposati, e dopo dieci anni di fidanzamento o si separano o si sposano
e dopo due mesi sono già separati. Direbbe il mio vecchio parroco di
Modena, Don Barbolini: arrivano al matrimonio come limoni spremuti.
Quindi c'è questa perdita della pratica e della vita cristiana.
Credere in Dio e non essere praticanti non serve a niente e crea le
condizioni per praticare la superstizione".
Qual è la prova inconfutabile che tutto quel lo che viene fatto dai
maghi è una fandonia?
"Ricevo spesso persone che sono state dai maghi. Noi esorcisti in
genere accogliamo persone che prima sono state dai medici, poi dai
maghi ed infine arrivano da noi. E ci dicono che non hanno ottenuto
nulla. Spendono decine di milioni. Uno mi ha raccontato di aver speso
due miliardi senza cavarci nulla. Da questo si capisce che i maghi
sono semplicemente dei truffatori. C'è però una conseguenza grave
perché, rivolgendosi ai maghi, si apre la porta all'azione
straordinaria del demonio. Ricordo che l'azione ordinaria del
demonio, a cui tutti siamo sottoposti, è quella di farci cadere nel
peccato. L'azione straordinaria del demonio è, invece, di dare mali
particolari di salute, degli affetti, impossibilità del lavoro,
fallimenti continui. Il culmine di tutto questo è la possessione
diabolica. Quando uno si accorge che dopo che è stato da un mago
ottiene questi svantaggi, vuol dire che è stato da una mago
satanista. Ma la maggior parte dei maghi non sono satanisti, sono
semplicemente imbroglioni con un po' di intuito".
Come definirebbe il peccato commesso da chi si rivolge ai maghi?
"E' il peccato di superstizione, ossia si va contro il primo
comandamento. Anziché rivolgersi a Dio, si ricorre a qualcuno che non
è Dio e che molte volte è Satana".
Che differenza c'è tra un vero satanista e i tanti maghi di cui
sentiamo parlare tutti giorni?
"C'è una sostanziale differenza. I maghi tirano solo a fare
quattrini. Il vero satanista non tira ai soldi, ma vuole fare dei
proseliti. In parole povere cerca di portare la gente verso Satana,
cerca di diffondere il culto del demonio e di distogliere dal culto
di Dio. In Italia si stima ci siano 150 mila maghi e persone dedite a
pratiche di occultismo. La maggior parte di questi pensa solo al
denaro e se ne infischia delle convinzioni delle persone".
Anche se molti prendono le distanze dai maghi, notiamo però che i
media spesso li tollerano. Quasi tutti i giornali, ad esempio, hanno
l'oroscopo. Quanta responsabilità hanno i mezzi di comunicazione
nella diffusione di questo fenomeno?
"Hanno una grossissima responsabilità. Perché le trasmissioni
televisive trattano di queste cose? Per la curiosità e perché l'uomo
ha sempre avuto il desiderio innato dell'occulto. E' la curiosità di
conoscere le cose che non si sanno. Però, oltre al divertimento e
allo spasso di vedere cose occulte, c'è anche un interesse personale
per vedere se si può trovare qualcosa di personalmente utile. Per cui
molte persone diventano clienti di questi maghi grazie alla
televisione e ai giornali. Se, invece, i responsabili delle
trasmissioni avessero un minimo di senso del dovere - cioè essere
educatori del pubblico - rinuncerebbero al guadagno derivante dal
reclamizzare i maghi. Visto che le televisioni sono molto costose,
raccolgono volentieri la reclame di un mago così come fanno per un
prodotto industriale".
Secondo lei il successo di questi maghi è anche un successo di
satana?
"Le racconto un episodio. Ho avuto la grazia di andare da Padre Pio
per 26 anni. Quando all'epoca si diffuse la televisione lui era
furioso. E quando gli si diceva che la TV era un'invenzione
meravigliosa, lui rispondeva: "Sì, lo so, è un'invenzione che
potrebbe fare un bene immenso, ma vedrete che uso se ne farà". Ed io
non esito a dire che la televisione rovina adulti e giovani, e
aggiungo che è stata perniciosissima per l'ambiente ecclesiastico
perché ha portato dentro casa il mondo visto nelle sue forme
peggiori. Basti pensare a tutte le scene di sesso, orrore e violenza
che passano tutti i giorni. Tutto questo ha portato ad una
perversione generale dei costumi. Crediamo di essere degli uomini
liberi e, invece, non lo siamo perché veniamo influenzati dai mass
media".
Ma esiste un modo per utilizzare bene la televisione?
"Si certo. Basti pensare a Radio Maria e a Tele Pace. Questi mezzi
usati in maniera positiva hanno una grande efficacia. Da nove anni,
ogni mese, ho uno spazio di un'ora e mezza su Radio Maria che è molto
seguito. Ed è una radio che ha più di due milioni di ascoltatori in
Italia. Quindi, se usati bene, questi mezzi possono essere educativi,
positivi e fare del bene alle persone. L'esempio migliore è la Bibbia
che è stato il primo libro ad essere stato stampato".
Quale consiglio darebbe a tutte le persone che si rivolgono ai maghi?
"Avere il buon senso di capire che hanno a che fare con dei satanisti
o con degli imbroglioni. In ogni caso hanno solo dei danni e nessun
vantaggio. E' un peccato di superstizione. Quindi se sei un credente
e un praticante, ossia uno che ubbidisce alle leggi di Dio, ubbidisci
anche al primo comandamento e non avvicinarti a questi mezzi. Se ti
rivolgi ad un mago, oltre ad avere dei danni, sei anche un imbecille
perché regali fior di milioni per ottenere del male".