«Nessuna preoccupazione». E il virus colpisce una persona su 100


[b]Anche il Papa ha l’influenza Sospese le udienze in Vaticano


CITTÀ DEL VATICANO - Il Papa ha l’influenza, come tanti italiani - uno su 100, ormai è un’epidemia - e come tanti in Vaticano. Lo si era capito domenica, dalla voce roca e raffreddata con cui aveva parlato a mezzogiorno, e se ne è avuta conferma ieri, dal portavoce Navarro-Valls. E’ almeno la quarta volta che un’influenza del Papa viene annunciata pubblicamente, lungo gli ultimi otto anni, perché comporta la sospensione delle udienze. «A causa di una sindrome influenzale, iniziata nella giornata di domenica - ha detto ieri il portavoce vaticano - è stato consigliato al Santo Padre di sospendere le udienze previste oggi». Tuttavia, ha detto ancora Navarro-Valls, al Papa «è stata consegnata l’edizione del 2005 dell’ Annuario Pontificio , come era previsto». Come a dire che è «solo» un’influenza e perciò non ha ricevuto il gruppo che avrebbe dovuto presentargli l’ Annuario , ma il volume gli è stato dato comunque in privato.
La dichiarazione data in mattinata dal portavoce parlava solo delle udienze di ieri, ma in serata la stessa fonte ha comunicato che era stata sospesa «a solo titolo precauzionale» anche l’udienza generale di domani e - insieme all’udienza generale - anche la partecipazione di Giovanni Paolo II alla messa della Candelora, che si terrà in San pietro sempre il pomeriggio di domani.
Le fonti vaticane assicurano che le condizioni del Papa non destano «alcuna preoccupazione». Del resto, se ci fosse stata preoccupazione non sarebbe stata annunciata, proprio ieri e per venerdì, l’udienza papale al presidente del Parlamento Europeo, il socialista spagnolo Josep Borrell.
Sembra che Giovanni Paolo ieri non avesse febbre, dopo le «poche» linee di domenica sera. Le decisioni sulla possibilità di apparire in pubblico verranno prese di giorno in giorno ed è verosimile che per medici e collaboratori cercheranno di convincere il Papa a restare per un poco a riposo completo.
Chi ha seguito per televisione l’Angelus di domenica trova immediatamente credibile la notizia dell’influenza: la voce era più incerta del solito e disturbata dalla raucedine. Ma voce influenzata a parte, il Papa era apparso di buon umore e si era divertito ad aiutare i due bimbi romani - Sofia e Victor, 8 anni - a «liberare» le due colombe della pace, che gli avevano portato e che non volevano lasciare lo studio papale. Una delle due colombe era tornata per due volte indietro e il papa, per incoraggiarla a volare via, le aveva dato - ridendo - un colpo con la mano destra, mentre gli svolazzava accanto.
L’ultima volta che Giovanni Paolo II aveva dovuto sospendere le udienze per motivi di salute era stato il 25 settembre 2003: ma allora si era trattato di un disturbo intestinale e - pare - di un blocco delle funzioni urinarie.
Al gennaio del 1990, al febbraio 1997, al dicembre 1998 e al febbraio 1999 risalgono invece gli annunci di «sindromi influenzali» che l’avevano tenuto a riposo - mediamente - da due a quattro giorni.
E’ ovvio che per un uomo che compirà 85 anni a maggio anche un’influenza può essere una cosa seria. Ma è altrettanto sicuro che l’uomo Wojtyla cercherà, come ha fatto sempre, di tornare in pubblico al più presto.

Luigi Accattoli


Corriere della Sera - 1 febbraio 2005