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    Arrow Madonna di Civitavecchia: "Le lacrime di sangue sono un miracolo"

    Madonna di Civitavecchia:
    "Le lacrime di sangue sono un miracolo"




    Non è stato un imbroglio. Così dicono gli esperti che per conto della Chiesa hanno studiato per dieci anni il fenomeno delle lacrime di sangue della Madonnina di Civitavecchia. Il risultato di tanto lavoro esclude possibili spiegazioni umane al pianto della statuetta della Vergine, e rimanda di fatto, così scrive Vittorio Messori sul Corriere della Sera, anticipando il parere conclusivo della commissione, al soprannaturale. Il dossier completo sulla Madonnina di Civitavecchia è già disponibile su Internet e, oltre le relazioni, contiene anche brani del diario di Monsignor Grillo, il vescovo di Civitavecchia che, inizialmente, non voleva sentir parlare di miracoli. Era il 1995 e la prima testimone dell'evento straordinario era stata una bambina di 5 anni, Jessica Gregori, che aveva visto sgorgare lacrime di sangue dalla statuetta bianca della Madonna che i suoi genitori avevano sistemato in giardino. Da qui l'accorrere di migliaia di persone a Civitavecchia per osservare ben 14 straordinarie lacrimazioni. Irritato dal clamore e scettico sulla soprannaturalità dell'evento, Monsignor Grillo decise di sequestrare la statuetta e di portarla a casa sua. Ma, anche lì, e proprio fra le sue mani, la statuetta pianse di nuovo lacrime di sangue, lasciando attonito e sconvolto il vescovo e cambiando il corso degli eventi.

    fonte: tg5.com

  2. #2
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    Predefinito

    Il dossier: «Non c'è spiegazione umana»

    Civitavecchia, ecco le prove del miracolo

    La diocesi: «Dieci anni fa la Madonnina pianse lacrime di sangue». Il mariologo De Fiores: «Qui c’è il dito di Dio»

    La Madonna di Civitavecchia con le lacrime di sangue
    «Sono trascorsi dieci anni da quando a Civitavecchia, in un giardino della famiglia Gregori (2-6 febbraio 1995) e poi nelle mani del vescovo diocesano Girolamo Grillo (15 marzo 1995), si sono susseguite 14 lacrimazioni di sangue in una statuetta della Madonna. Dopo l’interessamento della stampa che ha fatto rimbalzare la notizia in Italia e in tutto il mondo, i giornali ormai non ne fanno parola. Similmente, anche gli storici tacciono, teologi e pastori si sono chiusi in un riserbo e silenzio assoluto». Eppure, «i pellegrini di ogni parte d’Italia, d’Europa, anzi del mondo accorrono e manifestano la loro devozione con la preghiera e la frequentazione dei sacramenti. I pellegrinaggi alla parrocchia di S. Agostino, in contrada Pantano, dove è collocata la Madonnina, non conoscono flessioni, sono una realtà che si rinnova continuamente e produce consolanti frutti di conversione e di spiritualità».
    Con queste parole inizia l’introduzione al corposo dossier che sta per essere pubblicato sul giornale della diocesi di Civitavecchia e che il Corriere ha potuto esaminare in anteprima. Una serie di relazioni e di documenti, quasi tutti inediti, che fanno il punto del «caso» da ogni prospettiva, da quella teologica a quella giudiziaria, pastorale, medica (su Internet sarà consultabile, tra pochi giorni, sul sito www.civitavecchia.netfirms.com). L’insieme è impressionante: gente di responsabilità, persone autorevolissime nei rispettivi campi e, dunque, abituate a misurare le parole, non esitano a esporsi e ad arrendersi alla realtà. Tutto, dicono unanimi, fa pensare che in quell’angolo di terra alle porte di Roma si sia verificato un evento che non ha spiegazione umana e che rinvia al mistero del Soprannaturale.

    IL DIARIO DEL MONSIGNORE - Colpisce, innanzitutto, la testimonianza di monsignor Grillo, il vescovo costretto a passare dal radicale scetticismo all’accettazione dell’enigma, sotto l’impatto violento di un evento tanto imprevisto quanto sconvolgente. Nel dossier che viene ora pubblicato, il presule riproduce un suo diario inedito, che ha un andamento in qualche modo drammatico. Come molti, di certo, ricordano, il mattino del 15 marzo di quel 1995 in cui tutto è iniziato, il presule prese tra le mani la statuetta della Madonna che era stata relegata in un armadio della sua casa. Monsignor Grillo si era opposto all’intervento della magistratura, che aveva addirittura ordinato il sequestro e apposto i sigilli. Aveva anch’egli protestato, ma in nome della libertà religiosa, non certo per convinzione della realtà dei fatti. Con alle spalle solidi studi e lauree nelle migliori università ecclesiastiche, aveva a lungo lavorato negli uffici della Segreteria di Stato, dove l’atmosfera non è di certo pervasa di misticismo ma di pragmatismo se non, talvolta, di scetticismo. Nominato vescovo, il monsignore non aveva incoraggiato devozioni popolari e tradizioni arcaiche, bensì cercato di fondare tra la sua gente una spiritualità tutta biblica e liturgica. Il suo diario testimonia l’incredulità un po’ infastidita con cui accolse le prime notizie della lacrimazione di sangue, il cestinare i rapporti del parroco, il divieto ai sacerdoti di recarsi sul posto, il rivolgersi segretamente alla polizia perché indagasse sulla famiglia Gregori, di cui diffidava. È lui stesso che ricorda l’esclamazione di un cardinale amico: «Povera Madonnina, in che mani sei capitata! Proprio in quelle di monsignor Grillo, che si darà da fare per soffocare tutto!».


    QUEL GIORNO DI MARZO - Non fu dunque con particolare devozione che, quel giorno di marzo, tolse dall’armadio la statua ormai dissequestrata. Tutte e tre le persone presenti con lui nella stanza videro prima di lui, che teneva in mano l’oggetto sacro, il verificarsi dell’incredibile: le lacrime di sangue che cominciarono a defluire dagli occhi, raggiungendo lentamente il collo. Il vescovo non usa eufemismi per descrivere la sua reazione, quando si accorse di quel che succedeva. Non a caso la sorella si mise a gridare, vedendolo barcollare e impallidire in modo impressionante, e corse fuori, con un dito bagnato di sangue, invocando l’aiuto di un medico, un cardiologo, che difatti poco dopo accorse. Ce n’era bisogno. Annota il presule, tra l’altro: «Quasi svenuto mi accascio su una sedia», «ho rischiato di morire dallo schianto, ho subito uno choc tremendo, che mi ha lasciato tramortito anche nei giorni seguenti», «subito d’istinto ho chiesto a Maria la mia conversione e il perdono dei miei peccati».

    ARRESO AL MISTERO - Fu così che la Madonnina poté prendersi la sua materna, benigna rivincita. Fu lo stesso Grillo, lo scettico, colui che sperava che da Roma gli giungesse l’incarico di chiudere la faccenda e di tornare a una religiosità «seria» (mentre dai vertici del Vaticano gli raccomandavano apertura di spirito, anche all’imprevisto), fu dunque lo stesso monsignore che, con solenne processione, dall’armadio di casa sua portò in chiesa la statuetta per esporla alla venerazione dei fedeli.
    Fedeli per i quali egli stesso e i suoi collaboratori hanno fatto e fanno molto, perché il pellegrinaggio, incessante, cosmopolita, sia una vera, completa, esperienza spirituale. Almeno cinque confessori sono al lavoro per molte ore, ogni giorno; liturgie, adorazioni eucaristiche, rosari, processioni, litanie si susseguono senza sosta.
    Scrive, nel decennale, monsignor Girolamo Grillo: «Sono stato costretto ad arrendermi a questo mistero. Ma la mia convinzione è aumentata sempre di più vedendo le benefiche conseguenze. Il Vangelo ci dà un criterio: giudicare dai frutti la bontà di un albero. Qui, i frutti spirituali sono straordinari».

    PASSATE AL SETACCIO - Accanto alla testimonianza, anche umana, del vescovo, è di grande importanza quella di padre Stefano De Fiores, religioso monfortano, uno dei maggiori specialisti viventi in studi dedicati alla Vergine. Autore di testi fondamentali come Maria nella teologia contemporanea, curatore del Nuovo dizionario mariologico, docente nella più illustre delle università pontificie, la Gregoriana, padre De Fiores è ben noto agli studiosi e ai lettori come uomo di grande prudenza, di distinzioni sottili, così come si addice a uno specialista di quel livello. Colpisce, dunque (e rende davvero pensosi) la conclusione del cauto professore: a Civitavecchia, non c’è altra spiegazione logica e sostenibile se non l’accettazione di un intervento divino. Padre De Fiores motiva la sua conclusione passo dopo passo, in un intervento denso di teologia, ma al contempo informatissimo sullo svolgimento degli eventi. Sono dunque valutate criticamente tutte le testimonianze, a partire da quella di Jessica Gregori, allora bambina di meno di sei anni, della sua famiglia, del parroco, del vescovo stesso. Sono poi passate al setaccio tutte le ipotesi che potrebbero spiegare «naturalmente» la lacrimazione. In base agli elementi disponibili e al ragionamento, è escluso che si tratti di «frode o trucco», di «allucinazione o autosuggestione», di «fenomeno parapsicologico». Giunti infine, per via di logica, alla dimensione inquietante del mistero, è escluso anche che si tratti di «opera del demonio». Intervento divino, dunque? E perché, con quale significato? Il teologo inizia qui un’analisi che mostra quale ricchezza spirituale possa celarsi dietro un evento in apparenza così semplice, dietro a quelle lacrime versate per 14 volte. Persino la sconcertante scoperta che si tratta di sangue maschile finisce per rivelarsi come un ulteriore segno di credibilità, nella dimensione cristiana. È anche in base a questa profondità di senso che padre De Fiores si arrende egli pure, alla pari del vescovo, e cita il Vangelo di Luca: «Qui c’è il dito di Dio». Non è davvero poco, per chi conosca le prudenze dei professori, soprattutto se universitari, di discipline ecclesiastiche.

    DNA NEGATO - Importante pure quanto nota, in un altro studio di questo dossier, un esperto dei fatti: «Il problema del Dna ricorre continuamente quando si parla della vicenda della Madonnina di Civitavecchia. La domanda che tanti si pongono è la seguente: perché i Gregori hanno rifiutato l’esame del Dna? Si vede un tale rifiuto come indice di qualcosa da nascondere. Si insinuano, così, ombre e dubbi circa la loro onestà. Ebbene al riguardo occorre sapere come stanno realmente le cose. Innanzitutto, è necessario dissipare ogni dubbio, affermando che la famiglia Gregori si è sempre dichiarata disponibile a sottomettersi all’esame per la comparazione del sangue».
    In effetti, come viene ampiamente spiegato, furono gli specialisti — a cominciare da quel luminare della medicina legale che è il professor Giancarlo Umani Ronchi, docente nella non sospetta, laicissima Università La Sapienza di Roma — a sconsigliare decisamente un esame del Dna. Un simile test, in effetti, viste le condizioni createsi e la situazione dei reperti, avrebbe portato confusione più che chiarezza, rischiando di dare indicazioni fuorvianti e scientificamente non attendibili. Ai Gregori che si misero subito a disposizione fu spiegato, dal pool dei tecnici, che proprio la ricerca della verità suggeriva di non procedere.
    Insomma, dieci anni dopo, pare assodato che le colonne di pellegrini che confluiscono su Civitavecchia (e il numero si accresce di anno in anno) sono richiamate da un evento del quale non è facile sbarazzarsi, rinviando a superstizioni e credenze popolari da rifiutare. Ne era convinto, lo sappiamo, persino il vescovo, che i fatti hanno però trasformato nell’apostolo fervente non solo della Madonna (di cui sempre fu devoto) ma proprio di quella «Madonnina». Arrivata per giunta, ad infittire il mistero, proprio da un altro luogo enigmatico per eccellenza: Medjugorje.

    Vittorio Messori

    23 gennaio 2005

    Corriere della Sera

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    Predefinito Anche i "miracoli" sono ecumenici



    "...Il Segno Che Una Grande Anima Giunge Nel Mondo".

    Giovedì 21 settembre 1995, il mondo intero apprese che delle statue indù "bevevano" del latte.
    Mai prima d'ora simili miracoli si sono verificati simultaneamente e su scala tanto vasta. Televisioni, radio e stampa si sono occupati di questo straordinario fenomeno; giornalisti scettici hanno addirittura offerto personalmente il latte agli dei per poi costatare umilmente che il latte spariva veramente. Tutto iniziò, all'alba, in un tempio alla periferia di Delhi, in India, allorché il latte offerto ad una statua di Ganesh scomparve, come se niente fosse. La notizia si diffuse velocemente attraverso tutto il paese e, in poco tempo, migliaia di persone si misero a offrire del latte agli Dei, costatando stupefatti che esso spariva. Milioni di persone affermarono che anche le piccole statue collocate in casa "bevevano" il latte offerto.
    Un prete di Delhi dichiarò che più di 5.000 persone erano entrate nel suo tempio: "Abbiamo avuto il nostro da fare per arginare la folla". Una casalinga di Delhi che per due ore aveva atteso di poter fare la sua offerta alla statua in marmo bianco di Ganesh affermò: "L'Era del male sta terminando e forse gli dei sono qui per aiutarci". Anche i più cinici manifestarono il loro stupore.
    Secondo Suzanne Goldenberg, giornalista attiva a Delhi: "All'interno del santuario oscuro, la gente porgeva coppe in acciaio inossidabile o ciotole in terra cotta alla statua a cinque teste di Shiva, il distruttore del male, e al suo compagno, il serpente, e osservava il livello del latte che si abbassava. Visto l'entusiasmo, alcuni fedeli "sovralimentavano" in modo evidente l'idolo, ma il pavimento rimaneva pulito e ben asciutto". L'India intera si ritrovò in un comprensibile scompiglio; il governo rimase paralizzato per più ore, come pure le borse di Bombay e New Delhi, mentre milioni di cittadini - in casa o al tempio - offrivano del latte ai loro Dei.
    Un altro fenomeno sorprendente si verificò in un grande tempio indù a Wimbledon, nel sud di Londra: qui il latte offerto alla statua di Ganesh spariva e - nel contempo - in un santuario dove c'è una grande fotografia di Sai Baba, della vibhuti (cenere sacra) usciva dalla fronte di Sai Baba e dell'amrita (nettare) fluiva dai suoi piedi. Numerosi giornalisti hanno assistito a questi fenomeni miracolosi. Rebecca Mae, giornalista del Daily Express scrisse: "Mi trovavo proprio davanti e perciò vedevo bene quanto accadeva; tutto quanto posso dire è che la statua ha verosimilmente aspirato metà del latte contenuto in un cucchiaio tenuto da un fedele, che in seguito ha bevuto il rimanente con devozione."
    Rikee Verma, giornalista del Times, scrisse la sua esperienza: "In quanto credente, andai dapprima nella mia camera al primo piano.... posi un cucchiaio di latte davanti a una foto di Ganesh e fui sorpresa nel costatare che qualche secondo dopo il cucchiaio era mezzo vuoto. Verificai se si fosse bagnata la cornice della foto, ma costatai che era asciutta. Ancora non riuscivo a credere ai miei occhi. Si trattava chiaramente di un messaggio degli dei che diceva: "Siamo qui, eccone una prova". Andai poi al tempio di Sri Ram Mandir a Southall ... Posi un cucchiaio di latte verso la proboscide del Ganesh; in pochi secondi il cucchiaio era vuoto.... Altri che hanno assistito a questo miracolo erano molto emozionati. "Il nostro Dio è finalmente arrivato", dichiarò uno di loro.
    L'avvento di un grande istruttore Mentre gruppi di giornalisti e di scienziati cercano delle spiegazioni per questi avvenimenti, numerosi indù credono che questi siano un segno dell'avvento di un grande istruttore.
    La giornalista Rebecca Mae riferisce: "La maggioranza dei testimoni hanno affermato di recarsi al tempio solo di tanto in tanto e che certamente non sono dei fanatici religiosi. Sono però convinti che un nuovo essere divino è nato per salvare il mondo dal male". Krishna Anratar Duvey, rinomato astrologo indiano, spiega che - secondo la mitologia indù - miracoli di tale portata si verificano quando una grande anima arriva nel mondo. Al tempio di Southall, a Londra, dove migliaia di persone sono state testimoni dei miracoli, il presidente M. Bharbari, ha fornito la seguente spiegazione: "Tutto quanto so, è che il nostro Libro sacro afferma che ogni qualvolta il male domina il mondo, una grande anima giunge per porre fine agli effetti del male e per ristabilire il bene. Crediamo che questo miracolo e quelli analoghi verificatisi in altri templi indù, sono il segno che una grande anima è venuta, come avvenne con il Signore Krishna o Gesù Cristo".
    Fonte: The Guardian; The Independent; The Times; The Telegraph; The Daily Express; The Daily Mail, GB.
    Il Maestro di Benjamin Creme spiega che all'origine di queste manifestazioni vi è Maitreya e un gruppo di Maestri, mentre nella fotografia nel tempio di Wimbledon è Sai Baba che ha creato la vibhuti e l'amrita. Il Maestro predice inoltre che presto si verificheranno miracoli ancor più sorprendenti. Questi "segni" sono in relazione all'apparizione imminente di Maitreya alla televisione. In un articolo apparso su Partage International nel luglio del 1992 il Maestro di Creme predisse: "Con il passare del tempo, anche agli elementi più cinici e tendenziosi del mondo mediatico diverrà difficile ricusare l'esperienza di migliaia di persone per le quali "l'Era dei miracoli" non conosce fine."

  4. #4
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    E in nome dell'ecumenismo , ecco a voi pure i miracoli di Sai Baba .



    Certo che , in clima sempre ecumenico, apprezzerete, segnalo di seguito il link :

    http://it.geocities.com/imiracolidisaibaba/



  5. #5
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    Trovo davvero di cattivo gusto accostare quel cialtrone di Sai Baba, che si crede Dio, con Maria Santissima.
    Questo cattivo gusto mostra che non hai capito nulla dell'ecumenismo (che è tra cristiani e non con questi figuri).


    Ho iniziato un 3d serio e mi trovo delle risate,
    l'altro 3d iniziato oggi è finito allo stesso modo.

  6. #6
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    Se ci vuoi vedere oltre , senza l'assordante clamore del miracolismo di stampo pietistico , credo che sia ovvio che certi segni soprannaturali ( già la distinzione tra naturale e soprannaturale è un dualismo improprio che non condivido) non sono solo timbro di Dio ma assai spesso interventi del mondo demonico .
    Un minimo sguardo alle tradizioni religiose di ogni epoca e latitudine ci insegna come dallo sciamanesimo , all'animismo fino alle più svariate correnti indù , passando per le religioni indigene dell'America latina , certi segni siano manifestazioni alquanto ordinarie . Probabilmente in clima ecumenico si vedrà un segno di Dio, i Santi e divini Padri ben conoscevano invece il prelest o inganno spirituale, manifestazione assai frequente per il contatto della nostra dimensione col mondo demonico .
    Inutile poi ribadire che per un Ortodosso ciò che si manifesta al di fuori della Vera Chiesa , come nella chiesa latina , è come minimo sospetto , figuriamoci poi ciò che può confermare mariologie totalmente estranee alla Fede Ortodossa .
    Non sono certo un teorico del dialogo politically correct (contrariamente mi sarei unito a qualche salotto del WCC) , ecco perchè , come Ortodosso, non senza ironia , affermo che alle varie statue piangenti (a cui generalmente non dò più peso delle statue di Ganesh che bevono latte o ai prodigi del guru Sai Baba o di qualsivoglia fachro dell'Himalaya ) ,tanto amate dalle pie devozioni popolari, preferisco una sana e patristica nepsis (sobrietà) spirituale accostata da una attenta vigilanza alla luce della Tradizione .

  7. #7
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    La tua opinione -da ortodosso la conosco- e comunque ti ringrazio per averla riportata, quello che non mi va giù- da cattolico - è la presa per i fondelli precedente.

    dai loro frutti li riconoscerete

    Questo miracolo produce i suoi frutti, produce frutti di santità, di carità.

    Negare l'evidenza sulla base di idee precostituite non va bene nè per un cattolico, nè per un ortodosso.

    saluti

  8. #8
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    Anche i miracoli degli dei pagani o dei vari guru e avatara aumentavano e aumentano la devozione popolare , incrementano la preghiera e l'apparente spiritualità dei devoti ...ma non credo (ecumenisti radicali a parte) che simili segni, apparentemente "buoni" , siano per questi motivi da considerare da Dio .

    Per voi cattolici può essere garanzia il fatto che a piangere sia la statua della Madonna , per un Ortodosso ( posso pormi un legittimo dubbio per qualche membro del Fanar ) non può altro che generare legittimi sospetti per i seguenti motivi :

    -anzitutto che a piangere sia una statua
    -che possa confermare una mariologia eretica per la Fede Ortodossa
    -che produca frutti spirituali per una comunità religiosa estranea alla Fede e alla Chiesa
    - varie ed eventuali che ora non mi vengono in mente .

    Sono due posizioni inconciliabili e che , almeno per quanto mi riguarda, non devono nè possono conciliarsi perchè mutualmente esclusive . O la Verità o l'errore , o la Fede o l'eresia .
    So che è un parlare duro ma franco, di cui l'Ortodossia ha bisogno in tempi di ammorbamento ecumenico .
    Invito a leggere sui nostri siti i documenti sulle manifestazioni mariane da un punto di vista ortodosso e, perchè non si pensi che certe opinioni siano proprie solo dell'Ortodossia tradizionale , segnalo sul sito di Ortodossia Cristiana l'interessante articolo nella sezione Dottrina : Le apparizioni a Fatima e il Cristianesimo Ortodosso .

    Saluti .

  9. #9
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    Penso che la difficoltà peggiore sia questa:


    -che produca frutti spirituali per una comunità religiosa estranea alla Fede e alla Chiesa

    Ma è un fatto

    saluti

  10. #10
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    La sottile brezza del Cielo


    I Miracoli o le Apparizioni della Santissima Vergine Maria non vanno mai derisi o scambiati con le stregonerie di di quell'Anticristo Malefico di Sai Baba,perchè sono cose diversissime Sai Baba infatti è più simile alla pseudo-chiesa attuale per il suo pan-religiosismo ed il suo sincretismo e le sue pseudo-grazie concesse a lui dal Maligno portano la gente ad idolatrarlo come un "nuovo messia",in fondo tra lui e chì incontra rabbini, buddisti,induisti e protestanti e li chiama rispettivamente "Fratelli Maggiori", "Fratelli di altre Religioni" e "Fratelli Separati" c'è ben poca differenza anzi quasi nessuna, tutto è all'insegna di una fratellanza relativista dal sapore più massonico che evangelico,dove Nostro Signore Gesù Cristo è una fra le tante vie di salvezza o uno dei grandi maestri dell'umanità, che con la sua dolorosissima Passione,con la sua Morte in Croce e con la sua Resurrezione ha salvato tutti implicitamente,come dicono oggi il Kronos sè fatto Kairos,cioè il tempo con la Passione,Morte e Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo si è fatto Salvezza Implicita ed anticipata per tutti,tanto in ogni religione vi sono "Semi di Verità" ! La Santissima Vergine Maria l'Immacolata porta un messaggio diverso e ci insegna la Verità e non le elucubrazioni Teologiche di chì vuole polpettoni pan-religiosi o la sotto-cultura del "volemose bene" romanesco,che è buonismo non volere il bene delle anime,Lei l'immacolata vuole il nostro Bene Sommo cioè la Salvezza delle nostre anime e per farlo ci indica l'Unica Via di Salvezza che è Nostro Signore Gesù Cristo e lo fà con tanta Umiltà e Dolcezza di Madre Vera,unite ad una squisita Delicatezza e ad una Grazia,Bellezza e Bontà senza pari,che commuove da pace e guarisce anzitutto dentro,ma a volte anche fuori con Veri ed inspiegabili Miracoli che portano però sempre alla Fede ed alla riforma della propria vita e dei propri costumi,ma la Madonna non glorifica mai se stessa ma porta sempre solo a Dio ed al Figlio suo Benedetto Nostro Signore Gesù Cristo ! Io credo alle lacrime della Madonna di Civitavecchia,non per aver visto o provato cose straordinarie,ma per aver constatato di persona su di me e su altri la Fede,la Speranza e la Carità che questo prodigio ha portato,certo ci sono state Grazie Straordinarie di Guarigione,concesse però dal Buon Dio per Intercessione della più Beata,Immacolata e Meravigliosa delle Madri,ma che differenza dalle guarigioni di stregoni come Sai Baba,le Guarigioni di Dio operate per Intercessione di Maria Santissima mostrano volti sereni e di cielo,non di stralunati, e soprattutto mostrano Lei il nostro Serto di Paradiso ed il nostro esempio,che ci indica di come anche una creatura può essere innalzata se dice sì al progetto di Dio,anche se noi portiamo,a differenza della Vergine,le ferite del Peccato Originale,ma se aderiamo alla Divina Volontà,anche se difficile e a volte di dolore, sapremo diventare una piccola luce,che unita alla Luce di Dio illumina e Salva il mondo donandogli Speranza ! Perciò non disprezzate il rendersi presente della Santa Vargine fra noi e non calpestate i suoi doni di Grazia,deridete e canzonate me,ma mai Lei,perchè io la difenderò sempre !


    Cor Jesu Adveniat Regnum Tuum ! Adveniat per Mariam !


    Succi Leonelli Marco (IL VANDEANO)

 

 
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