Ieri, qui a Georgia negli USA, viene giustiziato un cittadino brittanico/UE-- assassino di una giovane donna. Presente il
solito contingente di protesta europeo (in gran parte, italiani).
Qui un articolo rilevante che o pubblicato sul quotidiano italo-americano, America Oggi, qualche anno fa:
"Sono figlio di emigrati siciliani a New York, cresciuto qui negli
Stati Uniti. Quindi, la mia conoscenza della lingua e grammatica
italiana e` bassa. Pero`, volevo esprimere il mio parere sull'atteggiamento italiano nei confronti degli Stati Uniti e la pena
di morte......
'L'intensa campagna che l'Italia ha condotto contro la pena
di morte e l'esecuzione di Rocco Bernabei, evidentamente ha
disturbato qualcuno negli Stati Uniti.'
--America Oggi (16/09/00), commentando
sull'avvertimento dato dal Dipartimento di Stato americano ai
turisti americani in Italia.
"Si`, e' vero. L'Italia, predicatrice sulla giustizia, disturba gli
americani, disturba molto. Siamo veramente sicuri che l'Italia
possiede i titoli di predicare su questa tema? Di accusare gli Stati
Uniti d'ipocrisia, indifferenza e incivilta`? C'e` un proverbio
americano che dice 'Chi abita in un palazzo di vetro non dovrebbe
gettare sassi.'
"Dobbiamo ricordare che stiamo parlando di ITALIA. Si tratta proprio di quell'Italia dei cosidetti 'misteri d'Italia'-- misteri che sono misteri e resteranno misteri proprio perche la giustizia
(cioe`, una giustizia che funziona) non esiste in Italia. Chi erano
i mandanti dei massacri a Portella della Ginestra, Piazza Fontana,
l'Italicus? Cosa e` veramente successo alla strage di Ustica?
(Ironicamente, ci sono quelli che ritengono gli Stati Uniti, in un
modo o l'altro, responsabilie per questi delitti-- pero`, il fatto
rimane che la giustizia italiana non e` stata capace di risolvere
la questione.) Perche i CARABINIERI crearono quella messinscena in quel cortile a Castelvetrano, trascinandoci il
corpo martoriato di Salvatore Giuliano? Inoltre, mentre stiamo
discutendo la predilezione italiana per il sacrificio umano, non
dimentichiamo il caso di Aldo Moro, vittima di una 'pena di morte'
inflitta dalla societa`-- se non lo stato-- italiano.
Mafia, corruzione giudiziaria, Tangentopoli, manicomi penali in cui
persone essenzialmente innocenti vengono rinchiusi in 'ergastoli
bianchi' (vedi il Corriere della Sera, p. 13, 18/09/00), governi incapaci e addirittura criminale (di cui Soverato ci fornisce l'esempio piu` recente). E i nostri fratelli di Istria-Venezia Giulia-Dalmazia, vittime di una pulizia etnica vera e propria?
Altro che "giustizia italiana!"
Assenza di giustizia? Ipocrisia? Indifferenza? Incivilta`? Qualita` "americani" o piuttosto "italiani"?
La mia risposta a questa domanda e 'nutrita' da certi 'radici'-- cioe`, sono il figlio 'italoamericano' di emigrati siciliani e quindi faccio parte di quella 'diaspora meridionale' in cui fu 'cancellato' un popolo intero. Questo e` stato un 'genocidio culturale e
spirituale' inflitto dalla societa` italiana ai suoi 'terroni' non graditi, tanto quanto lo stato virginiano ha inflitto la pena di morte a Bernabei.
Italiani, non vi illudete. La pena di morte esiste in Italia, eccome.
Manlio Rossi-Doria, nei suoi Scritti sul Mezzogiorno (1982), scrive che di tutti i cambiamenti successi nel Mezzogiorno negli ultimi quarant'anni, l'emigrazione di quasi cinque milioni di meridionali--
svuotando paesi, distruggendo famiglie, ammazzando societa` e culture-- e` stato certamente il cambiamento piu` dolente e sconcertante. E` impossibile calcolare il costo enorme dell'emigrazione per quelli che ne hanno fatto parte.
Un altro proverbio americano: 'Una civilta` vieni giudicata sul modo in cui tratta i suoi membri piu` sfortunati.' Sono passati 140 anni dalla cosidetta 'unificazione' d'Italia, da quando i 'piemontesi' smembrono l'economia del Sud per lanciare quella del Nord. Comunque, sentiamo ancora certi 'padani' che gridono 'Terroni fuori!' a quelli che hanno cercato di fuggire dalla disoccupazione meridionale. Tutto questo mentre i leader della classe imprenditoriale veneta, citando il proprio bisogno di manodopera, si mobilizzano per convincere il governo italiano ad aprire i confini ai STRANIERI.
Civilta` italiana? Quale? Forse quella dimostrata dai linciatori a Piazzale Loreto?
O forse quella dimostrato nel caso di Nicholas Greene? Questo caso e` notevole, in parte, per l'ironico fatto che questo ragazzino AMERICANO e` stato brutalmente assassinato durante un viaggio voluto dal padre proprio per far imparare al figlio la grandezza della civilta` italiana (il povero illuso non si e` accorto che i ruderi che tant'amava riflettano una civilta` gia moribonda da secoli.) Nonostante la pugnalata ricevuta, il Signor Greene dona gli organi di Nicholas ai bisognosi italiani. Perche` bisognosi? Appare che nella 'civilta`' italiana non esiste LA CIVITAS sufficiente a spingere i 'cittadini' a donare i propri organi; dunque, a causa della pura indifferenza dei concittadini, tanti malati italiani muoiono aspettando un trapianto. Invece, se abitassero in un paese 'incivile' come gli Stati Uniti (dove la donazione di organi accade in numeri sufficienti), probabilmente sopravissero. Quindi, nel campo di sanita`, la 'pena di morte' non esiste in America-- pero`, in Italia, esiste da sicuro.
Cosa e` successo agli assassini di Nicholas? Il 'sistema' giudiziario italiano li ha condannati a relativamente pochi anni di carcere.
Purtroppo, quei italiani che (cosi` sicuri da se stessi) accusano gli americani 'boia e barbari', soffrono di varie malattie-- cecita` morale, disonesta` intellettuale e, in certi casi, MALAFEDE. Infatti, e` triste ma verissimo che il pilastro fondamentale della societa` italiana non e` la giustizia, ma la malafede-- un altro motivo per invidiare gli americani:
'...don Calogero si rese visibile con panciera tricolore...Alla folla invisibile nelle tenebre annunzio` che a Donnafugata il Plebiscito aveva dato questi risultati"
'Iscritti 515, votanti 512; 'si' 512, 'no' zero....
'L'Italia era nata in quell'accigliata sera a Donnafugata; nata propria li` in quel paese dimenticato quanto nell'ignavia di Palermo e nelle agitazioni di Napoli; una fata cattiva pero` della quale non si conosceva il nome doveva esser stata presente; ad ogni modo era nata e bisognava sperare che avrebbe potuto vivere in questa forma; ogni altra sarebbe stata peggiore. D'accordo. Eppure questa persistente inquietudine qualcosa doveva significare; egli sentiva che durante quella troppa asciutta enunciazione di cifre come durante quei troppo enfatici discorsi, qualche cosa, qualcheduno era morto, Dio solo sapeva in qualche andito del paese, in quale piega della coscienza popolare...
'''Io Eccelenza, avevo votato 'no', 'no'. 'No,' cento volte 'no.' Ricordavo quello che mi avevate detto: la necessita`, l'inutilita`, l'unita`, l'opportunita`... Avrete ragione voi, ma io di politica non me ne sento. Lascio queste cose agli altri. Ma Ciccio Tumeo e` un galantuomo... il beneficio ricevuto non lo aveva dimenticato; e quei porci in Municipio s'inghiottono la mia opinione, la masticono e poi la cacano via trasformata come vogliono loro. Io ho detto nero e loro mi fanno dire bianco! Per una volta che potevo dire quello che pensavo quel succhiasangue di Sedara` mi annula, fa come se non fossi mai esistito....'
"A questo punto la calma discese su Don Fabrizio che finalmente aveva sciolto l'enigma; adesso sapeva chi era stato strangolato a Donnafugata, in cento altri luoghi, nel corso di quella nottata di vento lercio: una neonata, la buonafede; proprio quella creaturina che piu` si sarebbe dovuta curare, il cui irrobustimento avrebbe giustificato altri stupidi vandalismi inutili. Il voto negativo di don Ciccio, cinquanta voti simili a Donnafugata, centomila 'no' in tutto il Regno non avrebbero mutato nulla al risultato, lo avrebbero reso piu` significativo, e si sarebbe evitato la
storpiatura delle anime."
-- Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo
AVE ATQUE VALE, EUROPA.
ANTONINUS