"Chi lavora senza usare le mani è un parassita - Chi mangia troppo è un criminale- Il matrimonio è solo un contratto- Le religioni fanno più male che bene- ...." Sono solo alcune delle decine di pensieri dell'artista Jenny Holzer che con il benestare dell'amministrazione comunale di Torino le riesce liberamente a videoproiettare a caratteri cubitali sullo storico palazzo di Piazza Castello. L'opera d'arte visiva si chiama "Xenon for Torino" ed era apparsa la prima volta l'anno scorso decisamente più in sordina, sulla facciata del palazzo barocco di piazza Carignano per la sesta edizione dell'ormai consueta iniziativa natalizia comunale del capoluogo piemontese. In questa settima edizione la video-opera di Jenny Holzer fruisce di uno spazio più ampio e di uno scenario più importante: la centralissima Piazza Castello e come la volta precedente le spara grosse e per grosse non intendo solo la dimensione dei caratteri di scrittura. Le frasi videoproiettate non sono aforismi noti (e magari condivisibili e apprezzabili) di persone famose e/o figure storiche, ma pensieri probabilmente dell'artista (l'amministrazione non si è premuta di informare la cittadinanza al riguardo). E' questa l'ultima generazione dell'arte? La prevaricazione intellettuale di intere masse, imponendo agli altri quello che un singolo artista pensa senza un naturale contraddittorio è oggi da considerarsi un'opera d'arte? Quello che si legge sul palazzo, lo si legge a titolo dell'artista o a titolo dell'amministrazione comunale?
Chiamparino è d'accordo che il matrimonio sia solo un contratto? E che gli affetti da obesità possano essere bollati come criminali?
Il sindaco Chiamparino pensa anch'egli che le religioni possano essere nocive? E soprattutto è d'accordo che chi non lavora manualmente è da considerarsi (come si legge dal videoproiettore) un criminale?
Credo che chiunque vorrebbe poter esprimere i propri pensieri nelle più disparate materie, la differenza è che quasi nessuno salvo qualche artista piovuto dal cielo è nella possibilità di farlo, tantomeno scriverli a caratteri cubitali in una pubblicissima piazza.
Le tasse comunali le pagano anche gli obesi, le coppie che credono nel matrimonio, i credenti (di qualunque religione essi siano) e migliaia di professionisti che manualmente non lavorano: professori, insegnanti, giornalisti, dejay, speaker, centralinisti, assicuratori, venditori porta a porta. Può un'amministrazione permettere ad un artista di spiattellare quello che pensa (anche di negativo) in faccia ad un'intera comunità composta anche di quelle categorie che proprio quei pensieri vanno ad accusare?
Triste, tutto molto triste davvero, considerato soprattutto che questo vomito di considerazioni negative viene riversato addosso alla cittadinanza proprio in un periodo (quello di Natale) in cui la gente dovrebbe invece essere allietata da pensieri positivi e buoni propositi.
Il progetto "Xenon for Torino quando era alla sua prima comparsa in piazza Carignano.