L'unico sistema di difesa antimisille esistente al mondo, estromesso dal trattato ABM del 1972, è la difesa della città di Mosca. Tale sistema protegge un'area circolare del diametro di 150 Km.
La costruzione di questa complessa rete difensiva fu iniziata nel 1968 con l'istallazione di due centri radar di comando, che sovraintendevano ad una serie di stazioni dislocate capillarmente attorno alla capitale russa.
A queste strutture si affinacavano 100 missili in silo, denominati in codice NATO ABM-1Galosh, tali armi avrebbero dovuto avere il compito di intercettare un attacco compiuto da ICBM fuori dalla atmosfera terrestre utilizzanto un'arma termonuclere.
Il sistema che poteva difendere la città da un attacco multiplo di 8 missili, fu migliorato a partire dal 1978, per dare una difesa completa alla città, con l'istallazione di 32 nuovi missili ABM-3Gorgon e dei radar S-300. A questi si unirono i missili super veloci Gazelle, per intercettare gli ICBM sfugitti ai Gorgon, ma questa volta all'interno dell'atmosfera. Nonché la creazione di un terzo nuovo centro di comando.
La segretezza dei funzionamenti di questi sistemi d'arma e totale, dei Gazelle, non ci sono neanche fotografie disponibili. Il sistema è stato ulteriormente integrato dal sistema satellitare GLONASS, che a permesso, all'intera difesa aerea nazionale VPVO ed alla difesa di Mosca, un Early warning grandemente maggiore. Oggigiorno la capitale russa, nonostante i grandi sforzi statunitensi, rimane l'unica zona della terra protetta da attacchi missilistici.
Miles Insulae