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Grazie al cielo, gli affari del premier vanno bene
I profitti della Fininvest
MILANO Si può consolare, Silvio Berlusconi. Alle suppletive di domenica e lunedì, dopo aver personalmente chiesto agli elettori un «segnale» inequivocabile, la sua Casa delle libertà perde 7 a 0 con l’Ulivo e subisce cappotto. Il suo governo litiga su tutto e non riesce a concretizzare una promessa che sia una. All’estero, nonostante gli sforzi, come politico continua a godere di cattiva fama e di severi giudizi.
Di una cosa, però, non si può certo lamentare: del suo impero imprenditoriale e tutto famigliare, il gruppo Fininvest. Che continua a macinare utili su utili.
Sono i risultati freschi freschi del consiglio di amministrazione a dirlo. Nel primo semestre del 2004 il Biscione ha fatto registrare un utile pre-imposte di 410 milioni di euro. Rispetto a un anno fa, quando si fermarono a quota 216 milioni, un progresso del 90 per cento. Anche il risultato operativo è cresciuto: il 35,4 per cento in più, a 689 milioni. Mentre i ricavi netti del gruppo, al 30 giugno, sono stati pari a 2,77 miliardi di euro, Un incremento dell’11,4 per cento. Nonostante la crisi del Paese, che travaglia molte aziende. E nonostante la flessione degli ascolti che ha afflitto, in questi mesi, Mediaset e l’ammiraglia Canale 5 in particolare.
In termini omogenei - precisa il gruppo di Cologno Monzese - cioè escludendo l’impatto derivante dal consolidamento del gruppo editoriale Piemme, acquistato da Mondadori nel secondo semestre 2003, la crescita dei ricavi è del 10,7 pedr cento e il margine operativo lordo, a livello consolidato, è salito del 9,9 per cento a 1,2 miliardi dai precedenti 1,08.
L’incidenza del risultato operativo sui ricavi è pari al 24,8 per cento, contro il 20,4 dei primi sei mesi del 2003. Segno di una migliorata efficiienza aziendale.
Il risultato - spiega la Fininvest nella sua nota - è stato conseguito dopo avere stanziato ammortamenti per complessivi 525 milioni (583 milioni nella prima metà 2003), contabilizzato componenti straordinarie positive per 104 milioni e riconosciuto utili di competenza ad azionisti terzi per 401 milioni (279 milioni nel primo semestre dello scorso anno).
La posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno fa emergere un saldo negativo di 997 milioni, con un miglioramento di 178 milioni rispetto al 31 dicembre 2003 (meno 1.175 milioni) e contro i meno 1.165 milioni al 30 giugno 2003.
Il patrimonio netto, inclusa la quota di competenza di azionisti terzi, e tenuto conto dell’utile, è salito di 376 milioni rispetto a fine dicembre, toccando quota 3,6 miliardi.
E con il gruppo, in utile risulta anche la capogruppo Fininvest, che, prima delle imposte, mette in evidenzia un utile di 174 milioni, in crescita del 30,6 per cento.
Tutti dati che preludono, per il 2004, ad un’ulteriore scalata del Biscione nella classifica Mediobanca dei maggiori gruppi italiani. Nel 2003 era al sedicesimo posto con 4,9 miliardi di fatturato. In salita dal diciannovesimo dell’anno precedente.
Nel quadro di un’economia italiana che non accenna a riprendersi, una notizia confortante.
a.f.