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  1. #1
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    Predefinito Stalin e la Sinistra.....

    Alcuni componenti del CentroSinistra difendono la memoria del Dittatore Josif Stalin... perchè? e secondo voi come si può difendere impunemente chi ha ucciso suoi compatrioti in nome dei propri interessi?
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  2. #2
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    Biografia



    Nato a Tiflis nel (1879) da un ciabattino alcolizzato e da una lavandaia, dal 1894 al 1899 con l'aiuto del parroco frequentò il seminario teologico di Tiflis, dove potè conoscere le idee liberali e rivoluzionarie che si erano profondamente diffuse nel Caucaso, luogo di deportazione per condannati politici. Nel 1898 si iscrisse ad una associazione segreta di Tiflis, scoperto venne espulso dal seminario. Cominciò poco dopo una vera attività politica, ovviamente in contrasto con quella zarista, tanto che fini in carcere a Batum poi in Siberia. Nel '04 tornò in Caucaso, dove seguì le idee di Lenin, che prevedevano l'inizio di una rivoluzione coordinata dal partito socialista, nel corso della rivoluzione del '05, Lenin lo notò a causa delle sue azioni spregiudicate.Da adesso fino al '17 la sua notorietà fu in costante ascesa (entrò a far parte del comitato centrale del partito e divenne direttore della Pravda, si era fatto ancora notare per la pubblicazione del saggio "Il marxismo e il problema nazionale"), nonostante i periodi di prigionia in Siberia, lo deportarono ben tre volte, l'ultima delle quali durò dal '13 al '17, poi si trasferì a Pietroburgo dove aderì alle tesi rivoluzionarie di Lenin. Mentre Trockij e Lenin si affermavano alla riunioni di partito bolscevico, Stalin assieme a Sverdlov assumevano il compito dell'organizzazione del comitato centrale che non permetteva loro di stare sempre "sotto la luce dei riflettori ", ma gli permetteva di avere il controllo del partito. Una volta creato il politbjuro (organo direttivo del partito comunista) ne entrarono far parte. Dopo la rivoluzione dell'ottobre del '17 S. si adoperò per vincere la guerra civile, divenne segretario del comitato generale nel 3 aprile 1922, col progredire del processo di burocratizzazione del partito il suo potere aumento notevolmente. Con la morte di Lenin (24 gennaio 1924) Stalin iniziò uno duro scontro con Trockji, il primo voleva imporre le sua idea di socialismo in un solo paese, il secondo avrebbe voluto continuare con le idee di Lenin. Prevalse il segretario di partito, che avvio delle riforme per perseguire le sue idee (che vedevano un distacco dalla tradizione internazionale del Marxismo), realizzò la collettivizzazione delle campagne e ideò i piani quinquennali per industrializzare la Russia. Nel '36 si cominciava a porre il problema del nazismo, Stalin per aver più libertà di agire, decise di eliminare ogni tipo di opposizione (ovvero fu l'inizio delle purghe staliniane), partendo dai leader come Kamenev, Zinov'ev, Trozkji, Radek che avrebbero potuto sostituirlo in caso di crisi, vennero o esiliati o fatti uccidere come Trozkji. Nel '39 cominciò la guerra, che mise a dura prova le capacità di S. che comunque seppe resistere anche nei momenti più difficili, usò il conflitto per reintrodurre i valori tradizionali, come il patriottismo, la solidarietà slava, la valorizzazione della storia russa. A fine guerra riuscì a imporre regimi comunisti in quei paesi occupati dall'armata rossa, alterando così la teoria di socialismo in solo paese, comunque in un certo senso si accontentò di quei risultati e tornò alle sue idee conservatrici anche se i contrasti con i paesi capitalisti si accentuarono (iniziò la guerra fredda). Morì a Mosca nel 1953.

  3. #3
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    Breve estratto da un sito Simpatizzante di Stalin...

    Il XIX Congresso del PC(b): bilancio e prospettive del socialismo in URSS

    Nell'ottobre del 1952 si tenne a Mosca il XIX Congresso del PC(b) dell'URSS. Un congresso importante, svoltosi dopo la vittoriosa conclusione della guerra contro la criminale aggressione hitleriana e dopo aver ultimato nel suo complesso e con successo la ricostruzione postbellica.
    "L'indice principale dell'aumento del benessere del popolo sovietico - si legge nel Rapporto che fu presentato al Congresso su incarico del CC da Malenkov - è nella continua ascesa del reddito nazionale. Dal 1940 fino a tutto il 1951, il reddito nazionale dell'Unione Sovietica è aumentato dell'83%. Contrariamente a quanto avviene nei paesi capitalistici, dove oltre la metà del reddito nazionale viene intascata dalle classi sfruttatrici, nell'Unione Sovietica l'intero reddito nazionale è patrimonio dei lavoratori. Circa tre quarti del reddito nazionale sono impiegati per soddisfare i bisogni personali, sia materiali che culturali, dei lavoratori dell'URSS: il resto è impiegato per allargare la produzione socialista e per soddisfare altri bisogni generali dello Stato e sociali.
    Il principale fattore dell'aumento del salario reale degli operai e degli impiegati e dei redditi reali dei contadini è costituito dalla politica di riduzione dei prezzi dei generi di largo consumo effettuata in modo conseguente dal governo. In seguito alle cinque riduzioni dei prezzi statali al minuto effettuate nel 1947-1952, i prezzi dei prodotti alimentari e industriali sono oggi in media inferiori del 50% rispetto al quarto trimestre del 1947.
    Come è noto, gli operai e gli impiegati del nostro paese ricevono, a spese dello Stato, i sussidi delle assicurazioni sociali, le pensioni della previdenza sociale, usufruiscono gratuitamente o con forti riduzioni di posti di soggiorno nelle case di cura e di riposo e dispongono di istituti per i loro figli, e hanno ferie annuali pagate. Tutti i lavoratori delle città e delle campagne beneficiano della assistenza medica gratuita. Lo Stato paga nelle città e nelle campagne assegni alle madri di famiglia numerosa e alle madri nubili; esso assicura l'istruzione gratuita nelle scuole elementari e settennale e conferisce stipendi agli studenti. Nel 1940 è stata pagata la somma di 40 miliardi e 800 milioni di rubli per i suddetti sussidi e assegni ai lavoratori della città e delle campagne. Nel 1951, la somma destinata a questo scopo è stata di 125 miliardi di rubli.
    In seguito all'aumento dei salari nominali degli operai e degli impiegati, dei redditi dei contadini in denaro e in natura, in seguito alla riduzione dei prezzi dei generi di largo consumo e all'aumento degli altri sussidi di Stato alla popolazione, i redditi reali degli operai e degli impiegati sono aumentati per ogni lavoratore, nel 1951, di circa il 57% nei confronti del 1940, e i redditi reali per ogni contadino di circa il 60%.
    Il progetto di direttive per il quinto piano quinquennale prevede un aumento di almeno il 60% del reddito nazionale dell'URSS, durante il quinquennio, un aumento di almeno il 35% degli stipendi e dei salari reali, tenendo conto delle riduzioni dei prezzi al minuto, e un aumento di almeno il 40% dei redditi dei colcosiani in denaro e in natura, valutati in termini monetari.
    La costruzione di alloggi e di edifici pubblici viene condotta nel nostro paese su vasta scala. Soltanto negli anni del dopoguerra, nelle città e nei quartieri operai sono state costruite nuove abitazioni per un totale di oltre 155 milioni di metri quadrati di superficie abitabile, ed oltre 3 milioni e 800 mila case nelle località rurali. Sono state costruite abitazioni particolarmente nei circondari che hanno subito l'occupazione durante la guerra. Ma nonostante il gran numero di alloggi costruiti, nel nostro paese si avverte ancora un'acuta scarsezza di abitazioni. Molti ministeri e soviet locali non attuano annualmente i piani stabiliti per la costruzione di alloggi, ed i fondi stanziati dallo Stato a questo scopo non vengono completamente utilizzati.
    Nel corso degli ultimi due anni, in seguito al mancato adempimento del programma di costruzioni di alloggi, oltre 4 milioni di metri quadrati di abitazioni non sono stati forniti alla popolazione. Noi abbiamo ancora dirigenti economici e di partito che considerano il problema degli alloggi per i lavoratori come una questione secondaria, e che non prendono misure per eseguire i piani di costruzione e di riparazione degli alloggi. Il compito è di intensificare la costruzione di alloggi con ogni mezzo. Il progetto di direttive per il quinto piano quinquennale prevede un aumento approssimativo di due volte degli investimenti statali per la costruzione di alloggi rispetto al quarto piano quinquennale.
    Il partito ed il governo hanno sempre dimostrato e continuano a dimostrare una grande sollecitudine per la salute del nostro popolo. Le spese dello Stato per la sanità pubblica, incluse le somme spese a tale scopo dalle assicurazioni sociali, sono aumentate, da 11 miliardi e 200 milioni di rubli nel 1940, a 26 miliardi e 400 milioni di rubli nel 1951. Su questa base, sono stati ottenuti ulteriori miglioramenti ed una estensione della rete dei servizi sanitari e medici per la popolazione. Nel 1951, nelle città e nelle località rurali il numero dei posti letto superava del 30% quello del 1940. Il numero delle case di cura è aumentato. Il numero dei medici è aumentato nel paese dell'80%.
    In seguito al miglioramento del tenore di vita materiale e culturale del popolo e dei servizi sanitari, la mortalità del nostro paese è diminuita. Negli ultimi tre anni l'aumento assoluto della popolazione è stato di 9.500.000.
    Le spese per l'istruzione sono salite da 22 miliardi e 500 milioni di rubli nel 1940, a 57 miliardi e 300 milioni di rubli nel 1951, cioè sono aumentate di oltre due volte e mezzo. Nei soli anni del dopoguerra, sono state costruite 23.500 scuole. Il numero delle persone che frequentano le scuole nell'URSS è ora di 57 milioni, cioè quasi 8 milioni in più del 1940. L'insegnamento scolastico settennale e decennale è stato considerevolmente esteso; fra il 1940 e il 1951 compreso, il numero degli allievi dalla quinta alla decima classe è aumentato del 25%; il numero degli allievi nelle scuole tecniche secondarie e nelle altre scuole secondarie specializzate è aumentato del 40%; il numero degli studenti che frequentano gli istituti superiori è aumentato del 67%. Soltanto nel 1952, presso gli istituti superiori si sono laureati 221.000 giovani specialisti per le varie branche dell'economia nazionale, mentre agli stessi istituti si sono iscritti 375.000 nuovi studenti. Oggi nell'Unione Sovietica lavorano approssimativamente 5.500.000 specialisti muniti di diplomi delle scuole superiori e delle scuole secondarie specializzate, cioè 2,2 volte di più di prima della guerra.
    Prendendo in questione la sempre crescente importanza della scienza nella vita della nostra società, il partito manifesta una sollecitudine quotidiana per il suo sviluppo. Lo Stato sovietico ha dato grande impulso alla costruzione e all'attrezzatura di una vasta rete di istituti di ricerche scientifiche ed ha creato le più favorevoli condizioni al rigoglioso sviluppo della scienza; esso ha assicurato la preparazione su vasta scala di personale scientifico. Il numero degli istituti di ricerche, laboratori ed altri istituti scientifici è salito nell'URSS da 1.560 nel 1939 a 2.900 all'inizio del 1952. Il numero dei lavoratori scientifici è quasi raddoppiato durante lo stesso periodo. Le spese dello Stato per promuovere lo sviluppo della scienza nel periodo 1946-1951 sono state di 47,2 miliardi di rubli.
    Durante il periodo passato in rassegna, la rete degli istituti culturali e di istruzione nelle città e nelle località rurali è stata estesa su vasta scala. Attualmente, il paese ha 368.000 biblioteche di vario tipo. Dal 1939 il numero delle biblioteche è aumentato di oltre 120.000. La tiratura annuale dei libri ha raggiunto gli 800 milioni di copie; un aumento di 1,8 volte nei confronti del 1939. Dal 1939 il numero degli impianti cinematografici sonori nelle città e nei villaggi è stato quasi triplicato.
    Elementi quanto mai importanti e inseparabili della cultura sovietica sono la letteratura e l'arte. Noi abbiamo conseguito successi della più grande importanza nel progresso della letteratura sovietica, delle arti figurative, del teatro e della cinematografia".159
    Il XIX fu l'ultimo Congresso del partito al quale Stalin partecipò

    ...............
    Difendere l'unità e l'integrità politica e ideologica marxista-leninista del Partito

    Stalin rimase attento fino alla fine alla salvaguardia dell'unità del Partito, al legame del Partito con la classe operaia, al mantenimento del Partito sulla strada maestra del marxismo-leninismo. Il CC del PC(b) dell'URSS guidato da Stalin non smise mai di porre in evidenza le deficienze che, in tutti i campi e ai vari livelli, condizionavano negativamente l'attività del Partito, la sua vita democratica, la capacità di direzione della società e dello Stato, per rafforzarne e migliorarne la coesione, la sua natura di reparto d'avanguardia della classe operaia, il suo legame di massa. La necessità di individuare e superare queste deficienze, di individuare e combattere gli errori e gli atteggiamenti sbagliati costituì uno degli aspetti più importanti sottolineati dal Rapporto presentato al XIX Congresso.
    Analizzando le questioni inerenti il Partito, il Rapporto del CC al Congresso sosteneva che l'unità "conquistata nell'aspra lotta contro i nemici del leninismo, è il tratto più caratteristico della situazione in seno al partito e della sua vita interna. Questa è la fonte della forza e dell'invincibilità del nostro partito.
    L'unità delle file del partito è stata la condizione decisiva che ha determinato la vittoria del popolo sovietico nella Grande guerra patriottica...
    Annientando l'attività clandestina dei trotzkisti-bukhariniani, che erano il centro di attrazione di tutte le forze antisovietiche del paese, epurando le nostre organizzazioni di partito e dei soviet dai nemici del popolo, il partito ha distrutto tempestivamente ogni possibilità di comparsa nell'URSS di una 'quinta colonna', ed ha preparato politicamente il paese alla difesa attiva. Non è difficile capire che, se questo non fosse stato fatto tempestivamente, ci saremmo trovati presi tra due fuochi e avremmo potuto perdere la guerra.

    ........
    Commemorando Stalin all'indomani della sua morte Mao affermò:
    "Il compagno Josif Vissarionovic Stalin ci ha lasciati per sempre: il più grande genio dell'epoca contemporanea, il maestro del movimento comunista internazionale, il compagno di lotta dell'immortale Lenin. L'attività sia teorica sia pratica di Stalin è un contributo incalcolabile alla nostra epoca. Il compagno Stalin rappresenta un'intera epoca nuova. Grazie alla sua attività il popolo sovietico e i lavoratori di tutto il mondo hanno cambiato la situazione internazionale. Ciò significa che la causa della giustizia, della democrazia popolare e del socialismo ha vinto su vasta scala, e cioè su un terzo della popolazione mondiale, più di 800 milioni di uomini. L'azione di questa vittoria si diffonde di giorno in giorno in tutti gli angoli del mondo. La morte del compagno Stalin ha suscitato nei lavoratori di tutto il mondo un dolore che non ha eguali, ha toccato profondamente i cuori degli uomini onesti di tutto il mondo. Ciò dimostra che la causa del compagno Stalin e delle sue idee hanno coinvolto larghe masse popolari, diventando una forza invincibile. Questa forza guida i popoli già vincitori di vittoria in vittoria e farà anche sì che tutti coloro i quali gemono sotto il giogo del vecchio mondo capitalista impantanato nelle miserie, possano coraggiosamente levarsi contro i nemici del popolo".165
    Oggi come ieri la lotta per il socialismo, per la sua affermazione e per la sua realizzazione non possono in alcun modo prescindere da Stalin, dalla sua vita e dalla sua opera rivoluzionaria marxista-leninista.
    Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, ha scritto: "I meriti di Stalin sono incalcolabili, sia in riferimento alla Rivoluzione russa sia in riferimento alla rivoluzione mondiale. Finché è stato vivo Lenin gli ha fatto modestamente da spalla considerandosi un semplice suo allievo. Quando egli è morto ne ha ereditato il pensiero e l'opera in maniera attiva e militante, mettendoli a frutto, difendendoli e sviluppandoli sulla base delle nuove situazioni interne e internazionali.
    Per quasi trenta anni, egli ha diretto con mano ferma e magistrale il Partito, l'URSS, il movimento comunista internazionale, il campo socialista e la rivoluzione mondiale. Nel contempo egli ha arricchito il tesoro comune del marxismo-leninismo in ciascuna delle sue tre parti costitutive, ossia il socialismo scientifico, la filosofia e l'economia politica. Un'opera gigantesca e immortale che continua ancora adesso a dare i suoi frutti, nonostante i rovesci storici e i grandi tradimenti dei revisionisti che sono avvenuti nel frattempo.
    Il merito più grande è quello di aver salvato il Partito e lo Stato dagli assalti dei revisionisti di destra e di "sinistra" (Bucharin, Trotzki, Kamenev, Zinoviev e altri) che, approfittando della morte di Lenin, volevano restaurare il capitalismo in URSS. Nella lotta contro questi agenti della borghesia egli ha regalato al movimento operaio internazionale degli insegnamenti fondamentali anzitutto sui piani ideologico e teorico per quanto concerne l'origine, la natura, gli scopi e la funzione del revisionismo di destra e di "sinistra". È proprio nel corso di questa lotta che Stalin ha sistematizzato e sviluppato il leninismo per quanto concerne il Partito, l'edificazione di un paese socialista, la questione nazionale, la strategia e la tattica della rivoluzione socialista, la lotta contro il revisionismo.
    Il pensiero e l'opera di Stalin racchiudono quindi una esperienza essenziale della storia del movimento operaio internazionale, della lotta di classe, della lotta tra socialismo e capitalismo e tra marxismo-leninismo e revisionismo. Un'esperienza che non possiamo né ignorare, né sottovalutare, né tantomeno disperdere se non vogliamo cadere nel campo della borghesia e della controrivoluzione.
    È come se Stalin corrispondesse a un dito di una mano, dove le altre quattro dita sono costituite da Marx, Engels, Lenin e Mao. Se ci privassimo di una qualsiasi di queste dita la mano perderebbe la sua completezza e l'interezza delle sue funzioni.
    Naturalmente il pensiero di Stalin, come del resto quello degli altri quattro maestri, non va interpretato letteralmente, perché il marxismo-leninismo-pensiero di Mao non è un dogma ma una guida per l'azione, va applicato correttamente nelle nostre condizioni specifiche e concrete, tenendo presenti gli sviluppi che a questo pensiero ha apportato Mao. In particolare per quanto concerne l'edificazione del Partito e dello Stato socialista, la lotta contro il revisionismo per evitare la restaurazione capitalista, e la strategia e la tattica della rivoluzione nei paesi coloniali e semicoloniali del Terzo mondo...
    Non c'è dubbio che Stalin abbia commesso degli errori. Alcuni dei quali da egli stesso denunciati successivamente, sulla base dell'esperienza e di una analisi marxista-leninista più attenta, accurata e dialettica. Vedi, per esempio, le autocritiche che egli fa nella prefazione al primo volume delle sue opere complete scritte nel gennaio 1946 per quanto riguarda la questione agraria e la vittoria della rivoluzione socialista, e nell'opera "Problemi economici del socialismo nell'Urss" scritta nel settembre '52 per quanto concerne l'esistenza delle classi e della lotta di classe nel socialismo. Altri suoi errori sono stati rilevati da Mao e da noi marxisti-leninisti italiani condivisi.
    C'è perciò una differenza profonda tra gli errori di Stalin che rileviamo noi marxisti-leninisti e gli errori presunti denunciati dai nemici di classe e dai loro lacché. Noi li rileviamo per salvaguardare la purezza della linea marxista-leninista, essi lo fanno per attaccare, stravolgere e abbattere tale linea e per far deviare il proletariato dalla via maestra dell'Ottobre.
    Il problema vero allora non è tanto di sapere se Stalin abbia o no commesso degli errori, quanto di sapere individuare gli errori veri da quelli presunti, quanto di saper ricercare le cause degli errori per imparare la lezione e per evitare di ricommetterli, quanto di sapere se sono stati commessi in buona fede o con l'intenzione malevola di nuocere alla causa del proletariato e del socialismo.
    Per noi è fuor di dubbio che gli errori commessi da Stalin sono unicamente da addebitarsi essenzialmente alla mancanza di esperienza. Ricordiamoci che nessuno prima di lui, tranne Lenin ma per nemmeno sette anni, aveva guidato l'edificazione di uno Stato socialista in una situazione di completo accerchiamento imperialista e avendo sulle spalle le responsabilità e i problemi della direzione del movimento comunista internazionale...
    In ogni caso gli errori commessi da Stalin non sminuiscono la sua figura, il suo pensiero e la sua opera. Rimane pur sempre un gigante del pensiero e dell'azione rivoluzionari, un grande maestro dei marxisti-leninisti e del proletariato internazionale.
    I fatti in URSS, in Italia e nel mondo hanno ampiamente dimostrato che seguendo Stalin si avanza speditamente e con sicurezza sulla via dell'Ottobre, del socialismo e dell'emancipazione dell'umanità. Mentre seguendo Bucharin, Trotzki, Krusciov, Breznev, Gorbaciov ed Eltsin, e quindi Gramsci, Togliatti, Longo, Berlinguer, Natta, Occhetto, D'Alema, Cossutta e Bertinotti, il capitalismo, l'imperialismo e il fascismo hanno completo campo libero e il proletariato rimane subalterno alla borghesia e non riesce a conquistare il potere politico.
    Teniamo allora sempre alta la grande bandiera rossa di Stalin, sicuri che coi maestri vinceremo!
    Gloria eterna a Stalin, grande maestro dei marxisti-leninisti e del proletariato internazionale

  4. #4
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    Breve estratto da un sito anti-Stalin...

    Il 23 febbraio 1944 il dittatore sovietico Stalin fece deportare l'intera popolazione cecena in Asia Centrale. Circa un terzo della popolazione di questo piccolo popolo del Caucaso morì.

    Stalin è entrato nella storia dell'umanità come uno dei più grandi massacratori del XX secolo.

    Tra il 1943 ed il 1944 sono stati deportati in Siberia e in Asia Centrale, oltre ai Ceceni, gli appartenenti a numerose comunità etniche e religiose, tra cui Ingusci, Caraciai, Balcari, Meschketi, Calmucchi, Tartari di Crimea, Tedeschi del Volga e Greci del Mar Nero. Nella maggior parte dei casi sono state raggiunte le condizioni per poter parlare di genocidio.

  5. #5
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    La Parola a Kruscev
    Nel corso del XX congresso del PCUS che si tiene a Mosca dal 14 al 25 febbraio 1956, Kruscev legge il " rapporto segreto" sui crimini di Stalin, attaccando il "culto della personalità
    Alcune parti del discorso di Kruscev


    "Stalin non operava mediante una chiara spiegazione e una paziente collaborazione con gli altri, ma attraverso l'intrigo con la gente quali Kamenev e Zinov, al tempo in cui stava fondando la propria potenza e, successivamente, imponendo le proprie vedute ed esigendo una assoluta sottomissione ai suoi voleri. Chiunque si opponesse a tali vedute o cercasse di far valere il proprio punto di vista e la validità della propria posizione era destinato ad essere eliminato dagli organi collegiali direttivi e, di conseguenza, ad essere annientato moralmente e fisicamente. Questo si verificò particolarmente durante il periodo che seguì il XVII Congresso del Partito, quando molti illustri dirigenti e membri del Partito, onesti e sinceramente dediti alla causa del comunismo, rimasero vittime del dispotismo di Stalin.

    Il Partito condusse una grande lotta politica ed ideologica contro coloro che nei suoi stessi ranghi proponevano tesi anti leniniste e rappresentavano una linea politica ostile al Partito e alla causa del socialismo. Fu questa una lotta tenace e difficile, ma necessaria, perchè la linea politica sia del blocco dei fautori di Troskij e di Zinov, sia dei buchariniani, portava in realtà ad una restaurazione del capitalismo e ad una capitolazione di fronte alla borghesia mondiale.
    Fu Stalin a formulare il concetto di "nemico del popolo". Questo termine rese automaticamente superfluo che gli errori ideologici di uno o più uomini implicati in una controversia venissero provati. Questo termine rese possibile l'uso della repressione più crudele, in violazione di tutte le norme della legalità rivoluzionaria, contro coloro che fossero appena sospetti di intenzioni ostili, contro coloro che non godessero di buona fama. Il concetto di "nemico del popolo" eliminò praticamente la possibilità di qualsiasi forma di battaglia ideologica.
    Tutti sanno come Lenin fosse implacabile con i nemici ideologici del marxismo, con i deviazionisti della linea ufficiale del Partito. Nello stesso tempo, tuttavia, Lenin, come risulta evidente dal suddetto documento, nella sua azione direttiva del Partito esigeva il più intimo contatto del Partito stesso con coloro che avevano manifestato delle incertezze o un temporaneo non conformismo con la linea del Partito, ma che era possibile riportare sulla via retta. Lenin suggeriva che costoro venissero pazientemente rieducati, senza ricorrere all'applicazione di misure estreme.

    La saggezza di Lenin nei rapporti con gli altri risulta evidente nel suo lavoro con i quadri del Partito.
    Un rapporto del tutto diverso con gli altri caratterizza invece Stalin. Il quale ripudiò il metodo leninista della persuasione e dell'educazione, abbandonò il metodo della lotta ideologica sostituendolo con quello della violenza statale, della repressione in massa e del terrore. Egli agì, su scala sempre più vasta e con sempre maggior arbitrio, attraverso gli organi repressivi, violando spesso, nello stesso tempo, tutte le norme esistenti della morale e della legge sovietica.
    Disponendo di un potere illimitato egli si abbandonava a gravi arbitri e riduceva la persona moralmente e fisicamente al silenzio. Noi eravamo tutti sottoposti a situazioni, in cui non potevamo esprimere la nostra volontà personale.
    Quando Stalin diceva questo o quello doveva essere arrestato, noi dovevamo accettare la tesi che si trattasse di un "nemico del popolo". Nel frattempo la cricca di Beria, che dirigeva gli organi della sicurezza dello Stato, superava se stessa nel provare la colpevolezza degli arrestati a validità dei materiali che essa stessa falsificava.. E quali prove venivano offerte? Le confessioni degli arrestati; e i giudici istruttori accettavano tali "confessioni". Come è possibile che una persona confessi dei crimini che non ha commesso? Soltanto in un modo, e cioè in seguito all'applicazione su di lui di metodi di pressione fisica, sottoponendolo cioè a torture, riducendolo a uno stato di incoscienza, privandolo della facoltà di pensare, spogliandolo della sua dignità umana. In questo modo venivano ottenute le "confessioni".
    La somma dei poteri accumulatasi nelle mani di una sola persona - Stalin - determinò gravi conseguenze durante la grande guerra patriottica.
    Durante e dopo la guerra, Stalin sostenne la tesi che la tragedia vissuta dalla nostra patria, fu il risultato dell'attacco "inatteso" dei tedeschi contro l'Unione Sovietica. Senonchè, compagni, ciò è assolutamente falso. Appena conquistato il potere in Germania, Hitler si era imposto il compito di liquidare il comunismo. I fascisti lo dichiaravano apertamente, e non facevano mistero dei loro disegni. Per il conseguimento di questo loro fine aggressivo, diedero vita ad ogni sorta di patti e di blocchi, come il famoso asse Berlino-Roma-Tokyo. ;olti fatti del periodo prebellico stavano a dimostrare chiaramente che Hitler si preparava ad iniziare una guerra contro lo Stato sovietico e che aveva ammassato grandi concentramenti di truppe e di unità corazzate presso i confini dell'Urss.
    Dobbiamo anche dire che dopo la guerra la situazione si era fatta ancora più complicata. Stalin era divenuto ancora più capriccioso, irritabile e brutale e, in particolare, ancora più sospettoso. La sua mania di persecuzione raggiunse limiti incredibili. Molti collaboratori si trasformarono sotto i suoi occhi in nemici. Dopo al guerra, Stalin si staccò ancora di più dalla direzione collegiale.

    Compagni! Allo scopo di non ripetere gli errori del passato, il Comitato centrale si è risolutamente pronunciato contro il culto della personalità. Noi riteniamo che Stalin sia stato troppo esaltato. Tuttavia Stalin rese senza dubbio, in passato, grandi servigi al Partito, alla classe lavoratrice al movimento operaio internazionale".

  6. #6
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    Le Opinioni di Bertinotti su Stalin..

    Il segretario di Rifondazione si imbestialisce durante una visita alla sezione di Udine: tra le tante bandiere rosse spunta un vessillo con l'immagine di Stalin e la scritta "Padre delle nazioni". A quel punto sbotta : "Se c'è una cosa che mi fa imbestialire, è vedere nelle nostre sedi l'effige di Stalin: non dobbiamo nulla a lui e non dobbiamo prendere nulla di lui "
    La platea di militanti mormora piuttosto sorpresa e un compagno lo affronta, replicandogli che non si può prescindere dall'eredità di uno dei padri storici.
    Per nulla intimidito, anzi piuttosto arrabbiato, Bertinotti replica: ""Padre storico" Stalin? ...bisognerebbe chiederlo a Bucharin, o a Trotsky, oppure alle migliaia di compagni morti nei gulag. Altro che nostro padre! "
    E continuando il suo tour per le sezioni, ha dato disposizioni affinchè vengano levate le immagini di Stalin da tutte le sezioni di partito.
    Gesto intelligente di un uomo che ha condotto il suo partito fuori dalla buca degli struzzi, guardando in faccia gli orrori del comunismo, condannando le esecuzioni castriste e rifondando il movimento su tutto ciò che, secondo lui, è onestamente salvabile.
    Che poi si sia d'accordo o meno con il suo progetto politico è ininfluente; conta la buonafede e l'onestà intelletuale.

  7. #7
    smrt fašismu
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    Predefinito Re: Stalin e la Sinistra.....

    In origine postato da danny78
    Alcuni componenti del CentroSinistra difendono la memoria del Dittatore Josif Stalin... perchè? --------------------
    Per il semplice motivo che lui era di sinistra, tu no.

  8. #8
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    Predefinito Re: Re: Stalin e la Sinistra.....

    In origine postato da veterokom
    Per il semplice motivo che lui era di sinistra, tu no.
    erano di sinistra anche le sue vittime?

  9. #9
    smrt fašismu
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    Predefinito Re: Re: Re: Stalin e la Sinistra.....

    In origine postato da danny78
    erano di sinistra anche le sue vittime?
    Non sapevo che i nazisti fossero di sinistra. Evidentemente nel dizionario del piccolo diessino insegnano così...

  10. #10
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Stalin e la Sinistra.....

    In origine postato da veterokom
    Non sapevo che i nazisti fossero di sinistra. Evidentemente nel dizionario del piccolo diessino insegnano così...
    già solo i nazisti hanno ucciso.. i comunisti di stalin no?
    pure bertinotti quindi è un bugiardo...certo certo..

 

 
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