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Bellissimo Pinocchio
Anteprima Benigni
ROMA — Solo poche immagini, schegge di racconto, niente più che frammenti, ma di sfolgorante bellezza. Tutto il film sarà così? Bisognerà attendere ottobre per accertare se la qualità del trailer corrisponde a quella del film, senza dubbio uno dei più attesi della prossima stagione: il "Pinocchio" diretto e interpretato da Roberto Benigni. Agli "Screenings" che si sono svolti a Ostia da martedì a ieri, sono stati presentati agli esercenti italiani i listini della stagione cinematografica 2002-2003. Sono stati proiettati duecento trailer e oltre il 50 per cento dei 1500 votanti ha deciso di assegnare il primo "Trailer d'oro" proprio al "Pinocchio" di Benigni, preferito al trailer di "Gangs of New York" di Martin Scorsese, arrivato secondo. E sarà sempre "Pinocchio", secondo un sondaggio, il film che il pubblico andrà a vedere di più, seguito da quello di Aldo, Giovanni e Giacomo. «Esercenti, vorrei scendere dallo schermo e abbracciarvi tutti», esordisce Benigni nel filmato rivolto alla platea di addetti ai lavori e che precede il trailer vero e proprio. E spiega che in "Pinocchio" c'è tutto, «poesia, beatitudine, comicità, furberia, cattiveria, bontà, dolore, il ridere, il piangere, l'amore, le sofferenze, le estasi». E avanti a spiegare, a modo suo: «Non potete sapere com'è bello. Io gli ho voluto un bene: l'ho lavato tutto, gli ho messo i vestiti nuovi, il cappellino di mollica di pane. E' un film che piace alle nuvole, che puoi proiettare in cielo, sulle piante. E' una cosa di una bellezza che si schianta. Io ve lo consegno con tutto l'amore del mondo, sapendo che gli esercenti italiani sono i più bravi e forse, dopo questo, farò un film su un esercente, "Via con l'esercente" o "L'ultimo esercente"». Come sempre, anche in filmato, Benigni è incontenibile e travolgente. Prosegue annunciando che il film potrà essere nelle sale l'11 ottobre 2002 e dovrà restarci minimo un anno di fila. «Esce a ottobre, ma poi a Natale i ragazzi dove vanno? Tutti a vedere "Pinocchio". Dice no, non c'è più. Come non c'è più? Chi è stato? Gli esercenti. Gli esercenti? Avete una responsabilità verso i ragazzi e non potete levare il film perchè se no ci appelliamo all'articolo 18, per cui non si può levare un film senza giusta causa. E poi, anche a Pasqua e in estate: dove vanno i ragazzi? A vedere "Pinocchio". Dice, no, "Pinocchio" non c'è più, l'hanno levato. Chi? Gli esercenti. Gli esercenti?...».
Sperano di conquistare un posto alla Mostra del Cinema di Venezia alcuni film pronti, comunque, per uscire a settembre, ottobre. Tra questi i nuovi film di Mimmo Calopresti, regista e protagonista de "La felicità non costa niente", e di Paolo Virzì, "My name is Tanino", prodotto da Vittorio Cecchi Gori, storia comico-avventurosa di un ragazzo che parte da un paesino della Sicilia alla conquista degli States. «Nonostante i travagli che hanno accompagnato la lavorazione — dice Virzì — Cecchi Gori ci ha fatto fare un film ricco, di cui siamo orgogliosi». E' grato a Cecchi Gori anche Sergio Rubini, regista de "L'anima gemella", con Valentina Cervi. «C'è stata un po' di ansia — ricorda Rubini — ma abbiamo avuto tutto quello di cui avevamo bisogno. E auguro a Vittorio di tirarsi su, di farcela».
di Beatrice Bertuccioli
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tratto da IL RESTO DEL CARLINO del 07 giugno 2002