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Discussione: Anno dell'Eucaristia

  1. #1
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    Tra la verità e l'errore non c'è nessuna via di mezzo, tra questi due poli opposti non c'è che un immenso vuoto. Colui che si pone in questo vuoto è altrettanto lontano dalla verità di colui che è nell'errore (J. Donoso Cortes)
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    Predefinito Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II indice l'Anno Eucaristico

    Dal "Vatican information service" di oggi.
    ---------------------

    CITTA' DEL VATICANO, 10 GIU. 2004 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, Solennità del Corpus Domini, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha annunciato, nel corso della Celebrazione Eucaristica che ha presieduto nella Basilica di San Giovanni in Laterano, che dall'ottobre 2004 all'ottobre 2005 si celebrerà uno speciale "Anno dell'Eucaristia".

    Commentando le parole della Lettera di San Paolo ai Corinzi: "'Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga'", Giovanni Paolo II ha ricordato nell'omelia che chi partecipa alla "cena del Signore", memoriale del sacrificio redentore di Cristo, "si unisce al mistero della morte del Signore, anzi, se ne fa 'annunciatore'. Vi è dunque uno strettissimo rapporto tra il 'fare l'Eucaristia' e l'annunciare Cristo. Entrare in comunione con Lui nel memoriale della Pasqua significa, nello stesso tempo, diventare missionari dell'evento che quel rito attualizza; in un certo senso, significa renderlo contemporaneo ad ogni epoca, fino a quando il Signore ritornerà".

    "Da quando con la Pentecoste" - ha proseguito il Pontefice - "il Popolo della Nuova Alleanza 'ha cominciato il suo cammino pellegrinante verso la patria celeste, il Divin Sacramento ha continuato a scandire le sue giornate, riempiendole di fiduciosa speranza'. Proprio pensando a questo ho voluto dedicare all'Eucaristia la prima Enciclica del nuovo millennio e sono lieto ora di annunciare uno speciale 'Anno dell'Eucaristia'. Esso inizierà col Congresso Eucaristico Mondiale, in programma dal 10 al 17 ottobre 2004 a Guadalajara (Messico), e terminerà con la prossima Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si terrà in Vaticano dal 2 al 29 ottobre 2005 e il cui tema sarà 'L'Eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa'. Mediante l'Eucaristia, la Comunità ecclesiale viene edificata quale nuova Gerusalemme, principio di unità in Cristo tra persone e popoli diversi".

    Il Papa ha detto ancora che: "Cristo, 'pane vivo disceso dal cielo', è l'unico che può saziare la fame dell'uomo in ogni tempo e in ogni parte della terra. Egli, però, non vuole farlo da solo, e così, come nella moltiplicazione dei pani, coinvolge i discepoli. (...) Questo segno prodigioso è figura del più grande mistero d'amore che si rinnova ogni giorno nella Santa Messa: mediante i ministri ordinati, Cristo dona il suo Corpo e il suo Sangue per la vita dell'umanità. E quanti degnamente si nutrono alla sua Mensa, diventano strumenti vivi della sua presenza d'amore, di misericordia e di pace".

    Al termine della Messa, il Santo Padre ha presieduto la Processione Eucaristica che percorrendo Via Merulana ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore. Migliaia di persone hanno accompagnato il Santissimo Sacramento custodito in un veicolo coperto nel quale si trovava il Papa.
    ------------------------

    Accogliamo dunque l'invito del Santo Padre e disponiamoci fin d'ora a onorare ancora più degnamente la SS.ma Eucaristia in cui è presente realmente Nostro Signore Gesù Cristo.
    Il modo più sicuro per fare ciò è vigilare e segnalare- sulla scorta anche della recente enciclica "Ecclesia de Eucharistia"- gli abusi che taluni sciagurati fedeli ed ecclesiastici perpetrano contro Gesù Sacramentato.

    Viva Cristo Re.

  2. #2
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    Veramente una bella notizia

  3. #3
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    Originally posted by Thomas Aquinas
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    Il più è vedere quanto e se porterà frutti...

  4. #4
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    Originally posted by Dreyer
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    Preghiamo ed operiamo, ciascuno secondo il proprio compito.

  5. #5
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    Predefinito Anno dell'Eucaristia



    S'inizia il XXVII Anno di Pontificato di Giovanni Paolo II. Si apre l'Anno dell'Eucaristia. Domenica 17 ottobre, alle 17.30, il Papa presiederà la solenne Concelebrazione Eucaristica in San Pietro per l'inaugurazione di questo straordinario "tempo di grazia" per la Chiesa e per il mondo. Nelle stesse ore si concluderà il 48° Congresso Eucaristico Internazionale, che per una settimana ha visto riuniti in terra messicana migliaia di delegati giunti dai cinque Continenti. Un ponte spirituale legherà Guadalajara e Roma. Un ponte tutto eucaristico, ecclesiale, universale. La "Statio Orbis" che chiuderà l'assise messicana sarà la sosta devota e solenne della Chiesa e dell'umanità intera dinanzi al Mistero. Lo sguardo del mondo sarà fisso su quel pezzo di pane bianco dove ogni giorno si incarna l'Amore più grande e sconfinato della storia. Dopo l'anno della quotidianità mariana inizia l'anno della quotidianità eucaristica. Inizia il XXVII anno di Pontificato di Giovanni Paolo II, anima interiormente e appassionatamente eucaristica. Un anno da vivere in ginocchio dinanzi al Tabernacolo. Un anno da vivere in cammino, con il passo intrepido della santità lungo i sentieri della storia.
    (L'Osservatore Romano - 17 Ottobre 2004)

  6. #6
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    Eucaristia: Cristo nascosto

    “Il Maestro sapeva che il cammino della nostra vita è lungo ed è rimasto al nostro fianco per aiutarci a superare tutti gli ostacoli”. In occasione dell’anno dell’Eucaristia riportiamo una sintesi del capitolo che Mons. Javier Echevarría, nel libro ‘Itinerari di vita cristiana’, dedica a questo sacramento.

    «Il nostro Salvatore nell’Ultima Cena, la notte in cui fu tradito, istituì il Sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, onde perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il Sacrificio della Croce, e per affidare così alla sua diletta Sposa, la Chiesa, il memoriale della sua Morte e della sua Risurrezione: sacramento di pietà, segno di unità, vincolo di carità, convito pasquale nel quale si riceve Cristo, l’anima viene colmata di grazia e ci è dato il pegno della gloria futura».

    Così il Vaticano II, nella Costituzione Sacrosanctum Concilium, sintetizza la ricchezza dell’Eucaristia. L’Eucaristia è tanto sublime che, in un certo senso, ricapitola tutti i misteri della nostra fede (...). Per intravedere un poco della profondità di questo mistero della nostra fede si deve considerare l’amore insondabile di Gesù. Quando san Giovanni descrive la sera in cui Gesù istituì questo sacramento, annota: «Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine». (...) Nella Sacra Eucaristia rimangono presenti nella storia, sino alla fine dei secoli, l’amore di Gesù e l’amore di Dio Padre che ce lo dona: un amore più forte della morte, come ci ricorda il Cantico dei Cantici.

    Gesù si è nascosto nell’Eucaristia perché sapeva che ne abbiamo bisogno. San Matteo racconta che, prima di moltiplicare i pani e i pesci, mentre osservava la moltitudine che lo seguiva e lo ascoltava, Gesù esclamò: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada». Il Maestro sapeva che il cammino della nostra vita è lungo; che alla fatica del corpo si aggiungono altre difficoltà e altri pericoli; si rendeva conto che noi, suoi discepoli, abbandonati alle nostre sole risorse, non potremmo arrivare al termine di quella strada. E rimase al nostro fianco per aiutarci a superare tutti gli ostacoli, sostenendoci come alimento delle nostre anime.

    Amore per comprendere l’Amore
    Se la ragion d’essere di questo sacramento è radicata nell’amore, soltanto con l’amore potremo coglierne la grandezza. Si può applicare alla grande realtà eucaristica quello che san Paolo affermava della gloria futura: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore d’uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano». L’Eucaristia (...) sgorga da un amore che non conosce limiti, e solo in base a quell’amore la si può comprendere e condividere. Se aspiriamo ad approfondire la conoscenza della sua verità e a vivere di tale tesoro infinito, l’unica strada è chiedere a Dio di accrescere la nostra capacità di amare affinché si aprano i nostri occhi, dato che «amor oculus est et amare videre est», ha scritto Riccardo di san Vittore: l’amore è occhio e amare è vedere (...).

    Se meditiamo sull’amore di Gesù, che si presenta inerme sotto le specie eucaristiche, impareremo a valorizzare i particolari di devozione, di adorazione e di affetto che contribuiscono – per il fatto che siamo creature composte di spirito e materia, di anima e di corpo – a esprimere la personale corrispondenza a tanto affetto divino: le rubriche prescritte dalla liturgia; le genuflessioni davanti al Tabernacolo; gli sguardi, anche da lontano, ai campanili che ci avvertono della presenza di chiese dove Gesù aspetta che andiamo a fargli visita. Questa dimestichezza con l’Eucaristia, semplice e costante, ci aiuterà a crescere nella fede e maturare la nostra corrispondenza, ci spingerà – l’amore con l’amore si ripaga – a sforzarci di compiere la Volontà di Dio in tutto, a cercare di realizzare in ogni circostanza della vita l’ideale che Cristo ci ha tracciato nel Vangelo.

    La Messa nel cuore
    L’invito a trasformare la Messa nel centro e nella radice di ogni giorno e di tutta la vita è stato – fin dagli inizi del suo sacerdozio – un costante suggerimento nella predicazione di san Josemaría. Dal suo libro Forgia prendo il seguente pensiero: «Lotta per far sì che il Santo Sacrificio dell’Altare sia il centro e la radice della tua vita interiore, in modo che tutta la giornata si trasformi in un atto di culto – prolungamento della Messa che hai ascoltato e preparazione alla successiva –, che trabocca in giaculatorie, visite al Santissimo, nell’offerta del tuo lavoro professionale e della tua vita familiare...». (...)

    Il cristiano che vive la propria fede sperimenta non solo la necessità di prepararsi bene per celebrare o partecipare alla santa Messa, ma anche di curare il ringraziamento, di dedicare qualche minuto dopo la Comunione, in atteggiamento raccolto e intimo, a intrattenersi con Gesù Cristo, suo Re, suo Maestro, suo Medico, suo Amico, suo Dio! Sarà un tempo di effusione di amore ardente, in cui la propria piccolezza e i grandi aneliti del cuore vengono esposti con sincerità davanti a Colui che è Signore e Salvatore. Sarà un tempo che sembrerà troppo breve all’anima e dal quale si sgranerà poi la giornata, rinnovando il ricordo e l’amore di quell’incontro con Gesù, aumentando il desiderio degli incontri successivi.

    Dal libro “Itinerari di vita cristiana”, Edizioni Ares, 2001

  7. #7
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    Adóro te devóte, latens Déitas,
    quae sub his figúris vere látitas:
    tibi se cor meum totum súbicit,
    quia te contémplans totum déficit.


    Visus, tactus, gustus in te fállitur,
    sed audítu solo tuto créditur.
    Credo quidquid dixit Dei Fílius;
    nil hoc verbo veritátis vérius.


    In cruce latébat sola déitas;
    at hic latet simul et humánitas.
    Ambo tamen credens atque cónfitens
    peto quod petívit latro poénitens.


    Plagas sicut Thomas non intúeor;
    Deum tamen meum te confíteor.
    Fac me tibi semper magis crédere,
    in te spem habére, te dilígere.


    O memoriále mortis Dómini,
    Panis vivus vitam praestans hómini,
    praesta meae menti de te vívere,
    et te illi semper dulce sápere.


    Pie Pellicánae, Jesu Dómine,
    me immúndum munda tuo sánguine,
    cujus una stilla salvum fácere
    totum mundum quit ab omni scélere.


    Jesu quem velátum nunc auspício,
    oro fiat illud quod tam sítio:.
    ut, te reveláta cernens fácie,
    visu sim beátus tuae glóriae.
    Amen.

  8. #8
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  9. #9
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    Nella diocesi di Palermo è in corso il congresso eucaristico diocesano. Ecco la preghiera che il Cardinale Salvatore De Giorgi Arcivescovo di Palermo ha composto per questa fausta occasione.

    Signore Gesù Cristo, Figlio Unigenito del Padre,
    divenuto uomo come noi
    per opera dello Spirito Santo per salvarci,
    Pastore e Sposo della nostra Chiesa di Palermo,
    noi Ti rendiamo grazie per il dono dell’Eucaristia,
    che costruisce la Tua Chiesa,
    una, santa, cattolica e apostolica,
    nutrendola alla duplice mensa
    della Tua Parola e del Tuo Corpo.
    Ti benediciamo, Gesù, nostro Redentore,
    perché, mediante l’Eucaristia,
    memoriale della Tua Pasqua,
    non solo ci concedi di ricordare e rivivere
    il Tuo unico sacrificio di riconciliazione,
    suggellato dalla Tua morte in Croce
    e coronato dalla Tua Risurrezione,
    ma, come assemblea santa e popolo sacerdotale,
    ci associ a Te, Sacerdote e vittima,
    nell’offerta di Te e della Tua Chiesa al Padre.
    Dacci la grazia di partecipare con fede
    al Sacrificio eucaristico, soprattutto la Domenica,
    Tua Pasqua settimanale,
    e di offrire in essa al Padre Tuo
    il lavoro e le azioni, le gioie e le sofferenze
    del nostro pellegrinaggio terreno verso la patria del cielo.
    Fa che sappiamo realizzare nella vita
    ciò che celebriamo nel mistero:
    crescere ogni giorno nella fede, nella speranza, nella carità
    e tendere senza stancarci alla santità
    alla quale tutti ci hai chiamati.
    Ti glorifichiamo, Gesù, nostro Salvatore,
    perché in ogni Celebrazione Eucaristica,
    vero banchetto sacrificale
    e preludio al Convito del cielo,
    ci nutri con il Tuo Corpo immolato
    e con il Tuo Sangue versato,
    per alimentare la vita divina
    donataci nel Battesimo,
    e fai di noi con Te,
    per la potenza del Tuo Spirito,
    un corpo solo e un’anima sola,
    segno e strumento di unità.
    Dacci la grazia
    di accostarci sempre degnamente alla Tua Mensa,
    col cuore pienamente purificato,
    in pace con Te e con i fratelli,
    per diventare ciò che mangiamo
    ed essere segni e testimoni
    della Tua presenza nel mondo
    che sei venuto a salvare.
    Rendici costruttori instancabili della pace
    che Tu hai donato al mondo:
    della concordia sociale,
    a cominciare dalle nostre famiglie,
    e della comunione ecclesiale,
    a cominciare dalle nostre Parrocchie.
    Solo così avremo voce credibile
    per comunicare il Tuo Vangelo
    in un mondo che cambia,
    con rinnovato slancio missionario,
    ovunque viviamo e operiamo.
    Ti adoriamo, o Gesù, nostro buon Pastore,
    che anche dopo la Celebrazione Eucaristica
    continui ad essere presente in mezzo a noi,
    nei Tabernacoli delle nostre Chiese,
    dove ci attendi, e ci ripeti con amore senza fine:
    “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi,
    e io vi ristorerò”.
    Dacci la grazia di accogliere il Tuo invito,
    di venire più spesso a Te,
    per gustare le delizie della Tua presenza,
    e trovare in Te la forza
    per vincere il male e operare il bene,
    il conforto per non scoraggiarci nelle difficoltà della vita,
    il sollievo nelle ore della sofferenza e della prova.
    Tutto questo, o Gesù, Ti chiediamo fiduciosi,
    per intercessione della Madre Tua e nostra, Maria,
    donna tutta eucaristica
    e primo tabernacolo della Tua presenza,
    alla cui scuola ciascuno di noi
    intende mettersi filialmente,
    per imparare ad essere “eucaristia vivente”,
    nell’offerta a Dio e nel servizio ai fratelli,
    e a dare il doveroso contributo personale
    al rinnovamento pastorale delle nostre Parrocchie
    e al risanamento morale e sociale delle nostre Città,
    a gloria del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
    Amen.

    † Salvatore Card. De Giorgi
    Arcivescovo

  10. #10
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    PREGHIERA PER
    L'ANNO EUCARISTICO
    2004 OTTOBRE 2005



    Mane nobiscum, Domine!

    Come i due discepoli del Vangelo,
    ti imploriamo, Signore Gesù: rimani con noi!

    Tu, divino Viandante,
    esperto delle nostre strade
    e conoscitore del nostro cuore,
    non lasciarci prigionieri delle ombre della sera.

    Sostienici nella stanchezza,
    perdona i nostri peccati,
    orienta i nostri passi sulla via del bene.

    Benedici i bambini,
    i giovani, gli anziani,
    le famiglie, in particolare i malati.
    Benedici i sacerdoti e le persone consacrate.
    Benedici tutta l'umanità.

    Nell'Eucaristia ti sei fatto "farmaco d'immortalità":
    dacci il gusto di una vita piena,
    che ci faccia camminare su questa terra
    come pellegrini fiduciosi e gioiosi,
    guardando sempre al traguardo della vita che non ha fine.

    Rimani con noi, Signore!
    Rimani con noi!
    Amen.

    Giovanni Paolo II

 

 
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