22 Agosto 2004
L'assessore satanista
Voi proiettereste nella scuola di San Giuliano di Puglia, ai bambini che hanno perduto compagni di classe, amici e fratellini, il film Terremoto, quello con Charlton Heston? Oppure organizzereste il congresso del Pdci il giorno dell’anniversario della repressione di piazza Tien An Men? O fareste uno scherzo telefonico ai tre ostaggi italiani in Iraq annunciando loro la prossima decapitazione?
Evidentemente no. Eppure, mentre nel varesotto gli inquirenti stanno indagando in queste settimane sulla morte dei ragazzi uccisi barbaramente durante celebrazioni sataniche, c’è chi ha pensato di organizzare a pochi chilometri di distanza da quelle zone un party satanico. Intendiamoci: non è necessario che vi siano notizie di ragazzi uccisi dai satanisti perché una festicciola di questo genere susciti disgusto e pena. Oltretutto in privato si può fare quel che si vuole, purché non danneggi gli altri. Però la questione diventa rilevante se a partecipare a queste feste da malati mentali sono rappresentanti delle istituzioni (e poi il tutto viene orgogliosamente diffuso in rete).
Qualche giorno fa, l’assessore alle politiche giovanili di Piacenza, M. B. (non ne facciamo il nome, perché costei, anziché rendere conto del suo comportamento, ha minacciato querele a chi le faccia domande sul tema), ha preso parte a una festa satanica. Vestiti da sacerdoti e suore, in una sala addobbata di simboli satanici (dalle croci rovesciate ai numeri simboli di satana), i poverini hanno ingiuriato il cristianesimo, hanno profanato ostie, si sono cimentati in rappresentazioni oscene. Una vera e propria irrisione alla Chiesa e ai cristiani.
Fatti loro? No, fatti nostri. Perché questa signora elevata al rango di assessore è comparsa in fotografie diffuse su internet (qui ve n’è una), e fa parte di una giunta e una maggioranza che, per poter vincere le elezioni, ha corteggiato e adulato il mondo cattolico, oltretutto presentando un candidato sindaco di estrazione cattolica, Roberto Reggi, che, imbarazzato, ancora non ha voluto commentare l’episodio.
Soprassediamo sulla povertà di spirito che induce certe persone a trovare divertimento e realizzazione personale in così stupide manifestazioni. Alla sinistra però occorre un’operazione di chiarezza, con se stessa e con l’elettorato. Il mondo cattolico, per la sinistra, cos’è? E’ solo un serbatoio elettorale cui attingere in caso di necessità, oppure è un patrimonio di idee e di valori con cui interagire e governare? Ai cattolici che stanno a sinistra invece non chiediamo nulla: dopo il paradosso di Romano Prodi che si erge a erede di Alcide De Gasperi (un dossettiano che riabilita De Gasperi!) negandone però l’anticomunismo (altrimenti un terzo della coalizione crollerebbe), non ci aspettiamo certo chiarezza da costoro, ma temiamo ulteriore confusione.
(Il cannocchiale -blog)