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    Predefinito 30 agosto - Beato Alfredo Ildefonso Schuster, cardinale



    All'alba del 30 agosto 1954 moriva il beato Arcivescovo di Milano, card. Ildefonso Schuster.
    Per sottolineare quest'importante anniversario, questa sera
    (ore 18 a Venegono) il card. Tettamanzi presiederà una solenne concelebrazione.
    Segnalo le belle pagine dedicate dal sito della

    diocesi ambrosiana .

  2. #2
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    Tra la verità e l'errore non c'è nessuna via di mezzo, tra questi due poli opposti non c'è che un immenso vuoto. Colui che si pone in questo vuoto è altrettanto lontano dalla verità di colui che è nell'errore (J. Donoso Cortes)
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    Lepanto ha trattato il tema prima di me..bene.

    Ricordiamo il card. Schuster, "un pastore per il suo popolo".

    La mia tesi di laurea che sto ultimando è proprio dedicata alla sua illuminata figura.

    Inoltre l'8 settembre prossimo cadrà il 75° anniversario dell'entrata in Milano del card. Schuster come arcivescovo successore dei santi Ambrogio e Carlo.

    Beate Alafrede Schuster, ora pro nobis.

  3. #3
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    Originally posted by Dreyer
    Lepanto ha trattato il tema prima di me..bene.

    Ricordiamo il card. Schuster, "un pastore per il suo popolo".

    La mia tesi di laurea che sto ultimando è proprio dedicata alla sua illuminata figura.

    Inoltre l'8 settembre prossimo cadrà il 75° anniversario dell'entrata in Milano del card. Schuster come arcivescovo successore dei santi Ambrogio e Carlo.

    Beate Alafrede Schuster, ora pro nobis.
    Beh ... Ludovico, dato che ci siamo, perchè non posti qualcosa di interessante sul Beato????

  4. #4
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    Il massimo che posso postare sono i suoi discorsi anticomunisti, visto che è l'argomento della mia tesi...

    se vi interessa, ditemelo...

  5. #5
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    Originally posted by Dreyer
    Il massimo che posso postare sono i suoi discorsi anticomunisti, visto che è l'argomento della mia tesi...

    se vi interessa, ditemelo...
    Tutto può essere utile ...

  6. #6
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    O Cristo, o Comunismo

    Lettera pastorale nel sesto anniversario della morte di Pio XI di s. m.

    X Febbraio MCMXLV
    ___________

    Ai Ven. Parroci dell’Archidiocesi

    I. – L’ambiente religioso degli stabilimenti industriali
    Avrete sicuramente rilevato, o Ven. Fratelli, che, soprattutto in questi ultimi anni, le Supreme Autorità Ecclesiastiche, mentre si adoperavano a far riconoscere alla classe degli operai e dei lavoratori quei diritti al lavoro, al salario familiare, alla casa, alla proprietà che sono la necessaria tutela della loro libertà di Cristiani e di cittadini, si mostravano insieme giustamente preoccupate delle condizioni religiose e morali dei grandi stabilimenti in cui il lavoro agglomera giornalmente parecchie migliaia di persone d’ogni sesso ed età allontanandole dalla propria famiglia.
    Confluiscono ogni mattina ai nostri grandi stabilimenti uomini, donne, ragazze e giovinetti.
    Stanchi, esasperati dalle strettezze domestiche, sono costretti a star lontani dalla sposa e dai cari che essi non rivedono che la sera dopo il lavoro. Ingenui ragazzi tredicenni, ignare giovinette, debbono trascorrere tutti insieme la giornata lavorativa con adulti e con gente procace, esposti a tutti gli incentivi dell’età, del senso e della propaganda attivissima che vi vanno facendo le diverse fazioni che si sono assunte il triste compito di scristianizzare l’Italia per conto degli stranieri.

    * * *

    Statistiche e relazioni vanno d’accordo nel descriverci quegli enormi conglomerati umani siccome delle vere fucine di esplosivi. La propaganda irreligiosa là dentro, non solo è nemica alla Fede, contro la quale va ripetendo sempre e dovunque gli stessi spropositi contro Dio e la sua Provvidenza, contro la Verginità di Maria Immacolata, contro la missione della Chiesa, contro l’opera del Papa e del Clero ecc.; peggio ancora per la morale, là dentro, all’udire ed al vedere continuamente ciò che non si può vedere, si perde subito il senso stesso dell’onestà e della purezza, così ché sfacciatamente si ostenta anche da parte dei ragazzi la più orribile corruzione.
    Aiutano questa propaganda irreligiosa albi e fotografie del vizio, importate d’oltre Alpe, stampe, fogli volanti, ecc., largamente diffusi fra gli operai, i quali non di rado vengono incitati al male dai loro stessi capi ufficio. In breve, al pari dei pagani di cui scriveva San Paolo ai Romani, là dentro la vita ha un semplice significato edonistico, e nulla più.
    Il matrimonio cristiano con le sue alte finalità e con le sue leggi perpetue è una follia d’altri tempi e generazioni.

    * * *

    II. – Le dighe della religione
    Contro questa corruzione nei grandi ambienti degli stabilimenti, da parte della Chiesa si è cercato anzitutto di opporre degli argini, istituendo soprattutto varie opere di assistenza religiosa e benefica negli stabilimenti medesimi.
    La Compagnia di S: Paolo, i diversi Cappellani del lavoro, le Conferenze aziendali ed interne di S. Vincenzo de Paoli, gli zelatori, ossia i Raggi ( iniziativa dell’A.C. nelle fabbriche, nota mia) stessi, - come li dicono – istituiti e promossi fra i medesimi operai per trasformarli in altrettanti zelatori del pensiero cristiano fra i compagni di lavoro, dicono abbastanza delle sollecitudini della Chiesa di fronte al pericolo ed al danno spirituale delle anime. Quest’ultima istituzione dei Raggi si va sempre più allargando e dà degli ottimi risultati. (…)

    VI. – I doveri dei «Padroni»
    Il compito della Chiesa per il risanamento di codesti stabilimenti verrà molto facilitato il giorno in cui si potrà avere l’appoggio delle Pubbliche Autorità e la collaborazione dei direttori di codeste aziende industriali.
    Se invece di preoccuparsi esclusivamente della produzione del guadagno, tutti i Padroni sentissero un po’ più il loro stretto dovere di procurare i veri interessi economici, morali e religiosi dei loro dipendenti, quegli ambienti di corruzione facilmente si trasformerebbero in altrettante cittadelle e roccheforti della Fede e della stessa ricchezza nazionale.
    Basterebbe che i Padroni intronizzassero in casa loro Gesù Cristo ed esigessero che tutti i loro dipendenti lo rispettassero come Dio e Salvatore del genere umano.

    * * *

    VII. – Comunismo integrale e comunismo larvato
    Oggi, tutti i governi si mostrano fortemente preoccupati del progresso che va facendo il comunismo nelle masse popolari.
    Anche qui non conviene illudersi. Ora, sotto il nome di comunismo, non s’intende più semplicemente un sistema economico, ma si vede la semplice negazione di tutto intero l’ordine spirituale, tutto riducendo al trionfo della materia. Alla stessa Provvidenza si sostituisce ora il materialismo storico.
    I diversi governi hanno fin qui creduto di poter opporre alla marea comunista una diga in grazia di tutto un sistema di leggi in favore del proletariato. L’intenzione può bensì essere degna d’encomio, ma il rimedio non è questo, perché non è questa la malattia di cui soffre oggi la società.
    Oggi comunismo non significa più semplicemente un sistema economico, come ancora lo concepiscono parecchi credenti che tempo addietro vollero intitolarsi: Comunisti Cristiani.
    Oggi il Comunismo integrale è essenzialmente un sistema religioso, che vuole distruggere i valori dello spirito in grazie del più puro ed assoluto materialismo. Dio, Patria e Famiglia nel sistema Comunista integrale non hanno più senso alcuno. L’anima del mondo è il materialismo storico.

    * * *

    VIII. – O Cristo, o Comunismo
    Per combattere questa speciale forma di occulto Satanismo, avversario non meno della Religione, che di tutte le Patrie, non c’è che Cristo. Egli solo può vincere Satana ed incatenarlo ai suoi piedi, come ce lo spiega Abacuc nel suo Cantico: (Deus) stetit et mensus est terram; ante faciem Eius ibit mors. Et egredietur diabolus ante pedes eius…
    Le sole forze umane non bastano a trattenere l’avanzata travolgente del Comunismo. Forse, tra mezzo secolo apparirà ancora più evidente la natura essenzialmente religiosa della guerra che fin d’ora scuote il mondo: o Comunismo, o Cristo. Chi non vuole soccombere al materialismo assoluto, si schieri con Cristo vincitore.
    «Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat». (…)

    Milano, vigilia dell’apparizione della Madonna di Lourdes, 10 febbraio 1945

    † ILDEFONSO, Card. Arcivescovo

    (pardon ma ho riportato solo i passi utili per la mia tesi)

  7. #7
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    Se a qualcuno risultasse utile, prossimamente posso riportare altri discorsi del Beato

  8. #8
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    Originally posted by Dreyer
    Se a qualcuno risultasse utile, prossimamente posso riportare altri discorsi del Beato
    Sarebbe cosa assai gradita

  9. #9
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    La persecuzione contro la Chiesa

    Nella storia della Chiesa, non ho mai trovato una persecuzione così vasta, così scientificamente perfida, così sanguinosa e crudele, come quella che da parte dei Marxisti oggi infierisce contro la Famiglia Cattolica e la sua Gerarchia.
    Tre Cardinali prigionieri, varie migliaia di Vescovi, di Sacerdoti, di sacre Vergini seviziati, massacrati, carcerati, condannati ai lavori forzati, o nei campi di concentramento: questo non lo si riscontra punto nelle storie delle antiche persecuzioni, perché era riservato agli odierni Titani, avversari di Dio e della sua Chiesa, di superare di molto i vecchi Erodi, Neroni, Diocleziani e Giuliani.

    * * *

    Scrivendo ciò, non vogliamo parlar male degli uomini.
    Più che da parte dei satelliti di Satana, l’odio e la guerra provengono dall’antico Dragone, il quale, giusta l’Apocalissi, osteggia: «Il resto della semenza della donna», ossia i figli della Vergine Immacolata e della Chiesa.
    Di qui la urgente necessità di riformare anzitutto la nostra vita, conformandola allo spirito del Santo Vangelo; quindi il bisogno di ricorrere all’aiuto di Colei che, debellatrice perpetua di Satana, viene salutata dalla tradizione ecclesiastica siccome Ausiliatrice dei Cristiani.

    * * *

    Mentre da ogni parte dell’Orbe insorgono nobili proteste contro l’odierna persecuzione, abbiamo risolto di dedicare a Maria Ausiliatrice uno dei futuri nuovi templi parrocchiali nella periferia di Milano, non troppo lungi dalla Fiera Campionaria.
    È il proposito concepito testé a Torino nel nostro pellegrinaggio alla Basilica costruita da don Bosco a Valdocco. Quand’egli ne iniziò la fabbrica, consegnò al capomastro la somma di quarantacinque centesimi. Sarei troppo presuntuoso, se volessi sorpassarlo in generosità. Consegnerò quindi al futuro nuovo Preposto i cent. 45, pregando l’Ausiliatrice ad aggiungervi il resto.

    Milano, nella festa della Maternità di Maria, 11 ottobre 1953.

  10. #10
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    Per una visione panoramica dell’odierno Cattolicismo

    Discorso pronunciato in Duomo
    la I domenica di Avvento MCMLIII

    Negli scorsi giorni, fra l’ottava dei Santi, meditavo sopra una strofa dell’inno vespertino giusta il Breviario Romano:

    «Gentem auferte perfidam
    Credentium de finibus:
    Ut Christo laudes debitas
    Persolvemus aeterniter».

    «Allontanate dalle regioni della
    Cristianità tutti gli infedeli, per-
    ché senza impedimento possiamo
    Rendere a Cristo il debito culto».

    Il carme data fin dal secolo IX, quando cioè si poteva ancor parlare d’una unica Cristianità, tuttochè allora fosse minacciata dai Saraceni. Il Vate perciò supplica, che dai confini d’Europa gl’Infedeli vengano ricacciati indietro, sino alloro paese d’origine, in Asia.

    S’INDIETREGGIA

    Paragono ora quelle condizioni della Cristianità medioevale colle odierne, e mi sent ouna stretta a lcuore, constatando come, dopo d’aver perduto gran parte dell’Oriente a cagione dell’Islam e dello Scisma, dal secolo XVI in poi la Chiesa Cattolica in Europa non abbai fatto che perdere- almeno geograficamente- altro terreno.
    Queste perdite vengono parzialmente compensate dalle conquiste missionarie negli altri continenti; ma è ben poca cosa in paragone di ciò che non si ha più: soprattutto, se si considera che anche nelle nazioni che tuttora vengono denominate cristiane, in realtà, i veramente cattolici rappresentano una scarsa minoranza.
    Penso, per esempio, alla Francia, dove dicono che in Parigi stessa i battezzati assommano a un milione; non dobbiamo neppure dimenticare le condizioni religiose della Spagna e della nostra Italia, dove in parecchie regioni l’anticlericalismo dapprima, indi il socialismo e poi il comunismo hanno fatto strage, soprattutto fra le classi popolari.
    Quanta parte dell’Italica Gioventù oggi vien su senza nessun ideale! La Patria non la sentono più da dopo la guerra. Dio meno ancora, perché poco lo conoscono. Lo sport li interessa assi più del Vangelo e della bandiera tricolore.

    LE SORTI DELLA D. C.

    L’avvenire, politicamente parlando, non si prospetta migliore. Quando si ripensa che durante questi ultimi anni, il partito Comunista si è tuttavia ingrossato di circa due milioni d’adepti, c’è da temere che la robusta e ben equipaggiata organizzazione Russa si disponga ormai a nuove e più vaste conquiste nel vecchio e nel nuovo mondo.
    Non conviene quindi farsi illusioni. Dopo l’antico straripamento dell’Islam sui vari stati asiatici e africani, la storia non conosce alcun altro movimento anticristiano più universale e più pericoloso dell’odierno Marxismo. Ce lo descriveva stamane, alla Messa, S: Paolo nell’Epistola ai fedeli di Tessalonica.
    Le antiche eresie infatti, impugnavano questo o quel dogma particolare della Dottrina della Chiesa, appellandosi magari allo stesso Cristo, come fece appunto Lutero.
    Il Comunismo invece, proclamando apertamente che qualsiasi forma di religione costituisce l’oppio del popolo – contra omne quo colitur, aut dicitur Deus… - vuol distruggere le stesse fondamenta di qualunque Fede, sia essa protestante, oppure cattolica.
    Esso, come ben previde S. Paolo, si oppone semplicemente a tutto quello che è, o viene almeno concepito siccome divino «Θεον».

    CONDIZIONI ANTITETICHE IN RUSSIA

    È strano che una mentalità così spiccatamente occidentale, come è il materialismo marxista, abbia potuto affascinare degli asiatici, quali sono i Russi, più propensi al sentimento mistico dello spirituale, che alla fredda dialettica ed alla meccanica degli occidentali.
    Per noi è un fenomeno non facilmente spiegabile: come mai una nazione d’oltre 200 milioni di sudditi asiatici sia diventata tutto ad una volta Bolscevica: a meno però che anche quelle masse gigantesche semplicemente subiscano il Comunismo dei capi, così come qualche anno fa il nostro popolo Italiano subiva il fenomeno e la mistica fascista. Ho dei motivi per ritenere, che anche per la Russa il sistema comunista costituisca una violenta imposizione dei capi, e che valga perciò anche là la nota legge: «Nil violentum durabile». Ciò che è violento non può durare.

    MOLOCH CHE DIVORA I SUOI

    Circa il Comunismo, mi piace di aggiungere qui un’altra osservazione. A differenza delle antiche eresie che oppugnavano questa a quella parte del patrimonio teologico cristiano, il sistema Marxista invece è totalitario, perché si propone di distruggere tutta addirittura l’attuale forma di civiltà così politica, che religiosa, economica ,artistica. In grazia della rivoluzione universale, dovrà sorgere un nuovo ordine sociale, fondato sul più integrale materialismo. Poco importa a Lenin che vengano immolati per il suo sistema oltre 15 milioni di vittime. Quei che restano goderanno i frutti di questo macello!
    Negli ingranaggi di quella macchina infernale, tritacarne del diavolo, l’uomo si ridurrà allora ad una settantina circa di chilogrammi di materiale carneo, come appare fin d’oggi in Russia, tutto nello stato ateo, nulla fuori dello stato materialista. Montata una volta la macchina e messa in moto, non è più in potere di alcuno di arrestarne il corso.
    Come vediamo dai giornali quotidiani, l’un dopo l’altro cadono i grande rappresentanti del sistema, ma il Comunismo rimane e procede spietatamente avanti, ameno che una grande rivoluzione ed una sanguinosa guerra non vengano bruscamente ad arrestarlo.
    Gli stati satelliti invocano sventuratamente una rivoluzione ed una guerra liberatrice.

    IL CLIMA DI COLTURA COMUNISTA

    Si parla d’oltre 700 milioni di adepti al Marxismo Russo, e ci si richiede, come mai un sistema così antidemocratico abbai potuto affascinare le varie popolazioni?
    Se ne accusa il pauperismo; ma, osservo, che i poveri ci sono sempre stati, e non per questo il mondo si era mai volto la Comunismo. La povertà odierna indubbiamente vi ha contribuito, ma disposata civilmente alla scristianizzazione delle masse.

    PROFILASSI SOCIALE E CURA

    La diagnosi del male ci mette ora sulla via per indagare i rimedi. Sono di due generi, spirituale ed economico.
    A questi deve urgentemente provvedere lo Stato democratico cominciando dall’arginare la diffusione dell’epidemia, né più, né meno di quello che si fa in clima di contagio.
    Quando – come finora – si lasciano liberi i Comunisti di lanciare ogni mattina al popolo circa un milione di copie dei loro quotidiani; quando un nome d’una erronea concezione della democrazia, si lascia libero il partito di congiurare e di organizzarsi non meno contro la Religione, che contro la Patria Italiana in servizio della Russia, riescono quasi inefficaci le molteplici provvidenze sociali del Governo e la stessa predicazione Evangelica della Chiesa.
    Se si vuole arrestare d estinguere l’incendio, bisogna anzitutto impedire che altri vi getti su dei barili di benzina e di petrolio.
    È così che si spiega come in questi ultimi cinque anni il partito comunista abbia potuto liberamente aumentare di circa due milioni di adepti.

    * * *

    Lascio ai competenti d’indicare le diverse provvidenze statali per combattere la disoccupazione, la crisi degli alloggi, l’opprimente urbanesimo ecc., la strapotenza dei grandi direttori delle aziende industriali, che possono arbitrariamente disporre della vita economica nazionale.
    Certamente, il diritto di proprietà è uno dei fondamenti della società civile; ma la ricchezza ha pure essa la sua missione sociale, perché Dio ha creato il mondo per tutti i figli suoi, e non già per una ristretta classe di privilegiati.

    L’APPORTO DELLA CHIESA PER LA SALVEZZA DELLO STATO CRISTIANO

    Parallelamente alle provvidenze statali a combattere il pauperismo e le sue conseguenze comuniste, agisce la Chiesa, più che nel campo dell’assistenza misericordiosa nel quale è sempre a corto di mezzi, in quello formativo delle coscienze cristiane. «Princeps huius mundi eiicientur fora»…. È così che la Chiesa distrugge il regno delle tenebre, divenendo essa stessa luce del mondo.
    A chi ben medita sul Vangelo delle Beatitudini, Gesù Cristo, pur invitando a venire a sé i poveri e gli affaticati della vita, non promette loro di arricchirli o di togliere loro da dosso la croce; ma concede semplicemente la grazia di portarla volentieri per amor suo, ripromettendo a suo tempo la ricompensa finale in cielo.
    Già nel mondo, ci saranno sempre i martiri, perseguitati per l’Evangelio, ed i poveri. Non facciamoci delle illusioni.
    L’opera della Chiesa nell’arginazione della marea comunista può massimamente consistere nell’educare le masse ad aspirare ed a meritare nell’eternità una vita migliore.
    Senza questa certa speranza del cielo, il soggiorno in questa terra diverrebbe un inferno.

    LE BARRICATE DELLA CRISTIANITA’

    E vengo alla conclusione. Il momento è decisivo ed il pericolo è grave. A superarlo, l’azione separata così della Chiesa, come dello Stato non basterebbero punto. Si esige assolutamente la mutua collaborazione, pur conservando distinti i campi. Allo Stato, un’ottima legislazione democratica e le provvidenze sociali; alla Chiesa, invece, la missione evangelica di ammaestrare i popoli e di rieducarli a Civiltà Cristiana. Si tenga tuttavia conto, che trattasi di un’impresa essenzialmente soprannaturale, da compiersi colla Divina Grazia. Le energie naturali non sono da tanto.
    Sacerdoti del Signore, che veggo adunati qui innanzi all’altare; questo è il vostro momento, come in altri tempi fu il momento di San Benedetto e di Gregorio Magno, che crearono il Medio Evo Cristiano.
    Anche voi siete chiamati a creare ed a battezzare il nuovo secolo delle macchine, dei grattacieli, dell’energia, dell’energia nucleare, giusta quanto è detto nel Salmo XXI. Annunciabitur Domino generatio centura, populo qui nascetur…
    Voi compirete questa grande missione, ormai tradizionale nella Chiesa, ma ad una condizione. Non basta che facciate da Apostoli. Si richeide invece che siate dei Santi Apostoli; ed allora varrà anche per voi la promessa evangelica: Qui credit in me, opera quae Ego facio, et ipse faciet, et maiora horum faciet».
    Chi crede in me, compirà gli stessi prodigi che compio io; anzi, ne farà di maggiori».

    Duomo di Milano, 15 novembre 1953. I Domenica di Avvento.

    † ILDEFONSO, Card. Arc.

 

 
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