mi rifaccio ad un precedente post di banditore per sottolineare come anche questo sia un inutile sperpero di denaro pubblico
I centri di accoglienza ricevono da 43 a 185 euro per il mantenimento quotidiano di ogni irregolare ospitato
«Ogni clandestino costa più di 2300 euro»
I sindacati di polizia stimano le spese per assistenza e rimpatri. «Sui charter delle espulsioni nessuno sconto agli agenti»
ROMA - Ma quanto costa un clandestino? La domanda è brutale e grossolana dal punto di vista umanitario e sociale. Ma nella questione immigrazione ha un rilievo non indifferente. Una risposta ufficiale non è mai stata data. Sebbene sia stata sollecitata da più parti. Anche perché la difficoltà di sommare le diverse voci di spesa, che vanno dal pattugliamento al rimpatrio, è oggettiva. Una stima, sia pure sommaria, però si può abbozzare. Secondo l’associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp), le spese vive sostenute dallo Stato per un clandestino vanno dai 2.300 ai 3.000 euro, dal momento in cui l’immigrato illegale viene sorpreso nel nostro territorio fino all’attimo in cui raggiunge, volontariamente o meno, il suo Paese, mediamente 28 giorni. Esclusi, però, vitto e alloggio nei centri di permanenza, oltre a una serie di altre voci che potrebbero far raddoppiare il computo finale. La Corte dei Conti a maggio ha bacchettato la gestione delle risorse sugli immigrati per il biennio 2002-2003 (230 milioni di euro per attività di contrasto e sicurezza, 102 milioni per iniziative di sostegno all’immigrazione) parlando di «approccio condizionato da emergenza e urgenza». E il segretario dell’Anfp, Giovanni Aliquò, denuncia: «La presidenza del Consiglio avrebbe dovuto da tempo prendersi l’onere di quantificare questa spesa, come aveva chiesto la commissione Schengen, ma soprattutto razionalizzarla. Invece non lo fa».
LA STIMA - Nei 2.300-3.000 euro, il sindacato dei dirigenti di polizia fa rientrare il costo di tutta l’attività che comporta ogni singolo rimpatrio. Una media ottenuta esaminando situazioni molto diverse, che vanno dalla semplice consegna del foglio di espulsione alla colf dell’Est sorpresa con il permesso scaduto, alle costosissime operazioni di trasferimento dei profughi di Lampedusa: spesso portati prima all’autorità giudiziaria siciliana competente, poi ritrasferiti verso un centro di permanenza e infine riportati a casa. Il tutto in aereo. A volte, per i viaggi interni, vengono usati pullman. In ogni caso, la polizia deve seguire l’operazione. Con spese per l’amministrazione pubblica che vanno dagli straordinari alle indennità di missione: 100 euro al giorno per gli agenti con spese forfettizzate.
I CHARTER - La fetta più ampia della spesa complessiva è quella per i voli di rimpatrio. Per rispedire i clandestini i patria vengono affittati degli aerei. La scorta minima è di due poliziotti, ma sono tanto frequenti i tentativi degli stranieri di ribellarsi all’espulsione che in genere il rapporto tra agenti e clandestini è di 1 a 1. O addirittura 2 a 1 per i casi più difficili. «Il Viminale aveva una convenzione con l’Alitalia che riduceva del 20% le spese per i biglietti, almeno degli agenti. Ma non è stata rinnovata», denuncia il Sap, sindacato autonomo di polizia. E le compagnie di bandiera si lamentano per i costi sanitari che devono sostenere per disinfettare gli aerei dopo i rimpatri. «Le risse sono all’ordine del giorno - spiega Aliquò - ed è capitato spesso che le prostitute nigeriane a bordo defecassero e poi tirassero contro gli agenti, per protesta, il loro prodotto».
ALTRE SPESE - A questa stima vanno aggiunti i costi di mantenimento degli immigrati nei centri di permanenza, dove il clandestino viene portato in attesa di espulsione. I Cpt non hanno tariffe o tabelle. «Medici senza frontiere» ha tentato di capire quanto ciascun centro ottiene come stanziamento per l’immigrato ospite. Le cifre sono diverse e vanno da un minimo di 43 euro al giorno a un massimo di 185. Ai costi dell’ospitalità, però, occorre aggiungere quelli di gestione dei centri. Poi c’è il capitolo più oneroso tenuto fuori dal conto: quello dell’attività di prevenzione dei clandestini. Il pattugliamento delle coste fatto dalle navi delle Capitanerie di porto e dalle motovedette della Finanza e i controlli alle frontiere.