ROMA - Nuova bufera sull'Alitalia. Alle prese con un difficile piano di ristrutturazione, la compagnia di bandiera ha chiesto alle principali aeree europee, scrive il 'Financial Times' "di bloccare le tariffe più basse di quelle di Alitalia" per aiutare la compagnia a competere sui mercati internazionali. Ma la mossa ha suscitato la immediata e contrariata opposizione della British Airways, che ha protestato presso la Commissione europea: "Non abbiamo intenzione di alzare le sue tariffe aeree su alcuni collegamenti a lungo raggio offerti dall'Italia e ci opporremo con forza all'iniziativa delle autorità italiane".
La British Airways, quindi, è pronta ad opporsi all'azione del Enac: "Cercheremo di difendere la nostra posizione e rimaniamo del parere che è giusto offrire tariffe più basse dall'Italia verso destinazioni a lungo raggio". Secondo la British, infatti, "l'Alitalia offre tariffe più basse di quelle offerte da noi dal Regno Unito per destinazioni fuori dall'Unione europea, proprio in linea con la legislazione Ue e l'Air Services Agreement. Questo è esattamente quello che facciamo noi dall'Italia ed è una pratica molto comune all'interno dell'Unione europea".
Ma il presidente dell'Enac, Vito Riggio, rivendica la bontà dell'iniziativa: "La nostra è un'iniziativa prevista e autorizzata dall'Unione europea, i ribassi di British Airways e di Lufthansa mettono Alitalia fuori mercato".
Meno dura la posizione di Lufhtansa, che ha fatto sapere di essere disponibile ad aprire una trattativa con l'Enac, lasciando così intendere di non volere presentare ricorso a Bruxelles contro la decisione presa dall'Enac.
La British invece ha preso carta e penna ed ha inviato una lettera alla Commissione. Ma da Bruxelles si sottolinea come la questione sia materia "bilaterale" e che "la base legale della Commissione per intervenire non sia molto forte". Un portavoce della esecutivo Ue ha però fatto sapere che il problema era già all'attenzione di Bruxelles, che "a fine luglio ha mandato una lettera ai 25 per definire uno stato dell'arte" su questo argomento, rinviando alle "prossime settimane" un risposta della Commissione.
Il commissario Ue ai Trasporti Loyola de Palacio, ha riferito il portavoce, "ritiene ad ogni modo che tali pratiche di restrizioni siano contrarie allo spirito del mercato interno europeo e ai suoi benefici e siano pertanto da verificare".
L'Enac non sembra voler arretrare. E se il ministro dei trasporti, Pietro Lunardi dice che la questione "non riguarda" il suo dicastero, dall'Enac insistono: "La nostra è un'iniziativa pienamente legittima, in linea con gli accordi bilaterali tra l'italia e gli altri paesi dell'Unione europea".
(9 agosto 2004)
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