Povero Tremonti. E' stato silurato. E' stata demolita la sua filosofia. Screditato il suo operato. Riabilitati i suoi nemici. Di giorno in giorno è sempre più umiliato.
Se lo merita, per carità. Anzi, semmai si rincarerà la dose, non sarà mai abbastanza.
Però il fuoco cova sotto la cenere.
E' facile immaginare l'ex ministro chiuso in casa, livido, ringhioso e schiumante, l'occhio allucinato e iniettato di sangue, le vene rigonfie e ribollenti, mentre legge i giornali: Siniscalco che declama la bancarotta e prescrive cure da cavallo; Fazio che confessa d'aver ricevuto e rifiutato l'offerta del ministero; gli osservatori internazionali che declassano l'Italia; Berlusconi che rinuncia a tagliare le tasse subito; ancora Fazio a cena col premier a ripristinare un idillio; Fini in vacanza che gongola. Nessuno che rimpianga il povero Giulio e che spenda per lui una parola di conforto o di pur minima riabilitazione.
Presto la misura sarà colma. Prima o poi il sapientino sbotterà. A ferragosto? A settembre? Presto o tardi la vendetta di Tremonti arriverà.
Prepariamoci a leggere qualche dichiarazione al vetriolo, a vedere qualche altarino che si alza, ad assistere a piccole o grandi confessioni, j'accuse, invettive contro il premier e la sua maggioranza. Prepariamoci alle botte da orbi.
Ci sarà da divertirsi davvero. Lo spettacolo è annunciato, prenotiamoci subito i posti in prima fila.