A sinistra, quando c'è da far si che gli enti locali si assumano responsabilità politiche nel merito della sicurezza, dello stato sociale, della tutela dell'identità e della dignità delle nostre autonomie, si alzano strida di sdegno nazionalista e si inneggia all'ortodossia statolatra... Ma quando è in gioco l'estensione dei diritti degli extraxcomunitari, ecco che i consigli, gli statuti e gli organi di decentramento sono utilizzati come buldozer.
Cdm diffida Comune di Genova su diritto voto immigrati
(ANSAweb)-ROMA,3 AGO-Il Consiglio dei ministri ha diffidato
il Comune di Genova sulla norma dello Statuto comunale,
approvata la settimana scorsa, con la quale si riconosce il
diritto di voto agli immigrati dopo cinque anni di soggiorno
in Italia.Quella adottata dal Consiglio comunale di Genova e'
una disposizione 'che viola palesemente una legge dello Stato
- ha spiegato il ministro La Loggia - e per questa ragione si
e' dato mandato al ministro dell'Interno di valutare le due o
tre procedure possibili per un intervento in materia'. Lo
Statuto comunale di Genova estende il diritto di voto in
occasione di elezioni locali agli stranieri extracomunitari
in possesso del permesso di soggiorno e residenti nel
territorio comunale. (ANSAweb).
Comunque un tale provvedimento dovrebbe passare sotto le forche del voto referendario. Non possono imporre a una città intera l'estensione dei diritti politici senza che i cittadini non accettino, a maggioranza, una tale estensione. Come le modifiche alla costituzione sono passabili di referendum, così deve essere anche per gli Statuti e le leggi fondamentali che tracciano la cornice politica delle comunità.