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di Redazione (redazione@vita.it)
22/07/2004
Sempre di più la politica della difesa anche in Italia è pensata come azione di guerra a garanzia degli interessi strategici, sostiene Alex Zanotelli in un appello diffuso da Rete di Lilliput. In questo quadro rientra il varo della portaerei Cavour, commissionata dal precedente governo di centro-sinistra di Prodi e appena varata dal Ministro della difesa Martino. La portaerei Cavour costa al contribuente come 1/7 della manovra correttiva, che porterà tagli a ministeri, enti locali, Sud ed imprese. Al costo iniziale della portaerei Cavour, 900 milioni di euro vanno a sommarsi i costi delle armi e delle strumentazioni a bordo che fanno raggiungere la cifra di 1390 milioni di euro, quasi 2.700 miliardi delle vecchie lire. Ma è giusto ricordare al Ministro Martino che nella finanziaria per l'anno 2004 l'aumento per le spese militari era stato dell'1,5 rispetto all'anno precedente, pari a 19.670 milioni di euro a cui si sono aggiunte 1.200 milioni di euro per le missioni militari italiane. Cifre da capogiro proprio nell'anno in cui secondo il Sipri-l'Istituto internazionale di Stoccolma per la ricerca sulla pace, il commercio legale di armi ha raggiunto i 956 miliardi di dollari, aumentando dell'11 nel 2003. C'è da sottolineare che il governo Berlusconi ha autorizzato l'export di sistemi bellici verso la Cina nonostante la conferma dell'embargo da parte del Parlamento europeo e quindi in violazione della legge 185/90 che regola il commercio delle armi.

Allo stesso tempo per Alex Zanotelli "è scandalosa la decisione del Pentagono di trasferire da Londra a Napoli il quartier generale delle Forze navali Usa in Europa: 20mila uomini delle tre armi." La Nato Response Force, questa la forza presente a Napoli dal primo luglio, è destinata non tanto alla difesa collettiva, prevista dall'articolo 5 del Trattato nord-atlantico, quanto alle «operazioni di gestione delle crisi non previste dall'articolo 5, al di fuori del territorio dell'Alleanza», che rientrano nel «nuovo concetto strategico» ufficializzato dal vertice Nato dell'aprile 1999. Per Zanotelli "niente a che fare con l'articolo 11 della nostra Costituzione, che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali."