Thomas More è davvero un insigne martire della fede cattolica dinanzi alle prevaricazioni di un sovrano iniquo, interessato ai suoi meri interessi di letto. Egli unì in sè le doti politiche e giuridiche e non solo quelle.
Va ricordato, infatti, che, durante la sua vita, Thomas More intrecciò insieme alla presenza politica una intensa attività letteraria. Compositore di versi latini (Epigrammi, 1518-20), traduttore di alcuni dialoghi di Luciano in collaborazione con Erasmo (1515 circa), scrittore di una Storia di re Riccardo III (1513-15), durante il periodo della Riforma intervenne nel dibattito teologico religioso con vari scritti: Risposta contro Lutero, 1523; Dialogo sulle eresie, (1529). Nel periodo più tragico della sua vita si occupò di etica e di ascetismo (Trattato sulla passione, 1534; Dialogo del conforto, 1534).
In suo onore apro questo thread.
Augustinus
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dal sito SANTI E BEATI con qualche mia correzione ed aggiunta:
San Tommaso Moro Martire
22 giugno - Memoria Facoltativa
Londra, 7 febbraio 1478 - 6 luglio 1535
Tommaso Moro è il nome italiano con cui è ricordato Thomas More (7 febbraio 1478 - 6 luglio 1535), avvocato, scrittore e uomo politico inglese. More ha coniato il termine «utopia», indicando un'immaginaria isola dotata di una società ideale, di cui descrisse il sistema politico nella sua opera più famosa, «L'Utopia», del 1516. È ricordato soprattutto per il suo rifiuto alla rivendicazione di Enrico VIII di farsi capo supremo della Chiesa d'Inghilterra, una decisione che mise fine alla sua carriera politica conducendolo alla pena capitale con l'accusa di tradimento. Nel 1935, è proclamato santo da Papa Pio XI; dal 1980 è commemorato anche nel calendario dei santi della chiesa anglicana (il 6 luglio), assieme all'amico John Fisher, vescovo di Rochester, decapitato quindici giorni prima di Moro. Nel 2000 San Tommaso Moro venne dichiarato patrono degli statisti e dei politici da Papa Giovanni Paolo II. (Avvenire)
Patronato: Avvocati, politici, statisti
Etimologia: Tommaso = gemello, dall'ebraico
Emblema: Palma
Martirologio Romano; Santi Giovanni Fisher, vescovo, e Tommaso More, martiri, che, essendosi opposti al re Enrico VIII nella controversia sul suo divorzio e sul primato del Romano Pontefice, furono rinchiusi nella Torre di Londra in Inghilterra. Giovanni Fisher, vescovo di Rochester, uomo insigne per cultura e dignità di vita, in questo giorno fu decapitato per ordine del re stesso davanti al carcere; Tommaso More, padre di famiglia di vita integerrima e gran cancelliere, per la sua fedeltà alla Chiesa cattolica il 6 luglio si unì nel martirio al venerabile presule.
(6 luglio: A Londra in Inghilterra, passione di san Tommaso More, la cui memoria si celebra il 22 giugno insieme a quella di san Giovanni Fisher).
Martirologio tradizionale (6 luglio): A Londra, in Inghilterra, san Tommaso Moro, Cancelliere del Regno, il quale, per la fede cattolica e per il primato del beato Pietro, per ordine del Re Enrico ottavo, fu decapitato.
Dicono che tutti gli uccelli di Chelsea (all’epoca sobborgo rurale di Londra) scendano a sfamarsi nel suo tranquillo giardino. Un indice della sua fama di uomo sereno e accogliente. Thomas More (questo il nome inglese), figlio di magistrato, è via via avvocato famoso, amministratore di giustizia nella City, membro del Parlamento. Dalla moglie Jane Colt ha avuto tre figlie e un figlio; alla sua morte, si risposa con Alice Middleton.
Ha imparato a Oxford l’amore per i classici antichi e lo condivide con Erasmo da Rotterdam, spesso ospite in casa sua. Scrive la vita dell’umanista italiano Giovanni Pico della Mirandola; ma sarà più famoso il suo dialogo Utopia, col disegno di una società ideale, governata dalla giustizia e dalla libertà. E’ un umanista che porta il cilicio, che studia i Padri della Chiesa e vive la fede con fermezza e gioia. Quando Lutero inizia la sua lotta contro Roma, il re Enrico VIII d’Inghilterra scrive un trattato in difesa della dottrina cattolica sui sacramenti, ricevendo lodi da papa Leone X e accuse da Lutero. A queste risponde Tommaso Moro, che Enrico stima per la cultura e l’integrità. Spesso lo consulta, gli affida missioni importanti all’estero. E nel 1529 lo nomina Lord Cancelliere, al vertice dell’ordinamento giudiziario. Un posto altissimo, ma pericoloso.
Siamo infatti alla famosa crisi: Enrico ripudia Caterina d’Aragona (moglie e poi vedova di suo fratello Arturo), sposa Anna Bolena, e giunge poi a staccare da Roma la Chiesa inglese, di cui si proclama unico capo. Per Tommaso Moro, la fedeltà esige la sincerità assoluta col re: anche a costo di irritarlo, pur di non mentirgli. E così si comporta. La fede gli vieta di accettare quel divorzio e la supremazia del re nelle cose di fede. Lo pensa, lo dice, perde il posto e si lascia condannare a morte senza piegarsi.
Incoraggia i familiari che lo visitano nella prigione della Torre di Londra e scrive cose bellissime in latino a un amico italiano che vive a Londra, il mercante lucchese Antonio Bonvisi: "Amico mio, più di ogni altro fedelissimo e dilettissimo... Cristo conservi sana la tua famiglia". Bonvisi gli manda in prigione cibi, vini e un abito nuovo per il giorno dell’esecuzione (ma non glielo lasceranno indossare). Davanti al patibolo, è cordiale anche col boia che dovrà decapitarlo: "Su, amico, fatti animo; ma guarda che ho il collo piuttosto corto", e gli regala una moneta d’oro. Poi, venuto il momento, dice alcune parole. "Poche", gli hanno raccomandato: e poche sono. Tommaso Moro invita a pregare per Enrico VIII, "e dichiarò che moriva da suddito fedele al re, ma innanzitutto a Dio".
Quindici giorni prima, per le stesse ragioni, è stato decapitato il suo amico John Fisher, vescovo di Rochester, che sarà canonizzato insieme a lui da Pio XI nel 1931. Ora la Chiesa li ricorda entrambi nello stesso giorno.
Autore: Domenico Agasso
Hans Holbein il Giovane, Thomas More, 1527, Frick Collection, New York
Schizzo cinquecentesca del Cancelliere Thomas More di Hans Holbein il Giovane
Hans Holbein il Giovane, Famiglia di Thomas More, 1565-67, National Trust Photographic Library
Lucy Madox Brown, Margherita Roper (figlia di Thomas More) recupera la testa mozzata del padre, 1873, Collezione privata