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    Talking Lo scandalo BANANA_BUFALA minuto per minuto - update 11 giugno 2004

    Grande soddisfazione per la liberazione degli ostaggi italiani.
    E' ancora presto per fare valutazioni di qualsiasi genere, probabilmente nei prossimi giorni ne sapremo di più sul loro rilascio e sull'intera vicenda.

    Una cosa è certa: non si sa ancora se è o no una coincidenza, ma i poveri tre ex-ostaggi non sanno cosa li aspetta, tornando qui in Italia a tre giorni dalle elezioni.
    Che Vespa li risparmi.


    Update (08/06/04): le coincidenze iniziano a farsi un pò troppe. Cito a memoria:

    - è cosa piuttosto nota che tempo fa Berlusconi si lasciò scappare alcune dichiarazioni particolarmente ottimistiche che - secondo alcuni - frenarono la trattativa. Quelle dichiarazioni (lo diceva il Corriere in quei giorni) erano dovute all'avvenuto pagamento di un riscatto di 9 milioni di euro che lasciava prevedere un rilascio in tempi brevi: rilascio che non avvenne, perchè si disse che i tre rapiti erano stati "consegnati" ad un altro gruppo, più moderato e informato sulla politica nostrana. Chissà quanto era informato sulla politica nostrana questo fantomatico "gruppo terrorista"..;

    - tempo fa venne fuori anche il discorso di possibili infiltrati italiani nel commando: la notizia - alla luce di tutte queste coincidenze - assume una rilevanza ben diversa da quella che gli diede la maggioranza, che lo prese (stranamente) come un bell'assist elettorale: "Lo fanno per screditare il governo";

    - è improbabile che dei terroristi lascino parlare gli ostaggi liberamente in italiano, senza avere idee di cosa l'ostaggio stia spiattellando a mezzo mondo;

    - è improbabile che durante un sequestro di persona si venga trattati benissimo, ma è ancora più improbabile che addirittura si possa ingrassare: intanto, se vi ricordate, è quello che si disse quando venì fuori l'ultimo filmato. I tre stavano benissimo, erano ben rasati (cosa piuttosto strana da chi è sequestrato da estremisti islamici e vestivano abiti occidentali;

    - il padre di uno dei tre rapiti (quello che dormiva col tricolore, per intenderci) da qualche tempo non stava più in giro con la bandiera e aveva smesso di partecipare a fiaccolate e manifestazioni;

    - i familiari degli ostaggi che non hanno partecipato alle manifestazioni contro Bush come richiesto dai "terroristi": non dovevano certo farlo per forza, ma l'avevano già fatto assecondando le richieste del primo filmato dei "rapitori" (?);

    - la nipote di Umberto Cupertino aveva scritto sul calendario la parola "Liberi" nel giorno di oggi: "La cosa ha del miracoloso", ha detto la madre. Lo dico anche io;

    - anche William, figlio di Salvatore Stefio, è stato miracolato: ieri diceva a tutti "Domani papà torna con noi".

    Chissà perchè questi miracoli colpiscono solo i bambini, anelli più deboli nella catena di un segreto da custodire.




    Update/2 (08/06/04): Dagospia scriveva ieri: E' solo un'ipotesi, ovviamente. Ma se gli ostaggi italiani in Iraq, anziché essere uccisi, fossero liberati poco prima delle elezioni? E se il presidente del Consiglio accogliesse loro, trionfante, all'aeroporto di Ciampino (visti anche tutti i soldi che ha pagato personalmente per il riscatto)? Un sondaggio riservatissimo darebbe un incremento di consensi per Forza Italia e e una sensibile crescita dei voti di preferenza per il presidente del Consiglio.



    Update/3 (08/06/04): ecco cosa dice il sindaco di Sammichele di Bari di ritorno dalla visita alla famiglia Cupertino:

    Ufficialmente i tre ostaggi italiani sono stati liberati dalle forze alleate senza spargimento di sangue, ma la verità verrà fuori.

    intanto

    - il generale americano Sanchez nega che ci siano stati negoziati coi rapitori;

    - lo sceicco sunnita Ahmad, parente del nuovo presidente iracheno, dice che il caso era stato già risolto il 6 Giugno, quando egli ha appreso che gli ostaggi sarebbero stati riconsegnati entro poche ore.



    Update/4 (09/06/04): i tre ex-ostaggi dichiarano di non essere a conoscenza della morte di Fabrizio Quattrocchi. La cosa è parecchio strana, dato che non si capisce quale altra spiegazione i tre possano aver dato all'improvvisa scomparsa di un sequestrato: l'ipotesi che gli abbiano fatto credere in una immotivata liberazione è illogica (i sequestratori spaventano gli ostaggi, mica li tranquillizzano) e immotivata, dato che - tra l'altro - Quattrocchi era il più esposto dei quattro alle violenze dei sequestratori in quanto possessore di un tesserino della Cpa (l'autorità provvisoria della coalizione).

    In questo quadro, è significativa la dichiarazione di Davide Quattrocchi, fratello di Fabrizio:


    Mi sembra così strano che non sapessero nulla di Fabrizio. Dopo due mesi senza vederlo cosa possono aver pensato, che fosse andato a fare una vacanza?


    Non credo proprio che quella gente abbia detto ai compagni di Fabrizio di averlo liberato. Al contrario penso che avrebbero potuto dire di averlo ucciso per farli stare più cauti. Certo è che mi sembra così strano che non sapessero...

    - ci sono delle incongruenze anche riguardo il luogo in cui sarebbero stato effettuato il blitz. Ieri il Ministro degli Esteri Frattini ha dichiarato:

    [i]La liberazione degli ostaggi è avvenuta in un punto a sud di Baghdad, nei sobborghi o in periferia.[/b]

    Tale dichiarazione si è rivelata oggi completamente falsa, dato che l'ostaggio polacco detenuto coi tre italiani e lo stesso generale Sanchez hanno dichiarato tutt'altra cosa:
    La liberazione del polacco Jerzy Kos è avvenuta nella città di Ramadi, 110 chilometri a ovest da Baghdad.
    Tale notizia è oggi confermata da tutti i media nostrani, smentendo quanto detto ieri dal ministro Frattini.




    Update/5 (10/06/04): oggi sono successe un bel pò di cose, quindi andiamo con ordine:

    - è venuta fuori una rivendicazione dell'assassinio degli ostaggi che sarebbe stata diffusa dopo la loro uccisione, che Pisanu ha detto (non si sa in base a quali informazioni, probabilmente per aggiungere un altro fregio alla sceneggiatura) sarebbe avvenuta l'11 Giugno. Ecco cosa scrive Repubblica:


    [...] E' questo il testo del messaggio, firmato brigata Al Quds, che avrebbe dovuto accompagnare il video dell'uccisione di Stefio, Agliana e Cupertino. A pubblicarlo, secondo fonti investigative, è stato il sito Ansar al Islam, che era stato oscurato dopo la decapitazione dell'americano Nick Berg.


    Attenzione, perchè la faccenda si fa sempre più strana.

    Problema n°1: come fa un qualsiasi documento ad essere pubblicato su un sito oscurato quasi un mese fa? L'ipotesi che la rivendicazione potrebbe essere stata pubblicata addirittura prima sembra totalmente assurda: si possono capire giornalisti che scrivono dei coccodrilli sugli ostaggi in pericolo di vita, ma il fatto che possano farlo dei terroristi mi sembra una cosa ai limiti del grottesco. E poi, perchè viene fuori solo ora?

    Problema n°2: ammesso e non concesso, il sito Muntada Ansar al Islam è avvolto da una storia molto particolare. La Cnn lo indicò come il sito che aveva diffuso il video dell'esecuzione di Nick Berg: nei 90 minuti che separarono la diffusione del video dall'oscuramento del sito Al Jazeera non trovò nulla.

    Ora - aldilà di tutte le perplessità sul filmato farlocco dell'esecuzione di Berg di cui si è già parlato - c'è da dire un'altra cosa su questo sito (questi, in realtà: www.al-asnar.biz e www.al-asnar.net): sebbene il server sia in Malesia, gli autori di tali siti si trovano in Europa (Londra e Nurberg, in Danimarca).

    La faccenda fa proprio acqua da tutte le parti.

    Perchè fare una rivendicazione se ci sono delle trattative in corso? Perchè farla prima? Come diffonderla da un sito oscurato da un mese? E anche se fosse stata pubblicata prima dell'oscuramento, perchè non se n'è mai saputo nulla?

    Nessuno stupore se tra qualche giorno dovesse venir fuori che questa rivendicazione sia più fasulla di una moneta da tre euro: in ogni caso stasera e domani non si parlerà d'altro, sabato si vota e buonanotte.

    - è venuta fuori anche una versione della liberazione alternativa a quella fornita dal generale Sanchez (a sua volta alternativa a quella completamente inventata dal premier): tale versione è riportata da testimonianze dirette e trova molte conferme nelle notizie già conosciute. La potete leggere su Peacereporter o sul Manifesto (se non mi sbaglio il link potrebbe cambiare, lo aggiornerò).

    In sintesi, si parla del riscatto di 9 milioni di euro (o dollari, in fondo cambia poco), del mediatore in contatto con l'Italia Abdel Salam Kubaysi e del suo ruolo, delle dichiarazioni di tanti personaggi più o meno coinvolti nella vicenda.

    Gli articoli - oltre a presentare tanti aspetti in comune - ci danno una visione dell'operazione completamente diversa da quella fornita finora e - a mio parere - alquanto più credibile: la liberazione sarebbe avvenuta tempo addietro tramite pagamento di un riscatto, gli ostaggi sarebbero quindi stati portati in un casermone nei sobborghi di Abu Grahib e lì liberati dagli americani nel momento più propizio. I segnali c'erano già stati.
    Leggere i due articoli, ci sono molte cose su cui si dovrebbe discutere.

    - c'è un giallo attorno ad uno dei filmati girati dai terroristi. Cito da Repubblica di oggi 10 Giugno, pagina 7 (non ho trovato il link):

    [...] E soprattutto, nel bilancio dei fatti di queste ore manca un tassello essenziale, collegato all'ultimo video conosciuto. Al Jazeera, 31 Maggio scorso. In quelle immagini c'è un vuoto nero. Repubblica è in grado di ricostruirlo. E' Salvatore Stefio che parla. Mostra un foglietto. Sul foglietto c'è scritto: "Bisogna vivere sempre sognando l'impossibile. A presto!". Mostrando il biglietto, si ascolta il suono di un campanello. Sono i due segnali convenuti per dire all'organizzazione umanitaria che sta trattando che ha trovato il canale giusto e l'accordo può essere vicino. Al Jazeera non manda in onda questo frammento. Ritiene troppo sfuocata l'immagine del foglietto e inutile orpello il suono del campanello....

    Sta di fatto che questa circostanza dimostra che il 31 Maggio un'organizzazione umanitaria (Emergency? Croce rossa?) era ad un passo dalla soluzione del sequestro. A quale prezzo, ammesso che ci fosse un prezzo da pagare?

    Attenzione, perchè gli ex-ostaggi confermano questo episodio. Maurizio Agliana ha dichiarato oggi pomeriggio:

    [...] "Nel messaggio del 31 Maggio - aggiunge - c'era un biglietto scritto, ma non ricordo più il contenuto, l'hanno tolto subito. Io non l'ho letto, l'ha letto Stefio.


    - il caso Quattrocchi. è stata segnalata una notizia riguardo la rogatoria per acquisire il filmato dell'uccisione di Quattrocchi, rogatoria che il ministro Castelli aveva bloccato facendo impantanare gli investigatori. Sembra che - dopo l'avvenuta liberazione - tale rogatoria sia finalmente partita. Vedremo se ne saprà qualcosa in più.



    Update/6 (11/06/2004): ogni ora che passa questa vicenda si infittisce di più. Magari un giorno ci si scriverà una sceneggiatura, ma credo che qualcuno si sia già comprato i diritti per fare una bella fiction in dodici puntate.

    [b]Nell'ultimo aggiornamento si parlava della versione della liberazione più credibile e concreta fornita da Peacereporter e il Manifesto. Se ne riportano due stralci.

    Uno: (ripeto, il link potrebbe cambiare: il Manifesto, 10 Giugno, pagina 2):

    Sembra invece che il blitz sia avvenuto alla periferia di Baghdad, presso il carcere di Abu Ghraib, in una casupola vicino ad una moschea, mentre i carcerieri si erano misteriosamente allontanati.


    e due:

    A parlare, raggiunto al telefono da PeaceReporter, è un iracheno [...] che è stato testimone oculare della liberazione di Agliana, Cupertino e Stefio. [...] La consegna sarebbe avvenuta al numero 17 di Zaitun Street ad Abu Ghraib.


    Ora succede qualcosa di particolare. Un inviato di Repubblica va a dare un'occhiata. E gli sparano.
    Scrive Repubblica:

    .....Quando la sua auto è stata attaccata a colpi di pistola, l'inviato di Repubblica, Daniele Matrogiacomo, era diretto proprio a Zaitun Street, riferisce l'Ansa....

    In ogni caso, non preoccupatevi: il Tg1 della notte appena conclusosi non ha dedicato all'argomento neanche un secondo. Cosa credete, di essere in Spagna?



    Update/7 (11/06/2004): tutto sommato rende alquanto soddisfazione il fatto che oggi Repubblica si ponga gli stessi dubbi che ci si poneva ieri riguardo l'assurda rivendicazione. Inoltre, l'articolo che trovate qui ( http://www.repubblica.it/2004/f/sezi...stliberi2.html ) fa parecchia luce sul mistero del sito web e su tanti, tanti passaggi oscuri.
    Ve lo propongo interamente, perchè credo rappresenti una grande passo avanti per la vicenda.

    Accade tutto in poche ore. E' tardo pomeriggio e la notizia che a Badgad possa essere circolato molto denaro prima della liberazione degli ostaggi trova qualche autorevole conferma. Come le parole del commissario della Croce Rossa a Repubblica: "A metà maggio, la liberazione era ormai cosa fatta quando qualcuno ha proposto di pagare 15 milioni di dollari".

    Conferma che sia stato pagato un riscatto di 9 milioni di dollari, Gino Strada. La faccenda si fa seria per il governo perché quegli interrogativi - è stato pagato un riscatto? gli ostaggi potevano tornare a casa anche prima della vigilia elettorale? - acquistano una maggior consistenza di un pregiudizio politico-ideologico.

    E' a questo punto che, come d'incanto, una "fonte investigativa" (molto probabilmente un ufficiale del Sismi) consegna ai magistrati romani la rivendicazione firmata dalla "cellula per le esecuzioni delle brigate Al Quds" che avrebbe dovuto accompagnare il video dell'esecuzione di Stefio, Cupertino e Agliana. Le "fonti investigative" riferiscono ai pubblici ministeri che hanno intercettato il testo "nel sito di Ansar Al Islam" già oscurato dopo la decapitazione di Nick Berg.
    Questo sito è riapparso con un nuovo indirizzo - www.ansarnet.ws/vb.

    La rivendicazione, a 48 ore, dal voto è un formidabile jolly. Ipotizziamo che ci fosse una crepa in quel che è accaduto martedì scorso. Ipotizziamo che, da quella crepa, salti fuori una prova attendibile che il governo si fosse pagato la liberazione degli ostaggi. Se Stefio, Agliana, Cupetino dovevano morire, l'11 giugno, come era stato già deciso, chi avrebbe potuto opporre una sola critica a un esecutivo che ha salvato la vita di tre italiani per qualche milione di dollari? In Italia è addirittura routine pensar male....


    Qui conviene stare ai fatti. Anzi, al fatto più importante del giorno: la rivendicazione dell'assassinio degli italiani sul sito www.ansarnet.ws/vb della "cellula per le esecuzioni delle brigate Al Quds". Un primo vaglio di questo documento svela cinque incongruenze, alcune inquietanti, altre penose.


    Uno. Non si tratta del sito del gruppo terroristico Al Ansar Al Islam, ma del sito di Al Ansar Al Islamia. "Come confondere il destino con il delfino". Il sito delle Br con il sito della comunità dei fedeli di Cristo perché Al Ansar Al Islamia è, appunto, un "foro" on line dei seguaci dell'Islam.

    Due. Il sito non permette l'accesso. E' momentaneamente indisponibile perché "in aggiornamento". E' naturale chiedersi: che senso ha offrire la rivendicazione di un assassinio politico da un sito a cui nessuno ha accesso?

    Tre. Non esistono tra le formazioni terroristiche islamiche le "cellule per le esecuzioni". "Uccidere l'infedele" non è una specializzazione tecnica, ma un dovere religioso individuale. Pensare che possano esistere "cellule per le esecuzioni" è tipico della cultura occidentale, dove esiste la mente e il braccio. Lo stratega e l'assassino.

    Quattro. Le Brigate Al Quds non hanno nessun rapporto conosciuto con il gruppo Al Ansar Al Islam (il cui sito è stato oscurato dopo l'orrenda esecuzione di Nick Berg). Né le Brigate Al Quds hanno alcun rapporto con le Brigate Verdi di Maometto che, anche se sconosciute nel triangolo Bagdad-Falluja-Ramadi, hanno gestito il sequestro degli italiani.

    Cinque. Il testo della rivendicazione diffuso dalle "fonti investigative" non è completo. Se si entra in possesso della schermata (che pubblichiamo in queste pagine) è facile rendersi conto che non di rivendicazione si tratta. Ma di un "forum" in cui ciascuno rovescia in rete quel che pensa, immagina, strologa. C'è da dire che la rivendicazione non ha ottenuto gran successo in quel forum. Subito dopo il testo della presunta "cellula per le esecuzioni" c'è chi oppone: "Proprio strano... Questa liberazione degli ostaggi, a tre giorni dall'annuncio della loro uccisione... ".


    Quindi, la rivendicazione viene messa in rete l'8 giugno, il giorno stesso della liberazione degli ostaggi. Non devono essere delle aquile gli "esecutori di Al Quds", visto che rivendicano pubblicamente una sconfitta.

    Sono incongruenze che devono trovare una ratio. Ma una più forte evidenza deve trovare il comportamento del governo e in particolare del Presidente del Consiglio.

    Anche qui conviene stare ai fatti. Già nelle ore successive alla liberazione di Stefio, Cupertino e Agliana, il ministro dell'interno e della difesa sostenevano pubblicamente che i sequestratori stavano per "uccidere gli ostaggi".

    Curiosamente, dello "scenario peggiore, il più temuto e angosciante, l'uccisione dei nostri connazionali", Berlusconi non sa nulla. Nella maratona mediatica che lo ha visto impegnato l'8 giugno, il capo del governo ha più volte sostenuto che i tre italiani non erano in immediato pericolo di vita. Che "si poteva attendere ancora qualche giorno" per arrivare "a una soluzione concordata con i leader politici e le autorità religiose irachene".
    Perché attendere se i sequestratori avevano già "deliberato" l'assassinio? E se questa informazione, alla vigilia della liberazione, non era ancora in possesso dei due ministri, lo è stata sicuramente l'8 di giugno, quando il "forum" internet viene intercettato. E allora: perché non comunicarlo al presidente del Consiglio?


    Le domande potrebbero continuare.
    Quel che conta ora dire è che c'è puzza di bruciato. Ci sono troppe incongruenze nel comportamento del governo. Sono troppe le contraddizioni tra la ricostruzione del governo, questa rivendicazione che dovrebbe dirci che l'assassinio era imminente e le testimonianze che è stato possibile raccogliere.

    Tutte concordano su un punto. Sabato 5 giugno (i presunti assassini si preparano ad uccidere dopo aver già scritto la rivendicazione) è stato il giorno in cui la liberazione è maturata.
    Lo riferisce Maurizio Scelli: "Sabato mi chiama l'Ulema Al Kubaissi e mi dice che è questione di ore e Stefio, Cupertino e Agliana mi saranno consegnati".

    Lo confermano le forze americane che, in quel sabato, hanno la prova documentale che i tre italiani sono vivi insieme al prigioniero polacco, quasi ormai privi di sorveglianza. Lo raccontano gli stessi ostaggi ai magistrati di Roma: "Almeno un carceriere, negli ultimi giorni, tentò di far fuggire uno di noi". Lo riferisce a Repubblica Gino Strada: "L'Imam di Falluja ci avvertì, sabato, che era fatta. La liberazione era questione di qualche giorno".
    Sabato 5 giugno è quindi il giorno della "pacificazione" e non il giorno della morte se si prendono in considerazione le parole dei testimoni diretti e indiretti e non un breve testo estrapolato da un forum di un sito inaccessibile, firmato da una misteriosa e inedita "cellula per le esecuzioni".


    L'inaspettato arrivo sulla scena mediatica, addirittura della rivendicazione di un'esecuzione imminente, ha l'indubbio pregio di far scivolare in secondo ordine quel che, durante la giornata, poteva diventare una rogna per il governo. Anche qui, conviene stare ai fatti e alle testimonianze dirette.

    Maurizio Scelli, come raccontiamo in queste pagine, è furibondo. Dicono che a stento riesce a controllare la sua ira. Per un motivo comprensibilissimo. Il commissario straordinario della Croce rossa si sentiva a un passo dal successo della sua faticosa iniziativa umanitaria. Lo abbiamo già detto: sabato 5 giugno, Al Kubaissi lo informa che la liberazione è ormai cosa fatta. Fortunatamente sarà così.
    Gli ostaggi saranno liberati, ma soltanto per la favorevole circostanza che insieme a loro è un polacco; che l'intelligence polacca ha fatto un buon lavoro; che quei risultati si sono sovrapposti e incrociati con le informazioni delle forze armate americane che hanno individuato, grazie a una fonte prezzolata, il "covo". Due minuti di blitz e tutto è fatto.
    Scelli rimane con le mani vuote. Eppure egli è convinto che la crisi degli ostaggi italiani poteva essere risolta in venti giorni se non ci fossero stati dei personaggi "che volevano comprare con 15 milioni di dollari la vita dei sequestrati".
    Ora, non c'è nessun privato cittadino o filantropo ricchissimo che di sua spontanea volontà raggiunge Bagdad con 15 milioni di dollari per trattare la soluzione di un sequestro.
    Il buon senso ci impone di pensare che chi, come racconta Scelli, se ne andava in giro per Bagdad promettendo quel denaro era l'emissario di un governo. Il buon senso ci impone di pensare che quell'emissario o quegli emissari fossero del governo italiano. A meno di non pensare che ci sia al mondo un altro governo interessato alla liberazione dei nostri ostaggi.

    Anche Gino Strada conferma che Bagdad era diventata un suk e racconta come "quando la vicenda era ormai risolta qualcuno, ci è stato detto, ha pagato 9 milioni di dollari.

    Per concludere, non si tratta di allungare ombre su una storia limpida per partito preso. Si tratta di farsi raccontare finalmente la storia. Perché quel che ci è stato detto finora sta in piedi come un sacco vuoto."




    Un'ultima precisazione, per adesso. Controllando con un semplice "whois" i registranti del dominio del sito che ha diffuso la rivendicazione, scopriamo che:

    - il sito viene registrato il 31 Maggio 2004;

    - è registrato attraverso un sito americano http://www.godaddy.com

    - si appoggia ad una ditta di hosting american http://www.p4host.com)

    Chiaro? Sarà difficile (difficilissimo, con la libertà d'informazione che c'è in Italia) che questo scandalo venga fuori prima delle elezioni, ma è certo che ne vedremo ancora delle belle....







    to be continued


    http://www.bloggers.it/progettomayhem/

  2. #2
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    Up (per favorire i bananas che hanno fatto finta di non aver visto il 3d)

  3. #3
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    sono impegnati a dare addosso a Emergency in un altro 3d

  4. #4
    I amar prestar aen
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    10 minuti fa su rai1, intrervista all'uomo della cri citato da emergency, che smentisce tutto in maniera categorica!!!

    Cordiali Saluti
    E voi tutti, o Celesti, ah! concedete,
    Che di me degno un dì questo mio figlio
    Sia spendor della patria, e de Troiani
    Forte e possente regnator. Deh! fate
    Che il veggendo tornar dalla battaglia
    Dell'armi onusto de' nemici uccisi,
    Dica talun: NON FU SI' FORTE IL PADRE:
    E il cor materno nell'udirlo esulti.

  5. #5
    I amar prestar aen
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    In Origine Postato da antonio
    ma e' il banana Scelli? quello di FI trombato alle scorse elezioni e gia' redarguito dal Nano per aver parlato di riscatto in altra circostanza?
    Penso di si, lo stesso citato da peacereporte per confermare le tesi di strada (minuscolo ormai dovuto).

    Cordiali Saluti
    E voi tutti, o Celesti, ah! concedete,
    Che di me degno un dì questo mio figlio
    Sia spendor della patria, e de Troiani
    Forte e possente regnator. Deh! fate
    Che il veggendo tornar dalla battaglia
    Dell'armi onusto de' nemici uccisi,
    Dica talun: NON FU SI' FORTE IL PADRE:
    E il cor materno nell'udirlo esulti.

  6. #6
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    In Origine Postato da locke
    Penso di si, lo stesso citato da peacereporte per confermare le tesi di strada (minuscolo ormai dovuto).

    Cordiali Saluti


    allora i casi sono due:


    1) o candidate degli sckizzofrenici (e dopo trombatura, a titolo d'indennizzo provvedete a crearli commissari di stato delle più importanti Istituzioni della Repubblica (complimenti! )

    2) non si tratta di uno skizzofrenico ma di un semplice bananero adeguatamente istruito dalla trimurti bondi-schifani-ferrara (arri-complimenti


    in entrambi i casi dovreste VERGOGNARVI....

    o meglio potreste VERGOGNARVI.... se per caso vi fosse rimasta nozione del significato di parole quali DIGNITA' ED ONESTA' INTELLETTUALE


  7. #7
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    In Origine Postato da Guido Di Tacco



    http://www.bloggers.it/progettomayhem/




    ....
    ....


    Update/8 (11/06/2004)
    :

    la cosa scandalosa non è tanto che Maurizio Scelli stia sbraitando da un Tg all'altro un paio di caz**ate su Emergency, quanto che stia sostanzialmente smentendo se stesso.

    Questo diceva ieri Maurizio Scelli a Repubblica:


    [......] Scelli rimane con le mani vuote. Eppure egli è convinto che la crisi degli ostaggi italiani poteva essere risolta in venti giorni se non ci fossero stati dei personaggi "che volevano comprare con 15 milioni di dollari la vita dei sequestrati". Ora, non c'è nessun privato cittadino o filantropo ricchissimo che di sua spontanea volontà raggiunge Bagdad con 15 milioni di dollari per trattare la soluzione di un sequestro.....


    Avete letto bene? Oggi dice il contrario.

    Il perchè? un'idea ci sarebbe....


    In Italia - si sa - la memoria è considerata un bene di lusso, e pochi hanno svoglia di sfoggiarla. A troppi - per esempio - è sfuggito che Maurizio Scelli, il commissario della Croce Rossa Italiana che ha fatto tanto parlare di sé in questi giorni, è un illustre "trombato" alle ultime elezioni politiche. Scelli si è presentato come candidato elezioni - nel 2001 - con Forza Italia, nel collegio 20 del Lazio 1 ( Roma - Gianicolense), perdendo contro Walter Tocci, l'ex assessore capitolino alla mobilità. Per la precisione, Scelli ha preso 28.457 voti, contro i 34.755 di Tocci. Fatto grave, pensando che grazie a quelle elezioni Silvio Berlusconi ha conquistato Palazzo Chigi... (da Dagospia)


    Che Scelli stia cercando di farsi perdonare?



    to be continued

  8. #8
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    Predefinito ULIVO:UNITI NELLE FIGURE DI PUPU'

    EX OSTAGGI: EMERGENCY, MAI PARLATO DI PROVE DI UN RISCATTO
    ROMA, 11 GIU - ''Ne' Gino Strada ne' Emergency hanno mai detto di avere le prove che sia stato pagato un riscatto per la liberazione degli ostaggi italiani''. Sia Gino Strada, sia Emergency, hanno sempre detto che ''i nostri interlocutori ci hanno riferito di una persona che aveva loro parlato di una richiesta di liberazione degli ostaggi in cambio del pagamento di un riscatto''. A precisare il senso delle parole di Gino Strada e' il vicepresidente di Emergency, Carlo Garbagnati, dopo le polemiche suscitate dall'intervista ad alcuni quotidiani dal fondatore dell'associazione. ''Sin dall'inizio del nostro tentativo umanitario - racconta Garbagnati - abbiamo messo in chiaro che con noi non c'era in alcun modo possibilita' di parlare di riscatto e se qualcuno avesse voluto utilizzare questo argomento come oggetto di trattativa, non era a noi che doveva rivolgersi''. Ma allora come sono andate realmente le cose? ''Quello che sappiamo - spiega Garbagnati - e' che in uno degli ultimi incontri, una decina di giorni fa, con la soluzione della vicenda ormai vicina, i nostri interlocutori ci hanno detto che da una persona di cui non si fidavano molto era arrivata la richiesta di un riscatto di 9 milioni di dollari per la liberazione degli ostaggi''. Se questa fosse, aggiunge il vicepresidente di Emergency ''pura creazione o qualcosa di realmente accaduto noi non possiamo certo provarlo''. La decisione di raccontare l'episodio, ha concluso Garbagnati, e' stata presa da Strada nel momento in cui sono cominciate a circolare voci su un riscatto e sul possibile coinvolgimento di Emergency nella vicenda. ''Abbiamo deciso di intervenire perche' era decisamente necessario chiarire che in nessun momento abbiamo preso in considerazione alcuna ipotesi di denaro e di riscatto''.
    11/06/2004 145


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  9. #9
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    Predefinito

    STAVANO PORTANDO I SOLDI??
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  10. #10
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    Predefinito provaci ancora banana....

    In Origine Postato da GEORGE
    EX OSTAGGI: EMERGENCY, MAI PARLATO DI PROVE DI UN RISCATTO
    ROMA, 11 GIU - ''Ne' Gino Strada ne' Emergency hanno mai detto di avere le prove che sia stato pagato un riscatto per la liberazione degli ostaggi italiani''. Sia Gino Strada, sia Emergency, hanno sempre detto che ''i nostri interlocutori ci hanno riferito di una persona che aveva loro parlato di una richiesta di liberazione degli ostaggi in cambio del pagamento di un riscatto''.


    vedi sopra chi ha tirato fuori la storia del riscatto, banana....


    anzi.... alle volte fossi pure orbo oltre che rinko, te lo riposto ingrandito q.b.:



    Questo diceva ieri Maurizio Scelli a Repubblica:


    [......] Scelli rimane con le mani vuote. Eppure egli è convinto che la crisi degli ostaggi italiani poteva essere risolta in venti giorni se non ci fossero stati dei personaggi "che volevano comprare con 15 milioni di dollari la vita dei sequestrati". Ora, non c'è nessun privato cittadino o filantropo ricchissimo che di sua spontanea volontà raggiunge Bagdad con 15 milioni di dollari per trattare la soluzione di un sequestro.....





    come li cingomme: ritenta e (forse) sarai piuì fortunato

 

 
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