Aveva dodici anni, lo zingaro, quando qualcuno gli regalò una chitarra-banjo; e prima di compiere i tredici aveva suonato da professionista in cento orchestre. E aveva solo diciotto anni, all'una di notte del due novembre 1928, quando la sua roulotte prese fuoco. Era piena di fiori di celluloide che la sua giovane moglie preparava per vendere al mercato. Rotolò fuori da quell'inferno avvolto in una coperta, la sua mano sinistra orribilmente ustionata, insieme a tutta la parte sinistra del corpo. Costretto a letto per diciotto mesi, si fece dare una chitarra e con le sole due dita rimaste vive nella sua mano sinistra (l'indice e il medio) sviluppò una incredibile tecnica virtuosistica. Oggi, se non ci fosse qualche filmato che lo mostra in azione, sarebbe impossibile credere che certe scale e certi passaggi siano eseguiti con solo due dita. Pino Daniele, nel suo ultimo disco, canta un suo famoso pezzo, Nuages, e io dopo l'introduzione della chitarra e della voce soft di Pino, vi ho mixato l'inciso del brano originale di Django Reinhardt, con quelle incredibili scale che ci portano su, sempre più, tra le nuvole...

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