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Discussione: Rasputin

  1. #1
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    Predefinito Rasputin

    Dal sito http://www.nkweb.net/eso/rasputin/

    La Vita

    Grigorij Efimovic Rasputin nasce in un piccolo villaggio della Siberia occidentale Pokrovskoe presso Tobol'sk probabilmente intorno al 1871 da una famiglia contadina di umile condizione, il suo originale cognome era Novykh ma a causa degli scandali sessuali che caratterizzarono la sua gioventù venne ricordato come Rasputin, che significa depravato, vizioso. All'età di otto anni la sua adolescenza fu scossa dalla prematura scomparsa del caro fratello, che secondo alcuni avrebbe giustificato una vita vissuta sempre alla ricerca del piacere e della gioia. Compiuta la maggiore età pervaso da un'improvvisa vocazione alla vita mistica 1904, abbandonata la moglie e i tre figli, seguì la setta ereticale dei chlysty e vestì l'abito monacale. Benché rozzo e illetterato, grazie alla sua personalità affascinante (lo si riteneva in possesso di straordinari poteri ipnotici e taumaturgici), acquistò la fama di santone e guaritore, suscitando l'interesse di alcuni alti prelati ortodossi che videro in lui un possibile strumento per acquistare influenza presso lo zar e lo presero sotto la loro protezione.

    Fu così che nel 1907 durante il suo soggiorno a Pietroburgo, Rasputin fu introdotto a corte dall'archimandrita Feofan, confessore dell'imperatrice Alessandra Feodovna, col pretesto di vegliare sulla cagionevole salute dello zarevic Alessio, affetto da emofilia. L'apparente guarigione di Alessio a cui Rasputin riusciva a bloccare le frequenti emorragie e ancor più il forte ascendente esercitato dal monaco siberiano sull'imperatrice, gli guadagnarono la pressoché illimitata fiducia dello zar Nicola II, che, tramite la moglie, prese l'abitudine di consultarlo nelle sue più importanti decisioni. Per una figura carismatica come Rasputin poter "controllare" la famiglia reale fu molto semplice, il carattere debole e titubante dello zar che lo vedeva come il simbolo della semplice fede del contadino per la monarchia, che era alla base della sua dinastia e giustificava il suo ruolo nei confronti del popolo e il disperato appoggio della chiesa ortodossa ormai subordinata alla Corona che, sperava controllandolo di recuperare il prestigio e il potere perduti gli permisero di costruire la sua fortuna.

    L'influenza di Rasputin, inizialmente limitata alle questioni ecclesiastiche (nel 1911 impose la nomina di un suo seguace a vescovo di Tobol'sk e successivamente arrivò a dominare la politica religiosa del Santo Sinodo), s'estese gradualmente agli affari di Stato, attraverso le sue numerose relazioni con nobildonne e dame dello stesso seguito dell'imperatrice (come la Vyrubova, amica intima con la zarina Alessandra e sua intermediaria con la famiglia reale), che lo misero in contatto con gli ambienti aristocratici ultrareazionari e germanofili della capitale. Il suo potere raggiunse il culmine durante la prima guerra mondiale allorché, dopo aver ottenuto la destituzione del comandante supremo dell'esercito, granduca Nicola Nicolaevi Romanov (1915), impose alla guida del governo russo (febbraio 1916) proprie creature (il presidente del consiglio Strumer e il ministro degli interni Protopopov) instaurando un regime d'arbitrio e di corruzione, che gettò il discredito sulla già vacillante monarchia dei Romanov. Le sue dissolutezze e le orge scandalose finirono però col turbare l'opinione pubblica, che dopo il 1914 lo accusò di essere un agente della Germania (accusa che non fu mai provata) e la situazione critica nella quale la Russia venne a trovarsi alla fine del 1916 rese sempre meno tollerabile l'ingerenza di Rasputin negli affari di governo, suscitando crescenti pressioni sullo zar perché fosse allontanato da corte.

    Rimasta vana ogni protesta per l'opposizione della zarina fin quando un gruppo di congiurati composto dal principe F. Jusupov, il granduca Dmitrij, appartenenti all'alta aristocrazia, e il deputato monarchico della Duma V.M. Puriškevi, nell'estremo tentativo di salvare il prestigio della Corona e di sottrarre Nicola II all'influenza di Rasputin, attirarono quest'ultimo ad un pranzo e, dopo averlo avvelenato, lo finirono a colpi di pistola e di pugnale (16 dicembre 1916). Il suo corpo venne ripescato nella Neva alcuni giorni dopo e fatto tumulare con tutti gli onori dalla zarina a Tzarskoe Selo (San Pietroburgo), fu bruciato e le ceneri furono disperse dai bolscevichi dopo la rivoluzione russa del 1917. La figura di Rasputin, sicuramente misteriosa e ambigua paradossalmente contribuì a mettere in risalto le debolezze e l'inconsistenza della monarchia zarista, preda, in un secolo dove ormai la ragione soppiantava il misticismo, del carisma del più discusso avventuriero del nostro secolo.

  2. #2
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    Dal sito http://www.arcobaleno.net/

    RASPUTIN GRIGORI santo o genio malvagio?
    di Antonia Bonomi

    Pokrowskoje 29 luglio 1871 LEONE ascendente ARIETE
    Nato in Siberia da una famiglia di umilissimi contadini, nei vari ritratti fatti dagli storici viene indicato come avventuriero, monaco, guaritore taumaturgico, ipnotizzatore, telepata, crapulone. La biografia ufficiale dice che Rasputin fu sempre un po' strano. Già nella più tenera età oscillava dalla vivacità più sfrenata alla solitudine. In seguito a uno choc psico-fisico (lui e il fratello Micha caddero nel fiume, lui fu salvato a stento e restò a lungo ammalato mentre il fratello morì), affiorano i primi "poteri" che in seguito affinerà.
    Nello stadio puberale si moltiplicano le manifestazioni straordinarie, ma emergono anche manifestazioni di una personalità definita dagli scienziati "isterica, mistica, traboccante sensualità, dall'immaginazione sovreccitata, in balia perenne di emozioni violente e bruschi cambiamenti d'umore".
    Crescendo si rivela donnaiolo infaticabile, lavoratore accanito e danzatore sfrenato, capace di cadere in estasi ascoltando i suggestivi motivi musicali della sua terra. Sposa una robusta compaesana, ha tre figli e campa senza smettere di bere, di insidiare l'onore delle rappresentanti del gentil sesso che entrano nella sua orbita e di vedere la Madonna.
    Contadino e vetturale ha la ventura di accompagnare al Monastero di Werchoturje un seminarista il quale, durante il viaggio, lo convincerà a provare la vita monastica. Combinazione tra le combinazioni in quel convento molti giovani monaci sono seguaci della setta dei Chlysty (o dei flagellanti da chlyst - frusta), i cui adepti si propongono di comunicare con Dio per incarnare Cristo mediante pratiche collettive di mortificazione corporale. Questi riti degeneravano in manifestazioni orgiastiche, l'insieme calzava a pennello alla personalità di Rasputin e gli permetteva lo studio e l'affinamento delle qualità sensitive. Lascia il monastero e per tre anni si dà alla vita di stranniki, sorta di mistico pellegrino, poi torna al paesello natio e per far dimenticare i passati stravizi si seppellisce a pregare nella cantina della propria abitazione. Di tanto in tanto, quando è rapito misticamente, lancia lunghe grida lamentose che impressionano i compaesani i quali a poco a poco prendono l'abitudine di recarsi da lui per chiedere speciali benedizioni.
    I suoi occhi magnetici stregavano, o ipnotizzavano, uomini e donne, popolino e sacerdoti, la sua voce persuadeva come una musica e il confessore della bigotta e isterica zarina lo introduce a corte perché si occupi dell'erede al trono affetto da emofilia.
    Rasputin riesce a calmare le crisi e le sofferenze del povero piccolo e si parla di guarigione. Intanto il sedicente monaco lavora sulla debole psiche della zarina che lo raccomanda allo zar e di raccomandazioni ricevute in raccomandazioni fatte il potere di Rasputin diventa enorme. E' il deus ex machina dell'impero, tutti lo sanno tant’è che gli avversari politici dello zar metteranno lui, la zarina e Rasputin alla berlina sui manifesti.
    Com'era Rasputin secondo l'Astrologia?
    Leone Ascendente Ariete esteso a Toro-Gemelli, era animato dal desiderio di emergere, di impressionare, di essere applaudito. La Luna e Saturno nel Capricorno con i pessimi aspetti creati lo rendevano diffidente, avido. Amava il potere, godeva di una discreta fortuna, aveva un'ottima memoria, nessuna remora morale, era scaltro più che intelligente, sensibile in modo animalesco agli odori, ai colori, alle musiche. Era una sorta di elemento naturale, primitivo-animalesco appunto, che grazie al desiderio di emergere, all'ambizione e alla costanza spinta fino al fanatismo aveva affinato le sue doti. Su tutto sovrintendeva l'istrionismo che era per lui una seconda natura. Giove nel Cancro in pessimo aspetto con la Luna e Saturno era l'indicatore della sua frenesia visionaria e contemporaneamente lo predisponeva all'ingordigia. Quanto alla sensualità, alla sfrenatezza sessuale tanto ricordata, sono presenti nel suo quadro e indicate come derivanti da perenne insoddisfazione. La massima che enunciava, e che ha fatto da sottofondo a tutta la sua vita? "Quando Dio manda la tentazione bisogna soccombervi" e non mi sembra che avesse letto Oscar Wilde. Mercurio nel Leone in ottimo aspetto con Marte e Nettuno parla della sua eloquenza incantatrice, ma Marte e Nettuno in opposizione indicano che la personalità del soggetto è disturbata, è un dissociato, una persona affetta da disturbi mentali, un violento emotivamente instabile che attacca perché è insicuro e pensa così di difendersi. La mania di persecuzione venava tutta la sua personalità.
    Urano quadrato a Nettuno indica che Rasputin desiderava cambiare, aspirava a una metamorfosi, ma era fatalmente inclinato a scegliere modi sbagliati. Non era lucido e lungimirante come pretendeva di essere. Astrologicamente lo si può inquadrare come un fenomeno da baraccone, niente più di un ipnotizzatore.
    Rasputin avanza fino al vertice massimo, viene chiamato "lo zar sopra lo zar", interviene nelle faccende dello stato, nel corso della prima guerra mondiale fa defenestrare ministri e generali a favore dei suoi protetti entrando nella storia come il genio malvagio della Russia. C'è da sperare che il termine "genio" sia una similitudine con i geni intesi come spiritelli benevoli o cattivi, stile il noto genio della lampada di Aladino, e non alla genialità come qualità della mente, perché Rasputin possedeva solo una genialità animale, fatta di diffidenza preconcetta e scaltrezza unite al complesso di Dio o mania di onnipotenza.
    Nell'insieme, tra storia e riscontri astrologici, viene fatto di pensare che a favorire la sua ascesa non siano stati tanto la sua intelligenza o i suoi "poteri" quanto la fortuna che gli ha fatto incontrare persone deboli, un ambiente guasto, una società che aveva bisogno di essere stupita, abbindolata.

    PIETROGRADO: NOTTE TRA IL 16-17 DICEMBRE 1916
    Il principe Felix Jussupoff, il granduca Dimitri Pawlovich, il deputato Purishkevich e il medico Lazawert pensano di averne abbastanza di questo figuro e decidono di sopprimerlo per il bene della patria. Il principe fece credere a Rasputin che la propria affascinante e giovane moglie volesse sottoporsi a un trattamento ipnotico e Rasputin "tradito dalla lussuria, sperando di procurarsi una nuova amante", accettò l'invito. Alcune cronache riferiscono che in questi giorni Rasputin fosse preda di presentimenti neri, ma tant'è, al convegno si recò, accettò i pasticcini, il te e i liquori all'acido prussico in dosi industriali offerti dal generoso principe e... lamentò solo qualche bruciore di stomaco. Allora il principe decise di sparargli, lo colpì alla testa, ma Rasputin non morì. Come in una sequenza dell'orrore venne ancora pugnalato e infine gettato nel fiume. Si concludeva la sua avventura terrena.
    Qual era il cielo di Rasputin in quella notte tremenda per lui e inutile per la Russia?
    Contrariamente a quanto si possa pensare, non gli faceva affatto difetto la fortuna. Però Urano natale congiunto a Saturno accentuava la presunzione, la mancanza di riguardi verso gli altri. Urano quadrato a Giove indicava ostacoli che si frappongono alla realizzazione delle aspirazioni suggerite dalle case che li ospitano.
    Bene, Urano natale è nella quinta casa, quella "degli amori". Un ostacolo si opponeva al desiderio di Rasputin di farsi una nuova amante: il marito della medesima si suppone. Non solo, Nettuno natale congiunto a Giove in campo XII indica che il soggetto è alla ricerca di stimoli nuovi, che l'inquietudine e l'impazienza, la ricerca del piacere ottundono le facoltà mentali. Ma Nettuno in questo settore parla di intrighi, di nemici, di tradimenti. Qualcuno senza dubbio stava tramando nell'ombra, tant'è che l'ha ucciso.
    Lui, da quell'essere primordiale che era, l'aveva avvertito, ma c'erano Urano e Giove quadrati: Rasputin ha favorito i congiurati restando però vittima di se stesso, della propria insaziabilità, della propria amoralità. Insomma, si è scritto il suo destino da solo. E pensare che era un veggente!
    CURIOSITA': l'epiteto nel quale più comunemente si incappa quando si legge di Rasputin è demonio, il numero che gli occultisti assegnano alla "Bestia", ovvero al demonio, è 666. Sapete qual era il numero telefonico di Rasputin? 646.46.
    E la sua protettrice, la zarina Alexandra Fiodorovna, sapete quando è nata? Il 6 giugno alle ore 6, come dire 6.6.6... e qualcuno non vuol sentire parlare di coincidenze!
    Dicono le cronache che nel corso della giornata Rasputin ricevesse decine e decine di persone. A meno che non si trattasse di personaggi importantissimi, non riceveva nessuno singolarmente. Gli ammiratori-postulanti, che si rivolgevano a lui per ogni tipo di grazia, dall'avanzamento professionale alla guarigione di malattie, erano in gruppo, lui passava in mezzo a loro con lo sguardo dardeggiante e a volte si fermava brevemente accanto a l'uno o all'altro. Ha una curiosa rassomiglianza con ciò che accadeva con gli estimatori di Padre Pio. Con una variante: Rasputin ascoltava benevolmente, non era mai scostante o violento.

  3. #3
    Qoelèt
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    Caro Tomas, vorrei segnalarti un thread sul nostro Forum Ortodosso in cui ,poco tempo fa, abbiamo discusso sulla figura di Raputin :

    I ROMANOV

    Cari saluti
    +Luca

  4. #4
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    Originally posted by Qoelèt
    Caro Tomas, vorrei segnalarti un thread sul nostro Forum Ortodosso in cui ,poco tempo fa, abbiamo discusso sulla figura di Raputin :

    I ROMANOV

    Cari saluti
    +Luca
    Ti ringrazio sinceramente, carissimo Luca... Leggerò con piacere e curiosità il contributo linkato, a maggior ragione perché ho sempre ritenuto Rasputin un personaggio interessante ma difficile da definire...

    Ciao.

  5. #5
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    Predefinito I servizi inglesi dietro l’omicidio di Rasputin?

    Dietro l'uccisione di Rasputin, lo starec siberiano che influenzò la politica degli ultimi zar russi, ci sarebbe la longa manus dei servizi segreti inglesi. E' quanto sostiene lo storico russo Oleg Shishkin che ha studiato a lungo la documentazione conservata in Gran Bretagna. Secondo lo studioso ci sarebbe uno stretto legame tra il responsabile della sede dell'MI6 a San Pietroburgo nel 1916, Samuel Hoare (più tardi ministro degli Esteri di Londra) e il principe Felix Yussupov, che organizzò l'assassinio dell'influente santone. Tra i riscontri più interessanti c'è la circostanza secondo cui il responsabile della sorveglianza di Rasputin, all'indomani della Rivoluzione d'Ottobre, venne subito arruolato dal MI6. Inoltre sembra che Hoare fosse al corrente del complotto contro Rasputin perché informato da uno dei congiurati. Un altro uomo di Hoare a San Pietroburgo, Oswald Ryner, aiutò Yussupov a fuggire, dopo l'omicidio. Le memorie di Yussupov, scritte nel 1927 in Francia, vennero tradotte in inglese proprio da Ryner. Tuttavia, i due principali dossier raccolti dal Foreign Office sulla morte di Rasputin non sono ancora consultabili.

    Fonte: Il Riformista del 6 luglio 2003


  6. #6
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    Te lo leggo negli occhi...


    "Non è possibile a nessuno uccidermi. Uccideranno e seppelliranno Grigorij. Ma è possibile che non sarò seppellito. Non affogherò nell’acqua, non sarò sottomesso al fuoco, io vivrò".

    Il 16 dicembre del 1916, Irina Alexandrovna, donna bellissima e misteriosa fu l'esca per attirarlo nella casa dove il marito Felix Yussupov aveva preparato l'assassinio. Nè l'acido prussico, nè i colpi di revolver alla testa, nè il pugnale riuscirono ad uccidere Rasputin che, quando fu gettato nella Neva, era ancora vivo. Dall'autopsia risulta infatti la morte per annegamento.
    Ma forse era solo il corpo di Grigorij e Rasputin è ancora vivo.


    Il Principe Felix Felixovitch Sumakorov-Elston principe Yussupov e la moglie Irina Alexandovna, nel 1914.

    Chi vorrà soffermarsi a fissare con attenzione gli sguardi dei protagonisti, impressi nelle vecchie foto d'epoca, potrà forse comprendere molto di più sulla vicenda, per via intuitiva.
    Più che da cento inchieste storiche o giornalistiche, per via deduttiva.

  7. #7
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    Originally posted by pcosta
    Chi vorrà soffermarsi a fissare con attenzione gli sguardi dei protagonisti, impressi nelle vecchie foto d'epoca, potrà forse comprendere molto di più sulla vicenda, per via intuitiva.
    Più che da cento inchieste storiche o giornalistiche, per via deduttiva.
    Metodo eccellente e, con i dovuti "distinguo", valido in moltissime altre circostanze...

  8. #8
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    Originally posted by pcosta

    Il 16 dicembre del 1916, Irina Alexandrovna, donna bellissima e misteriosa fu l'esca per attirarlo nella casa dove il marito Felix Yussupov aveva preparato l'assassinio. Nè l'acido prussico, nè i colpi di revolver alla testa, nè il pugnale riuscirono ad uccidere Rasputin che, quando fu gettato nella Neva, era ancora vivo. Dall'autopsia risulta infatti la morte per annegamento.
    Ma forse era solo il corpo di Grigorij e Rasputin è ancora vivo.

    […] Ad ordire la congiura furono importanti personalità russe del tempo: il granduca Dmitrj Pavlovic, Puriskevic, l'ambiguo principe Feliks Jusupov, membro dell'alta società pietroburghese, molto probabilmente di tendenze omosessuali, ossessionato dal desiderio di passare alla storia, ma allo stesso tempo pavido e inconcludente. Feliks era già venuto in contatto, negli anni precedenti, con Rasputin, che era rimasto affascinato dalla personalità del giovane aristocratico (e forse anche dalla bella moglie Irina Aleksandrovna). Ma negli ultimi anni, nonostante l'apparente amicizia, il giovane Feliks aveva iniziato a disprezzare il monaco siberiano. La data dell'assassinio fu stabilita fra il 16 ed il 17 dicembre 1916 (Rasputin stesso aveva "predetto" la propria fine, ricollegandola alla fine della Russia).
    L'uccisione di Rasputin era stata studiata nei minimi particolari: Jusupov doveva dire al monaco che sarebbe passato a prenderlo per portarlo nella sua bellissima casa, dove avrebbe incontrato sua moglie e gustato pasticcini e madera (il liquore preferito dal siberiano) per poi recarsi nel quartiere zigano per una probabile orgia. Dopo la mezzanotte, la carrozza del principe Jusupov (guidata da uno degli importanti cospiratori, il dottor Lazavert, che aveva preparato il potente veleno per eliminare Rasputin) caricò la vittima, vestita per le grandi occasioni. Le strade della capitale, in quella fredda notte di dicembre, erano deserte, e pochi sarebbero stati testimoni. Arrivati a casa di Jusupov, Rasputin attese l'arrivo (falso) della moglie di questi, gustando i pasticcini avvelenati. Ma, incredibilmente, il monaco resisteva al veleno... Jusupov, notando questo fatto, decise con i suoi complici di eliminare Rasputin con un colpo di pistola. Non si sa con certezza chi fu a sparare a Rasputin, se lo stesso principe Jusupov, il deputato Puriskevic o il granduca Dmitrj Pavlovic, ma quello che conta è che il monaco, pieno di veleno e con un colpo di pistola nel petto, riuscì a rianimarsi e lasciare la casa (non visto dai suoi assassini, che erano in un'altra stanza a studiare come sbarazzarsi del corpo). Quando i congiuranti si resero conto della fuga, corsero fuori in strada e lo finirono con una serie di colpi di manganello alla testa. Il corpo fu avvolto in una coperta e gettato nel canale di Malaja Mojka e rinvenuto il 19 dicembre. L'autopsia non trovò tracce di veleno (forse l'avvelenamento non fu neanche tentato, le fonti sono discordanti). Diverse furono le reazioni alla notizia: alla disperazione della zarina Alessandra si contrapponeva l'indifferenza dello zar Nicola II, che negli ultimi mesi aveva iniziato a vedere storto il monaco, che andava assumendo sempre più potere. L'indifferenza della Corona ed il fatto che tra i congiuranti ci fossero molti membri dell'aristocrazia furono le ragioni per cui non ci furono punizioni: Jusupov non venne toccato e riuscì in seguito anche ad evitare la Rivoluzione, trasferendosi a Parigi e abbandonando la Russia; la Duma (la camera) si schierò compatta a difesa di Puriskevic, che sarebbe partito (con il dottor Lazovert) per il fronte, mentre il granduca Dmitrj si recò in Persia al seguito del generale Baratov.

    (Ferruccio Gattuso – dal sito www.daltramontoallalba.it)

  9. #9
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    pare avesse ( è vero!) un membro virile di oltre 30 cm.

  10. #10
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    Originally posted by Silvia
    […] Rasputin stesso aveva "predetto" la propria fine, ricollegandola alla fine della Russia...
    "... Sento che devo morire prima dell’anno nuovo. Voglio fare presente però al popolo russo, al Babbo, alla Madre della Russia ed ai Ragazzi, che se io sarò ucciso da comuni assassini, e specialmente dai miei fratelli contadini russi, tu, Zar di Russia, non avere paura, resta sul tuo trono e governa e non avere paura per i tuoi Figli perché regneranno per altri cento e più anni. Ma se io verrò ucciso dai nobili, le loro mani resteranno macchiate del mio sangue e per venticinque anni non potranno togliersi dalla pelle questo sangue. Essi dovranno lasciare la Russia. I fratelli uccideranno i fratelli, ed essi si uccideranno l'un l'altro. E per venticinque anni non ci saranno nobili nel Paese. Zar della terra di Russia, se tu odi il suono delle campane che ti dice che Grigorij è stato ucciso, devi sapere questo. Se sono stati i tuoi parenti che hanno provocato la mia morte, allora nessuno della tua famiglia, cioè nessuno dei tuoi figli o dei tuoi parenti rimarrà vivo per più di due anni. Essi saranno uccisi dal popolo russo... Pregate, pregate, siate forti, pensate alla vostra benedetta famiglia."

    Da Le profezie di Rasputin di Renzo Baschera (MEB Edizioni)

 

 
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