Ma non ti rendi conto di cosa pretendete?In Origine Postato da FreeFlag
L'aspetto "terrorizzante" c'è eccome... Ma vale solo se ci si pone uno scrupolo di natura morale anche perché se si dovesse riconoscere lo status di persona all'embrione il nostro stile di vita sarebbe necessariamente sottoposto al vaglio della nostra coscienza.
Molto meglio allora che qualche scorciatoia giuridica o scientifica ci assolva a priori, ci giustifichi e ci cinvinca di essere nel giusto.
Si invoca la Legge a sostegno delle proprie ragioni (Art. 1 del Codice Civile, come ci ricorda Aguas).
Si contesta la Legge quando contrasta le nostre aspettative (Art. 1 Legge 40/2004).
Si contesta la Chiesa perché retrograda, la si chiama in causa a giustificazione ricordando gli errori del passato.
E' la COERENZA ...
necessaria a fare i nostri comodi.
Status di "Persona" ad un ovulo fecondato le cui parti maschili e femminili sono ancora separate (sino a , mi risulta, 1 giorno dall'inseminazione)
composto da 4/8 cellule (contro mi pare le 64 esistenti in quello che tu definisci una persona), ad un ovulo che non è ancora sceso nell'utero e che quindi rischia nel 70% dei casi di essere abortito e che comunque non è ancora nemmeno un abbozzo dell'uomo. Che è privo di cervello (sino alla 5a settimana) e quindi equiparabile ad una persona in coma che non abbia le funzioni celebrali, considerata dalla Chiesa stessa morta.
A detta della Chiesa quindi è anche privo dell'anima.
Già tanti copie, poco interessate al benessere dei figli si scannano magari solo per fare un dispetto al coniuge, se poi ci mettiamo anche il lato economico, ne abbiamo già un precedente di quei 2 ovoli australiani, riconducibili a una copia miliardaria.
C'è stata una guerra legale terribile fra gli eredi che puntavano chiaramente al patrimonio.
Sicuramente l'ovulo fecondato (come l'ovulo della donna, lo spermatozoo, l'insalata, il vitello) è vita ma, dobbiamo stabilire se concedergli di impiantarsi in un grambo e farlo evolvere in un essere umano o utilizzarlo a nostro uso e consumo, come l'insalata.
Magari per dei fini molto più nobili.