iRS – Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna
Comunicato, mercoledì 24 marzo 2005 – ore 13:00
Assoluzione per gli indipendentisti di iRS
Sono stati assolti gli attivisti di iRS che, nel 2003, occuparono la rampa di lancio missilistica del poligono di Capo San Lorenzo (CA) per portare all’attenzione pubblica lo stato di militarizzazione del territorio nazionale sardo che accoglie, da solo, il 60% delle basi militari italiane, con gravissimi danni alla salute pubblica delle popolazioni circostanti.
Il processo ripreso stamattina a porte chiuse presso il Tribunale di Cagliari si è concluso con una multa pecuniaria per spese processuali e con l’estinzione del reato per Giovanni Masia (dirigente di iRS e segretario di Kuiles, Sindacato dei Pastori Sardi) e Bettina Pitzurra (dirigente iRS).
Gli attivisti di iRS erano stati inizialmente accusati di “introduzione clandestina in territorio militare”. La loro difesa ha contestato la “clandestinità” dell’azione nonviolenta in quanto svolta alla presenza di giornalisti, fotografi e teleoperatori. La Corte ha accolto l’obiezione, ha riqualificato l’imputazione in “introduzione non autorizzata” e ha stabilito una multa di 150 euro più 20 per spese processuali per ciascuno degli attivisti.
Ricordiamo inoltre che 600 cittadini sardi si erano autodenunciati in solidarietà con gli indipendentisti di iRS sotto processo.
Evidentemente, per l’ennesima volta, ai magistrati italiani non è potuto sfuggire il profondo senso civico, la qualità progettuale e il senso profondo delle azioni nonviolente degli indipendentisti di iRS che, con queste azioni e con iniziative politiche, affermano i diritti inalienabili del Popolo sardo, attualmente calpestati dalle leggi e dalle imposizioni dello Stato italiano che sta distruggendo e saccheggiando il nostro territorio nazionale e la nostra dignità.
Ofìtziu de Imprenta de iRS
Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna
www.indipendentzia.net
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Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna
Comunicato del 21 marzo 2005
Il 23 marzo si riaprirà il processo penale contro gli attivisti di iRS che nel 2003 invasero il Poligono militare interforze di Capo San Lorenzo (CA) occupandone la rampa di lancio missilistica per riaffermare la sovranità del Popolo sardo sulla Sardegna e per avviare una trattativa con lo Stato affinché gli eserciti stranieri – italiano, statunitense o Nato – lascino il territorio nazionale sardo.
Presentate 600 autodenuncie in solidarietà agli attivisti processati.
Sit-in al Palazzo di Giustizia di Cagliari , mercoledì 23 marzo, h 09.
In breve
Mercoledì 23 ottobre 2005, ore 09, presso il Tribunale di Cagliari, verranno processati per “introduzione clandestina in territorio militare” i dirigenti e gli attivisti di iRS Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna che nel luglio 2003 occuparono, nel nome della pace e della verità, la rampa di lancio missilistica del più grande poligono sperimentale d’Europa: Capo san Lorenzo, a Quirra.
Con un gesto nonviolento vollero ricordare i contadini e i pastori sardi portati via da una sindrome senza cause: uranio impoverito? Elettromagnetismi dei radar?
Vollero ricordare i bambini malformati di Escalaplano, i problemi alla tiroide della popolazione del Sarrabus e dell’Ogliastra, i numerosi aborti spontanei, le leucemie, i linfomi.
Contro tutte le guerre, per una dialettica nonviolenta tra i popoli, sei invitato a portare la tua solidarietà la mattina di mercoledì 23 marzo 2005, davanti al Palazzo di Giustizia di Cagliari.
Se non potrai esserci, ti invitiamo a dare il tuo sostegno ai militanti indipendentisti sotto processo con una firma di autodenuncia, come già oltre 600 pacifisti hanno fatto.
Repilogo dei fatti
Nel luglio del 2003 occuparono l’area più protetta e inviolabile del poligono militare di Capo San Lorenzo a Villaputzu, la Zona Alfa.
Un blitz velocissimo. In pochi minuti i militanti di iRS sbarcarono da un piccolo motoscafo e raggiunsero una vicina rampa di lancio costruita a pochi passi da un mare paradisiaco.
Si arrampicarono sino alla sommità permettendo alle bandiere nazionali sarde e agli striscioni contro le scorie di sventolare per qualche decina di minuti sulla struttura missilistica: uno dei tanti simboli della militarizzazione delle migliaia di chilometri quadrati di terra sarda su cui eserciti di tutto il mondo provano le loro guerre e testano armi di ogni tipo.
“Il Generale Carlo Landi, successivamente rimosso dall’incarico e promosso, ci invitò al Circolo Ufficiali per berci qualcosa assieme” racconta Gavino Sale, presidente di iRS. Sorprendentemente quell’invito così diplomatico non ricevette risposta favorevole dal gruppo di iRS che giudicò inopportuno farsi fotografare a un party con i responsabili militari italiani.
Rifiutarono e salparono, lasciando le insegne indipendentiste a sventolare sulla torre missilistica.
Pochi giorni dopo iniziarono a circolare voci su una iniziativa legale contro i militanti indipendentisti che presero parte all’azione. Secondo quelle fonti sarebbero stati coinvolti nelle indagini anche i giornalisti presenti.
iRS diramò quindi un comunicato in cui la dirigenza e i militanti del movimento si assumevano “tutte le responsabilità e tutte le conseguenze per aver ideato, progettato, ed eseguito detto sbarco”, scagionando così cronisti ed operatori.
Dopo queste indiscrezioni sulle presunte indagini, un lungo silenzio conclusosi pochi mesi fa. Nel marzo 2004, nel pieno della preparazione della prima campagna elettorale del movimento, tre su cinque invasori della Zona Alfa hanno ricevuto l’avviso di garanzia: sono indagati per “introduzione clandestina in territorio militare” ai sensi dell’articolo 110 e 260 del Codice Penale.
Gli indagati sono i dirigenti di iRS Giovanni Masia, segretario del sindacato dei pastori indipendentisti “Kuiles”, Bettina Pitzurra, professoressa-artista facente parte della Carovana della Pace di Cagliari, del Tavolo della Pace di Laconi e del Comitato Salvaguardia Salute e Ambiente del Sarrabus-Gerrei, assieme ad una pacifista di Villaputzu.
A tutt’oggi, gli altri due dirigenti di iRS che presero parte al blitz, Gavino Sale e Giampiero Deidda, non sono stati coinvolti nel processo che si è aperto il 14 ottobre 2004 presso il Palazzo di Giustizia di Cagliari. Quel giorno a fianco degli indipendentisti indagati c'erano i militanti di iRS che fecero sentire la loro voce con un sit-in nei pressi del Palazzo di Giustizia e i rappresentanti di decine di associazioni sarde che hanno espresso la loro solidarietà al movimento durante questi mesi di attività.
Furono inoltre presentate le oltre 600 autodenuncie firmate da singole persone: un gesto semplice ma di grande rilevanza civile, per far sentire il proprio appoggio pratico, non solo morale. Il processo fu rinviato per vizi procedurali e per la presentazione di tale mole di autodenuncie.
Il 23 marzo 2005 il processo verrà riaperto.
Ofìtziu de Imprenta de iRS / Ufficio Stampa di iRS
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